pcologo
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sabato 4 febbraio 2012
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sostanzialmente un film per ragazzi
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La tematica politica, come giustamente dice Beccattini, e' resa in maniera troppo frammentaria, per cui risultano preminenti le divertenti vicende del gruppo di ragazzini. L'unico ruolo adulto che avrebbe potuto dare forza e dignita' al messaggio di civilta' implicito nella storia e' stato purtroppo affidato ad una disastrosa Valeria Bruni Tedeschi, che recita sempre come se si trovasse ad un talk show televisivo. Impressionante. Sferzante l'incipit "..eravamo in Francia , nel 2008-2009, non mi ricordo piu' chi era presidente...".
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uobba
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giovedì 9 giugno 2011
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emozione bella, semplice e profonda
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emozionante, davvero un bel film!! così semplice e così profondo, recitato benissimo dai bambini, che sembrano davvero reali.
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renato volpone
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giovedì 9 giugno 2011
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solidarietà e immigrazione
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Favola edulcorata sull'immigrazione, con lo sguardo dal punto di vista dei bambini. Nella società francese multirazziale la legge è dura contro gli immigrati clandestini o irregolari. Alcuni bambini, per evitare l'espulsione di una loro amica, decidono di nascondersi e creano un "caso". La loro scomparsa finisce sulle prime pagine di tutti i giornali e altri bambini li imitano in questa forma di protesta. Il tutto finisce bene. La sceneggiatura forse non ha cognizione della realtà raccontata invece con grande maestria da film come "biutiful" o "welcome". Valeria Bruni Tedeschi seppur graziosa è assolutamente incapace di rendere emozioni e di raccontare la sua parte.
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Favola edulcorata sull'immigrazione, con lo sguardo dal punto di vista dei bambini. Nella società francese multirazziale la legge è dura contro gli immigrati clandestini o irregolari. Alcuni bambini, per evitare l'espulsione di una loro amica, decidono di nascondersi e creano un "caso". La loro scomparsa finisce sulle prime pagine di tutti i giornali e altri bambini li imitano in questa forma di protesta. Il tutto finisce bene. La sceneggiatura forse non ha cognizione della realtà raccontata invece con grande maestria da film come "biutiful" o "welcome". Valeria Bruni Tedeschi seppur graziosa è assolutamente incapace di rendere emozioni e di raccontare la sua parte. Meglio i ragazzini che almeno sono simpatici e ci regalano qualche sorriso. Pessimo, come sempre, il doppiaggio,.
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flyanto
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martedì 7 giugno 2011
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mio commento personale
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Film in cui viene affrontato il problema dell'immigrazione dal punto di vista dei bambini, attraverso un loro stratagemma ideato per evitare l'estradizione di una loro amichetta straniera dal paese. Discreto, delicato ma i films sull'infanzia di Francois Trauffaut sono ben superiori.
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brian77
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domenica 5 giugno 2011
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rispettabile ma faticoso
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Goupil fa del cinema militante. Condivido molte delle sue posizioni, a cominciare da quelle su Sarkozy e le sue leggi, però non condivido il suo film. Per un semplice motivo: mi ha annoiato. Non è una questione di ideologia, ma di cinema. E' tutto faticoso, stentato, ogni minuto interminabile. Magari, mi annoio ancora di più proprio perché condivido le sue idee: se almeno non le condividessi, forse ci sarebbe un po' di partecipazione polemica... Anche questa parziale improvvisazione dei bambini si rovescia sullo schermo in sequenze spesso informi, tediose. E' evidente la volontà di Goupil di non cadere in un cinema facile, commerciale, ma non credo che con la noia si ottenga molto.
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Goupil fa del cinema militante. Condivido molte delle sue posizioni, a cominciare da quelle su Sarkozy e le sue leggi, però non condivido il suo film. Per un semplice motivo: mi ha annoiato. Non è una questione di ideologia, ma di cinema. E' tutto faticoso, stentato, ogni minuto interminabile. Magari, mi annoio ancora di più proprio perché condivido le sue idee: se almeno non le condividessi, forse ci sarebbe un po' di partecipazione polemica... Anche questa parziale improvvisazione dei bambini si rovescia sullo schermo in sequenze spesso informi, tediose. E' evidente la volontà di Goupil di non cadere in un cinema facile, commerciale, ma non credo che con la noia si ottenga molto. Mi infastidisce anche che la bambina sia cecena, nazionalità alla moda nell'intellighenzia parigina, ma questo è un dettaglio. E guardate che non sono i bambini a ragionare meglio degli adulti: è Goupil che usa i bambini in questo modo, per esprimere le proprie idee, i bambini si limitano a recitare. La cosa più bella, invece, l'ho sentita in tv, dove si chiedeva che questo film venisse proiettato obbligatoriamente per le scuole. Non è la prima volta che sento proporre proiezioni a scopo "educativo". Mamma mia... A Erodeeeee!!!! Un tempo, quando a scuola le combinavamo grosse ci facevano ricopiare cento volte la stessa frase. Adesso hanno trovato una punizione più perversa: costringere i bambini a vedere i film d'essai!
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everyone
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venerdì 3 giugno 2011
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soldi buttati 2°
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Questo film è una ridicola rappresentazione di adulti e bambini alle prese con problemi più grandi di loro.Della "protagonista"si ricorda solo la fisionomia equina degli altri neppure quella,i bambini vengono,spero involontariamente,presi in giro dall'inizio alla fine a cui ho scelto di non assistere dopo 70' DI INUTILE PATIMENTO....
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everyone
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giovedì 2 giugno 2011
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soldi sprecati
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Ma dove li trovano i soldi per fare un film come questo???
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algernon
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martedì 31 maggio 2011
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una bella favoletta
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un film carino, ragazzini carini, un bel senso di fratellanza fra i popoli, fra i bambini dei popoli. e poi anche bei giochi di ragazzi, una piccola banda, con codici segreti, piccole attività illegali, nascondigli. un po' fantasioso forse, un coraggio, un senso di avventura e una tenacia che appaiono fuori misura per dei bambini, fa pensare a "il signore delle mosche" o "la guerra dei bottoni", ma in quei casi il contesto era più credibile. una bella favoletta lontana dalla realtà. bravi i bambini. gradevole
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francesco2
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martedì 31 maggio 2011
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gli anni nelle tasche
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Ho perso i primissimi minuti.......Il mondo dei bambini non è visto con tantissima malizia, la madre, nonostante la bravura dell'attrice, è un personaggio che può non apparire molto plausibile.
Ma la delicatezza del film ,a tratti anche irriverente quando il "Marito" della Bruni Tedeschi le rinfaccia di volere solo evitare una terza gravidanza) è tutta francese: lo è meno il buonismo percepibile nel doppiaggio e nell'impostazione della bambina più piccola. Però, proviamoci noi a rendere simpatica una scena coi topi. Possono sembrare stupidaggini, ma forse non è così. Poi, si può ribattermi che è tutt'altro che un film politico, e se lo è lo è "A tesi", nel senso che si scaglia contro le politiche anti-clandestini(Con tutti i loro limiti) senza proporre soluzioni
alternative.
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Ho perso i primissimi minuti.......Il mondo dei bambini non è visto con tantissima malizia, la madre, nonostante la bravura dell'attrice, è un personaggio che può non apparire molto plausibile.
Ma la delicatezza del film ,a tratti anche irriverente quando il "Marito" della Bruni Tedeschi le rinfaccia di volere solo evitare una terza gravidanza) è tutta francese: lo è meno il buonismo percepibile nel doppiaggio e nell'impostazione della bambina più piccola. Però, proviamoci noi a rendere simpatica una scena coi topi. Possono sembrare stupidaggini, ma forse non è così. Poi, si può ribattermi che è tutt'altro che un film politico, e se lo è lo è "A tesi", nel senso che si scaglia contro le politiche anti-clandestini(Con tutti i loro limiti) senza proporre soluzioni
alternative. Forse non era questo il suo compito, forse non c'era l'atmosfera adatta. Però....
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astromelia
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martedì 31 maggio 2011
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storie di vita con bambini adulti
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...i bambini insegnano....e ricordano agli adulti quel che hanno perso,qui come in vento di primavera...
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