giomo891
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venerdì 23 settembre 2022
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un amore, una famiglia vale il rischio. giovanni m
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Remake del thriller francese Pour Elle, diretto da Fred Cavayé. Ma Haggis (forse più bravo come sceneggiatore- Million Dollar Baby e Flags of our fathers) si avvale di un grande attore, quel Crowe, qui migliore del gladiatore Ispanico alias Massimo Decimo Meridio di Scott, forse alla pari del genio/folle, interpretato in A beautiful mind. Il film, apparentemente un thriller, è qualcosa di più, anche se il contenuto ed il ritmo non fanno venir meno la suspense tipica di quel genere di pellicole.
La trama apparentemente consueta (Il protagonista, un professore -di letteratura- dopo aver fallito nella difesa in tribunale della moglie, accusata ingiustamente di omicidio, tenta disperatamente di liberarla) appare simile a quella di tante altre pellicole alle quali siamo abituati.
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Remake del thriller francese Pour Elle, diretto da Fred Cavayé. Ma Haggis (forse più bravo come sceneggiatore- Million Dollar Baby e Flags of our fathers) si avvale di un grande attore, quel Crowe, qui migliore del gladiatore Ispanico alias Massimo Decimo Meridio di Scott, forse alla pari del genio/folle, interpretato in A beautiful mind. Il film, apparentemente un thriller, è qualcosa di più, anche se il contenuto ed il ritmo non fanno venir meno la suspense tipica di quel genere di pellicole.
La trama apparentemente consueta (Il protagonista, un professore -di letteratura- dopo aver fallito nella difesa in tribunale della moglie, accusata ingiustamente di omicidio, tenta disperatamente di liberarla) appare simile a quella di tante altre pellicole alle quali siamo abituati. Ma ad un'attenta lettura c'è un tema particolare che emerge, anche da una lezione tenuta da Crowe nel college dove insegna, (citando il personaggio di Don Chisciotte) sul limite, in cui è possibile travalicare anche la propria razionalità, quando si subisce un'assoluta ed irreparabile ingiustizia.
Da sottolineare la colonna sonora, incalzante che ritma il tempo e le azioni "nei tre giorni finali", come narrati, senza pause, dall'ottimo regista.
Il percorso che Crowe deve affrontare-previo consigli di un ex-fuggiasco-(Liam Neeson) è tutt'altro che facile, ottenere documenti falsi, imparare ad aprire porte, ed improvvisare la fuga con la moglie, per un "non delinquente" non è alla sua portata, ma alla fine ci riesce, non senza molta fortuna.
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mystic
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sabato 27 aprile 2013
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puro, disinteressato e moralmente ambiguo
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Quando Lara Brennan (Elizabeth Banks) viene arrestata con l'accusa di omicidio, il marito John Brennan (Russell Crowe) cresce il figlioletto portandolo a visitare la madre ogni giorno nel penitenziario di Pittsburgh. Proprio quando si profila la sentenza dell'ergastolo però, l'idea folle: tentare la fuga. Come? La risposta è nel film.
Paul Haggis (sia regista che sceneggiatura), capace di scrivere per Clint Eastwood capolavori come Million Dollar Baby e Lettere da Iwo Jima, regala al grande pubblico intrattenimento nel suo significato più stretto, puro, disinteressato e forse moralmente ambiguo. Dividendo la pellicola in tre parti che raccontano rispettivamente gli ultimi tre anni, gli ultimi tre mesi e gli ultimi tre giorni del titolo dei protagonisti, l'effetto è prevedibile e ben studiato: concentrare la tensione nel finale.
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Quando Lara Brennan (Elizabeth Banks) viene arrestata con l'accusa di omicidio, il marito John Brennan (Russell Crowe) cresce il figlioletto portandolo a visitare la madre ogni giorno nel penitenziario di Pittsburgh. Proprio quando si profila la sentenza dell'ergastolo però, l'idea folle: tentare la fuga. Come? La risposta è nel film.
Paul Haggis (sia regista che sceneggiatura), capace di scrivere per Clint Eastwood capolavori come Million Dollar Baby e Lettere da Iwo Jima, regala al grande pubblico intrattenimento nel suo significato più stretto, puro, disinteressato e forse moralmente ambiguo. Dividendo la pellicola in tre parti che raccontano rispettivamente gli ultimi tre anni, gli ultimi tre mesi e gli ultimi tre giorni del titolo dei protagonisti, l'effetto è prevedibile e ben studiato: concentrare la tensione nel finale. Eppure l'inconveniente c'è: con un'ottima prima ora le aspettative crescono; aspettative che Haggis non riesce del tutto a reggere.
Mentre l'eroe si addentra nei bui bassifondi della città alla disperata ricerca di passaporti e documenti falsi le potenzialità del film si ampliano ancora grazie alla tensione palpabile, sfociando in un'enorme sequenza finale con tanto di inseguimento alla Jason Bourne e in un'immancabile e non propriamente appagante happy end: è l'occasione mancata di realizzare un grande action-movie.
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molenga
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mercoledì 21 settembre 2011
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bel film, finale non all'altezza
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La storia è quella di john brennan, professore di lettere in un'università pubblica e della sua famiglia: come un fulmine a ciel sereno la moglie Lara viene arrestata con l'accusa di omicidio, le prove sembrano incastrarla. john non molla, la segue, le porta il figlio in carcere ma nel frattempo la giustizia fa il suo corso e l'appello viene rigettato; laura passerà tutta la vita in carcere. La donna, disperata, tenta il suicidio ed è allora che John prende la decisione di farla evadere...
Magistrale interpretazione di Russell Crowe, impreziosita dai cammeo di attori come Liam neeson e la lanciatissima olivia wilde, il film procede su un livello altissimo per tre quarti della sua durata, scadendo un po' nel finale; tuttavia paul haggis, sia regista che sceneggiatore della pellicola, torna ai livelli di"via da las vegas" regalandoci la storia di un uomo mite costretto a divenire assassino, astuto, fuorilegge.
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La storia è quella di john brennan, professore di lettere in un'università pubblica e della sua famiglia: come un fulmine a ciel sereno la moglie Lara viene arrestata con l'accusa di omicidio, le prove sembrano incastrarla. john non molla, la segue, le porta il figlio in carcere ma nel frattempo la giustizia fa il suo corso e l'appello viene rigettato; laura passerà tutta la vita in carcere. La donna, disperata, tenta il suicidio ed è allora che John prende la decisione di farla evadere...
Magistrale interpretazione di Russell Crowe, impreziosita dai cammeo di attori come Liam neeson e la lanciatissima olivia wilde, il film procede su un livello altissimo per tre quarti della sua durata, scadendo un po' nel finale; tuttavia paul haggis, sia regista che sceneggiatore della pellicola, torna ai livelli di"via da las vegas" regalandoci la storia di un uomo mite costretto a divenire assassino, astuto, fuorilegge. Davvero molto bello
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alessandro di fiore
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giovedì 23 agosto 2012
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un action movie che non bada al sottile
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Se desiderate trascorrere un paio d’ore sotto l’effetto dell’adrenalina prodotta da un action movie che non bada troppo al sottile, “The next three days” di P. Haggis, con R. Crowe, fa per voi. E’ un film peraltro istruttivo per chi subisca un’infamante e ingiusta accusa di omicidio a carico del proprio coniuge, con annessa detenzione in un carcere di massima sicurezza. Il film suggerisce di farlo evadere, questo coniuge disgraziato. Si dirà: ma un comune e tranquillissimo cittadino, completamente estraneo al mondo del crimine, può trasformarsi dall’oggi al domani in un novello Vallanzasca? Beh dipende. Fondamentale è avere una connessione ad internet (da rete fissa o mobile che sia).
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Se desiderate trascorrere un paio d’ore sotto l’effetto dell’adrenalina prodotta da un action movie che non bada troppo al sottile, “The next three days” di P. Haggis, con R. Crowe, fa per voi. E’ un film peraltro istruttivo per chi subisca un’infamante e ingiusta accusa di omicidio a carico del proprio coniuge, con annessa detenzione in un carcere di massima sicurezza. Il film suggerisce di farlo evadere, questo coniuge disgraziato. Si dirà: ma un comune e tranquillissimo cittadino, completamente estraneo al mondo del crimine, può trasformarsi dall’oggi al domani in un novello Vallanzasca? Beh dipende. Fondamentale è avere una connessione ad internet (da rete fissa o mobile che sia). Se al motore di ricerca di Google si digita la parola “grimaldello”, se premuto il tasto “invia” compare la pagina con allegate istruzioni per fabbricarlo; se per evitare di farsi riconoscere in un posto di blocco si ha la prontezza di offrire un passaggio a un paio di autostoppisti (mostrando in questo modo tra l’altro segnali di generosità per quanto interessata) da piazzare almeno uno alla propria destra l’altro alla propria sinistra per confondere la visuale ad annoiate forze dell’ordine; se un pizzico di fortuna regala l’occasione di conoscere un generoso nobel dell’evasione prodigo di consigli, il gioco è fatto. Troppo poco? C’è di peggio.
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