The Next Three Days

Mulini al vento

Ha come modello Don Chisciotte, il John Brennan di Paul Haggis. Ed è verosimile che sappia quel che fa, dal momento che insegna letteratura in un college di Pittshurgh, in Pennsvlvania. Cosi immagina Paul Haggis, già sceneggiatore di Clint Eastwood e ora regista e sceneggiatore di “The next three days” (Usa, 2010, 122’). Per la verità, sposato con Lara (Elizabeth Banks) e padre del piccolo Luke (Ty Simpkinsh) il professore parrebbe non aver granché da spartire con l’eroe paradossale di Miguel Cervantes. Certo non il fisico, che è quello possente, e leggermente in sovrappeso, dell’ottimo Russell Crowe. E neppure l’insana, disperata mania della lettura. Fa il suo lavoro con una certa rilassatezza, il serafico John: tiene lezione, corregge compiti, e nulla più. Anche la moglie, innamorata e passionale, ha poco della fantasmatica Dulcinea del Toboso.
Il film di Haggis è il rifacimento del thriller “Pour Elle”, girato nel 2008 dal francese Fred Cavayé. Una mattina, dunque, la polizia irrompe in casa Brennan e si porta via Lara. L’accusa è omicidio. D’ora in avanti, e per tre anni, la loro vita si trasforma in un inferno. Lui non ha dubbi. Poco contano movente, impronte digitali, macchie di sangue. E poco conta la condanna definitiva all’ergastolo. Lei non può esser colpevole. Sta in questa convinzione la somiglianza fra John e Don Chisciotte. Come il cavaliere errante della Mancia, il professore si costruisce una realtà parallela, e parte a testa bassa contro giganti e mulini a vento. Per dirla altrimenti: consigliato anche da un “esperto” in evasioni (Liam Neeson), cerca e trova il modo di affrontare e sconfiggere prima l'apparato del carcere di Allegheny e l’occhiuta vigilanza di tutta la polizia di Pittsburgh, e poi l’intero sistema di sicurezza creato dallo Stato della Pennsylvania dopo l’11 settembre 2001.
In platea, ovviamente, non si fatica a star dalla sua parte. Se pure lo volessimo, la regia e il montaggio non ci lascerebbero neanche il tempo di dubitare che, d’un tratto, un professore di letteratura possa valere quanto un Rambo in versione coniugale. Insomma, lo Haggis di “The next three days” riuscirebbe persino a divertirci, se solo ci dimenticassimo dell’altro, che in anni non lontani ha sceneggiato “Million Dollar Baby”, “Flags of Our Fathers” e “Lettere da Iwo Jima”, e che nel 2007 ha scritto e girato lo splendido “Nella valle di Elah”. Quello sta a questo come il professor Brennan sta al cavaliere dalla triste figura, purtroppo.
Da L'Espresso, 21 aprile 2011


di Roberto Escobar, 21 aprile 2011