Senna

Un mito brasiliano di nome Ayrton l'uomo più veloce di Amy e Diego

Prima di vincere cinque anni dopo l'Oscar raccontando le vicissitudini di Amy Winehouse o di ricordarci la frenesia vissuta a Napoli durante il regno di Diego Armando Maradona, il regista inglese di origini indiane Asif Kapadia stupì tutti con Senna nel 2010, poco più di 100 minuti per rivedere sfrecciare davanti ai nostri occhi quel fuoriclasse brasiliano del volante morto prematuramente nel 1994, a soli 34 anni. Di nascita agiata, svezzato da bimbo nei go-cart («Quello sì che era gareggiare»), lo possiamo rivedere su Netflix in immagini d' archivio sentendolo ricordato solo in voce (idea elegante) dai grandi rivali del tempo come Alain Prost (fu scelto per portare la bara) mentre cerchiamo di rivivere da punti macchina mirabolanti (il doc sfrutta le prime regie spettacolari della Formula Uno di fine Anni 80) quel secondo posto a Monaco nel suo primo gran premio del 1984, così come l' incredibile rimonta dal sedicesimo posto alla vittoria presso Suzuka in Giappone nel 1988. [...]

di Francesco Alò, articolo completo (1826 caratteri spazi inclusi) su Il Messaggero 18 marzo 2020