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Abigail Emily Tyler (Milla Jovovich) è una una psicologa che vive con i suoi due figli piccoli nella città di Nome (Alaska), dove si trova anche il suo studio.
Molti dei suoi pazienti lamentano oscure presenze e inquietanti incontri che però non riescono a descrivere nei dettagli. La dott.ssa Tyler ricorre allora all'ipnosi nel tentativo di raccogliere particolari importanti per lo studio di questo angosciante fenomeno, il quale la coinvolge anche in prima persona a causa alla morte del proprio marito Will in circostanze a lei ancora misteriose. A coadiuvare la dott.ssa Tyler in questo delicato studio, lo scettico Dott. Abel Campos (Elias Koteas), nonché in seguito il sumerologo Awolowa Odusami (Hakeem Kae-Kazim).
Registrerà su nastro vocale e con una videocamera le proprie sedute, ma questo inquietante studio scientifico sarà solo l'inizio di sconvolgenti scoperte e immani tragedie che catapulteranno non solo la protagonista ma l'intera città di Nome in un incubo che sembra senza fine.
Il film, sia in patria che in Italia, ha ricevuto meno successo di quello che merita per quanto è stato sapientemente costruito intorno ad una realtà che divide l'opinione pubblica: l'esistenza degli extraterrestri.
Il titolo deriva da una classificazione dei cosiddetti "incontri ravvicinati" con oggetti non identificati che ha il suo fautore nell'ufologo J. Allen Hynek (1972).
Tuttavia, mentre Hynek classificava solo tre tipi di incontri, Jacques Vallee in seguito introduce gli incontri ravvicinati del quarto tipo, l'oggetto di questo film, che si configurano in sostanza quando un essere umano viene rapito da un'entità extra-terrestre.
Che si voglia credere o no all'esistenza degli extraterrestri, se ci si accosta al film per quello che è, appunto un prodotto cinematografico è impossibile non notare, malgrado le tecniche un pò approssimative, il successo nel foggiare un incalzante ritmo narrativo, un'atmosfera tetra e plumbea nel quale si innestano scene dai filmati "originali" davvero raccapriccianti.
La tecnica dell'accostamento dei presunti filmati originali e delle scene riprodotte cinematograficamente se all'inizio può essere rappresentare un limite, a lungo andare diventa un escamotage efficace che rende il film più verosimile.
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