the joker
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giovedì 26 marzo 2009
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push: punto di unione tra spionaggio e supereroi
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Non capisco perchè questo film venga tanto disprezzato,a mio parere e un film che riunisce 2 generi in modo più che corretto, è un film che racconta una storia di spionaggio applicandola ad un mondo parallelo al nostro, solo che esistono delle persone con superpoteri...
E lo fa perfettamente, non si può dire niente, questo è un film capolavoro, che anche se forse non riesce ad essere il miglior film di supereroi mai esistito, riesce certamente a conquistarsi la medaglia d 'argento in questa classifica, mentre la Medaglia d ' Oro se l' era gia nel 2008 conquistata a pieno merito il Cavaliere Oscuro.
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ciccio capozzi
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mercoledì 1 aprile 2009
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“watchmen” con minore riflessività filosofica
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“PUSH” di PAUL McGUIGAN; USA, 09. La “Divisione” è un’entità super segreta che raccoglie, implementa e vorrebbe utilizzare uomini dai poteri eccezionali, manipolatori, telecinetici, veggenti, ecc. Sono cavie tenute prigioniere e sottoposti a esperimenti spesso mortali. Ma qualcuno scappa e potrebbe smascherare tutto. Basato su uno script originale di David Bourla, è una specie di “X-men” al contrario. Del resto il protagonista è proprio lo scanzonato gigione Chris Evans presente nei “Fantastici 4” (era “La Torcia”), però qui è alle prese di un ruolo più drammatico. I “super eroi” non solo sono oggetti da baraccone, ma sono soprattutto delle vittime dello Stato, in primis quello nazista, che aveva programmato delle Unità di Guerra non convenzionale, grazie a dei poteri che si presumeva questi avessero: lo strazio è continuato con lo stesso cinismo e disprezzo della loro dignità di persone, perché questi devono essere “utili” al loro paese, diventando della macchine di guerra: anche se non vogliono; anche se sono sottoposti a esperimenti bestiali.
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“PUSH” di PAUL McGUIGAN; USA, 09. La “Divisione” è un’entità super segreta che raccoglie, implementa e vorrebbe utilizzare uomini dai poteri eccezionali, manipolatori, telecinetici, veggenti, ecc. Sono cavie tenute prigioniere e sottoposti a esperimenti spesso mortali. Ma qualcuno scappa e potrebbe smascherare tutto. Basato su uno script originale di David Bourla, è una specie di “X-men” al contrario. Del resto il protagonista è proprio lo scanzonato gigione Chris Evans presente nei “Fantastici 4” (era “La Torcia”), però qui è alle prese di un ruolo più drammatico. I “super eroi” non solo sono oggetti da baraccone, ma sono soprattutto delle vittime dello Stato, in primis quello nazista, che aveva programmato delle Unità di Guerra non convenzionale, grazie a dei poteri che si presumeva questi avessero: lo strazio è continuato con lo stesso cinismo e disprezzo della loro dignità di persone, perché questi devono essere “utili” al loro paese, diventando della macchine di guerra: anche se non vogliono; anche se sono sottoposti a esperimenti bestiali. Questa fissa della guerra, però comune ad americani e cinesi, è la stessa pessimistica tematica di “Watchmen”, affrontata qui con minore riflessività filosofica: anzi, questo tema è indicato senza particolare enfasi, come all’interno dell’azione. Il film si svolge con forte “eccessività” cromatica, e un crepitio dell’azione molto coreografata, specie nel finale. Però tutta la parte precedente è ambientata in una Hong Kong da incubo. In cui accanto ad aspetti ipermoderni, si celano anfratti oscuri e pericolosi, magari coperti da sfarzose ambientazioni in simil-cineseria . Da una parte ricorda l’oppressività architettonico-figurativa della Los Angeles futuribile di “Blade Runner” (82), il capolavoro epocale di Ridley Scott: solo che questa è l’oggi, anche se in un contesto sci-fi. Dall’altra, proprio come nel film di R.Scott, utilizza molto efficacemente queste locations esotiche, come un contesto scenograficamente molto azzeccato (curato da François Sèguin) in cui avviene una spietata e furibonda caccia all’uomo, al modo di in un tradizionale film poliziesco. Il regista, che è lo stesso di “Slevin. Patto criminale” (06), mostra di padroneggiare bene e dosare con equilibrio i due registri narrativi: quello fantastico e quello d’azione. Per dare maggior risalto all’azione, e alle sue implicazioni nella slabbrata e tormentosa esistenza dei supereroi loro malgrado, vi sono piani di ripresa spesso mutevoli di angolatura, alcuni anche volutamente “sporchi”: ma in modi graficamente fluidi. Tra gli attori, tutti funzionanti, c’è la gradevole sorpresa di Dakota Fanning non più nel ruolo della solita stucchevole bambina.
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poison78
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domenica 18 marzo 2012
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potete evitare di dire cazzate please?
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Il fim "Push" non è un cinecomic, quindi chiunque lo ha paragonato alle storie dei supereroi è un idiota. Il film "Push" non vuole far riflettere il pubblico su un qualche ricercato e originale senso di vivere. Chris Evans non è la torcia umana dei fantastici 4, quindi non dite che solo perchè c'è lui c'è un omaggio al gruppo Marvel.
Quello che vediamo qui è un thriller con personaggi dotati di superpoteri, ma non assistiamo ad un concentrato di incredibili scene d'azione stracolme di effetti speciali fino alla nausea, nè vediamo personaggi in costumi sgargianti. Ci sono delle scene d'azione certo ma non sono il punto fondamentale nè caratteristico del film, al contrario ciò che si nota è che la storia procede in modo divertente attraverso vari colpi di scena, proprio come si conviene ad un thriller.
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Il fim "Push" non è un cinecomic, quindi chiunque lo ha paragonato alle storie dei supereroi è un idiota. Il film "Push" non vuole far riflettere il pubblico su un qualche ricercato e originale senso di vivere. Chris Evans non è la torcia umana dei fantastici 4, quindi non dite che solo perchè c'è lui c'è un omaggio al gruppo Marvel.
Quello che vediamo qui è un thriller con personaggi dotati di superpoteri, ma non assistiamo ad un concentrato di incredibili scene d'azione stracolme di effetti speciali fino alla nausea, nè vediamo personaggi in costumi sgargianti. Ci sono delle scene d'azione certo ma non sono il punto fondamentale nè caratteristico del film, al contrario ciò che si nota è che la storia procede in modo divertente attraverso vari colpi di scena, proprio come si conviene ad un thriller. Si tratta di un esperimento divertente condotto in maniera egregia dal bravissimo regista di "Slevin-patto criminale". Intrattiene, interessa forse essendo lunghetto stanca un pò ma non è una pellicola mediocre tanto meno penosa. Il titolo della mia mini recensione è diretto ai pirloni che non hanno capito quanto ho scritto, per quanto riguarda quello che ha paragonato "Push" al "Il cavaliere oscuro" di Nolan bè...............................
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[+] mediocre sì,penoso no.
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dano25
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giovedì 5 maggio 2011
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convincente capitolo sui superpoteri
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Lo scozzese Paul McGuigan dirige un convincente action-movie su un tema già trattato in altre pellicole, i "superpoteri imposti". Corrisponde a verità gli esperimenti fatti in epoca nazista dagli scienziati di Hitler per cercare di creare in laboratorio supersoldati, perfette macchine da guerra con poteri eccezionali. Da allora, le storie più o meno vere di un coinvolgimento sovietico prima e della onnipresente Cia dopo, sono all'ordine del giorno. Da qui l'idea....
In una spettacolare Hong Kong, Nick è un "trasportatore di seconda generazione" che sopravvive come può dopo aver assistito da piccolo alla morte del padre ad opera della "Divisione", organizzazione mondiale top secret che cattura, studia e cerca di potenziare le persone con poteri particolari.
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Lo scozzese Paul McGuigan dirige un convincente action-movie su un tema già trattato in altre pellicole, i "superpoteri imposti". Corrisponde a verità gli esperimenti fatti in epoca nazista dagli scienziati di Hitler per cercare di creare in laboratorio supersoldati, perfette macchine da guerra con poteri eccezionali. Da allora, le storie più o meno vere di un coinvolgimento sovietico prima e della onnipresente Cia dopo, sono all'ordine del giorno. Da qui l'idea....
In una spettacolare Hong Kong, Nick è un "trasportatore di seconda generazione" che sopravvive come può dopo aver assistito da piccolo alla morte del padre ad opera della "Divisione", organizzazione mondiale top secret che cattura, studia e cerca di potenziare le persone con poteri particolari. Da un laboratorio della Divisione riesce a fuggire Kira, "manipolatrice" e unica sopravvissuta alla sperimentazione di un farmaco che ne esalta i poteri. Alla porta di Nick si presenta la piccola ed irriverente Cassie, "veggente di seconda generazione", figlia della più grande veggente in vita catturata e tenuta prigioniera dalla Divisione. Scopo della coppia è trovare Kira, il farmaco da lei sottratto al laboratorio e distruggere la Divisione.
Tra "segugi", "sterminatori", "suturanti" ed una famiglia di Hong Gong come cattivi, il film è un concentrato di colpi di scena, astuzie, rumorosi combattimenti e splendidi paesaggi. Per nulla scontato, la pellicola è un mix di azione, spionaggio e fantasy davvero gradevole e con ritmi sempre molto alti. Chris Evans, Dakota Fanning e Camilla Belle sono rispettivamente Nick, Cassie e Kira; un tocco di gioventù con tre attori dal radioso futuro assicurato.
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salvatore del prete
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venerdì 8 ottobre 2010
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x - heroes o heroesmen?
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A metà strada tra i film su gli X-men e il telefilm Heroes, con un dovuto richiamo anche ai Fantastici Quattro per la presenza di Chris "Torcia Umana" Evans, Push è un film che tenta di cavalcare il filone supereroico che va tanto forte negli ultimi anni proponendo al pubblico una storia in partenza ,a mio avviso, molto banale ma che con l'intricarsi della trama spinge lo spettatore quanto meno a interessarsi al destino del gruppo di mutanti protagonisti del film. Purtroppo gli autori non hanno sforzato le loro menti più del necessario, proponendo dei superpoteri già visti e stravisti al cinema e in televisione. Buone alcune trovate, come le pistole che volano in aria e sparano mosse dalla sola forza del pensiero, oppure i nemici che vittime della manipolazione mentale si eliminano da soli.
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A metà strada tra i film su gli X-men e il telefilm Heroes, con un dovuto richiamo anche ai Fantastici Quattro per la presenza di Chris "Torcia Umana" Evans, Push è un film che tenta di cavalcare il filone supereroico che va tanto forte negli ultimi anni proponendo al pubblico una storia in partenza ,a mio avviso, molto banale ma che con l'intricarsi della trama spinge lo spettatore quanto meno a interessarsi al destino del gruppo di mutanti protagonisti del film. Purtroppo gli autori non hanno sforzato le loro menti più del necessario, proponendo dei superpoteri già visti e stravisti al cinema e in televisione. Buone alcune trovate, come le pistole che volano in aria e sparano mosse dalla sola forza del pensiero, oppure i nemici che vittime della manipolazione mentale si eliminano da soli. L'ambientazione orientale e i combattimenti a suon di onde energetiche fanno quasi ricordare il manga dragon ball, per fortuna per gli amanti dell'action movie c'è un finale ricco di colpi di scena tutto da gustare!
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victor von doom
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giovedì 26 giugno 2014
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due ore senza pretese...
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push è l'ennesimo film su una combriccola di persone dotate di supercapacità,alle prese con un sistema che li vede diversi e complicati da gestire,quindi, potenzialmente pericolosi e al tempo stesso utili se ben sfruttati.ovviamente come tutti gli altri film del genere deve molto a x men ,la serie marvel,che di questo genere,ha aperto le danze e che più di ogni altra ha avuto successo.va detto subito che non molte altre cose accomunano i due titoli che presentano una spessore ben diverso.la dove x men approfondiva il tema della diversità e del razzismo,push non fà che mostrare lacune incolmabili.nessun tema viene approfondito.non viene spiegata la struttura alla base delle forze in campo ne approfonditi gli ideali che li muovono ma semplicemente abbozzati.
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push è l'ennesimo film su una combriccola di persone dotate di supercapacità,alle prese con un sistema che li vede diversi e complicati da gestire,quindi, potenzialmente pericolosi e al tempo stesso utili se ben sfruttati.ovviamente come tutti gli altri film del genere deve molto a x men ,la serie marvel,che di questo genere,ha aperto le danze e che più di ogni altra ha avuto successo.va detto subito che non molte altre cose accomunano i due titoli che presentano una spessore ben diverso.la dove x men approfondiva il tema della diversità e del razzismo,push non fà che mostrare lacune incolmabili.nessun tema viene approfondito.non viene spiegata la struttura alla base delle forze in campo ne approfonditi gli ideali che li muovono ma semplicemente abbozzati.e l'introspezione dei personaggi non è migliore.alcuni sono poco più che macchioline e non molto di più offrono i protagonisti.molto banali e che sanno inevitabilmente di visto e rivisto.il finale,seppur piacevole,non dona maggior completezza ad una storia che rimane raccontata(volutamente?) con fretta e con pochissima ispirazione.il budget a disposizione non è chiaramente da prodotto marvel e lo si può notare facilmente.tuttavia gli scontri tra i vari personaggi(urlatori a parte) non risultano mai sgradevoli ne poveri di spettacolarità.sia chiaro,nulla di miracoloso ma,almeno,non al di sotto della sufficienza.la mancanza dei vari approfondimenti regala,di conseguenza,un ritmo tutto sommato apprezzabile cosa che unita ad un finale ben congegniato(sicuramente la parte più curata del film) rende l'opera di Mc Guigan un un discreto prodotto di intrattenimento su cui si sarebbe potuto lavorare infinitamente meglio ma che,a conti fatti,regala un paio d'ore capaci ,per chi apprezza il genere,di risultare più divertenti di molti film del genere costati,magari,il doppio.
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themaster
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sabato 23 aprile 2016
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nella media del genere
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Riciclando un'estetica tipica di un tipo di cinema molto in voga negli ultimi anni,ovvero quello supereroistico,Push di Paul McGuigan fa il suo lavoro e riesce addirittura a divertire in qualche sequenza,tuttavia non eccelle mai e non regala mai troppi spunti di riflessione,per non dire che non ne regala affatto,in mezzo a questo mare di mediocrità ciò che spicca sono gli attori,a partire da un Chris Evans che dopo lo scivolone dei Fantastici 4 è riuscito a fare bene in Street Kings,questo film e Captain America per non parlare della sua ottima e intensa interpretazione in Snowpiercer,quel Curtis Everett che tutti noi abbiamo amato e odiato.
In questa pellicola vi è anche un'attrice che adoro e che durante la mia infanzia ho visto crescere oltre ad essere sempre stata una delle bambine/ragazze più belle che io abbia mai visto ovvero Dakota Fanning (di cui aspetto la sorella al varco per The Neon Demon di Refn) che qui fa un buon lavoro e crea empatia tra lo spettatore e il personaggio,lo stesso si può dire per l'inquietantissimo Djimon Honsou e mi ha stupito ritrovare quel Corey Stohl che da un pò di tempo è entrato nell'immaginario collettivo per il ruolo in House of Cards.
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Riciclando un'estetica tipica di un tipo di cinema molto in voga negli ultimi anni,ovvero quello supereroistico,Push di Paul McGuigan fa il suo lavoro e riesce addirittura a divertire in qualche sequenza,tuttavia non eccelle mai e non regala mai troppi spunti di riflessione,per non dire che non ne regala affatto,in mezzo a questo mare di mediocrità ciò che spicca sono gli attori,a partire da un Chris Evans che dopo lo scivolone dei Fantastici 4 è riuscito a fare bene in Street Kings,questo film e Captain America per non parlare della sua ottima e intensa interpretazione in Snowpiercer,quel Curtis Everett che tutti noi abbiamo amato e odiato.
In questa pellicola vi è anche un'attrice che adoro e che durante la mia infanzia ho visto crescere oltre ad essere sempre stata una delle bambine/ragazze più belle che io abbia mai visto ovvero Dakota Fanning (di cui aspetto la sorella al varco per The Neon Demon di Refn) che qui fa un buon lavoro e crea empatia tra lo spettatore e il personaggio,lo stesso si può dire per l'inquietantissimo Djimon Honsou e mi ha stupito ritrovare quel Corey Stohl che da un pò di tempo è entrato nell'immaginario collettivo per il ruolo in House of Cards.
Paul McGuigan è un mestierante abbastanza decente che ha inanellato una serie di buoni film ovvero Lucky Number Slevin,questo Push e perchè no anche il bellissimo Gangster N.1 film molto sottovalutato che io ho trovato veramente innovativo e dal ritmo perfettamente calcolato. Lo stile del regista è riconoscibile e utilizza molto spesso una regia dinamica e mette in gioco un'atmosfera particolare filtrata dalla fotografia e dal montaggio,ad esempio Lucky Number Slevin era un'ottimo esercizio di stile e questo Push,pur essendo più commerciale e meno ricercato risulta sempre godibile,le scene d'azione sono girate bene e gli effetti visivi e speciali sono degni di nota,tuttavia contiene delle scene e delle trovate in sceneggiatura,regia e stile che mi hanno fatto letteralmente cadere i testicoli sotto la poltroncina del cinema,tuttavia il film si riprende molto in fretta e,nonostante alcune battute orrende e scelte talmente mielose da sentircisi male,il film è un blockbuster sufficientemente divertente e di intrattenimento,cosa che andava contro ogni aspettativa.
Peculiarità di Push è che prende spunto sia dall'immaginario supereroistico che dal cinema e dalla letteratura di fantascienza e dal media videoludico,il contesto ricorda molto la saga di Infamous ad esempio. Un calderone di riferimenti che tuttavia non vengono quasi mai valorizzati in un marasma di eventi,scene action ed effettoni che presi a sè godono di una certa potenza ma che montate insieme funzionano relativamente. Voto 6/10
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elgatoloco
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mercoledì 3 febbraio 2021
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il film anni 2000 riesce ad aprire squarci , forse
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"Push"di Paul McGuigan(2009, sceneggiatura di David Bourla), nato in sinergia con una serie di cartoons, che fungono da"prequel"risepetto al film, è sicuramente uno dei tentativi più interessanti di sintesi di elementi rispetto a"supereroi"non"convenzionali", ossia non solo dotati di belluina forza fisica, ma di poteri"extra"(telecinesi, chiaroveggenza, capacità di suturare ferite icon metodi extra-medici e extra-chirurgici etc.), guardando anche , in questo caso, a sintesi (potlach)tra la cutura occidentale e quella"orientale", pur se occidentalizzata(siamo a Hong Kong, in specifico, dove gli"eroi"si trovano per sfuggire al controllo da parte di un'agenzia che li recluta usandoli per esperimenti pericolosi e comunque con intenzionli"finali"fin troppo chiare).
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"Push"di Paul McGuigan(2009, sceneggiatura di David Bourla), nato in sinergia con una serie di cartoons, che fungono da"prequel"risepetto al film, è sicuramente uno dei tentativi più interessanti di sintesi di elementi rispetto a"supereroi"non"convenzionali", ossia non solo dotati di belluina forza fisica, ma di poteri"extra"(telecinesi, chiaroveggenza, capacità di suturare ferite icon metodi extra-medici e extra-chirurgici etc.), guardando anche , in questo caso, a sintesi (potlach)tra la cutura occidentale e quella"orientale", pur se occidentalizzata(siamo a Hong Kong, in specifico, dove gli"eroi"si trovano per sfuggire al controllo da parte di un'agenzia che li recluta usandoli per esperimenti pericolosi e comunque con intenzionli"finali"fin troppo chiare). Solo che, poi, il"Play"si complica, con l'intervento di altre realtà(cinesi), non meno pericolose di quelle made in the States, e sarà difficile, ma non impossibile(una sorta di Happy End è pur sempre prevista , corrispondendo a quanto il pubblico si aspetta e auspica)sfuggire... Dakota Fanning, Chris Evans e Camila Belle sono i principali "eroi/eroine"del film, dove invece poi ogni personaggio"posttivo"ha poi anche il suo"doppio"malvagio o quasi... Per dirla tutta, l'idea non è nuovissima, er non lo era neppure ormai 12 anni fa, ma il"novum"assoluto è dfficile da identificare /trovare, dunque anche questa scelta, tecnicamente molto ben realizzata , ha una sua ragione d'essere e si difende egregiamente, senza che poi vi siano stati dei sequels(il prequel cui si accennava sopra è invece nato contemporanemente al film e solo in cartoon, dunque si tratta di un"medium"diverso, che in qualche modo completa il film, non si sostiuisce allo stesso né lo integra in una prospettiva diacronica). I momenti di suspense e quelli di attesa/sopensione(non molti, in realtà)sono studiati con intelligenza, dando luogo a un'alternanza che p certamente da attribuire all'opera del montaggio, di Nicolas Trembasiewitz. Da valutare non solo come opera in sé, ma relativamente a film analoghi realizati in precedenza(di poco), contemporanemente e successivi non di molto, anche per inquadrare un genere che , potendosi definire sia di SF, sia d'azione, sia "trhiller paranormale"supera però i rispettivi generi se intesi in maniera assoluta. El Gato
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ataru
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giovedì 6 agosto 2009
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push - una teoria non verificata
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“Push” potrebbe essere accostato ad un esperimento “stranamente” non verificato. In fisica un esperimento è la realizzazione di un'operazione empirica atta ad accertare o ricercare la spiegazione di un fenomeno fisico attraverso una teoria che parta da alcune ipotesi. Perché una certa teoria venga accettata, occorre che essa produca un risultato che non può essere predetto da nessun'altra teoria. In Push questo non avviene, la storia non si regge in piedi nonostante il film sia comunque piacevole da seguire per gli amanti del genere fumetto; spieghiamo meglio il perché, riportando in breve la trama: un eroe stile “Marvel” (il protagonista Nick Gant è un telecinetico, nascosto da quando la Divisione, un ente governativo che conduce esperimenti su persone dotate di poteri particolari, ha ucciso suo padre) agisce in un universo “anime” (le caotiche e mistiche strade di Hong Kong, sempre dense di colori e sapori).
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“Push” potrebbe essere accostato ad un esperimento “stranamente” non verificato. In fisica un esperimento è la realizzazione di un'operazione empirica atta ad accertare o ricercare la spiegazione di un fenomeno fisico attraverso una teoria che parta da alcune ipotesi. Perché una certa teoria venga accettata, occorre che essa produca un risultato che non può essere predetto da nessun'altra teoria. In Push questo non avviene, la storia non si regge in piedi nonostante il film sia comunque piacevole da seguire per gli amanti del genere fumetto; spieghiamo meglio il perché, riportando in breve la trama: un eroe stile “Marvel” (il protagonista Nick Gant è un telecinetico, nascosto da quando la Divisione, un ente governativo che conduce esperimenti su persone dotate di poteri particolari, ha ucciso suo padre) agisce in un universo “anime” (le caotiche e mistiche strade di Hong Kong, sempre dense di colori e sapori). Nick è costretto ad uscire allo scoperto quando Cassie Holmes, una chiaroveggente, di 13 anni, cerca il suo aiuto per trovare una valigetta che lei asserisce contenga 6 milioni di dollari. Per trovarla devono sfuggire alla Divisione e ad un gruppo malavitoso di cinesi (tra i quali un’altra giovane chiaroveggente); salvare, infine, Kira (una “pusher” fuggitiva in grado di manipolare i pensieri altrui e l’unica persona sopravvissuta agli esperimenti della Divisione). Una trama lineare (una continua fuga con tocchi di effetti speciali sonori e visivi ed un’accennata colonna sonora) che trova il suo punto di svolta nel momento in cui Nick, apparentemente il meno diligente, decide di elaborare un piano: consegnare a sé stesso e ai suoi amici più fidati delle lettere con dei comandi da eseguire e farsi cancellare la memoria per non essere più intercettato dai poteri della nemica veggente cinese. Sembra un’ottima idea, pratica e originale, peccato che chiunque abbia visto il film può esercitarsi nel trovare i 1000 modi per confutare questo piano non verificato e mal spiegato dal regista Paul McGuigan, che già nel film “Slevin” si era dimostrato troppo frettoloso nel risolvere una trama intricata. Cosa resta allora di un film il cui lieto fine è abbastanza prevedibile? Un montaggio rapido e non noioso delle scene; la buona scelta degli attori: Chris Evans, in forma come nel suo precedente film i “Fantastici 4”, ma anche qui poco caratterizzato; le ottime attrici Dakota Fanning e Camilla Belle, già pronte per film di maggiore spessore intellettuale.
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levo95
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lunedì 13 giugno 2011
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un modo tarantiniano di vedere i superpoteri
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Persone che si nascondono tra di noi, hanno i superpoteri, ma non sono eroi, cercano solo di salvarsi da un destino avverso e dalla "divisione", che li vuole catturare per condurre esperimenti su di loro. Il protagonista di questa avventura è Nick Gant (Chris Evans), che sposta gli oggetti col pensiero. In un modo poco convenzionale entra nella sua vita Cassie (Dakota Fanning), una veggente che ha predetto le loro morti. Ora la loro missione è cambiare il futuro. I protagonisti non sono supereroi, loro vogliono solo salvarsi la pellaccia ed arrivare a 6 milioni di dollari che Cassie ha visto nel futuro. Un grosso colpo, l'egoismo dei protagonisti, la violenza, la trasformazione dei di essi in guerrieri spietati, l'intreccio, il piano finale per un grosso colpo.
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Persone che si nascondono tra di noi, hanno i superpoteri, ma non sono eroi, cercano solo di salvarsi da un destino avverso e dalla "divisione", che li vuole catturare per condurre esperimenti su di loro. Il protagonista di questa avventura è Nick Gant (Chris Evans), che sposta gli oggetti col pensiero. In un modo poco convenzionale entra nella sua vita Cassie (Dakota Fanning), una veggente che ha predetto le loro morti. Ora la loro missione è cambiare il futuro. I protagonisti non sono supereroi, loro vogliono solo salvarsi la pellaccia ed arrivare a 6 milioni di dollari che Cassie ha visto nel futuro. Un grosso colpo, l'egoismo dei protagonisti, la violenza, la trasformazione dei di essi in guerrieri spietati, l'intreccio, il piano finale per un grosso colpo. Insomma un film in pieno stile Tarantino, dal già visto Paul McGuigan di Slevin - Patto criminale.
Il protagonista, interpretato da Chris Evans (la torcia umana dei Fantastici 4), risente dell'essere interpretato da un attore dalle limitate capacità espressive, se non fosse per Dakota Fanning, che salva la sistuazione, ma basta lei dopottutto, il film avrebbe perso molto per la resa finale. Sappiamo già che il sequel ce lo possiamo scordare per lo scarso successo commerciale, ed è un peccato perchè la veggente Cassie Holmes era veramente un personaggio interessante: sopra le righe e carismatico.
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