il marchese stucchi
|
domenica 27 luglio 2025
|
film che intrattiene ma non esalta
|
|
|
|
Classica baracconata in stile USA, meno superficiale del solito, dal finale quasi poetico, dove i "brutti" alieni e il genere fantascientifico sono solo un pretesto per raccontarci e parlarci d'altro in un parallelismo con le vicende, miserie umane fin troppo smaccatto, quasi elementare, che il regista Blomkamp, evidentemente sente proprie, essendo nato e cresciuto nel Sud Africa dell' apartheid. Proprio questa necessit? dal film di volerci per forza dare una morale, lo trovo fastidioso, per chi ha gi? ben chiara l'assurdit? di questo regime, non cos? per gran parte del pubblico pi? giovane, che, evidentemente ? il "target" del film. Da qui l'esigenza di utilizzare "linguaggio" , visivo pi? da videogioco (Half Life, Halo, ecc.
[+]
Classica baracconata in stile USA, meno superficiale del solito, dal finale quasi poetico, dove i "brutti" alieni e il genere fantascientifico sono solo un pretesto per raccontarci e parlarci d'altro in un parallelismo con le vicende, miserie umane fin troppo smaccatto, quasi elementare, che il regista Blomkamp, evidentemente sente proprie, essendo nato e cresciuto nel Sud Africa dell' apartheid. Proprio questa necessit? dal film di volerci per forza dare una morale, lo trovo fastidioso, per chi ha gi? ben chiara l'assurdit? di questo regime, non cos? per gran parte del pubblico pi? giovane, che, evidentemente ? il "target" del film. Da qui l'esigenza di utilizzare "linguaggio" , visivo pi? da videogioco (Half Life, Halo, ecc...) soprattutto nella parte dei combattimenti, degli assalti. La filmografia del regista non ? molto ricca; probabilmente District9 ? il suo film migliore (il che ? tutto dire; per fortuna non ? stato realizzato un sequel, che avrebbe tolto l'unicit? a questo titolo In conclusione, il fim ? interessante, tecnicamete valido, personalmente, non mi ha annoiato. Quattro stelle le do a Alien, Terminator. In questo caso District 9 non mi ha completamente soddisfatto (poco complesso, manca di suspense, mancano sorprese, colpi di scena) n? mi lascia la voglia di rivederlo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a il marchese stucchi »
[ - ] lascia un commento a il marchese stucchi »
|
|
d'accordo? |
|
alex
|
sabato 20 febbraio 2021
|
il primo film di fantascenza radical chic
|
|
|
|
A parte la metafora sulla societa' odierna, il film vale proprio pochino
qualche effetto speciale fatto bene e qualcuno posticcio, chi si avvicina a questo film sperando in un nuovo Alien, cambi pure dvd, canale, streaming ecc.
|
|
[+] lascia un commento a alex »
[ - ] lascia un commento a alex »
|
|
d'accordo? |
|
fabri
|
lunedì 11 gennaio 2021
|
ottimo film
|
|
|
|
Film sorprendente, tanto nella storia, quanto nella regia - anche se l'idea del documentario ricorda un pò Zelig.
La trama è, chiaramente, un pretesto per parlare di altro, visto che il film è incentrato sulla paura del diverso e sull'idiozia del razzidmo.
Molto abile il regista nel portare lo spettatore dall'iniziale rupulsione verso i gamberoni, ad una simpatia nei loro confronti.
Lo consiglio
|
|
[+] lascia un commento a fabri »
[ - ] lascia un commento a fabri »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
giovedì 26 novembre 2020
|
fim efficace
|
|
|
|
"District 9"(Neill Bloomkamp, che ha anche scritto il fim con Terri Tatchell, 2009)racconta di un atterraggio alieno in Sudafrica, precisamente nella capitale Johannesburgh dove vi sono poi bande nigeriane disposte a sfruttare la situazione in senso criminale(senza che, come affermato invece da qualche nigeriano, vi sia nel film ombra di razzismo anti.nigeriano), ma anche il governo e comunque le autirtà preposte sfruttano diversamente il kairòs, volendo sfruttare(ovviamente uccidendolo)il responsabile incaricato del controllo, che, essendosi ferito e dunque"meticciato"con gli alieni, diverrebbe una cavia(ovviamnete morta, appunto)per esperimenti di ogni genere.
[+]
"District 9"(Neill Bloomkamp, che ha anche scritto il fim con Terri Tatchell, 2009)racconta di un atterraggio alieno in Sudafrica, precisamente nella capitale Johannesburgh dove vi sono poi bande nigeriane disposte a sfruttare la situazione in senso criminale(senza che, come affermato invece da qualche nigeriano, vi sia nel film ombra di razzismo anti.nigeriano), ma anche il governo e comunque le autirtà preposte sfruttano diversamente il kairòs, volendo sfruttare(ovviamente uccidendolo)il responsabile incaricato del controllo, che, essendosi ferito e dunque"meticciato"con gli alieni, diverrebbe una cavia(ovviamnete morta, appunto)per esperimenti di ogni genere. Dove il tema è non più"interetnico", ma relativo ai rapporti possibii tra specie diverse(interspecie, potrmemmo dunque dire), senza che vi sia una possibile soluzione: il fuggiasco(il protagonsita, di nome Wikus Van de Merwe, riesce a sottrarsi a queli che sarebbero o dovrebbero essere"i suoi", infatti)riesce in effetti a rifugiarsi in luoghi insicuri, venendo continuamente braccato e non riuscendo a farsi valere come"essere libero", La tecnica, molto interessnate, con la camera a mano quasi sempre, è paradoocumentaristico, dove l'uso della tecnica stessa p decismanete più intelligente e più opportuno di quanto generalmente non avvenga, anche a dimostrazione del fatto che, non sempre ma certamente talora, partendo d auno spunto intelligente e da una scenggiatura altrettnato tale, si possa, con adeguati mezzi tecnici, realizzare un film importante, che riesce a far riflettere, in in questo caso, anche su una conduzione in cui il dominio imperialista arriva a uccidre coloro che sarebbero i propri stessi uomini e"corifei", senza guardare più neppure all'evneutale residuale distinzione tra amici e nemici, ma letteralmeten"sparando nel mucchio", senza alcun rispetto umano e nessuna capacità di differenziazione, dove la scienza è comunque asserivta alla tecnica e la sessa diviene semplice espressione e sturmento del potere(anche maiusoclo, se si vuole9), IN questo film tutto è curato, dagli effetti speciali(forme e fogge degli alieni, macchinari vari)alle musiche di Clinton Shorter, sempre funzionali alle immagini in movimento(volendo citate anche l''opera fondamentale sul cinema di Gilles Deleuze"'L'image -mouvement)e certamente Shairo Copley è protagonista efficace anche nella scene d'azione, mai"gratuite". El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
cisat
|
martedì 6 marzo 2018
|
una svista da parte del recensore gabriele niola
|
|
|
|
Si tratta di un film ambizioso certamente, ma il cui autore dimostra subito di non avere i mezzi per realizzare: né come cineasta né culturali né estetici. I temi che vorrebbe affrontare sono solo sfiorati, trattati con semplicità e grossolanità di sapore efficace sul piano commerciale, con i suoi elementi di action, ma del tutto insignificante sul piano della storia del cinema. Noi, che seguiamo Pietro Bianchi e Georges Sadoul, per i quali solo le opere d'arte entrino in questa storia - le altre hanno a che fare con l'immenso business dell' 'industria del cinema' - non possiamo che attribuire due stelle, ma solo come pellicola di genere action.
Roberto Pasanisi (Storia del cinema, Polo Universitario "Principe di Napoli")
|
|
[+] lascia un commento a cisat »
[ - ] lascia un commento a cisat »
|
|
d'accordo? |
|
iaoquinti
|
mercoledì 30 agosto 2017
|
di male in peggio
|
|
|
|
Film che delude certamente le aspettative nel corso del quale gli avvenimenti si susseguono con confusione e insensatezza.
Molti elementi non sono correttamente inquadrati e i comportamenti umani (ed "Alieni") sono incoerenti, stupidi, irrazionali.
Dal finale del film traspare chiaramente l'incertezza e la illogicità della trama.
|
|
[+] lascia un commento a iaoquinti »
[ - ] lascia un commento a iaoquinti »
|
|
d'accordo? |
|
caterinapardi
|
lunedì 3 luglio 2017
|
l'ombra di p.k.dick...
|
|
|
|
Il tema della convivenza fra uomini e alieni-insetto si trova anche nel breve racconto di P.K. Dick Tony and the Beetles, tradotto da Fanucci (all'interno della raccolta Tutti i racconti 1947-1953)... lì gli umani però sono colonizzatori di pianeti altrui. La condizione di degrado e subalternità in cui vivono i "conquistati" - chiamati con disprezzo "coleotteri" - mi ha ricordato proprio le atmosfere di District 9. Molto probabilmente gli autori ignoravano questo riferimento letterario tuttavia sorge spontaneo pensare a quanto l'immaginazione del Maestro Dick rappresenti un pozzo senza fondo! Inestinguibile.
|
|
[+] lascia un commento a caterinapardi »
[ - ] lascia un commento a caterinapardi »
|
|
d'accordo? |
|
alexander 1986
|
martedì 16 febbraio 2016
|
gli alieni siamo noi (purtroppo)
|
|
|
|
Johannesburg, 1982. La città sudafricana deve affrontare una grave emergenza... umanitaria: una nave aliena è alla deriva proprio sopra di lei e i suoi abitanti, deboli e denutriti, hanno bisogno d'aiuto. Le autorità internazionali non muovono un dito e quindi le forze locali se la cavano come possono: gli extraterrestri vengono rifocillati, schedati e mandati a vivere in segregazione presso una baraccopoli chiamata 'District 9'. La gente del luogo comincia a mugugnare, perché questi sporchi alieni diventano sempre più numerosi e tolgono spazio e risorse a chi dovrebbe disporne per diritto. Il governo sudafricano decide così di farli sfollare.
[+]
Johannesburg, 1982. La città sudafricana deve affrontare una grave emergenza... umanitaria: una nave aliena è alla deriva proprio sopra di lei e i suoi abitanti, deboli e denutriti, hanno bisogno d'aiuto. Le autorità internazionali non muovono un dito e quindi le forze locali se la cavano come possono: gli extraterrestri vengono rifocillati, schedati e mandati a vivere in segregazione presso una baraccopoli chiamata 'District 9'. La gente del luogo comincia a mugugnare, perché questi sporchi alieni diventano sempre più numerosi e tolgono spazio e risorse a chi dovrebbe disporne per diritto. Il governo sudafricano decide così di farli sfollare. Qualcosa andrà storto.
Il film d'esordio del sudafricano Blomkamp, prodotto nientemeno che da Peter Jackson, se non è la migliore opera di sci-fi vistasi negli anni Duemila è comunque in assoluto la più originale. Attraverso una bizzarra miscela tra classico film d'azione ed estetica da mockumentary, ''District 9'' allegorizza un tema di strettissima attualità (il problema dell'accoglienza agli immigrati) in termini fantastici ma soprattutto provocatori. Tra uomini e alieni, lo spettatore simpatizzerà per i secondi: prima di questo film, a memoria mia mai lo si era fatto con una simile convinzione. Film cult già all'uscita, lo sarà ancora per molto tempo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alexander 1986 »
[ - ] lascia un commento a alexander 1986 »
|
|
d'accordo? |
|
giuseppetoro
|
venerdì 16 ottobre 2015
|
film quasi comico!
|
|
|
|
Niente di che, film discreto, una presa in giro verso la razza aliena..
|
|
[+] lascia un commento a giuseppetoro »
[ - ] lascia un commento a giuseppetoro »
|
|
d'accordo? |
|
escifranco!
|
mercoledì 22 ottobre 2014
|
la rinascita della fantascienza
|
|
|
|
Semplicemente pazzesco.Più penso che Neil Blomkamp era un'esordiente nel 2009 più sono pervaso da stupore misto ad ammirazione;è riuscito a ridare linfa vitale a un genere che all'epoca era in crisi,non riusciva a dare nulla di più rispetto ai soliti mastodontici effetti speciali,qui invece siamo di fronte a tutt'altro.Il film è di per sè una riflessione (quanto mai attuale sopratutto per quel che riguarda l'Italia e l'Europa) in chiave fantascientifica sull'accoglienza del diverso e tutte le derive che hanno da sempre contraddistinto questo fenomeno (xenofobia,segregazione razziale etc..),anche il titolo del film e la location sono tutto fuorchè casuali,è infatti ambientato a Johannesburg,culla dell'apartheid.
[+]
Semplicemente pazzesco.Più penso che Neil Blomkamp era un'esordiente nel 2009 più sono pervaso da stupore misto ad ammirazione;è riuscito a ridare linfa vitale a un genere che all'epoca era in crisi,non riusciva a dare nulla di più rispetto ai soliti mastodontici effetti speciali,qui invece siamo di fronte a tutt'altro.Il film è di per sè una riflessione (quanto mai attuale sopratutto per quel che riguarda l'Italia e l'Europa) in chiave fantascientifica sull'accoglienza del diverso e tutte le derive che hanno da sempre contraddistinto questo fenomeno (xenofobia,segregazione razziale etc..),anche il titolo del film e la location sono tutto fuorchè casuali,è infatti ambientato a Johannesburg,culla dell'apartheid.La pellicola racconta di una nave aliena malridotta che porta al suo interno degli extraterrestri malnutriti e malaticci,dopo un'iniziale aiuto dei terrestri,le due culture planetarie non riescono a convivere e i "prawns" (così vengono chiamati) vengono spostati all'interno di una gigantesca baraccopoili,appunto il nono distretto,ma non si troveranno a loro agio rinchiusi nella riserva e spesso si troveranno ad evadere,ecco,l'intreccio vero e proprio ha inizio qui,quando l'MNU (una società controllata dal governo)ripone nelle mani dell'inetto Wikus Van De Merwe (Sharlto Copley,unica "stella" del cast)l'operazione di sgombero degli alieni dal nono distretto per portarli in una zona lontana 240 km dalla città.
Lo stile di regia è unico,sopratutto per tutta la sequenza iniziale quando ha inizio l'operazione "sgombero":la narrazione è condivisa tra lo stile del documentario (con interviste e testimonianze)e la regia classica,se vogliamo,di un film d'azione,con molte inquadrature prese direttamente dal mondo videoludico (ad es. la visuale in prima persona stile "call of duty") e altre che sono possibili solamente avendo telecamere in gran quantita;la fotografia e la scenografia mi sono sembrate pressochè eccellenti,sopratutto in relazione con la CGI.Per quanto riguarda la sceneggiatura,la trovo abbastanza buona,sopratutto per quel che concerne Wikus,che è l'unico "personaggio" se vogliamo,il resto degl interpreti sono un pò stereotipati.
Wikus è la chiave di tutta la vicenda,lui,che inizialmente ci viene mostrato come un inetto,un sempliciotto,una marionetta nelle mani del suocero (boss dell'MNU)tramite il contatto con le entità aliene subisce una trasformazione graduale sia fisica:pare infatti diventare ogni giorno che passa un prawn e qui lo spettatore tocca con mano la brutalità e la sete di potere degli esseri umani,anche i più vicini a Wikus,che invece di tendergli la mano lo cacciano per studiarlo senza curarsi del suo punto di vista;sia una trasformazione psicologica:Wikus parte come un essere umano inetto e insensibile e finisce col diventare un alieno eroe "umano".
Il film sembra quindi fare un'appello al dialogo,alla mediazione,al ritrovare quelle caratteristiche che ci dovrebbero rendere "umani",a rispettare "l'altro".
Per citare il comandamento biblico: "Non fare agli altri quello che non vorremmo fosse fatto a noi"
[-]
|
|
[+] lascia un commento a escifranco! »
[ - ] lascia un commento a escifranco! »
|
|
d'accordo? |
|
|