lucadm
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giovedì 11 giugno 2009
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la recensione di gabriele niola è un flop
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Questo film è uno dei migliori film che abbia visto nell'ultimo anno.
Certo è costruito in maniera anomala ma il tema che si prefigge di raccontare è delicato e richiede coraggio oltre che creatività e capacità di uscire dagli schemi. Difficile da fare e ben riuscito. I critici cercano troppo il consenso del pubblico invece di elevarsi al di sopra delle parti.
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*giu*
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lunedì 23 marzo 2009
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valerio d'annunzio a cinematografo...
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Nella puntata di questa notte di Cinematografo condotto da Gigi Marzullo sono stati presentati i film usciti in anteprima venerdi 20 marzo 2009, e tra questi c'è appunto Aria. Ospite in studio Valerio D'Annunzio, Roberto Herlitzka e altri protagonisti. Il film è stato giudicato dai critici cinematografici positivamente e anche le interviste ai primi spettatori a Roma si sono rivelate più che soddisfacenti. D'annunzio ha centrato il suo obiettivo, facendo riflettere ed emozionare il suo spettatore...voglio sottolineare l'umiltà dei protagonisti nel rispondere alle domande del conduttore, persone semplici e genuine che hanno saputo trasmettere il loro essere reali ai personaggi da loro interpretati.
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Nella puntata di questa notte di Cinematografo condotto da Gigi Marzullo sono stati presentati i film usciti in anteprima venerdi 20 marzo 2009, e tra questi c'è appunto Aria. Ospite in studio Valerio D'Annunzio, Roberto Herlitzka e altri protagonisti. Il film è stato giudicato dai critici cinematografici positivamente e anche le interviste ai primi spettatori a Roma si sono rivelate più che soddisfacenti. D'annunzio ha centrato il suo obiettivo, facendo riflettere ed emozionare il suo spettatore...voglio sottolineare l'umiltà dei protagonisti nel rispondere alle domande del conduttore, persone semplici e genuine che hanno saputo trasmettere il loro essere reali ai personaggi da loro interpretati. Forse neanche lo stesso D'Annunzio, durante l'intervista alle persone fuori dal cinema, si aspettava un riscontro cosi positivo, essendo lui alle prime armi. Continua cosi Valerio, hai tutte le doti e le qualità per essere un grande regista. :-)
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*giu*
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domenica 22 marzo 2009
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osservare e non semplicemente guardare...
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Molti di noi vanno al cinema per staccare dalla quotidianità e per vivere nell'arco di qualche ora situazioni che normalmente non ci appartengono (comiche,romantiche,fantastiche..)ma che sono in grado di non farci pensare per qualche minuto ai nostri grandi o piccoli problemi. Lo spettatore, in questo film, non si limita a guardare passivamente quello che ha di fronte ma è partecipe, riflette; il film mette in risalto fortemente quello che è l'uomo oggi: intrappolato in schemi che la società ci impone, soffocato dal falso perbenismo e spogliato di una sua identità...è forte, intenso, coinvolgente, non lascia spazio alla distrazione! Può mettere in discussione profondamente chi osserva (sia con gli occhi fisici che con quelli della mente) e puoi annoiare solo chi si limita semplicemente a guardare (o a passare il tempo!).
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Molti di noi vanno al cinema per staccare dalla quotidianità e per vivere nell'arco di qualche ora situazioni che normalmente non ci appartengono (comiche,romantiche,fantastiche..)ma che sono in grado di non farci pensare per qualche minuto ai nostri grandi o piccoli problemi. Lo spettatore, in questo film, non si limita a guardare passivamente quello che ha di fronte ma è partecipe, riflette; il film mette in risalto fortemente quello che è l'uomo oggi: intrappolato in schemi che la società ci impone, soffocato dal falso perbenismo e spogliato di una sua identità...è forte, intenso, coinvolgente, non lascia spazio alla distrazione! Può mettere in discussione profondamente chi osserva (sia con gli occhi fisici che con quelli della mente) e puoi annoiare solo chi si limita semplicemente a guardare (o a passare il tempo!). Complimenti veri al regista, che ha saputo trasmettere almeno e me personalmente (focalizzandosi sui minimi dettagli e grazie anche alle stupende musiche di Allevi) quelle che sono le angoscie che un uomo può vivere soffocando la propria identità...che non necessariamente deve riguardare l'omo o l'eterosessualità ma può riguardare più aspetti della vita di ogni uomo. Credo che molti di noi (compresa me) soffochino alcuni aspetti della propria personalità per non deludere coloro che più amiamo, non rendendosi conto, invece, che questa è un arma a doppio taglio. Soltanto amando noi stessi (con i nostri pregi e i nostri difetti) possiamo amare con sincerità gli altri, con tutte le difficoltà che ne susseguono. Fortemente consigliato. :-)
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machi
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domenica 22 marzo 2009
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tira una nuova aria!
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Sono appena tornata dal cinema e non posso negare di sentirmi interpellata da questa storia. Ancor'oggi non entrare nell'ordine simbolico della cultura contemporanea è un dramma ed è ciò che può accadere ad ognuno: "stare in apnea" per poter sopravvivere. Sono soddisfatta del tema che è stato affrontato e sopratutto della delicatezza con cui lo si è trattato, ponendo l'attenzione sull'animo dell'essere umano. Notevole la scelta di sovrapporre in alcuni casi nella medesima scena avvenimenti interessanti periodi diversi della vita di Anna-Giovanni, narrando i vincoli di un'intera esistenza.
Tira una nuova ARIA!
machi
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gan...
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domenica 22 marzo 2009
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film di difficoltà, sofferenza e coraggio...aria
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Davvero un film ben riuscito... Emotivamente è stato molto forte, scene che mi hanno coinvolto e commosso, la drammaticità della storia, l'impatto delle musiche, la potenza della fotografia... tutto distribuito in maniera tale da offrire un prodotto che rispecchiasse un mondo fatto di problemi e paure... E' la storia di tanti quella di Giovanni o quella di Anna... è la storia di chi è senza coraggio e che poi non ce la più... E ci si ritrova al limite: io di fronte a me stesso, Il riflesso di un volto su di un pianoforte... Ed è il contatto con la musica che dona sensibilità e riparo... ed infine un estremo coraggio...
Ho trovato davvero interessante la "collaborazione" tra musiche e scene; in alcune parti era la musica stessa che volgeva a divenire la protagonista provocando nello spettatore una comunione contemporanea di più elementi sensoriali: il protagonista quindi non rimaneva semplicemente un'immagine da guardare ma lo si poteva anche ascoltare.
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Davvero un film ben riuscito... Emotivamente è stato molto forte, scene che mi hanno coinvolto e commosso, la drammaticità della storia, l'impatto delle musiche, la potenza della fotografia... tutto distribuito in maniera tale da offrire un prodotto che rispecchiasse un mondo fatto di problemi e paure... E' la storia di tanti quella di Giovanni o quella di Anna... è la storia di chi è senza coraggio e che poi non ce la più... E ci si ritrova al limite: io di fronte a me stesso, Il riflesso di un volto su di un pianoforte... Ed è il contatto con la musica che dona sensibilità e riparo... ed infine un estremo coraggio...
Ho trovato davvero interessante la "collaborazione" tra musiche e scene; in alcune parti era la musica stessa che volgeva a divenire la protagonista provocando nello spettatore una comunione contemporanea di più elementi sensoriali: il protagonista quindi non rimaneva semplicemente un'immagine da guardare ma lo si poteva anche ascoltare... Il film è stato un intreccio di immagini, sensazione e pensiero avvolti da un velo tanto tragico quanto attuale... La dinamicità delle vicende, la drammaticità della storia, la colonna sonora... ci hanno portato in un mondo che non è fatto solo di idee ma che può essere scoperto ogni giorno... Il film è una storia che non si sofferma semplicemente in noi solo durante la sua riproduzione ma è un invito all'ascolto e all'accoglienza di chi in silenzio in qualche modo cerca di comunicarci qualcosa... Concludo il mio pensiero e consiglio a tutti di vederlo e forse di spingersi anche un pò oltre la semplice visione... gan...!
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gan...
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domenica 22 marzo 2009
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film che mi ha dato tanto... riflessione&coraggio
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Devo ringraziare attori e regista...
vorrei chiedere a tutti coloro che hanno lasciato commenti prettamente negativi... L'emozione e la riflessione sono solo un fatto di tecnica e di inquadrature...?!? Finiamola...
E' stato un film che mi ha particolarmente interessato e coinvolto trattando argomenti ancora oggi difficili...
Bella la fotografia, l'ambientazione, la trama... la musica...
E mi rivolgo a chi continua, scolasticamente ed in maniera infantile, a criticare Allevi per queste composizioni...
Come dicevo prima mi sembra che per emozionarsi sia necessario acquistare qualche titolo di studio o non so cos'altro... Ci troviamo a questionare su cose naturali e spontanea; è come se volessimo razionalizzare un sentimento.
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Devo ringraziare attori e regista...
vorrei chiedere a tutti coloro che hanno lasciato commenti prettamente negativi... L'emozione e la riflessione sono solo un fatto di tecnica e di inquadrature...?!? Finiamola...
E' stato un film che mi ha particolarmente interessato e coinvolto trattando argomenti ancora oggi difficili...
Bella la fotografia, l'ambientazione, la trama... la musica...
E mi rivolgo a chi continua, scolasticamente ed in maniera infantile, a criticare Allevi per queste composizioni...
Come dicevo prima mi sembra che per emozionarsi sia necessario acquistare qualche titolo di studio o non so cos'altro... Ci troviamo a questionare su cose naturali e spontanea; è come se volessimo razionalizzare un sentimento... Mi sembra assurdo...!
Ho trovato un'ottima "collaborazione" tra musiche e scene, un intreccio davvero interessante... In alcuni punti era la musica stessa che volgeva a divenire la protagonista provocando nello spettatore una comunione contemporanea di più elementi sensoriali: era la musica a prendere il ruolo di protagonista che quindi non lo si vedeva soltanto ma lo si poteva anche ascoltare...
Il film è stato un intreccio di immagini, sensazione e pensiero avvolti da un velo tanto tragico quanto attuale... ed è per tutto questo che ho scritto che consiglio a tutti la visione del film...
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carlom
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domenica 22 marzo 2009
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son ben altri i film approssimativi...
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Se questa è approssimazione il novanta per cento dei film che escono in sala cos'è? Come si può dire che questo D'Annunzio non sappia fare cinema? Il suo stare addosso ai personaggi, l'attenzione per i dettagli, il gioco di quinte con i carrelli.
La scelta di evitare il sensazionalismo, il nudo. Ma soprattutto la capacità di creare un'atmosfera che è alla base del saper girare. Il film è ben confezionato. Certo, ha dei problemi di sceneggiatura. Una lentezza all'inizio, uno sviluppo abbastanza scontato, ma registicamente è davvero ben fatto. Credo che sia uno dei migliori debutti degli ultimi anni. Magari ci fossero più prodotti indipendenti di questo tipo! E' ovvio che se vi aspettavate il film strappalacrime, la sceneggiatura furbetta o appassionante, resterete delusi.
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Se questa è approssimazione il novanta per cento dei film che escono in sala cos'è? Come si può dire che questo D'Annunzio non sappia fare cinema? Il suo stare addosso ai personaggi, l'attenzione per i dettagli, il gioco di quinte con i carrelli.
La scelta di evitare il sensazionalismo, il nudo. Ma soprattutto la capacità di creare un'atmosfera che è alla base del saper girare. Il film è ben confezionato. Certo, ha dei problemi di sceneggiatura. Una lentezza all'inizio, uno sviluppo abbastanza scontato, ma registicamente è davvero ben fatto. Credo che sia uno dei migliori debutti degli ultimi anni. Magari ci fossero più prodotti indipendenti di questo tipo! E' ovvio che se vi aspettavate il film strappalacrime, la sceneggiatura furbetta o appassionante, resterete delusi.
Tutto si può dire tranne che non sia un buon film, soprattutto per ciò che riguarda la regia e le interpretazioni degli attori. Le battute, tra l'latro, non mi sembrano affatto banali. Sono d'accordo che l'eccessivo risalto dato a Giovanni Allevi può essere controproducente, ma solo perchè il film è già bello e completo di suo.
Io lo consiglio a tutti.
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lena78
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sabato 21 marzo 2009
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un film emozionante e ben riuscito
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Ho trovato l'esordio di d'Annunzio più che considerevole.
Atmosfera, tensione, capacità di dirigere gli attori (a parte qualcuno, forse eccessivamente teatrale) e padronanza del mezzo tecnico.
Un montaggio dinamico che riesce a far coesistere i vari piani temporali ed emotivi di un'intera vita spesso in un'unica inquadratura. Sovrapposizioni di pasato/presente, con lo stesso personaggio che si vede e si "specchia" nelle varie età della sua esistenza. Una regia mai scontata, movimenti di macchina che "significano" e non sono mai pretesuosi. Unica nota dolente: una sceneggiatura che, forse, lascia immediatamente trapelare il fine ultimo del film che, comunque, non è il "colpo di scena" ad effetto, ma il percorso condiviso del protagonista.
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Ho trovato l'esordio di d'Annunzio più che considerevole.
Atmosfera, tensione, capacità di dirigere gli attori (a parte qualcuno, forse eccessivamente teatrale) e padronanza del mezzo tecnico.
Un montaggio dinamico che riesce a far coesistere i vari piani temporali ed emotivi di un'intera vita spesso in un'unica inquadratura. Sovrapposizioni di pasato/presente, con lo stesso personaggio che si vede e si "specchia" nelle varie età della sua esistenza. Una regia mai scontata, movimenti di macchina che "significano" e non sono mai pretesuosi. Unica nota dolente: una sceneggiatura che, forse, lascia immediatamente trapelare il fine ultimo del film che, comunque, non è il "colpo di scena" ad effetto, ma il percorso condiviso del protagonista.
Archetipale e tragico e, per questo, prevedibile.
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giali
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sabato 21 marzo 2009
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la storia di un pianista
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il film parla di un pianista! mi stupisco come possa essre definita ossessiva la musica di Allevi che accompagna la storia, comunque.
Il film di D'annunzio è presentabilissimo è un ottimo prodotto, ben girato e soprattutto ben recitato da alcuni attori, non tutti.
il gioco di rimandi alla memoria del protagonista per lo spettatore è chiaro nel momento in cui lo spettatore è attento. purtroppo il pubblico è abituato ad essere imboccato anche per la minima cosa, finalmente qua abbiamo un film italiano che non fa tutto questo.
piuttosto se c'è da criticare parliamo del fatto che noi spettatori non siamo abituati a ritmi un pò lenti, siamo invasi solo da frenesie e strilli. l'eleganza come in questo caso è preziosa.
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il film parla di un pianista! mi stupisco come possa essre definita ossessiva la musica di Allevi che accompagna la storia, comunque.
Il film di D'annunzio è presentabilissimo è un ottimo prodotto, ben girato e soprattutto ben recitato da alcuni attori, non tutti.
il gioco di rimandi alla memoria del protagonista per lo spettatore è chiaro nel momento in cui lo spettatore è attento. purtroppo il pubblico è abituato ad essere imboccato anche per la minima cosa, finalmente qua abbiamo un film italiano che non fa tutto questo.
piuttosto se c'è da criticare parliamo del fatto che noi spettatori non siamo abituati a ritmi un pò lenti, siamo invasi solo da frenesie e strilli. l'eleganza come in questo caso è preziosa. Aria è un film elegante.
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michele
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sabato 21 marzo 2009
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un film irritante quanto inguardabile. da evitare.
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Opera prima di un regista che farebbe bene a guardare qualche film in più. E forse limitarsi a quello. Storia di un "un'anima dentro un corpo sbagliato" che è tanto moralista quanto poi scorre a suon di frasi fatte e irritanti e con stereotipi di ogni tipo. Non c'è nerbo drammatico, non ci sono i personaggi, non c'è interesse: e registicamente inetto, con effetti audio continui a cercare un pathos che non c'è e scarti registici (quei pochi, il resto son quasi tutti primi piani a carrello tante per muoversi un po') effettistici quanto inutili e, anche questi, irritanti.
Attori mal diretti, musica sempre e ovunque anche quando non ci dovrebbe essere, e, alla fine, la tragedia arriva puntuale così, tanto per fare rumore.
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Opera prima di un regista che farebbe bene a guardare qualche film in più. E forse limitarsi a quello. Storia di un "un'anima dentro un corpo sbagliato" che è tanto moralista quanto poi scorre a suon di frasi fatte e irritanti e con stereotipi di ogni tipo. Non c'è nerbo drammatico, non ci sono i personaggi, non c'è interesse: e registicamente inetto, con effetti audio continui a cercare un pathos che non c'è e scarti registici (quei pochi, il resto son quasi tutti primi piani a carrello tante per muoversi un po') effettistici quanto inutili e, anche questi, irritanti.
Attori mal diretti, musica sempre e ovunque anche quando non ci dovrebbe essere, e, alla fine, la tragedia arriva puntuale così, tanto per fare rumore. Ma c'è tanto rumore per nulla. Anche meno. Da evitare.
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