g_andrini
|
venerdì 2 luglio 2010
|
gran bella animazione
|
|
|
|
L'inizio è veramente meraviglioso, con i dialoghi ridotti all'osso, ma con un contenuto di sentimento eccezionale. Non avevo visto in precedenza questo film, e devo dire che è stata una piacevolissima sorpresa. La Pixar ci sa fare ed, ultimamente, trovo che le animazioni superano in qualità i lungometraggi tradizionali. Bello per i bambini, ma ancora di più per noi adulti. Sognare ancora di questi tempi è veramente raro, ma questa pellicola riesce nell'intento.
|
|
[+] lascia un commento a g_andrini »
[ - ] lascia un commento a g_andrini »
|
|
d'accordo? |
|
danilodac
|
martedì 30 marzo 2010
|
wall-e- "la ricolonizzazione"
|
|
|
|
Ridotta ad una grande discarica, la Terra non è più abitabile a causa dell’eccessivo accumulo dei rifiuti e quindi dell’inquinamento globale. Di conseguenza, gli umani sono costretti a trasferirsi in una gigantesca navicella spaziale dove, con tutti i comfort e gli accessori possibili, sono ridotti a vivere la loro vita in uno stato vegetativo, in attesa che il pianeta venga ripulito e riportato ad uno stato abitabile. L’unico sopravvissuto è Wall-e, piccolo robot addetto all’imballaggio dei rifiuti, che per più di settecento anni vive da solo sulla Terra e ha come unico compagno un piccolo e fedele scarafaggio. Questo fino a quando gli umani non decidono di inviare una sonda spaziale (di nome Eve) per verificare le effettive condizioni del pianeta.
[+]
Ridotta ad una grande discarica, la Terra non è più abitabile a causa dell’eccessivo accumulo dei rifiuti e quindi dell’inquinamento globale. Di conseguenza, gli umani sono costretti a trasferirsi in una gigantesca navicella spaziale dove, con tutti i comfort e gli accessori possibili, sono ridotti a vivere la loro vita in uno stato vegetativo, in attesa che il pianeta venga ripulito e riportato ad uno stato abitabile. L’unico sopravvissuto è Wall-e, piccolo robot addetto all’imballaggio dei rifiuti, che per più di settecento anni vive da solo sulla Terra e ha come unico compagno un piccolo e fedele scarafaggio. Questo fino a quando gli umani non decidono di inviare una sonda spaziale (di nome Eve) per verificare le effettive condizioni del pianeta. Dall’amore che Wall-e proverà per Eve, ne nascerà il desiderio di riportare la Terra al suo stato naturale per il bene dell’umanità.
Al suo 9° lungometraggio la Walt Disney Pixar realizza quello che è forse il suo film d’animazione più maturo e, insieme a “Monsters & Co.”, uno dei più completi nella sapiente mistura degli ingredienti tipici della tradizione disneyana.
Andrew Stanton, già regista di “Alla ricerca di Nemo” e di “A bug’s life”, opta per una scelta stilistico-narrativa che segna un’improvvisa rottura con i precedenti cartoni della Pixar. E’ una scelta rischiosa ma nuova; incerta ma funzionale. Per quasi metà del film infatti, non si ode una parola. L’ambientazione, la capacità di creare un’atmosfera inquietante e le virtù descrittive coadiuvate splendidamente dall’eccezionale grafica però riscattano la necessità dei dialoghi.
Attraverso le disavventure di Wall-e, vengono messi alla berlina i difetti e gli aspetti negativi dell’umanità, tendendo lo sguardo verso un universo malato e senza guida, che troverà nel piccolo robot e nella sua fedele compagna Eve la strada per il ritorno, un ritorno all’umanizzazione.
Nel trattare temi che a prima vista potrebbero apparire inusuali per un cartone animato (perdita dei valori umani, assuefazione dai mezzi tecnologici, annientamento dell’individualità) il tono ironico con cui viene messa in scena questa magica favola fantascientifica stempera la drammaticità della storia e ne fa uno dei più commoventi cartoni della Pixar. In un mondo in cui è la macchina a vestire i panni di un umile magister vitae, si respira un’aria di un’invocazione d’aiuto alla normalità, alla vita semplice, alla felicità. Nel forzato esilio che Wall-e patisce in una terrificante e sconfinata desolazione, l’importanza della vita e del bisogno di condividerla con qualcuno acquista quasi un valore mistico. Vivendo in un mondo contaminato dalla spazzatura fisica e morale, la speranza di una “ricolonizzazione” sarà data dall’antico e fedele rapporto tra l’uomo e la natura.
Numerose le citazioni filmiche, da “Il mondo dei robot” a “2001: odissea nello spazio”. Attraverso un uso magistrale degli effetti speciali, accompagnate da un originale e innovativo taglio delle inquadrature e da una sorprendente simulazione dei movimenti della macchina da presa, i tecnici della Pixar fanno sfoggio della loro bravura e del loro amore nel far cinema e metacinema.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a danilodac »
[ - ] lascia un commento a danilodac »
|
|
d'accordo? |
|
germi86
|
domenica 21 marzo 2010
|
emozionante
|
|
|
|
bello,coinvolgente,divertente a tratti anche commovente e malinconico.. si prova tenerezza per il robottino della "monnezza" WALL*E,insomma,un bel film d'animazione.. con un finale visto in chiave molto positiva..ed era giusto cosi',visto il film..
|
|
[+] lascia un commento a germi86 »
[ - ] lascia un commento a germi86 »
|
|
d'accordo? |
|
the lady on the hot tin roof
|
domenica 24 gennaio 2010
|
wall-e come charlot
|
|
|
|
WALL-E come Charlot. Era da quando Charlie Chaplin abbracciava il suo monello che il cinema non offriva un coinvolgimento così intenso senza fare uso del timbro di una voce umana, tale da produrre una simbiosi emotiva tra lo schermo e lo spettatore. Il piccolo robottino è frutto di una genialità pura ed indiscriminata, la sua tenerezza muove alle lacrime e la sua espressività supera quella dei suoi pur bravissimi colleghi in carne ed ossa che gli hanno tenuto compagnia nella stagione dei premi culminata con gli Oscar. Quando WALL-E incontra E.V.E., assorbe tutta la forza delle emozioni provocate dalla freccia di Cupido e la riversa sullo schermo senza alcun intermediario che ne argini gli effetti: inizia un sogno che vede nel meraviglioso viaggio di WALL-E nello spazio il momento artistico più alto, direi sublime, del film.
[+]
WALL-E come Charlot. Era da quando Charlie Chaplin abbracciava il suo monello che il cinema non offriva un coinvolgimento così intenso senza fare uso del timbro di una voce umana, tale da produrre una simbiosi emotiva tra lo schermo e lo spettatore. Il piccolo robottino è frutto di una genialità pura ed indiscriminata, la sua tenerezza muove alle lacrime e la sua espressività supera quella dei suoi pur bravissimi colleghi in carne ed ossa che gli hanno tenuto compagnia nella stagione dei premi culminata con gli Oscar. Quando WALL-E incontra E.V.E., assorbe tutta la forza delle emozioni provocate dalla freccia di Cupido e la riversa sullo schermo senza alcun intermediario che ne argini gli effetti: inizia un sogno che vede nel meraviglioso viaggio di WALL-E nello spazio il momento artistico più alto, direi sublime, del film. La tenacia visionaria dell'insieme suscita uno stato d'animo paragonabile a ciò che provò Alice quando cadde nella tana del coniglio, ovvero un senso di sconcerto e meraviglia, provato da chiunque assista ad un capovolgimento della propria prospettiva su tutto ciò che esiste: WALL-E è più umano degli umani, in quanto in lui possiamo intravedere tutte le caratteristiche positive degli stessi e neanche l'ombra di quelle che hanno in sé profili di negatività, ed è, in un certo senso, il fondatore di un'umanità rinata, innocente. Molti hanno posto l'accento sulla parabola ecologica rappresentata dal film nel suo complesso e, indubbiamente, questo elemento è trattato una giusta dose di serietà ed a tratti con un pizzico di amara ironia nei confronti degli umani che non imparano mai. Personalmente trovo che l'originalità del film stia, in gran parte, nella geniale intuizione di aver voluto compiere una rivoluzione copernicana riguardo al modo in cui noi percepiamo il concetto di umanità: Andrew Stanton non è ricorso al classico espediente di creare robot "umani" utilizzando i parametri che ci permettono di individuare un essere umano, bensì ha creato nuovi parametri da un sostrato nuovo, il piccolo WALL-E, la cui personalità diventa il criterio primo al quale raffrontare gli umani del film. WALL-E arriva a provare ciò che prova tramite un percorso diverso ed autonomo rispetto al nostro, a tal punto da diventare l'idea, in senso platonico, di umanità, rispetto alla quale gli umani del film, e quindi noi tra un bel po' di anni, finiscono per essere una mera copia. Dunque è squisitamente paradossale che siano stati uomini a concepire questo gioiello e che il Vero sia rappresentato dal piccolo robottino che colleziona rifiuti, danza al ritmo dei vecchi musical ed è curioso di ciò che sta al di là della fitta e perenne coltre di nubi sulla terra devastata dall'inquinamento. Potrei scrivere molto di più sul film, per esempio riguardo all'influenza di WALL-E sugli altri robot (ma i più attenti se ne saranno accorti) e tuttavia credo che sia più opportuno fermarmi finché ne sono capace. Oscar meritatissimo, forse era inutile precisarlo. Perché mai L'Academy non ha voluto candidare "WALL-E" nella categoria "Miglior film dell'anno"? Solo uno dei misteri di questa 81esima edizione.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a the lady on the hot tin roof »
[ - ] lascia un commento a the lady on the hot tin roof »
|
|
d'accordo? |
|
elenã²
|
giovedì 21 gennaio 2010
|
fa riflettere tutti
|
|
|
|
Cartone bellissimo, che riassume l'essenza dell'epoca consumistica in cui stiamo vivendo, ma senza mai essere saccente o pretendere di dimostrare qualcosa.
Constata semplicemente l'amara realtà attraverso la sensibilità del suo protagonista, un "diverso" per la sua natura.
Grazie all'ingegno, alla tenacia, alla pazienza e all'umanità di questo robottino si traduce un messaggio di speranza da mandare agli uomini, tutti noi compresi.
|
|
[+] lascia un commento a elenã² »
[ - ] lascia un commento a elenã² »
|
|
d'accordo? |
|
pedro navaja
|
lunedì 4 gennaio 2010
|
c'e di meglio
|
|
|
|
non so. Hai successi della pixar siamo abituati. Sono sempre belle favole. Sempre con un bel lieto fine. Sempre con un buon insegnamento morale. Sempre lasciano un po' di emozione e magari anche commuovono. Ma wall-e, degno prodotto pixar sia chiaro, forse ha ricevuto troppi elogi e, comesisuoldire, il troppo storpia. Direi che c'è di meglio nel genere. Con questo non voglio dire che non si faccia gradevolmente vedere ma, se può essere un difetto, difficilmente lo rivedrei, a differenza di altri film della pixar. Per questo la massima valutazione, nonostante oscar e affini, mi sembra realmente troppo anche se fatta da anime candide. Un voto discreto però ad un film della pixar non si risparmia mai.
[+]
non so. Hai successi della pixar siamo abituati. Sono sempre belle favole. Sempre con un bel lieto fine. Sempre con un buon insegnamento morale. Sempre lasciano un po' di emozione e magari anche commuovono. Ma wall-e, degno prodotto pixar sia chiaro, forse ha ricevuto troppi elogi e, comesisuoldire, il troppo storpia. Direi che c'è di meglio nel genere. Con questo non voglio dire che non si faccia gradevolmente vedere ma, se può essere un difetto, difficilmente lo rivedrei, a differenza di altri film della pixar. Per questo la massima valutazione, nonostante oscar e affini, mi sembra realmente troppo anche se fatta da anime candide. Un voto discreto però ad un film della pixar non si risparmia mai. Ma, ripeto, credo ci sia di meglio
[-]
|
|
[+] lascia un commento a pedro navaja »
[ - ] lascia un commento a pedro navaja »
|
|
d'accordo? |
|
des_demona
|
lunedì 4 gennaio 2010
|
define dancing
|
|
|
|
Da troppo tempo si avvertiva la mancanza di una favola, una di quelle vere, raccontate per divertire i più piccoli ed illuminare la mente ai più grandi. Wall-E è tutto questo: è la riscoperta, da parte della Disney, di un microcosmo emozionale in grado di toccare anche gli animi più cinici e disincantati. Chi non s’è già innamorato di Wall-E e dei suoi occhioni dolci ha ancora tutto il tempo per farlo.
Questo piccolo eroe dai modi vagamente chapliniani si muove sullo sfondo di una Terra abbandonata dagli uomini e abitata esclusivamente da rifiuti e scarafaggi. Programmato per imballare immondizia - un compito fine a se stesso date le condizioni in cui versa il pianeta -, continua imperterrito ad eseguire il suo lavoro, costruendosi nel frattempo un rifugio tutto suo dove immagazzinare gli oggetti più curiosi trovati durante il giorno.
[+]
Da troppo tempo si avvertiva la mancanza di una favola, una di quelle vere, raccontate per divertire i più piccoli ed illuminare la mente ai più grandi. Wall-E è tutto questo: è la riscoperta, da parte della Disney, di un microcosmo emozionale in grado di toccare anche gli animi più cinici e disincantati. Chi non s’è già innamorato di Wall-E e dei suoi occhioni dolci ha ancora tutto il tempo per farlo.
Questo piccolo eroe dai modi vagamente chapliniani si muove sullo sfondo di una Terra abbandonata dagli uomini e abitata esclusivamente da rifiuti e scarafaggi. Programmato per imballare immondizia - un compito fine a se stesso date le condizioni in cui versa il pianeta -, continua imperterrito ad eseguire il suo lavoro, costruendosi nel frattempo un rifugio tutto suo dove immagazzinare gli oggetti più curiosi trovati durante il giorno. Nel suo nido di romanticismo, sulle note di “Hello, Dolly!” - che lui riguarda più volte, adempiendo ad una sorta di rito - Wall-E sembra voler ripristinare la vecchia esistenza del mondo, quella precedente al disastro ambientale, alla totale desertificazione del globo. E la robottina EVE, una sonda che piomba all’improvviso dal cielo, condivide con lui il medesimo obiettivo: trovare una qualsiasi forma di vita che restituisca la speranza necessaria a ricominciare da capo.
Il paradosso creato da Andrew Stanton insegna che perfino un pupazzo di metallo farebbe di più per la Terra rispetto a chi di carne e ossa, e soprattutto di carne, ne ha da vendere; che non conta quanto sia difficile raggiungere uno scopo, perché l’importante è iniziare: con un seme, un germoglio, una piccola cosa qualsiasi. Un messaggio di grande portata, probabilmente destinato a rimanere inascoltato, ma che in ogni caso il film della Pixar preferisce lanciare in forma di consiglio piuttosto che di monito. L’esemplare storia d’amore dei due teneri protagonisti, sorretta dalle musiche sognanti di Tomas Newman e Peter Gabriel, fa da edulcorante per un boccone altrimenti abbastanza duro da digerire - almeno per i più sensibili. Ad essere rappresentata è una realtà (non troppo) fantascientifica, un futuro (non troppo) lontano fatto di scenari desolati e grossi relitti arrugginiti che sprofondano nella sabbia. Ciò che si ricorda con maggior piacere, forse perché lo si vuole, forse perché semplicemente la memoria lo seleziona spontaneamente, è lo sguardo malinconico e un po’ stranito di Wall-E mentre armeggia con il cubo di Rubik, la lampadina e l’accendino, stupendosi di come oggetti all’apparenza inutili potessero servire a qualcosa in un tempo diverso dal suo. E un po’ commuove vederlo volteggiare nello spazio, in compagnia della sua simile e di un estintore, nell’atto di ridefinire il concetto di «danza» e, a modo suo, anche quello di «essere umano».
[-]
|
|
[+] lascia un commento a des_demona »
[ - ] lascia un commento a des_demona »
|
|
d'accordo? |
|
gianni b.
|
venerdì 18 dicembre 2009
|
se non piace un film così... cosa piace?
|
|
|
|
Ho appena visto Wall-E: sono rimasto strabiliato, divertito, commosso, emozionato, felice, mai avrei creduto di potermi innamorare di un robottino alto 50 cm.! Personaggi così ti rimangono nel cuore per sempre! Si tratta di una favola, anzi dell'evoluzione della favola (la chiamerei favola 2.0), creata da menti geniali che riescono non solo a scuotere gli archetipi più profondi dello spettatore, ma anche a suscitarne la stupefatta ammirazione per la mirabolante qualità delle immagini digitali. Secondo me è più una favola per adulti che per bambini, credo che un bambino possa annoiarsi e non immedesimarsi in questo personaggio così dolce, così carino e irresistibile, che soffre di solitudine ed è disposto ad attraversare l’universo per trovare la sua amata Eva.
[+]
Ho appena visto Wall-E: sono rimasto strabiliato, divertito, commosso, emozionato, felice, mai avrei creduto di potermi innamorare di un robottino alto 50 cm.! Personaggi così ti rimangono nel cuore per sempre! Si tratta di una favola, anzi dell'evoluzione della favola (la chiamerei favola 2.0), creata da menti geniali che riescono non solo a scuotere gli archetipi più profondi dello spettatore, ma anche a suscitarne la stupefatta ammirazione per la mirabolante qualità delle immagini digitali. Secondo me è più una favola per adulti che per bambini, credo che un bambino possa annoiarsi e non immedesimarsi in questo personaggio così dolce, così carino e irresistibile, che soffre di solitudine ed è disposto ad attraversare l’universo per trovare la sua amata Eva. Un adulto, invece, come può resistere di fronte a questo tenero esserino, al quale è stata donata sensibilità, intelligenza e nobiltà d’animo da chissà quale fortunoso e irripetibile accavallarsi di circuiti? Le favole non si discutono, si amano e basta! Tra parentesi, lo spettatore accorto potrà divertirsi a trovare nel film mille rimandi ad opere letterarie e cinematografiche note e meno note, da 2001 Odissea nello Spazio ai romanzi di Heinlein (come Orphans of the Sky - Universo) dove già si parlava di astronavi generazionali, dai racconti robotici di Asimov fino ai miti senza tempo degli audaci eroi omerici. Geniali e indimenticabili alcune scene: Wall-E che protegge una scollegata Eva dalla pioggia con un ombrello sgangherato, beccandosi i fulmini al suo posto, oppure Wall-E ed Eva che danzano insieme nello spazio profondo, un momento di autentica poesia. Ah, come vorrei essere il piccolo, sgraziato e coraggioso Wall-E, come vorrei provare sentimenti tanto nobili e puri! Grazie, piccolo Wall-E, per averci fatto ricordare la nostra umanità.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gianni b. »
[ - ] lascia un commento a gianni b. »
|
|
d'accordo? |
|
andreabarella
|
domenica 15 novembre 2009
|
da non perdere
|
|
|
|
questo film è senza dubbio uno dei migliori prodotti disney degli ultimi dieci anni , una gemma da mettere in un cassetto e da mostrare ai figli appena lo consente l'età.
|
|
[+] lascia un commento a andreabarella »
[ - ] lascia un commento a andreabarella »
|
|
d'accordo? |
|
|