tonino
|
domenica 23 novembre 2008
|
bello ma non il capolavoro annunciato ...
|
|
|
|
si, Hanne Hathaway è veramente brava, molto ma non eccezionale (e, tanto meno, da oscar) e comunque la sua bravura l'aveva già dimostata (chi non se ne accorto ?) ne "il diavolo veste Prada" reggendo, alla grande, il confronto con la mitica Meryl Streep; la regia di Demme è monumtalmente geniale sia nel montaggio (molto bello) che nella splendida gestione e nella meticolosa invenzione cinematografica per ognuno dei tanti personaggi ... ma la macchina da presa (ora a mano come un cineveritè d'antan ora in controcampo dalla telecamera di uno degli invitati ora in perfetto stile cinematografico quando la narrazione torna lontano da Hanne) fa risultare troppo straniante la narrazione filmica e la sceneggiatura è, purtropo, troppo, troppo già vista: ma davvero a Demme non gli "passano" niente di meglio ? .
[+]
si, Hanne Hathaway è veramente brava, molto ma non eccezionale (e, tanto meno, da oscar) e comunque la sua bravura l'aveva già dimostata (chi non se ne accorto ?) ne "il diavolo veste Prada" reggendo, alla grande, il confronto con la mitica Meryl Streep; la regia di Demme è monumtalmente geniale sia nel montaggio (molto bello) che nella splendida gestione e nella meticolosa invenzione cinematografica per ognuno dei tanti personaggi ... ma la macchina da presa (ora a mano come un cineveritè d'antan ora in controcampo dalla telecamera di uno degli invitati ora in perfetto stile cinematografico quando la narrazione torna lontano da Hanne) fa risultare troppo straniante la narrazione filmica e la sceneggiatura è, purtropo, troppo, troppo già vista: ma davvero a Demme non gli "passano" niente di meglio ? ... forse proprio per questo la prova d'attrice di Hanne Hathaway sembra ancora più maiuscola ccsì come quella di Bill Irvin (impeccabile !) ... ma il film in molti momenti (troppi) annoia e soprattutto non prende mai al cuore ... pazienza ... l'oscar per Hanne non credo sia lontano ma stavolta no ... PS per il recensore di mymovies: posso capire l'atmosfera di Venezia (c'ero anch'io e Hanne era veramente bellissima nel suo splendido Armani celeste) ma, la prossima volta, una recensione con po' più con i piedi per terra non guasterebbe, grazie ...
[-]
|
|
[+] lascia un commento a tonino »
[ - ] lascia un commento a tonino »
|
|
d'accordo? |
|
aria
|
sabato 22 novembre 2008
|
il matrimonio ai tempi della rehab
|
|
|
|
Dismessi i panni patinati dell'ex brutto anatroccolo de "Il diavolo veste Prada",Anne Hathaway presta il suo volto alla fragile e tormentata Kym.
Il banco di prova per il suo reinserimento in società è il matrimonio della sorella Rachel: l'una la la santa, l'altra l'incubo.
Kym porta con sè tutte le sue inquietudini, dipendendenze ed imbarazzanti atteggiamenti che tanto stridono con la facciata borghese
Sembra più facile accettare un matrimonio multi- etnico piuttosto che affrontare la fragilità delle mente umana.
Tutto si svolge in una tensione latente attorno a una girandola di personaggi,ognuno fortemente caratterizzato.
Ma prima o poi la tensione esplode ed esplode nel confronto- scontro tra Kym e sua madre: una madre che ha preferito mettere la testa sotto sabbia, dopo la tragica scomparsa del figlio.
[+]
Dismessi i panni patinati dell'ex brutto anatroccolo de "Il diavolo veste Prada",Anne Hathaway presta il suo volto alla fragile e tormentata Kym.
Il banco di prova per il suo reinserimento in società è il matrimonio della sorella Rachel: l'una la la santa, l'altra l'incubo.
Kym porta con sè tutte le sue inquietudini, dipendendenze ed imbarazzanti atteggiamenti che tanto stridono con la facciata borghese
Sembra più facile accettare un matrimonio multi- etnico piuttosto che affrontare la fragilità delle mente umana.
Tutto si svolge in una tensione latente attorno a una girandola di personaggi,ognuno fortemente caratterizzato.
Ma prima o poi la tensione esplode ed esplode nel confronto- scontro tra Kym e sua madre: una madre che ha preferito mettere la testa sotto sabbia, dopo la tragica scomparsa del figlio.
Ma l'importante è salvare la facciata, così alla fine nulla intacca la celebrazione del matrimonio con annessi balli,canti in un melting-pot di culture: il trionfo del "Politically Correct".
Una storia introspettiva, in cui lo spettatore ha l'impressione di vedere un film dentro il film.
La ripresa è infatti volutamente amatoriale, con rapidi cambi di inquadrature e luci naturali.
Entriamo in una delle tante realtà della società americana, ne spiamo le dinamiche e le contraddizioni.
Al regista va il merito di aver toccato temi quantomai contemporanei, quali il tessuto familiare sempre più disgregato e l'inquietante dilagare di un disagio generazionale e sociale., lungimirante la Winehouse con il suo tormentone "Rehab".
[-]
|
|
[+] lascia un commento a aria »
[ - ] lascia un commento a aria »
|
|
d'accordo? |
|
tobacco
|
venerdì 21 novembre 2008
|
fateli tacere un secondo!
|
|
|
|
Demme aveva voglia di fare un film libero, quasi sperimentale, coi tanti tic che affliggono il cinema degli "indipendenti" ma anche con il suo estro di grande regista. E qualche momento è davvero bello. Il problema sta nel testo, che riunisce i peggiori luoghi comuni del cinema "teatrale" dagli anni '50 in qua: la riunione di famiglia, i rapporti col padre, i conflitti con la madre, le tensioni tra la sorella a rischio e quella perbene, perfino la stupidaggine del fratello morto con tanto di rivelazione a sorpresa a metà film (e il padre che interrompe di caricare la lavapiatti!mammammia!), gli interminabili monologhi della sera delle prove e le riunioni di autocoscienza dei tossici, il blabla torrenziale, i pianti e l'allegria a comando.
[+]
Demme aveva voglia di fare un film libero, quasi sperimentale, coi tanti tic che affliggono il cinema degli "indipendenti" ma anche con il suo estro di grande regista. E qualche momento è davvero bello. Il problema sta nel testo, che riunisce i peggiori luoghi comuni del cinema "teatrale" dagli anni '50 in qua: la riunione di famiglia, i rapporti col padre, i conflitti con la madre, le tensioni tra la sorella a rischio e quella perbene, perfino la stupidaggine del fratello morto con tanto di rivelazione a sorpresa a metà film (e il padre che interrompe di caricare la lavapiatti!mammammia!), gli interminabili monologhi della sera delle prove e le riunioni di autocoscienza dei tossici, il blabla torrenziale, i pianti e l'allegria a comando. E' una scrittura che crede di essere seria e colta perché ricicla temi "importanti", ma è solo un ammasso di cliché. Liberate il cinema da questi testi tronfi e letali! Molto meglio il Jonathan Demme di Fighting Mad!
[-]
[+] d'accordo con te
(di big jim.)
[ - ] d'accordo con te
[+] sante parole!!
(di melandri)
[ - ] sante parole!!
|
|
[+] lascia un commento a tobacco »
[ - ] lascia un commento a tobacco »
|
|
d'accordo? |
|
big jim.
|
sabato 15 novembre 2008
|
ma un regista come j. demme...
|
|
|
|
...con le sue grandi capacità e potenzialità, non trova altri soggetti, che questi filmoni alla pupi avati? ha fatto" il silenzio degli innocenti", cacchio, ma non se lo ricorda?
|
|
[+] lascia un commento a big jim. »
[ - ] lascia un commento a big jim. »
|
|
d'accordo? |
|
simone
|
venerdì 12 settembre 2008
|
anne hathaway,che attrice !!!!!!!!
|
|
|
|
Se questa ragazza continua cosi l'oscar e' sicuro !
|
|
[+] lascia un commento a simone »
[ - ] lascia un commento a simone »
|
|
d'accordo? |
|
susanna
|
giovedì 4 settembre 2008
|
una famiglia, una rinascita
|
|
|
|
Ottima recensione,brava la giornalista!
|
|
[+] lascia un commento a susanna »
[ - ] lascia un commento a susanna »
|
|
d'accordo? |
|
|