guidobaldo maria riccardelli
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sabato 9 aprile 2016
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adrenalina d'oltralpe
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Da manuale questo thriller girato da Fred Cavayé, alla sua opera prima, nel quale tutti gli aspetti vengono curati con precisione ed equilibrio: avvincente la sceneggiatura, preciso il montaggio e degna di nota la regia, capace di dosare al meglio gli accenti, intervallati da piacevoli intermezzi riflessivi.
Viene reso al meglio il dramma, a partire dall'iniziale irruzione della Gendarmerie, continuando con i claustrofobici incontri controllati in carcere, per finire con le scorribande conclusive.
Ottima anche la scelta di inserire la "tentazione" per il marito Julien, assolutamente fermo nello scansarla.
Molto in forma Vincent Lindon, convincente anche Diane Kruger.
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paolago!
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domenica 13 gennaio 2013
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help! ho perso i primi 30 min del film ieri sera!
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Buongiorno, ieri sera mi sono imbattuta in questo film su RAI 4, complice anche il fatto che mi piace molto il modo di recitare dell'attore protagonista (conosciuto in Welcome).
Vorrei sapere perché la moglie è in carcere; l'accusa di omicidio è reale?
Grazie
Paola
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framenne
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venerdì 25 novembre 2011
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per lei
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Lisa viene ingiustamente incarcerata per l'omicidio della sua superiore. Il marito Julien fara' di tutto per salvare la loro famiglia.
Film cupo e profondo, che indaga sul forte legame del protagonista con la moglie e il figlio. Pellicola rifatta negli stati uniti, questa diretta da Cavaye' merita l'attenzione che non gli e' stata data, poiche' approfondisce i personaggi, sia la moglie e le sue difficolta' a vivere un'ingiusta sentenza, sia del marito che si trova di fronte a scelte difficili se non addirittura impossibili. Anche l'architettura della fuga e' molto piu' plausibile, piu' coerente con quello che e' il mondo europeo.
Vedendo l'originale, dopo aver visto il remake, una domanda sorge spontanea, per quale motivo si e' sentita la necessita' di rifare un film gia' ben riuscito?
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Lisa viene ingiustamente incarcerata per l'omicidio della sua superiore. Il marito Julien fara' di tutto per salvare la loro famiglia.
Film cupo e profondo, che indaga sul forte legame del protagonista con la moglie e il figlio. Pellicola rifatta negli stati uniti, questa diretta da Cavaye' merita l'attenzione che non gli e' stata data, poiche' approfondisce i personaggi, sia la moglie e le sue difficolta' a vivere un'ingiusta sentenza, sia del marito che si trova di fronte a scelte difficili se non addirittura impossibili. Anche l'architettura della fuga e' molto piu' plausibile, piu' coerente con quello che e' il mondo europeo.
Vedendo l'originale, dopo aver visto il remake, una domanda sorge spontanea, per quale motivo si e' sentita la necessita' di rifare un film gia' ben riuscito?
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ultimoboyscout
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giovedì 28 luglio 2011
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anything for her, una scoperta.
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E' il film che ha attirato le attenzioni di Paul Haggis, che ne ha fatto un instant remake, "The next three days" e che senza l'interesse del regista sarebbe rimasto sconosciuto ai più. Senza voler fare paragoni ( a mio avviso che fa l'originale ha sempre ragione, sui remake possiamo discutere) è un bel film, nonostante un budget non eccessivo e un Lindon che non ha l'impatto bestiale di Crowe, ma è un attore comunque validissimo, autore tra l'altro di un'interpretazione intensa, credibile, drammaticamente profonda come il ruolo e la situazione richiedono. Un bel film, una grande idea, l'uomo comune contro tutti e contro qualcosa di più grande di lui, è affascinante e coinvole lo spettatore, la regia è accettabile ma la tensione non raggiunge picchi di un certo livello come accade nel film di Haggis (purtroppo vedere il remake prima dell'originale come ho fatto io non è correttissimo) e anche il ritmo è meno serrato.
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E' il film che ha attirato le attenzioni di Paul Haggis, che ne ha fatto un instant remake, "The next three days" e che senza l'interesse del regista sarebbe rimasto sconosciuto ai più. Senza voler fare paragoni ( a mio avviso che fa l'originale ha sempre ragione, sui remake possiamo discutere) è un bel film, nonostante un budget non eccessivo e un Lindon che non ha l'impatto bestiale di Crowe, ma è un attore comunque validissimo, autore tra l'altro di un'interpretazione intensa, credibile, drammaticamente profonda come il ruolo e la situazione richiedono. Un bel film, una grande idea, l'uomo comune contro tutti e contro qualcosa di più grande di lui, è affascinante e coinvole lo spettatore, la regia è accettabile ma la tensione non raggiunge picchi di un certo livello come accade nel film di Haggis (purtroppo vedere il remake prima dell'originale come ho fatto io non è correttissimo) e anche il ritmo è meno serrato. Va detto che è fatto indubiamente bene e che se Haggis lo ha scelto è perchè ci sono dei valori e delle potenzialità evidenti e se ha rifatto il film in maniera identica è perchè la prima opera è di indiscusso valore e non solo per omaggiare il pur bravo Fred Cavayè.
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toty bottalla
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martedì 24 maggio 2011
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film francese all'americana!
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Avvincente, dal sapore melanconico tipicamente francese e dall'azione vagamente americana. La trama è appassionante ma l'avventura del protagonista è troppo fortunata per essere credibile. Film comunque gradevole. Saluti.
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toty bottalla
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martedì 24 maggio 2011
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film francese all'americana!
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Avvincente, con melanconia tipicamente francese e dall'azione americana, trama discreta ma troppo scorrevole per essere credibile, film comunque godibile. Saluti.
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