mrk
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lunedì 27 agosto 2007
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finalmente in sala il lungometraggio dei simpson
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Matt Groening e il suo team ci avevano promesso che il lungometraggio della terribile famiglia americana avrebbe avuto lo stesso ritmo, a livello di gag, di un normale episodio della serie. Non si può certo dire che non ci siano riusciti: nella prima parte, ambientata fra le mura di casa Springfield, i nostri danno il meglio di sè, sparando battute a raffica e mantenendo la medesima raffinata demenzialità che ci ha da sempre cullato in televisione. Ma gli autori raccolgono la sfida vera misurandosi con un pressante problema sociale. Nel secondo tempo infatti Homer si erge a improbabile eroe per salvare Springfield dall’isolamento totale a causa dell’alto tasso di inquinamento. La pellicola si pone quindi i medesimi obiettivi della serie animata e non si smentisce quando scaglia brucianti frecciatine al governo americano né quando invita a riflettere sul tema ambientale.
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Matt Groening e il suo team ci avevano promesso che il lungometraggio della terribile famiglia americana avrebbe avuto lo stesso ritmo, a livello di gag, di un normale episodio della serie. Non si può certo dire che non ci siano riusciti: nella prima parte, ambientata fra le mura di casa Springfield, i nostri danno il meglio di sè, sparando battute a raffica e mantenendo la medesima raffinata demenzialità che ci ha da sempre cullato in televisione. Ma gli autori raccolgono la sfida vera misurandosi con un pressante problema sociale. Nel secondo tempo infatti Homer si erge a improbabile eroe per salvare Springfield dall’isolamento totale a causa dell’alto tasso di inquinamento. La pellicola si pone quindi i medesimi obiettivi della serie animata e non si smentisce quando scaglia brucianti frecciatine al governo americano né quando invita a riflettere sul tema ambientale. È però qui che la brillante vena comica dei gialli si vede leggermente smorzata, proprio a favore del lato satirico e “avventuroso”: emerge l’impressione che, separando i Simpson dalla propria città, si perda a tratti la sinergia tra questi due poli, la quale dà origine a idee e sketch a dir poco esilaranti. In ogni caso il film (che, per non affrancarsi dal cartone animato, possiede una “sigla” vera e propria) appare come l’ultima grande tappa di un lungo percorso, in cui Homer, Marge, Bart, Lisa e Maggie ne hanno davvero passate tante e ci hanno mostrato l’America e le sue contraddizioni un po’ più da vicino, grazie al fine sarcasmo e alle acute provocazioni; se però quel percorso proseguisse, sarebbe di certo ancora meglio.
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sciamana popputa
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venerdì 21 settembre 2007
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cosa avrà mai questo film?
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Tutto: il comico, il demenziale, il patetico, il drammatico, il grottesco, il controverso, l'ardito, l'avventuroso eil fantastico. Persino la satira, favolosa trovata di Springfield messa in quarantena dal governo degli Stati uniti sotto una proverbiale ma efficace campana di vetro. Ciò a cui si assiste è una magnifica opera di fantasia che però riflette in qualche maniera lo stato reale delle cose. Come in uno dei tanti episodi, alla fine si ritorna alla vita di sempre e ci si butta alle spalle le astruse catastrofi avvenute. Sembra banale dirlo, ma viviamo all'interno di un microcosmo che si spaccia per realistico (delle città chiamate Springfield in America la conta è lunga), ma che in verità è fatto di finzioni a non finire: una delle citazioni piùimplicite del film è quella del film di Peter Weir "The truman show", con il Jim Carrey migliore, in cui una intera comunità viene isolata dal mondo per sottoporre agli occhi del mondo la messa in scena della crisi esistenziale di un uomo qualunque - Truman -, ma in questo caso è Homer che alla fine si ribella e fugge dalla sua cupola preservatrice.
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Tutto: il comico, il demenziale, il patetico, il drammatico, il grottesco, il controverso, l'ardito, l'avventuroso eil fantastico. Persino la satira, favolosa trovata di Springfield messa in quarantena dal governo degli Stati uniti sotto una proverbiale ma efficace campana di vetro. Ciò a cui si assiste è una magnifica opera di fantasia che però riflette in qualche maniera lo stato reale delle cose. Come in uno dei tanti episodi, alla fine si ritorna alla vita di sempre e ci si butta alle spalle le astruse catastrofi avvenute. Sembra banale dirlo, ma viviamo all'interno di un microcosmo che si spaccia per realistico (delle città chiamate Springfield in America la conta è lunga), ma che in verità è fatto di finzioni a non finire: una delle citazioni piùimplicite del film è quella del film di Peter Weir "The truman show", con il Jim Carrey migliore, in cui una intera comunità viene isolata dal mondo per sottoporre agli occhi del mondo la messa in scena della crisi esistenziale di un uomo qualunque - Truman -, ma in questo caso è Homer che alla fine si ribella e fugge dalla sua cupola preservatrice. Springfield alla fine tornerà ad essere quella di prima, ovvero un non luogo per noi, ma un luogo drammaturgico realissimo per i produttori della serie e per i suoi più accaniti fruitori del divano. Non c'è molta logica nel film, ma è così che sono sempre stati i Simpson in fondo, specie nelle ultime stagioni che azzarderei definire sperimentali per il loro genere. A far da regina invece è la sensazionalità esagerata delle gag dolciamare, spesso fatte di materia difficile da cogliere sul momento tanto sono incalzanti i ritmi della vicenda, ma non solo, anche la storia brillantemente scritta, trasuda del buonismo sentimentale subdolamente utilizzato molte volte da Matt Groening e i suoi colleghi per confondere le idee a chi pensa che i Simpson siano dei geni idioti. Assolutamente no. I Simpson sono proprio degli 'American idiots' qualsiasi (vedi la sequenza iniziale del film con i Greenday e il loro concerto-funerale)e sappiamo che spesso le cose più sagge escono dalle labbra dei più insosospettabili. Ma citare tutti i momenti più emozionanti, belli e divertenti di questa "odissea homerica" è impossibile perchè il film dura poco più di un'ora ed è come un quadro stracolmo di elementi che non finisci mai di scoprire e gustare. Dunque, vale la pena di vedere questo film? Per i veri appassionati, il film sarà imperdibile e un gioiello da portare sempre con sè, fra l'altro animato perfettamente, dal respiro più cinematografico grazie al formato ampio. Notare che paradossalmente il film pur essendo diretto a un pubblico più vasto, si è reso - al contrario di quanto molti contestino - più ardito e caustico rispetto alla serie (almeno per quanto riguarda gli USA) in quanto viene messa in scena una sorta di lovestory effimera ma potente fra Homer e il suo maiale, che chiamerà prima Spider-pig e in un secondo momento Harry plopper (plopper deriva dall'onomatopea degli escrementi "plop!"); i genitali piuttosto pronunciati di Bart vengono mostrati per la prima volta; il governo USA per l'ennesima volta esce a testa bassa da questa parentesi simpsonianambientalista; per la prima volta vediamo i mafiosi di Springfield armeggiare con un cadavere. C'è materia che scotta nel film e naturalmente gli americani hanno pensato bene di riservare la visione del film a 1 pubblico più consenziente possibile, senza risparmiarsi persino dei tagli e della censura.
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(di leonida84)
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shippo
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domenica 14 ottobre 2007
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i simpson superano la grande prova
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Ormai sono la leggenda della TV. Il mondo intero è ai loro piedi,il potere dei Simpsons non conosce più fine.
Sono passati più mille puntate da quando una mente contorta e geniale di nome Matt Groening decise di inventare la rivoluzione del piccolo schermo,intriso di comicità graffiante e predominato dal giallo più intenso.
Riviste,giornali e fama hanno trasformato una famiglia disatrata e inutile nella più invidiata e irreverente mai esistita,ed ora,il loro successo ha persino cancellato la parole "fine".
Solo la sfida di un film poteva oscurare il loro successo,ma il risultato finale è che di oscurato c'è solo il giallo dei personaggi(esigenze cinematografiche).
La transizione dal piccolo al grande schermo è riuscita alla perfezione grazie alla trama scritta dagli autori della seria,con il Groening qui diventato aiuto-regista e,(per la versione italiana),la scelta azzeccata di consegnare il doppiaggio alle voci,oramai esperte,ai doppiatori televisivi.
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Ormai sono la leggenda della TV. Il mondo intero è ai loro piedi,il potere dei Simpsons non conosce più fine.
Sono passati più mille puntate da quando una mente contorta e geniale di nome Matt Groening decise di inventare la rivoluzione del piccolo schermo,intriso di comicità graffiante e predominato dal giallo più intenso.
Riviste,giornali e fama hanno trasformato una famiglia disatrata e inutile nella più invidiata e irreverente mai esistita,ed ora,il loro successo ha persino cancellato la parole "fine".
Solo la sfida di un film poteva oscurare il loro successo,ma il risultato finale è che di oscurato c'è solo il giallo dei personaggi(esigenze cinematografiche).
La transizione dal piccolo al grande schermo è riuscita alla perfezione grazie alla trama scritta dagli autori della seria,con il Groening qui diventato aiuto-regista e,(per la versione italiana),la scelta azzeccata di consegnare il doppiaggio alle voci,oramai esperte,ai doppiatori televisivi.Tutto ciò dona agli spettatori l'identica sensazione "casalinga" di abitudine,e il ridere è,per forza, assicurato sia a grandi che a piccini.Unica pecca:le famose denuncie sottovoce alla società perdono quel famoso "graffiante",colpa della possibilità del film di amplificare ogni sfaccettatura,ma una paura comprensibile.
17 anni di vita mai portati così bene,un futuro roseo e il destino di diventare leggenda.:w i Simpson!!
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tony montana
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giovedì 21 ottobre 2010
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(quasi) capolavoro
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Perché spendere dei soldi per andare al cinema a vedere una cosa che puoi vedere comodamente nella Tv di casa tua, gratis? E’ quello che si chiede Homer J. Simpson guardando il film di Grattachecca e Fighetto, dopo che Bart è stato costretto dalla maestra e scrivere cento volte sulla lavagna «Non scaricherò illegalmente questo film» e mentre i Green Day preparano un concerto che dovrebbe sensibilizzare la popolazione di Springfield alla protezione dell’ambiente. Ma è proprio al funerale della band californiana che nonno Simpson vede la luce come neanche John Belushi, e le sue allucinazioni convincono definitivamente i suoi concittadini a smettere di scaricare rifiuti nel lago.
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Perché spendere dei soldi per andare al cinema a vedere una cosa che puoi vedere comodamente nella Tv di casa tua, gratis? E’ quello che si chiede Homer J. Simpson guardando il film di Grattachecca e Fighetto, dopo che Bart è stato costretto dalla maestra e scrivere cento volte sulla lavagna «Non scaricherò illegalmente questo film» e mentre i Green Day preparano un concerto che dovrebbe sensibilizzare la popolazione di Springfield alla protezione dell’ambiente. Ma è proprio al funerale della band californiana che nonno Simpson vede la luce come neanche John Belushi, e le sue allucinazioni convincono definitivamente i suoi concittadini a smettere di scaricare rifiuti nel lago. Ma un ultimo springfieldiano irresponsabile rovescia in acqua la proverbiale goccia, costringendo così il presidente Schwarzenegger a prendere misure drastiche. E chi potrà mai essere questo avventato cittadino, se non…
Sbarca finalmente nei cinema di mezzo mondo uno dei cartoni animati più fortunati della storia della televisione, e anche se certamente non è casuale che il grande passo lo compia in un momento di stanca della serie, non si può dire che quelli del biglietto siano soldi mal spesi. Il team creativo dei gialli di casa Fox hainfatti sviluppato una storia rispettosa dei personaggi originali ma che non si limita a riproporre sul grande schermo quanto abbiamo già visto su quello piccolo. E questa è la difficoltà più grande di questo tipo di operazioni: offrire agli spettatori qualcosa di nuovo senza per questo snaturare il concetto originale.
Riempiendo la pellicola delle tante divertite citazioni che sono da sempre uno dei tratti distintivi della serie, gli 11 sceneggiatori (!) ci raccontano una storia complessa ma non confusa, che soffre della necessità di presentare sul grande schermo tutti i comprimari della serie e che ha un grosso momento di stanca nella sua parte centrale, ma che diverte con battute caustiche e sottili come anche con gag rozze e pacchiane. I buoni sentimenti che caratterizzano l’intreccio non appaiono mai ricattatori né l’animazione tridimensionale che fa capolino di tanto in tanto appare invadente. Il film dei Simpson è una pellicola assolutamente obbligatoria per i fan dei personaggi, ma è una pellicola in grado di intrattenere piacevolmente tutti gli spettatori che hanno voglia di vedere una bella commedia di durata non eccessiva, andando al di là del fatto che si tratti di una commedia animata. E in effetti, questa è sempre stata la particolarità dei Simpson: l’essere una brillante situation comedy con l’animazione come caratteristica distintiva. Il film non fa eccezione, e come tale merita piena considerazione. Il pubblico statunitense ha risposto in massa, quello del resto del mondo farà probabilmente lo stesso. In ogni caso, se ve ne andate prima dei titoli di coda perderete la prima (o meglio, la seconda) parola di Maggie. Che non è esattamente «mamma». Sfiora il capolavoro e il divertimento è garantito.
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giu/da(g)
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domenica 6 febbraio 2011
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poi si vedrà
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Springfield è rinchiusa in una sfera gigante di vetro e rischia di essere distrutta dal governo a causa di Homer. La famiglia Simpson dovrà ancora una volta ritrovarsi unita per far fronte al pericolo. Dal punto di vista cinematografico c'è poco da dire: il film, oltre ad essere spassoso, è uno stiracchiamento impreziosito degli episodi televisivi (come lo fu a suo tempo il film dei Pokémon) e difficilmente avrebbe potuto non esserlo, infatti tentare di gettare sul mercato qualcosa di troppo diverso non avrebbe garantito il consenso di tutti. Questo limite è già stato criticato. C'è invece da dire qualcos'altro, ovvero che il film e tutto ciò che ne è seguito (videogiochi, gadgets ecc.
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Springfield è rinchiusa in una sfera gigante di vetro e rischia di essere distrutta dal governo a causa di Homer. La famiglia Simpson dovrà ancora una volta ritrovarsi unita per far fronte al pericolo. Dal punto di vista cinematografico c'è poco da dire: il film, oltre ad essere spassoso, è uno stiracchiamento impreziosito degli episodi televisivi (come lo fu a suo tempo il film dei Pokémon) e difficilmente avrebbe potuto non esserlo, infatti tentare di gettare sul mercato qualcosa di troppo diverso non avrebbe garantito il consenso di tutti. Questo limite è già stato criticato. C'è invece da dire qualcos'altro, ovvero che il film e tutto ciò che ne è seguito (videogiochi, gadgets ecc...) sembra dover supplire alla perdita di mordente della serie tv che inizia a sentire il peso delle sue ventidue stagioni; intendiamoci, I Simpson sono un'istituzione, sono stati, sono e saranno il simbolo di un'epoca perché hanno dipinto il mondo americano - e non solo - con un'ironia graffiante, innovativa, mai scontati e pieni di spunti riflessivi (non è un caso che a loro siano dedicati anche libri di filosofia) sono un'icona pop in tutti i sensi: ma anche il più accanito fan dovrà constatare con un po' di amarezza che stiano inesorabilmente declinando. Non si vuole scomodare divertentissime discussioni su youtube tra il partito dei Simpson e quello dei Griffin, ma constatare che il film è probabilmente l'apice della carriera della famiglia gialla e che sarà sempre più difficile cercare di emulare le stagioni migliori, visto che quelle attuali sono scialbe e piuttosto sciatte. Insomma, I Simpson non hanno più la stessa forza espressiva, forse si sono imborghesiti, forse è solo crisi passeggera. Tuttavia il film riesce a mettere a tacere queste dicerie, almeno per il momento, poi si vedrà.
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great steven
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domenica 2 settembre 2012
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il solito, becero coacervo di gag metropolitane
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I SIMPSON – IL FILM (USA, 2007) di DAVID SILVERMAN § Prodotto e distribuito dalla 20th Century Fox, sceneggiato da James L. Brooks e Matt Groening, musicato da Hans Zimmer, capo del dipartimento musicale della DreamWorks, è il 1° film tratto dalla sit-com a disegni animati forse più popolare del piccolo schermo. La chiave per innescare le risate è identica, senza nessun aggiornamento, modifica o quant'altro, di quella televisiva, che ha divertito per un numero complessivo di 18 stagioni il pubblico americano ed europeo. Cambiando discorso, a sentire che i Simpson sono stati nominati in una lista che cita le più influenti personalità del XX secolo, non dico che mi caschino le braccia, ma ci mancherebbe poco: avranno pure emozionato grandi e piccini in due diversi continenti, ma bisogna ammettere che è un tipo di comicità gradita da una fetta ampia di pubblico per via della sua insanabile bassezza.
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I SIMPSON – IL FILM (USA, 2007) di DAVID SILVERMAN § Prodotto e distribuito dalla 20th Century Fox, sceneggiato da James L. Brooks e Matt Groening, musicato da Hans Zimmer, capo del dipartimento musicale della DreamWorks, è il 1° film tratto dalla sit-com a disegni animati forse più popolare del piccolo schermo. La chiave per innescare le risate è identica, senza nessun aggiornamento, modifica o quant'altro, di quella televisiva, che ha divertito per un numero complessivo di 18 stagioni il pubblico americano ed europeo. Cambiando discorso, a sentire che i Simpson sono stati nominati in una lista che cita le più influenti personalità del XX secolo, non dico che mi caschino le braccia, ma ci mancherebbe poco: avranno pure emozionato grandi e piccini in due diversi continenti, ma bisogna ammettere che è un tipo di comicità gradita da una fetta ampia di pubblico per via della sua insanabile bassezza. Certo, è difficile trattenere il sorriso vedendo scene come Spider-Pork che sporca il soffitto o Bart che viaggia su skateboard completamente nudo, ma non vale proprio la pena di dare un giudizio positivo né sul piano sostanziale né su quello formale. Neanche tanto giusto sarebbe però negare i diritti del successo che spettano chiaramente al regista D. Silverman, già ideatore delle animazioni di tutte le puntate televisive, e il film ha anche ottenuto un incasso pressoché eccellente (mezzo miliardo di $ nel mondo), tuttavia io ritengo comunque che esso si ponga un obiettivo praticamente irraggiungibile per i mezzi con cui cerca di attuarlo: mettere di fronte agli occidentali un modello di famiglia. Coperto com'è da volgarità spicciola, scabrosità, turpiloquio a iosa e falsi valori, non ci riesce. La trama è la seguente: Springfield entra nel mirino del governatore della California Arnold Schwarzenegger per l'alto tasso di inquinamento che la interessa. Nonostante gli avvertimenti della figlia Lisa, convinta ambientalista, l'abulico e materialista Homer peggiora sconsideratamente la situazione, al punto che Springfield viene rinchiusa in un'enorme teca di vetro. I Simpson sono dunque costretti a fuggire in Alaska, anche per via dei conoscenti che vogliono far loro il pelo e contropelo, ma non rinunceranno a salvare la loro amata cittadina. Ad ogni modo, si dimostrano funzionali anche nell'edizione cinematografica i doppiatori italiani che han prestato le loro voci in televisione: il plastico ed estremamente duttile Tonino Accolla per Homer, Liù Bosisio per Marge, Ilaria Stagni per Bart e Monica Ward per Lisa.
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[+] da disintegrare questo insulto
(di 4ng3l)
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stoned
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mercoledì 17 ottobre 2007
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male, molto male
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come hanno già scritto in tanti, questo film altro non è che un episodio televisivo stiracchiato fino alla durata di un'ora e mezza. ciò fa perdere consistenza alla trama, che si basa su varie sotto-storie abbastanza inutili che solo verso la fine vengono tutte più o meno pretestuosamente riprese (tra l'altro che fine fa spider pork?), mentre la necessità di tenere sempre brillante il tono fa sì che non ci sia un solo secondo di inquadratura fissa e/o silenzio, ottenendo un effetto abbastanza disturbante.
la parte grafica è sicuramente la migliore mai riservata ai simpson, con largo uso dell'animazione computerizzata per gli sfondi e vari effetti speciali. c'è chi (come me) preferirebbe i disegni brutti e sporchi di una volta, ma si tratta di gusti personali.
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come hanno già scritto in tanti, questo film altro non è che un episodio televisivo stiracchiato fino alla durata di un'ora e mezza. ciò fa perdere consistenza alla trama, che si basa su varie sotto-storie abbastanza inutili che solo verso la fine vengono tutte più o meno pretestuosamente riprese (tra l'altro che fine fa spider pork?), mentre la necessità di tenere sempre brillante il tono fa sì che non ci sia un solo secondo di inquadratura fissa e/o silenzio, ottenendo un effetto abbastanza disturbante.
la parte grafica è sicuramente la migliore mai riservata ai simpson, con largo uso dell'animazione computerizzata per gli sfondi e vari effetti speciali. c'è chi (come me) preferirebbe i disegni brutti e sporchi di una volta, ma si tratta di gusti personali.
la regia si è adattata male alla dimensione del telone cinematografico: cerca di riempire l'inquadratura con primissimi piani e zoomate, ma dà la sensazione di essere inadatta al formato allargato rispetto al consueto 4:3 televisivo.
il doppiaggio italiano, in sintonia con lo spirito del film, è decisamente sopra le righe: svolge con sapienza il suo lavoro, ma esagera assolutamente i toni, fino a rendere insopportabili i personaggi (lisa in particolare ha una voce da ubriaca).
comunque l'ironia è facile facile, a misura di cinema per teenager, e i momenti di pura comicità, come quelli che i cari vecchi episodi ci regalavano a iosa, si contano sulle dita di una mano. la satira poi io non sono riuscito a coglierla, e le caratterizzazioni dei personaggi di contorno sono banalissime. infine, per favore nessuno si azzardi a dire che questo film ha una morale.
da grandissimo fan dei simpson quale sono, mi ha pianto il cuore durante la visione di questo film: gli autori sono andati troppo, troppo oltre le premesse di vent'anni fa. tutto è diventato più banale, stereotipato, pettegolo, sopra le righe, inverosimile, e se la serie avesse cambiato nome forse sarebbe stato più consono a questa evoluzione. parafrasando il ciccione dei fumetti, non posso che scrivere "WORST EPISODE. EVER.".
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[+] ma che film sei andato a guardare?
(di wtot�f95)
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[+] prenditi una pastiglia e rilassati
(di mf2705)
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