Era il 1967 quando gl’Inti Illimani esordirono promotori giovanissimi della “Nuestra Cancion Chilena” insieme ai mai troppo rimpianti straordinari poeti in musica, Violeta Parra, Victor Jara e al gruppo Quilapayun tuttora in attività.Da allora gli Inti-Illimani hanno girato il mondo in lungo e in largo con la loro splendida musica, la cui qualità artistica, al contrario di quanto accade e si ascolta in giro, continua a crescere negli anni.
Gli otto artisti – tutti polistrumentisti e ottimi cantanti - fanno certo fatto sognare tutti quelli sopra gli “… anta” ma nei loro concerti coinvolgono – e questo è importantissimo - anche numerosi giovani e giovanissimi che della musica degli Inti-Illimani avevano al massimo solo sentito parlare.
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Era il 1967 quando gl’Inti Illimani esordirono promotori giovanissimi della “Nuestra Cancion Chilena” insieme ai mai troppo rimpianti straordinari poeti in musica, Violeta Parra, Victor Jara e al gruppo Quilapayun tuttora in attività.Da allora gli Inti-Illimani hanno girato il mondo in lungo e in largo con la loro splendida musica, la cui qualità artistica, al contrario di quanto accade e si ascolta in giro, continua a crescere negli anni.
Gli otto artisti – tutti polistrumentisti e ottimi cantanti - fanno certo fatto sognare tutti quelli sopra gli “… anta” ma nei loro concerti coinvolgono – e questo è importantissimo - anche numerosi giovani e giovanissimi che della musica degli Inti-Illimani avevano al massimo solo sentito parlare. Un nome che per molti è ancora un mistero. Inti in lingua Aymarà vuol dire “Sole” e Illimani è una della massime vette delle Ande (6322m) che domina la conca di La Paz (Bolivia).
Da qualche anno gli Inti si sono divisi in due tronconi: Gli Inti Illimani (formazione, protagonista del film) e gli Inti historicos, dove sono confluiti tre musicisti della formazione originale: H. Salinas, J. Seves e H. Duran. In questo organico invece, agli indomiti giaguari della “vecchia guardia”, i fratelli Coulon, Jorge e Marcelo, si sono aggiunti giovani strepitosi musicisti quali Cristian, Daniel, Cesar, Manuel), Efren e Juan. La loro incantevole musica, semplice e insieme raffinata, è un concentrato di sentimento, ritmo e tecnica e non tradisce mai l’affascinante tradizione popolare da cui nasce ma anzi la arricchisce di lievi calibrate contaminazioni. La loro produzione discografica è copiosissima e va dai celebri album storici, agli ultimi Lugares Comunes e Pequeño Mundo, veri capolavori da non perdere.
Il film alterna ai vari brani del gruppo, interviste, testimonianze e racconti dei protagonisti di questa storia straordinaria, passando dai tragici momenti seguiti alla sanguinosa dittatura cilena fino al sogno divenuto realtà dei giovani Manuel, Cristian, Daniel e Cesar che dopo aver ammirato da ragazzi la splendida musica e l’impegno civile di questo gruppo leggendario sono poi arrivati da grandi a riuscirne a far parte. A dimostrare l’autenticità storiografica e culturale del lavoro di Paolo Pagnoncelli e Francesco Cordio le riprese dei concerti sono montate assemblando semplici bootlegs amatoriali a filmati ufficiali.
Dove cantano le nuvole non nasconde di volersi atto d’amore, permeato com’è di afflati di solidarietà, libertà e comune sentire e presentando degli Inti oltre l’eccellente musicalità anche l’imprescindibile grande idealismo, ma tutto si svolge senza retorica, dipanandosi con grande semplicità. Non è un film tradizionalmente inteso, ma un toccante documento di grande spessore umano e culturale. Per chi ama la musica etno-folk così come qualunque forma d’arte musicale degna di questo nome sono 79 minuti emozionanti, tutti da gustare.
Antonello Chichiricco
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[+] una recensione scritta con passione!
(di carol68)
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