Chapter 27 |
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Un film di J.P. Schaefer.
Con Lindsay Lohan, Jared Leto, Ursula Abbott, Mark Lindsay Chapman, Melissa Demyan.
continua»
Drammatico,
durata 84 min.
- USA, Canada 2007.
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Il capitolo 27 del giovane Holden
di FabioFeliFeedback: |
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mercoledì 6 maggio 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Mark David Chapman (Jared Leto) è un goffo ragazzo che nel dicembre 1980 atterra a New York. La prima domanda al tassista che lo conduce all’ostello YMCA è: - Dove vanno le anatre di Central Park quando il laghetto è ghiacciato? Il tassista non lo sa. Mark si spaccia per tecnico del suono delle incisioni dei Beatles e si porta dietro il libro Catcher in the rye di J. Salinger; la storia del giovane Holden lo affascina, lo attrae. E’ fanatico dei Beatles e vuole recarsi al Dakota, l’edificio al Central Park, costruito dal 1880 al 1884, dove vive John Lennon con la seconda moglie Yoko Ono. L’ostello YMCA ha le pareti sottili e quello che si sente dietro i muri disgusta Mark che cerca un albergo più elegante e più vicino al Central Park. Anche lì come all’YMCA c’è la Bibbia con i 4 vangeli, e la prima pagina di quello di Giovanni viene trasformato dalla penna di Mark in quello di John Lennon. Davanti all’abitazione del cantante staziona una piccola folla di ammiratori. Mark attacca discorso con due ragazze, dicendo che vive nelle Hawaii, e confessando la sua passione per i Beatles. Una delle due gli parla dell’ultimo disco di Lennon, Double Factory; Mark si ripromette di comprarlo per avere la firma di John sulla copertina. Invita le due ragazze a cena, ma il suo comportamento appiccicoso non funziona. La sera stessa si concede un incontro in albergo con una prostituta di lusso. Il giorno dopo è davanti al Dakota con il disco di John comprato a Broadway. – Sembra fatto per me! esclama, mentre cerca di sapere dal guardiano intabarrato nella divisa verde bottiglia davanti al portone se John è in casa. Non cava un ragno dal buco neanche spacciandosi per una conoscenza del guardiano che non parla. Spunta un’altra fissazione di Mark: si identifica con l’uomo di latta del Mago di Oz, impacciato e senza cuore; però la ragazza della sera prima accetta l’offerta di uno spuntino nel bar di fronte al Dakota dal quale si può controllare l’ingresso. Il nuovo portiere di turno è più possibilista: anticipa che forse … Macché, Mark si addormenta seduto in terra e non vede John passare. Ancora una notte nell’albergo, in compagnia del libro di Salinger e di una pistola. Il film di Schaefer ha ritmi lenti e solo alla fine inserisce i filmati del funerale di John. Il film non piacque al pubblico e divise anche la critica. Probabilmente giocavano un ruolo importante le opinioni su John Lennon, votato ad un utopico pacifismo anarchico. Una cosa è certa: Jared Leto nei panni di Mark è perfetto, autentico valore aggiunto del film. Gli occhi inquadrati sovente in primissimo piano passano in un momento dall’euforia smaccata alla depressione, da un pensiero ad un altro con in mezzo brandelli di ragionamenti legati da voli pindarici. Nel suo momento di gloria, quando finalmente John firma la copertina del disco con la data, un fotografo free-lance scatta diverse foto a Mark e Lennon. L’offerta di 50 dollari per una foto e l’appuntamento al giorno dopo sembra una sbruffoneria al fotografo. L’aggressività e l’insistenza di Mark crescono, e il fotografo se ne va. In Mark scatta l’identificazione auto dispregiativa e disperata con il giovane Holden. Il capitolo 27 del libro è già bello e pronto per essere scritto. Valutazione ***. FabioFeli
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