camillo
|
sabato 30 aprile 2011
|
la mano di dio!
|
|
|
|
Questo film ci porta a conoscere Diego Armando Maradona.Nel film ci vengono mostrate tutte le imprese,ma anche tutte le debolezze del Dio del calcio.Ci viene mostrata la sua carriera calcistica,la droga,i mondiali,il debutto al Barcellona e al Napoli,infine l'attacco di cuore nel 2000.Nella maggior parte dei casi il film è molto drammatico,ma non mancano scene divertenti.L'uso sapiente dei flashback è molto gradevole.Belle anche le immagini dei supergoal di Maradona.La recitazione è molto buona.Marco Leonardi interpreta molto bene Maradona e dimostra tutto il suo talento.Belle anche le canzoni utilizzate nelle varie scene.Per alcuni questo è solo un film sul più grande calciatore di tutti i tempi,invece questo film non ci mostra tanto il Maradona calciatore,ma il Maradona uomo.
[+]
Questo film ci porta a conoscere Diego Armando Maradona.Nel film ci vengono mostrate tutte le imprese,ma anche tutte le debolezze del Dio del calcio.Ci viene mostrata la sua carriera calcistica,la droga,i mondiali,il debutto al Barcellona e al Napoli,infine l'attacco di cuore nel 2000.Nella maggior parte dei casi il film è molto drammatico,ma non mancano scene divertenti.L'uso sapiente dei flashback è molto gradevole.Belle anche le immagini dei supergoal di Maradona.La recitazione è molto buona.Marco Leonardi interpreta molto bene Maradona e dimostra tutto il suo talento.Belle anche le canzoni utilizzate nelle varie scene.Per alcuni questo è solo un film sul più grande calciatore di tutti i tempi,invece questo film non ci mostra tanto il Maradona calciatore,ma il Maradona uomo.Questo film rende Diego Maradona un comune mortale come tutti noi:un uomo con i suoi pregi ed i suoi difetti.Ottimo film.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a camillo »
[ - ] lascia un commento a camillo »
|
|
d'accordo? |
|
luca scialò
|
venerdì 15 gennaio 2010
|
marco risi ha fatto quello che poteva
|
|
|
|
Marco Risi ha fatto quello che poteva; ha prodotto un film più con il cuore che con adeguate risorse. Il risultato comunque è buono, un film su Maradona che non lo criminalizza ma al contempo nemmeno lo mitizza. Ne esalta invece il lato umano, con i suoi errori ma anche le sue incredibili prodezze.
Un film sul più forte calciatore di tutti i tempi meriterebbe maggiore cura, alias attori di prestigio (Benicio del Toro per Diego?) e qualche sequenza in più sulle sue prodezze.
Comunque racconta bene la vita di Maradona; se non altro lo fa con semplicità, la stessa che caratterizza Maradona.
|
|
[+] lascia un commento a luca scialò »
[ - ] lascia un commento a luca scialò »
|
|
d'accordo? |
|
giorpost
|
domenica 3 gennaio 2010
|
in attesa della mano di...hollywood
|
|
|
|
Chi conosce almeno la metà della vita, degli avvenimenti, della storia di Diego Armando Maradona, attendeva con ansia il primo film su di lui. Ovviamente quì si parla di calcio e, in Italia, è l'argomento più discusso in assoluto, molto più della politica, più del sesso. Nella fattinspecie si parla di calcio prestato al Cinema, per cui può capitare che qualche "cinepatico" non amante del calcio possa imbattersi in queste righe. Non abbiate timore. La storia di Maradona è un romanzo unico, una sceneggiatura perfetta, molto meglio di qualsiasi storia che possa essere scritta. Calcio a parte, vale la pena spendere 2 ore per vedere un biopic sul calciatore più forte e autodistruttivo della Storia.
[+]
Chi conosce almeno la metà della vita, degli avvenimenti, della storia di Diego Armando Maradona, attendeva con ansia il primo film su di lui. Ovviamente quì si parla di calcio e, in Italia, è l'argomento più discusso in assoluto, molto più della politica, più del sesso. Nella fattinspecie si parla di calcio prestato al Cinema, per cui può capitare che qualche "cinepatico" non amante del calcio possa imbattersi in queste righe. Non abbiate timore. La storia di Maradona è un romanzo unico, una sceneggiatura perfetta, molto meglio di qualsiasi storia che possa essere scritta. Calcio a parte, vale la pena spendere 2 ore per vedere un biopic sul calciatore più forte e autodistruttivo della Storia.
Tengo a precisare il fatto di apprezzare lo sforzo del regista Marco Risi, il quale ha cercato in ogni modo di ricreare certe situazioni e certi personaggi, purtroppo non riuscendoci. D'altronde accorpare una vita incredibile di un uomo incredibile (nel bene e nel male)in soli 113 minuti è già di per se una falsa partenza. Sequenze troppo rapide, poco stilizzate, con costumi inadeguati e realtà, in certi passaggi, non corrispondente al vero.
Molte cose sono azzeccate, certo, ma ci sono altrettanti ed evidenti difetti. Uno su tutti è rappresentato dal pur bravo Marco Leonardi, magari anche somigliante al "Pibe de oro", che ha cercato, inoltre, di imparare la camminata di Maradona, oppure a palleggiare con un pallone restando steso sul campo d'allenamento eccetera, ma l'attore italo-australiano ha steccato clamorosamente nel ricreare un carattere che era si ribelle, ma non così arrogante come è stato rappresentato. Si denotano, inoltre, inesattezze nella "parlata" quasi napoletana (e quì Risi doveva lavorarci di più, alternando dialoghi in lingua madre con sottotitoli al classico accento di un argentino che impara l'italiano)e nella risata, da imbecille, decisamente non corrispondente al vero.
Marco Leonardi a parte, l'errore più evidente è l'aver voluto fare una prima parte di film basata sui flashback, mentre la seconda, molto più lenta, risulta ripetitiva e inconcludente.
Comunque buone le prove di chi ha interpretato alcuni personaggi come il papà "don Diego", il manager Coppola (Juan Leyrado) e Maradona da piccolo (Gonzalo Alarcon). Brava e somigliante alla vera Claudia una Julieta Diaz che forse rivedremo. Per finire, da citare sicuramente la scena finale, abbastanza toccante, di un Maradona che, sdraiato su un letto d'ospedale dopo aver rischiato di morire ed in evidente stato di obesità, racconta una barzelletta alla moglie sul fatto che nessuno lo crede e lo riconosce più.
In Italia siamo troppo abituati alle fiction, se ne producono in quantità eccessiva. "Maradona - La mano de Dios" è, secondo me, un film-fiction. Da noi bisognerebbe dedicarsi di più al Cinema, visto che il talento non manca. Ci sono attori bravi, ottimi registi, ma a volte si fa il passo più lungo della gamba. Un passo che Maradona avrebbe risolto con un tocco di mano, o con un goal dei suoi, mentre per un appassionato di Cinema amante anche del calcio e della vita stratosferica di questo personaggio adesso si attende la "mano" di Hollywood, la quale prima o poi sfornerà una sceneggiatura adeguata, chiamando un regista esperto ed un cast all' altezza per una storia che si scrive da sola e che, tra l'altro, riserverà ancora capitoli sorprendenti...
Voto: 6-
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giorpost »
[ - ] lascia un commento a giorpost »
|
|
d'accordo? |
|
mèt
|
giovedì 30 ottobre 2008
|
canzone
|
|
|
|
Qualcuno mi sa dire il titolo della canone che ce alla fine ?
Si sente anche nel trailer del film.
Grazie.
|
|
[+] lascia un commento a mèt »
[ - ] lascia un commento a mèt »
|
|
d'accordo? |
|
ciro tranchese
|
martedì 5 agosto 2008
|
te diegum
|
|
|
|
Una pellicola semplicemente girata bene.
Una cronologia non tanto calcistica ma soprattutto umana di un campione,del CAMPIONE assoluto, del poeta del CALCIO di tutti i tempi.
Un campione dello sport,una psicologia controversa.
Un uomo che molte volte si sente superiore agli altri anche al di fuori del campo verde,che diventa egoista e finisce col farsi divorare dalla cocaina,che lo porta in quel pozzo profondo dove sta per annegare.
Ma proprio nel momento più buio.Arriva sempre una mano a tirarci fuori.
Un uomo come tutti gli altri.
Una storia fatta di dolcezza,tradimenti,vittorie.
Ma nonostante tutto i campioni restano nella storia e non si cancellano anche se la loro storia personale è controversa.
[+]
Una pellicola semplicemente girata bene.
Una cronologia non tanto calcistica ma soprattutto umana di un campione,del CAMPIONE assoluto, del poeta del CALCIO di tutti i tempi.
Un campione dello sport,una psicologia controversa.
Un uomo che molte volte si sente superiore agli altri anche al di fuori del campo verde,che diventa egoista e finisce col farsi divorare dalla cocaina,che lo porta in quel pozzo profondo dove sta per annegare.
Ma proprio nel momento più buio.Arriva sempre una mano a tirarci fuori.
Un uomo come tutti gli altri.
Una storia fatta di dolcezza,tradimenti,vittorie.
Ma nonostante tutto i campioni restano nella storia e non si cancellano anche se la loro storia personale è controversa.
W DIEGO per SEMPRE NEI NOSTRI CUORI NAPOLETANI.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ciro tranchese »
[ - ] lascia un commento a ciro tranchese »
|
|
d'accordo? |
|
federico88
|
domenica 29 giugno 2008
|
aspettiamo kusturica
|
|
|
|
peggio di così non si poteva fare.ENNESIMA PESSIMA PROVA DEL NOSTRO CINEMA ATTUALE
|
|
[+] lascia un commento a federico88 »
[ - ] lascia un commento a federico88 »
|
|
d'accordo? |
|
para
|
mercoledì 18 giugno 2008
|
il primo vero film su maradona: affascinante
|
|
|
|
Premetto che si poteva raccontare meglio la storia della leggenda del calcio. Come ha scritto un lettore nella pagina precedente, sono stati saltati a piè pari gli anni dal 1986 al 1990. Però per il resto il film mi pare che funzioni molto bene, con delle scene veramente ottime (per citarne una, quella all'ospedale dove Diego dice quella frase bellissima sul fatto che nessuno lo aveva riconosciuto in quello stato, oppure quella della conferenza al Mondiale 1994). Mi ha emozionato e affascinato, perchè in effetti era ora di farlo un film su Maradona. Ripeto, si poteva fare meglio, ma mi è piaciuto molto e non capisco questa stroncatura da parte della critica. Anche se non sono così vecchio per ricordarmelo, penso che Pelè, dalle immagini che ho visto e dalle statistiche degli oltre mille gol in carriera, sia stato il giocatore più forte e Diego subito dopo; però Maradona è l'emblema, il simbolo, la rappresentazione del calcio, la leggenda dello sport più bello del mondo, ed era giusto fare un film su di lui.
[+]
Premetto che si poteva raccontare meglio la storia della leggenda del calcio. Come ha scritto un lettore nella pagina precedente, sono stati saltati a piè pari gli anni dal 1986 al 1990. Però per il resto il film mi pare che funzioni molto bene, con delle scene veramente ottime (per citarne una, quella all'ospedale dove Diego dice quella frase bellissima sul fatto che nessuno lo aveva riconosciuto in quello stato, oppure quella della conferenza al Mondiale 1994). Mi ha emozionato e affascinato, perchè in effetti era ora di farlo un film su Maradona. Ripeto, si poteva fare meglio, ma mi è piaciuto molto e non capisco questa stroncatura da parte della critica. Anche se non sono così vecchio per ricordarmelo, penso che Pelè, dalle immagini che ho visto e dalle statistiche degli oltre mille gol in carriera, sia stato il giocatore più forte e Diego subito dopo; però Maradona è l'emblema, il simbolo, la rappresentazione del calcio, la leggenda dello sport più bello del mondo, ed era giusto fare un film su di lui.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a para »
[ - ] lascia un commento a para »
|
|
d'accordo? |
|
nomaradona
|
giovedì 12 giugno 2008
|
recenzione al film
|
|
|
|
Film approssimativo. La somiglianza tra l'attore protagonista e Maradona non basta per un film dove sono semplicemente e banalmente elencati i fatti, trascurando alcune pagine essenziali (come la dittatura che tra il 1976 ed il 1982 travolse il paese negativamente e la conseguente vittoria del mondiale dell'Argentina nel 1978, che rafforzò l'immagine del paese, ma fu solo un espediente politico dei colonnelli). Banale, ripetitivo e noioso. I fatti adolescienziali di Dieguito sono raccontati come - e peggio - li avrebbe raccontati Federico Moccia in un suo libro, o in un suo film
|
|
[+] lascia un commento a nomaradona »
[ - ] lascia un commento a nomaradona »
|
|
d'accordo? |
|
angela cinicolo
|
giovedì 15 maggio 2008
|
per un pugno di goal
|
|
|
|
Per lo spettatore 113 minuti sono troppi, per il fan troppo pochi: Maradona, la mano de D10s è un filmetto che lascia il dissapore già durante la seconda parte. Sforzarsi per un'altra mezzoretta probabilmenteavrebbe giovato al caro Risi, che invece sembra essersi scervellato un tantino solo nella storia del protagonista da piccolo. La storia di Maradona è fatta di calcio, è fatta di dissipi interiori, è fatta di amori e adulteri, è fatta di cocaina, è fatta di vittorie e di tradimenti, la storia di questo Maradona vuole essere quella del Diego umano, ma fallisce nel suo tentativo di demitizzare un personaggio per mostrarcene le debolezze e le tenerezze, come l'amore per la famiglia, perché provando a raccontare di tutto un po', il risultato sembra un'accozzaglia, tra l'altro imprecisa e inconsistente.
[+]
Per lo spettatore 113 minuti sono troppi, per il fan troppo pochi: Maradona, la mano de D10s è un filmetto che lascia il dissapore già durante la seconda parte. Sforzarsi per un'altra mezzoretta probabilmenteavrebbe giovato al caro Risi, che invece sembra essersi scervellato un tantino solo nella storia del protagonista da piccolo. La storia di Maradona è fatta di calcio, è fatta di dissipi interiori, è fatta di amori e adulteri, è fatta di cocaina, è fatta di vittorie e di tradimenti, la storia di questo Maradona vuole essere quella del Diego umano, ma fallisce nel suo tentativo di demitizzare un personaggio per mostrarcene le debolezze e le tenerezze, come l'amore per la famiglia, perché provando a raccontare di tutto un po', il risultato sembra un'accozzaglia, tra l'altro imprecisa e inconsistente. Parte come la favola di un bambino (un Gonzalo Alarcon sorprendente nella somiglianza quanto nell'interpretazione) che tra gli stenti riesce a sganciare sorrisi che bucano lo schermo, come i suoi gol bucano la rete. Risi enfatizza la vena polemica di Diego, la sua sincerità sempre incondizionata, la sua lealtà calcistica, la sua determinazione eroica. E i primi minuti riescono a interessare anche i più diffidenti, che hanno altre fedi calcistiche. La regia ricorda quella di Salvatores in Io non ho paura, sebbene sia più ambiziosa nella scelta di effettismi che insinuano il dubbio che ci sia la mano di... qualcunaltro. Poi inzia un velocissimo iter che ripercorre, tra immagini da repertorio di pessima qualità, la storia dell'uomo che i Napoletani continuano a santificare. E' come un dribbling tra qualche goal indimenticabile, tra le squadre che lo "sfruttarono" mentre a lui interessava solo giocare, tra la tentazione dello sballo facile, tra l'inconsapevolezza degli squilibri che i giochi di potere (e di mafia) tramarono, tra l'amore di una donna vittimizzata e succube, tra le discese e le risalite. Manca la sana provocazione, manca l'insana esaltazione: la leggenda di un uomo straordinario viene riletta come una fiction semplicistica. Non ci resta che... aspettare Kusturica sperando in un suo ritratto dell'artista da giovane!
[-]
[+] forse..
(di ( ))
[ - ] forse..
|
|
[+] lascia un commento a angela cinicolo »
[ - ] lascia un commento a angela cinicolo »
|
|
d'accordo? |
|
|