fef�dunamis
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giovedì 25 febbraio 2016
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meraviglioso
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Brividi e commozione dall'inizio alla fine!!! Andatelo a vedere!!!
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pabor
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mercoledì 20 maggio 2015
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mad max in salsa maya
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Il Zampa di Giaguaro è un maya che abita pacificamente con la sua gente del suo villaggio in mezzo alla foresta, ha una moglie, in attesa del secondo figlio, e un figlioletto e va a caccia con i suoi amici.
Il terrore giunge al villaggio quando sopraggiungono dei ferocissimi guerrieri che mettono a ferro e fuoco il villaggio, bruciano le capanne, stuprano. Sono venuti per deportare e vendere alcuni degli abitanti come schiavi, e per destinare gli altri, i maschi più giovani, ad essere sacrificati agli dèi per "placarne la collera".
Il protagonista riesce a fuggire proprio quando dovrebbe essere ucciso, - complice un'eclisse - e viene braccato tra il folto degli alberi, fino al suo villaggio, dove la moglie con il figlioletto lo aspetta, nascosta in un pozzo.
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Il Zampa di Giaguaro è un maya che abita pacificamente con la sua gente del suo villaggio in mezzo alla foresta, ha una moglie, in attesa del secondo figlio, e un figlioletto e va a caccia con i suoi amici.
Il terrore giunge al villaggio quando sopraggiungono dei ferocissimi guerrieri che mettono a ferro e fuoco il villaggio, bruciano le capanne, stuprano. Sono venuti per deportare e vendere alcuni degli abitanti come schiavi, e per destinare gli altri, i maschi più giovani, ad essere sacrificati agli dèi per "placarne la collera".
Il protagonista riesce a fuggire proprio quando dovrebbe essere ucciso, - complice un'eclisse - e viene braccato tra il folto degli alberi, fino al suo villaggio, dove la moglie con il figlioletto lo aspetta, nascosta in un pozzo.
Ritmo + morale scontata (vinci la paura!) + nuove riprese digitali + dialoghi maya + violenza = prezzo del biglietto.
Gibson è tornato alle origini. Ma non a quelle precolombiane - ah, è vero sta parlando dei Maya -, ma a quelle della sua carriera cinematografica, Interceptor (Mad Max)
Ci sono i buoni (il protagonista è bello e buono, ha solo un piercing e qualche bel tatuaggio) e i cattivi (che indossano armature di mandibole umane): se ti toccano la famiglia e gli affetti chi ti nega di uccidere e impalare chi ti pare?
Per fortuna che c'è il divieto ai minori di 14 anni (facendo venire a tutti una gran voglia di vederlo).
Io propongo di vietarlo solo a chi cerca un film onesto.
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renato c.
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giovedì 6 marzo 2014
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terribile!!
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La parola "terribile" non è riferita al film che lo ritengo ottimo, ma a quanto nel film si vede, e all'argomento trattato! E' terribile che popoli simili si distruggano a vicenda in quel modo, massacrandosi, quando avrebbero invece potuto convivere pacificamente! A parte che lo facevamo anche noi in Europa, anche se eravamo "vestiti diversamente", forse il tutto rientra nella natura umana! Certo che i conquistadores che si vedono alla fine del film hanno trovato ben facile sottomettere e sterminare dei popoli che già si scannavano tra di loro! Il film è fatto molto bene! Certo che ci vuole molta pazienza a seguilrlo nella lingua originale con i sottotitoli in italiano sovrapposti ai sottotitoli in Inglese, e non si può certo dire che non sia pesante! Comunque Mel Gibson i films li fa molto bene e di quel tipo! Anche "La passione di Cristo" ha scene molto raccapriccianti, ma anche Giovanni Paolo II° dopo averlo visto ha detto che "le cose erano andate effettivamente così!"
Lo possimo definire, comunque, un bel film antropologico.
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panperfocaccia
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domenica 29 dicembre 2013
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senza senso..
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jacopo b98
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mercoledì 21 agosto 2013
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un film coraggioso che colpisce al cuore
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In una piccola tribù maya che vive nella foresta, Zampa di Giaguaro (Youngblood) vive felice con la moglie (Hernandez) e il figlio. Quando una tribù più potente che vive in una città di pietra li attacca il villaggio è distrutto, gli uomini catturati e le donna violentate. Ma il guerriero riesce a nascondere la propria famiglia in un pozzo e a salvarla dalla violenza. Catturato insieme a molti altri è condotto alla città, dove assiste ai tremendi sacrifici umani in onore del dio del sole Kukulkan. Quando la sua sete di sangue è placata, i sopravvissuti, tra cui Zampa di Giaguaro, vengono lasciati andare, ma quando lui uccide il figlio di Lupo Zero (Trujillo), il capo dei guerrieri dalla città, è costretto ad una fuga senza quartiere per la foresta per salvare la propria vita e quella della sua famiglia.
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In una piccola tribù maya che vive nella foresta, Zampa di Giaguaro (Youngblood) vive felice con la moglie (Hernandez) e il figlio. Quando una tribù più potente che vive in una città di pietra li attacca il villaggio è distrutto, gli uomini catturati e le donna violentate. Ma il guerriero riesce a nascondere la propria famiglia in un pozzo e a salvarla dalla violenza. Catturato insieme a molti altri è condotto alla città, dove assiste ai tremendi sacrifici umani in onore del dio del sole Kukulkan. Quando la sua sete di sangue è placata, i sopravvissuti, tra cui Zampa di Giaguaro, vengono lasciati andare, ma quando lui uccide il figlio di Lupo Zero (Trujillo), il capo dei guerrieri dalla città, è costretto ad una fuga senza quartiere per la foresta per salvare la propria vita e quella della sua famiglia. La quarta regia di Gibson ha attirato critiche tremende (specialmente in Italia) per le scene di grande violenza, e piuttosto sanguinolente, tra cui quelle tremende dei sacrifici umani. Il regista non ci nasconde nulla in questa seconda Passione di Cristo, ma se nel film precedente ci costringeva a guardare l’inguardabile, esaltato già di per sé dal suo gusto cinematografico, qui ci fa dare un’occhiata alla realtà dell’epoca. L’arrivo dei conquistadores finale, l’apocalisse del titolo, non è che il colpo di grazia ad un popolo giù di per sé in crisi, distrutto dalla fame e dalle malattie. Questo è il più grande valore dell’opera di Gibson, parlata interamente in Maya Yucateco sottotitolato. Se poi si va a guardare, altri meriti non mancano, come ad esempio proprio la sequenza dei sacrifici che, con il sacerdote che incita la folla fa pensare sul potere della religione, che si trasforma in fanatismo. Come sempre c’è un certo sadismo un po’ eccessivo, incarnato nel Maya che chiama il protagonista “Quasi”, ma bisogna rassegnarsi: è pur sempre Mel Gibson. Magnifica fotografia di Deam Semler. Ottimo successo internazionale con quasi centoventi milioni di incasso. Attori praticamente sconosciuti. Retato "film per tutti", c’è stato un ricorso al TAR del Lazio che l’ha infine (giustamente) vietato ai 14.
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raysugark
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giovedì 23 maggio 2013
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un film che adoro
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Il film mostra che un regista come Mel Gibson, abbia un bel coraggio per fare un film molto violento. Me lo vidi una sera tempo fa, rimasi molto stupito ma tanto impressionato dalle scene forti. Ma in quel film c'è una straordinaria regia che è Mel Gibson, gli attori ottimi, musiche di James Horner da brividi, i makeup stupendi, i luoghi impressionanti e soppratutto ottima scenegiatura. Considero un film che in questo momento ci ripenso, un film che adoro.
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andrea giostra
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sabato 1 settembre 2012
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l'istitnto di sopravvivenza.
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Bellissimo e assolutamente da vedere. La tranquillità familiare di una piccola comunità (tribù) del sedicesimo secolo del centro America (oggi Messico), viene definitivamente distrutta da una comunità più grande e potente (quella dei Maya), assetata di potere e di grandezza. Lo sterminio di gruppi etnici ritenuti inferiori (è un accenno allo shoah?), la spietata e cinica violenza primordiale, l’istinto innato dell’uomo per la sopravvivenza, propria e della propria famiglia, sono i temi che maggiormente emergo nel film. E’ la forza dell’amore e l’istinto di sopravvivenza che, tra peripezie e scene molto ben costruite, hanno la meglio sui mercenari e cinici assassini al servizio dei potenti.
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Bellissimo e assolutamente da vedere. La tranquillità familiare di una piccola comunità (tribù) del sedicesimo secolo del centro America (oggi Messico), viene definitivamente distrutta da una comunità più grande e potente (quella dei Maya), assetata di potere e di grandezza. Lo sterminio di gruppi etnici ritenuti inferiori (è un accenno allo shoah?), la spietata e cinica violenza primordiale, l’istinto innato dell’uomo per la sopravvivenza, propria e della propria famiglia, sono i temi che maggiormente emergo nel film. E’ la forza dell’amore e l’istinto di sopravvivenza che, tra peripezie e scene molto ben costruite, hanno la meglio sui mercenari e cinici assassini al servizio dei potenti. Ma la lotta per il dominio tra “comunità” diverse non finisce con il finale del film: che è la fine ma anche l’inizio di quello il film lascia immaginare sarà un nuovo e più violento sterminio, altrettanto primordiale e altrettanto cinico.
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fedebiga
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lunedì 2 gennaio 2012
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ottimo mel!
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Film coinvolgente, emozionante e potente, nel vero senso della parola.
Potente come la figura del protagonista, che esprime un carisma, una forza ed un amore per i propri valori che i suoi inseguitori possono solo sognare.
QUESTA E' LA MIA FORESTA...IO SONO UN CACCIATORE è la frase spot di un film da gustare tutto d'un fiato (con cautela però...date le molte, realistiche ed inevitabili scene cruente), in cui l'empatia naturale tra spettatore e protagonista mette sullo sfondo tutto il resto.
Bellissimo.
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gianni lucini
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martedì 13 dicembre 2011
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discussioni e polemiche
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Il 5 gennaio 2007 arriva nelle sale cinematografiche italiane “Apocalypto” il film di Mel Gibson dedicato al crepuscolo della civiltà Maya e recitato nell'estinta lingua Yucateca con sottotitoli. Inizialmente programmata per la metà del mese precedente, la sua uscita è stata ritardata di qualche settimana un po’ per evitare la diretta concorrenza con i film di Natale ma soprattutto per le polemiche e le discussioni che sta provocando nel nostro paese. Alle critiche di chi in tutto il mondo ha accusato di falsità storiche il lavoro del popolarissimo attore e regista in Italia si è aggiunta una violentissima polemica per la decisione di non limitarne la visione nemmeno ai ragazzi inferiori ai quattordici anni nonostante le scene giudicate eccessivamente truculente abbiano convinto paesi come la Germania, gli USA, l’Olanda, l’Irlanda e altri a vietarne la visioni ai bambini.
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Il 5 gennaio 2007 arriva nelle sale cinematografiche italiane “Apocalypto” il film di Mel Gibson dedicato al crepuscolo della civiltà Maya e recitato nell'estinta lingua Yucateca con sottotitoli. Inizialmente programmata per la metà del mese precedente, la sua uscita è stata ritardata di qualche settimana un po’ per evitare la diretta concorrenza con i film di Natale ma soprattutto per le polemiche e le discussioni che sta provocando nel nostro paese. Alle critiche di chi in tutto il mondo ha accusato di falsità storiche il lavoro del popolarissimo attore e regista in Italia si è aggiunta una violentissima polemica per la decisione di non limitarne la visione nemmeno ai ragazzi inferiori ai quattordici anni nonostante le scene giudicate eccessivamente truculente abbiano convinto paesi come la Germania, gli USA, l’Olanda, l’Irlanda e altri a vietarne la visioni ai bambini. La bufera scatenata dalle polemiche finisce per attirare l’attenzione sul film e promuoverne le visione al di là dei reali meriti. Nella discussione interviene anche il ministro dei Beni culturali Francesco Rutelli che invita gli esercenti a “sconsigliare e scoraggiare” l'ingresso ai minori non accompagnati mentre il TAR del Lazio si pronuncia contro la scelta di non vietarlo sostenendo che «il film contiene troppe scene truculente che si susseguono per tutto lo spettacolo, inadatte ad un pubblico di minori». L'11 gennaio il film viene definitivamente vietato ai minori di 14 anni nelle sale.
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