milla
|
sabato 1 settembre 2007
|
un film onesto
|
|
|
|
Un film onesto su una questione troppo strumentalizzata.
Qui non conta chi ha cominciato per primo, chi ha ragione e chi ha torto.
Qui conta il perché, personalissimo e diverso di ogni individuo.
|
|
[+] lascia un commento a milla »
[ - ] lascia un commento a milla »
|
|
d'accordo? |
|
marilyn
|
domenica 15 luglio 2007
|
l'attualità della questione palestinese...
|
|
|
|
Mi piacerebbe ce ne fossero di più di film del genere in giro...finalmente un film significativo,importante e molto,molto bello.
Ottimo il cast.
|
|
[+] lascia un commento a marilyn »
[ - ] lascia un commento a marilyn »
|
|
d'accordo? |
|
fede
|
mercoledì 2 maggio 2007
|
wows
|
|
|
|
Ho letto tutte le recensini ed i commenti di questo film, ma a quanto pare la questione è un pò dibattuta. Io non ho ancora visto questo film, sono venuta su questo sito per curiosità, visto che lo devo andare a vedere domani con la scuola.
Saluto tutte le persone che
l'hanno visto o che lo devono vedere,
kiss kiss,
by Anonimo
|
|
[+] lascia un commento a fede »
[ - ] lascia un commento a fede »
|
|
d'accordo? |
|
labruse
|
venerdì 9 marzo 2007
|
essenziale
|
|
|
|
Non c'è retorica né ridondanza in questo film che tratta di ideali di libertà e di riscatto.
Gli occhi del protagonista sono sempre evidenziati in primo piano nella loro rabbia e disillusione, lo spettatore segue il suo percorso fino alla logica conclusione, in cui, con la poesia del silenzio e dell'immagine istantanea, il regista descrive il suo ultimo momento eroico.
Viva il cinema-verità, abbasso il circo esagerato di effetti speciali stordenti e senza sostanza di molti films americani!
|
|
[+] lascia un commento a labruse »
[ - ] lascia un commento a labruse »
|
|
d'accordo? |
|
il tenente brook
|
martedì 13 febbraio 2007
|
la semplicità di un prodotto
|
|
|
|
Non si inorridisce di fronte al film di Abu-Assad, anzi, è un piacevole drammatico dei nostri giorni...ma cosa d'altro? Cosa resta di questo film?
Il vuoto.
Vi sono molti difetti che potrebbero essere elencati in un pignolo elenco, sia cinematografici sia per quanto concerne il "contenuto" dell'opera.
La "missione" che sembra riproporsi all'inizio del film il regista "48 ore nella testa di un kamikaze" non viene tra l'altro soddisfatta; questo non per la mancanza di scadenti toni drammatici (fatto tutt'al più positivo) quanto per la mancanza di un vero e proprio profilo psicologico dei due protagonisti: gente normale, e va bene, con le paure di ogni altro uomo, e va bene, qual è allora la spiegazione del martirio suicida? Come viene giustificata la propria morte? A tratti ci sembra di guardare dei partigiani perfettamente consci del proprio destino, consapevoli di andare a morire per la patria, il finale invece confonde le idee: la pellicola sembra non si riproponga più di illustrare la " mente" del kamikaze ma le complessità psicologiche del singolo individuo.
[+]
Non si inorridisce di fronte al film di Abu-Assad, anzi, è un piacevole drammatico dei nostri giorni...ma cosa d'altro? Cosa resta di questo film?
Il vuoto.
Vi sono molti difetti che potrebbero essere elencati in un pignolo elenco, sia cinematografici sia per quanto concerne il "contenuto" dell'opera.
La "missione" che sembra riproporsi all'inizio del film il regista "48 ore nella testa di un kamikaze" non viene tra l'altro soddisfatta; questo non per la mancanza di scadenti toni drammatici (fatto tutt'al più positivo) quanto per la mancanza di un vero e proprio profilo psicologico dei due protagonisti: gente normale, e va bene, con le paure di ogni altro uomo, e va bene, qual è allora la spiegazione del martirio suicida? Come viene giustificata la propria morte? A tratti ci sembra di guardare dei partigiani perfettamente consci del proprio destino, consapevoli di andare a morire per la patria, il finale invece confonde le idee: la pellicola sembra non si riproponga più di illustrare la " mente" del kamikaze ma le complessità psicologiche del singolo individuo...è quindi un film su Said con sfondo i Kamikaze? Fosse così bisognerebbe togliere le scritte che inghirlandano la copertina del DVD, come sempre arrogante, un classico dei Feltrinelli Real Cinema, "nella testa di un Kamikaze".
Poi tanto di capello agli attori e alla semplicità di una pellicola da cui forse però era anche lecito aspettarsi qualcosa di più, un viaggio nella testa del kamikaze, un profilo psicologico approfondito. Forse per non scadere nella retorica ciò non è stato fatto. Pazienza.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a il tenente brook »
[ - ] lascia un commento a il tenente brook »
|
|
d'accordo? |
|
doctor love
|
venerdì 19 gennaio 2007
|
kamikaze per caso
|
|
|
|
Commentando un film a basso budget si rischia sempre di essere eccessivamente generosi riguardo imperfezioni scenografiche o stilistiche, considerandole frutto di condizioni ambientali non ottimali o dell'impossibilità di girare nuovamente scene non riuscite; ancora di più se il film è stato girato in una location sostanzialmente inedita e ovviamente difficilissima, come l'autore non ha scordato di sottolineare. In realtà i meriti si fermano sostanzialmente qui, all'originalità degli interpreti e del tema trattato, che ci spingono a seguire ogni scena come un reportage girato in territori sconosciuti e ostili mostrandoci un punto di vista che finisce per farci compatire, se non addirittura comprendere, una scelta inumana come il martirio omicida.
[+]
Commentando un film a basso budget si rischia sempre di essere eccessivamente generosi riguardo imperfezioni scenografiche o stilistiche, considerandole frutto di condizioni ambientali non ottimali o dell'impossibilità di girare nuovamente scene non riuscite; ancora di più se il film è stato girato in una location sostanzialmente inedita e ovviamente difficilissima, come l'autore non ha scordato di sottolineare. In realtà i meriti si fermano sostanzialmente qui, all'originalità degli interpreti e del tema trattato, che ci spingono a seguire ogni scena come un reportage girato in territori sconosciuti e ostili mostrandoci un punto di vista che finisce per farci compatire, se non addirittura comprendere, una scelta inumana come il martirio omicida. La vita a Nablus non offre alcuna speranza di emancipazione e non vi è alternativa all'educazione all'odio verso Israele, indicato come responsabile di ogni afflizione; giudicare con disprezzo le azioni terroristiche dalla nostra poltrona di casa è semplice e scontato, se si dimentica l'inferno da cui vengono gli inanimati "terroristi". Proprio a questi ultimi viene dato un volto e dei sentimenti; è emozionante immaginare i pensieri di un uomo senza futuro, mentre parla per l'ultima volta con la madre ignara o con la donna della quale forse si è innamorato. Il primo tempo, che ci presenta i personaggi, la "decisione" del suicidio, l'ultima notte e la preparazione dei due martiri rappresenta il cuore del messaggio; a questo punto resta poco altro da dire, e il film si dilunga senza motivo per un altro tempo mostrandosi in tutta la sua ingenuità e dilettantismo, con scene approssimative e personaggi sbiaditi, ma se non altro ci presenta altre immagini impressionanti della città palestinese, che rendono più aspro il confronto con i grattacieli di Tel Aviv nel finale. Proprio nel finale viene ripreso il filo abbandonato nel primo tempo, e gli occhi di Said tra i militari israeliani riescono a farci alzare dalla sedia con in testa qualche domanda in più.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a doctor love »
[ - ] lascia un commento a doctor love »
|
|
d'accordo? |
|
beefheart
|
lunedì 25 dicembre 2006
|
avrebbe potuto essere un ottimo cortometraggio
|
|
|
|
E' un film dal quale, sinceramente, mi sarei aspettato qualcosa in più. Sia in termini documentaristici che emozionali.
Nel suo insieme non è male, nel senso che si lascia guardare. Alcuni dei suoi interpreti recitano veramente bene (ad esempio la madre del protagonista) e non mancano alcune trovate ironicamente efficaci (su tutte, la scena del video-testamento di Khaled). Eppure, indipendentemente dalla tendenza di ognuno a schierarsi moralmente e politicamente da una parte o dall'altra, alla fine non si può fare a meno di notare che il film non offre quasi nessuno spunto particolarmente originale. Tantomeno nulla di nuovo.
Per farsi un'idea è sufficiente pensare al fatto che il film narra la cronistoria delle ultime 24 ore di vita di un "prescelto" Kamikaze palestinese prima di compiere la sua missione immolandosi per la causa; ebbene, appena al 32esimo minuto del film, il protagonista si sta già allacciando la cintura di tritolo.
[+]
E' un film dal quale, sinceramente, mi sarei aspettato qualcosa in più. Sia in termini documentaristici che emozionali.
Nel suo insieme non è male, nel senso che si lascia guardare. Alcuni dei suoi interpreti recitano veramente bene (ad esempio la madre del protagonista) e non mancano alcune trovate ironicamente efficaci (su tutte, la scena del video-testamento di Khaled). Eppure, indipendentemente dalla tendenza di ognuno a schierarsi moralmente e politicamente da una parte o dall'altra, alla fine non si può fare a meno di notare che il film non offre quasi nessuno spunto particolarmente originale. Tantomeno nulla di nuovo.
Per farsi un'idea è sufficiente pensare al fatto che il film narra la cronistoria delle ultime 24 ore di vita di un "prescelto" Kamikaze palestinese prima di compiere la sua missione immolandosi per la causa; ebbene, appena al 32esimo minuto del film, il protagonista si sta già allacciando la cintura di tritolo. Da lì alla fine, tutto si riduce ad una serie di spostamenti insignificanti, utili solo ad aggiungere un'altra ora di visione. Probabilmente avrebbe potuto essere un ottimo cortometraggio.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a beefheart »
[ - ] lascia un commento a beefheart »
|
|
d'accordo? |
|
zorro
|
venerdì 8 dicembre 2006
|
film-rivelazione
|
|
|
|
Interessante documento di quanto e' successo e di quanto sta ancora succedendo nei territori palestinesi. Un prodotto non di parte, equilibrato, abbastanza realistico sebbene l'indagine sui protagonisti e' appena accennata cosi come l'ambiente in cui vivono. Una buona prova di cinematografia in un paese /non paese
|
|
[+] lascia un commento a zorro »
[ - ] lascia un commento a zorro »
|
|
d'accordo? |
|
pisa
|
giovedì 11 maggio 2006
|
un mondo diverso
|
|
|
|
Un film che secondo il mio modesto parere ambientato e girato in ottima maniera, gia' dopo pochi minuti possiamo farci una buona idea di come nascono e crescono i ragazzi da quelle parti, in un mondo che noi non ci possiamo nemmeno sognare la notte. Non voglio scendere in un campo politico con il mio intervento come non lo ha fatto il regista girando il film. Un film che raccomanderei di vedere a chi puo' interessare il genere, e non mi sento di biasimare nemmeno chi non richiede di vedere queste pellicole. UN ultimo apprezzamento che che voglio fare al film, e' la bravura con la quale il regista ci ha immedesimato bene in quei lugubri contesti senza farci vedere scene violente.
|
|
[+] lascia un commento a pisa »
[ - ] lascia un commento a pisa »
|
|
d'accordo? |
|
fra
|
venerdì 17 marzo 2006
|
..da guardare..
|
|
|
|
direi che è proprio da guardare... oltre che un buon film, è molto coinvolgente ed interessante tuta la questione palestinese..ma ancor più l'umanizzazione di questi due ragazzi.. l'informazione (anche se talvolta faridere chiamarla così..) ci dà un solo punto di vista..ce li passa sempre come asè stanti.. ma anche i kamikaze hanno una famiglia, una vita, dei sentimenti...........
sì.. non sipuò spiegare!è solo da vedere!!
|
|
[+] lascia un commento a fra »
[ - ] lascia un commento a fra »
|
|
d'accordo? |
|
|