erika
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martedì 28 giugno 2005
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la musica è liberazione
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Un'immagine: un pianoforte;quanto basta per scuotere la mente di un ragazzo. Un ragazzo che, fino a quel momento, ha passato il suo tempo libero a sfogliare le pagine di un abecedario, soffermandosi sempre sulla P di piano; la sua vita, fatta di violenza, aveva un solo colore: rosso, come il sangue delle ferite delle sue vittime. Danny, addestrato per uccidere, una macchina da guerra; trattato peggio di un cane, appena gli toglievano il collare, attaccava a comando: Danny, uccidili tutti!. Ma la musica, quel tastino bianco...e poi quello nero...risvegliano in lui la voglia di vivere, di abbandonare questa vita, sempre se di vita si può parlare, e stare con chi ama la musica quanto lui. Incontra Sam (Morgan Freeman) un cieco di colore, nello scantinato di un negozio di antiquariato.
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Un'immagine: un pianoforte;quanto basta per scuotere la mente di un ragazzo. Un ragazzo che, fino a quel momento, ha passato il suo tempo libero a sfogliare le pagine di un abecedario, soffermandosi sempre sulla P di piano; la sua vita, fatta di violenza, aveva un solo colore: rosso, come il sangue delle ferite delle sue vittime. Danny, addestrato per uccidere, una macchina da guerra; trattato peggio di un cane, appena gli toglievano il collare, attaccava a comando: Danny, uccidili tutti!. Ma la musica, quel tastino bianco...e poi quello nero...risvegliano in lui la voglia di vivere, di abbandonare questa vita, sempre se di vita si può parlare, e stare con chi ama la musica quanto lui. Incontra Sam (Morgan Freeman) un cieco di colore, nello scantinato di un negozio di antiquariato. Anche se le parole che escono dalla bocca di Danny, non sono molte, Sam gli parla, lo fa sentire UMANO. E' questo legame che porta Danny a cercare Sam, è la musica, sono i ricordi, le emozioni. Sam e Victoria, lo aiutano a scoprire quel mondo che stava al di fuori della sua cuccia; gli insegnano a suonare, a mangiare con le posate, a fare la spesa, a cucinare. Scopre chi era sua madre, cosa faceva ed il perchè della sua morte, grazie alle note di una sinfonia di Mozart, e decide di scappare per salvare la sua nuova famiglia. Si troverà invece di nuovo a combattere, per salvarsi, per salvarli. Il bene trionfa, la musica è liberazione.
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paolo bardelli
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martedì 3 luglio 2007
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la distanza tra intenzione e realizzazione
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Per una pietanza gustosa e succulenta servono i giusti ingredienti ed un'attenta ed adeguata cura nell'usarli ed amalgamarli nel migliore dei modi. Nella lista della spesa di "Danny the dog" abbiamo:
1)Una storia lineare, di certo non fenomenale,ma che,sviluppata in modo adeguato,potrebbe rivelarsi vincente.
2)Il bravissimo Morgan Freeman, fresco di Oscar.
3)Il redivivo Bob Hoskins che, nel ruolo di un boss senza scrupoli, potrebbe esprimere al meglio se stesso.
4)Il funambolico Jet Li,discutibilissimo sotto il profilo interpretativo, ma efficace ed adrenalinico nelle scene d'azione.
5)Una buona colonna sonora dei Massive Attack.
Allora, cos'è andato storto? Tanto per cominciare, Jet Li non riesce ad esprimere la forte carica emotiva che il suo ruolo richiederebbe.
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Per una pietanza gustosa e succulenta servono i giusti ingredienti ed un'attenta ed adeguata cura nell'usarli ed amalgamarli nel migliore dei modi. Nella lista della spesa di "Danny the dog" abbiamo:
1)Una storia lineare, di certo non fenomenale,ma che,sviluppata in modo adeguato,potrebbe rivelarsi vincente.
2)Il bravissimo Morgan Freeman, fresco di Oscar.
3)Il redivivo Bob Hoskins che, nel ruolo di un boss senza scrupoli, potrebbe esprimere al meglio se stesso.
4)Il funambolico Jet Li,discutibilissimo sotto il profilo interpretativo, ma efficace ed adrenalinico nelle scene d'azione.
5)Una buona colonna sonora dei Massive Attack.
Allora, cos'è andato storto? Tanto per cominciare, Jet Li non riesce ad esprimere la forte carica emotiva che il suo ruolo richiederebbe.Altro punto che merita di essere analizzato è quello riguarante il personaggio di Freeman: Il più stucchevole concentrato di buonismo possibile ed immaginabile,una figura stereotipata, poco credibile.Privo di una reale profondità.Il campo d'azioene di Mr. Freeman viene così rimpicciolito a dismisura e la sua interpretazione risulta incatenata dal pessimo personaggio che gli è stato assegnato. Discorso analogo si potrebbe fare per il Boss interpretato da Bob Hoskins che, comunque, trovo leggermente più carismatico.
Condite tutto con alcune buone sequenze d'azione(ben sottolineate dalla colonna sonora),aggiungete la storia d'amore giovanile che non può di certo mancare, innaffitae tutto con bel buonismo a buon mercato e lasciate cuocere per un'ora e quaranta circa.
Di certo, non è Anatra all'arancio, ma uno snack ce lo potete anche fare.
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bahamuth
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lunedì 21 agosto 2006
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un ottimo film
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JET LI HA REGITATO MAGISTRALMETE,ACCANTO,ATTORI DEL CALIBRO DI MORGAN FREEMAN, E BOB HOSKINS.UN RAGAZZO CHE VIENE STRAPPATO DA SUA MADRE E UTILIZZATO PRIMA PER ESTORCERE DENARO E POI NEI COMBATTIMENTI USATO COME UN CANE OBBIDIENTE E MALVAGIO,MA QUESTO RAGAZZO TROVERA LA FORZA DI RICORDARSI DI ESSERE UN UOMO ATTRAVERSO LA MUSICA CHE SUONAVA SUA MADRE RIMEBRATAGLI DA UN ACCORDATORE DI PIONOFORTI E DALLA SUA FIGLIOCCIA CHE UN'AMANTE DI MUSICA.DOPO HERO, CON UNA TRAMA STUPENDA ED AMBIENTAZIONI SPETTACOLARI,CON DANNY THE DOG JET LI RIESCE AD ESPRIMERE (NON MANCA L'AZIONE CHE E' ABITUATO A MOSTRARCI )UN SENSSO DI DOLORE E SOLUTUDINE CHE VERRA' RIPAGATO CON L'AMICIZIA DI MORGAN FREEMAN E PHYLILDA LAW
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ultimoboyscout
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giovedì 23 agosto 2012
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la regola del collare.
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Complessivamente un buon film, ma Luc Besson dovrebbe dirigere in prima persona le tante belle idee invece di "subappaltarle" a meri esecutori come il buon Louis Leterrier, uno che il cinema ce l'ha nel sangue in quanto figlio di un regista e di una costumista, ma che non è di certo Besson. Le arti marziali sono un pretesto e la violenza disumana serve a far emergere il lato umano, che assieme al percorso di crescita, formazione ed educazione, sono i temi fondamentali di una pellicola che con un pizzico di ipocrisia vuole esaltare tutti i migliori sentimenti e i valori come la famiglia e l'innocenza (rubata) al ragazzino. Quindi si tratta di un action mascherato, decisamente più vicino a "Leon" che ai film di genere.
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Complessivamente un buon film, ma Luc Besson dovrebbe dirigere in prima persona le tante belle idee invece di "subappaltarle" a meri esecutori come il buon Louis Leterrier, uno che il cinema ce l'ha nel sangue in quanto figlio di un regista e di una costumista, ma che non è di certo Besson. Le arti marziali sono un pretesto e la violenza disumana serve a far emergere il lato umano, che assieme al percorso di crescita, formazione ed educazione, sono i temi fondamentali di una pellicola che con un pizzico di ipocrisia vuole esaltare tutti i migliori sentimenti e i valori come la famiglia e l'innocenza (rubata) al ragazzino. Quindi si tratta di un action mascherato, decisamente più vicino a "Leon" che ai film di genere. Anche perchè i combattimenti non sono nemmeno belli, si avvicinano a rissa da strada tra teppistelli, sfociano nell'esagerazione e a tratti nel ridicolo nonostante una buona messa in scena generale. Deludono le musiche dei Massive Attack e non si spiega la scelta di Jet Li che aveva già oltre 40 anni per interpretare un ragazzo...e si vedeva che l'età non era giusta! Notevole comunque la sua prova attoriale, nient'affatto inferiore a quella atletica, colpisce per la sua espressività mai mostrata prima d'ora. Fa pensare, infine, che un cinese, schiavizzato come una bestia da un britannico, venga liberato da due americani. Ambientato in una cupissima e umida Glasgow, si tratta pur sempre di un pop corn movie, ma alla Besson, quindi qualitativamente discreto e con un notevole equilibrio tra azione e introspezione (tipicissimo del regista francese), come l'equilibrio regna nella commistione tra cinema orientale e quello fracassone made in USA. Altalenante ma decisamente pulp, è buono dal punto di vista dell'intrattenimento.
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