eugen
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giovedì 5 gennaio 2023
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mai banale
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IN effetti questo film di Palminteri/Presente anche come inteprete.nel piccolo ruolo di"Arizona")m le storie che si intrecciano solo in parte, che spesso anzi scorrono parallelamente, ce n'e una unva(meirto di David Hubbard, autore della sceneggiartutea)che romnae"razionalmente inspegabile"a, meno che non si creda alla biloazione, dove la figura del"malato terminale"si "materializza"per andare incontro alla donna in cirisi(un'ottima, come sempre, Susano Sarandon)narrandole molte vivende personalli e i suoi "colloqui segreti"con la madre di lei, malata di Altzheimer, dove naturlametnte tale ""estremossione"lo porta(porterrbbe) ad essere una sorta di"angelo", di"visiting angel"e in queso esnso il fatto che il ruolo sia interpretato da Robin WIllimas, di cui e'nota la tragica fine, con sospetti relativi all'incipiente Parkinson o piu'probabilmenmte"dmenza da corí di Parkinson", in qualche modo il"mistero"diviene anche maggiore e un latro ttratto inquietante e'la figura dell'anziano cameire che vede rimaterializzarsi(per metempsicosi) in un giovnae poliziootto la molgie scomparsa , dove Alan Arkin intepreta il ruolo da par suo, come in trealta'tutte(i le/gli interpeti del film, da Penelope Cruz a ttue/ le/gli interpreti citate/i.
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IN effetti questo film di Palminteri/Presente anche come inteprete.nel piccolo ruolo di"Arizona")m le storie che si intrecciano solo in parte, che spesso anzi scorrono parallelamente, ce n'e una unva(meirto di David Hubbard, autore della sceneggiartutea)che romnae"razionalmente inspegabile"a, meno che non si creda alla biloazione, dove la figura del"malato terminale"si "materializza"per andare incontro alla donna in cirisi(un'ottima, come sempre, Susano Sarandon)narrandole molte vivende personalli e i suoi "colloqui segreti"con la madre di lei, malata di Altzheimer, dove naturlametnte tale ""estremossione"lo porta(porterrbbe) ad essere una sorta di"angelo", di"visiting angel"e in queso esnso il fatto che il ruolo sia interpretato da Robin WIllimas, di cui e'nota la tragica fine, con sospetti relativi all'incipiente Parkinson o piu'probabilmenmte"dmenza da corí di Parkinson", in qualche modo il"mistero"diviene anche maggiore e un latro ttratto inquietante e'la figura dell'anziano cameire che vede rimaterializzarsi(per metempsicosi) in un giovnae poliziootto la molgie scomparsa , dove Alan Arkin intepreta il ruolo da par suo, come in trealta'tutte(i le/gli interpeti del film, da Penelope Cruz a ttue/ le/gli interpreti citate/i. Film "natalizio"in qualche modo"enigmatico"questo"Noel" El G ato.EUgen
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elgatoloco
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venerdì 17 dicembre 2021
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noe"l film non retorico sul natale
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"Noe"l"(Chazz Palminteri, sceneggiatura di David Hubbard, 2004), dove si tenga il titolo originale, "buttando"quello dato dai distributori italiani, è un film non retorico sul Natale: cinque storie di persone che non si conoscono, vivendo dei drammi legati al Natale: l'editrice che a Natale anni prima aveva perso il bambino, dopo aver partorito, che si ritrova a occuparsi solo degli altri e non di sé, fingendo di intrattenere relazioni amorose per piombare nella cura indefessa della madre, malata di Altzehimer, il giovane che si ricorda dell'unico periodo bello della sua vita(un Natale al pronto soccorso, che si ferisce le mani per tornarci), l'uomo che aveva visto morire tragicamente la moglie, che la vede "reincarnata" in un giovane poliziotto, lo stesso poliziootto gelosissimo della sua promessa sposa, che faticherà a ritrovarla e c'è anche l'ex prete, morente in ospeale che ha perso la fede , ma che arresta"magicamente"il suicidio dell'edtitrice, che è sul punto di gettarsi da un ponte nel fiume gelato.
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"Noe"l"(Chazz Palminteri, sceneggiatura di David Hubbard, 2004), dove si tenga il titolo originale, "buttando"quello dato dai distributori italiani, è un film non retorico sul Natale: cinque storie di persone che non si conoscono, vivendo dei drammi legati al Natale: l'editrice che a Natale anni prima aveva perso il bambino, dopo aver partorito, che si ritrova a occuparsi solo degli altri e non di sé, fingendo di intrattenere relazioni amorose per piombare nella cura indefessa della madre, malata di Altzehimer, il giovane che si ricorda dell'unico periodo bello della sua vita(un Natale al pronto soccorso, che si ferisce le mani per tornarci), l'uomo che aveva visto morire tragicamente la moglie, che la vede "reincarnata" in un giovane poliziotto, lo stesso poliziootto gelosissimo della sua promessa sposa, che faticherà a ritrovarla e c'è anche l'ex prete, morente in ospeale che ha perso la fede , ma che arresta"magicamente"il suicidio dell'edtitrice, che è sul punto di gettarsi da un ponte nel fiume gelato. Certo è Noe"l-Christmas, Natale, dunque tutto andrà"bene"o almneo non troppo male, ma le situazioni dei cinque portagonisti(storie che si incrociano"casualmente", che non sonoi episodi staccati, more italico)sono altamente drammatiche, tanto da rasentare la tragedia. Decisamente un film che si stacca chiaramente dalla retorica natalizia, dei regali etc., del consumismo elevato a sistema di valori, privilegiando le microstorie ad alto contenuto e sviluppo drammatico, La regia di Palmintenri, anche servendosi della scrittura adeguata di Hubbard è attenta a privilegiare la caratteristiche fondamentali dei singoli perosnaggi ma anche al loro"intreccio"(visto, appunto, che ogni storia si "intreccia casualmente"con le altre), dove forse l'unico appunto poissibile si riferisce alla storia, rche rimane più "sospesa", non trvoando adeguato sviluppo, quella del giovane(relativamente) che si ferisce alle mani, memore del lontano ricordo di una festa di Natale in ospedale. Interpreti tutti di qualità: a parte un commovente Robin WIlliams, come morente ma "presente"come"invisibile", "fantasma"per salvare e consolare, Penelope Cruz e Paul Walker la coppia dove l'uomo(il policeman)è gelosissimo, sicuramente anche Alan Arkin nei panni dell'uomo che crede di vedere la moglie morta tragicamente(incidente d'auto, dopo che il marito aveva ferito a morte un amico della donna, scambiandolo per un amante)reincarnata nel giovane poliziotto. Un film diverso dal consueto, che certo non è alieno dal"Christams Ghost", ma cerca di rileggerlo in maniera differente dal consueto. El Gato
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venerdì 25 dicembre 2020
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un amore sotto l'albero.
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Salve,mi permetta un osservazione,il personaggio Artie , vede la reincarnazione della moglie ,non della madre.
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ciro spatarella
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mercoledì 28 novembre 2018
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aprire il cuore dà sempre gioia
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Un film delicato e stimolante. Prendersi cura degli altri dà più gioia del ricevere doni. Altro che egoismo. Dimostra che sono le relazioni che danno la vita e che si può tornare a vivere più volte, uscendo dall'egoismo che propone solo una felicità effimera e falsa. Il perdono è lo strumento che può rinnovare la vita degli altri e la nostra quando lo riceviamo. Perdonare non è debolezza ma segno della forza interiore che può venire solo dal cielo. Inutile illudersi di trovare questa forza da soli, è un atto di superbia che non paga mai. Avvicinarsi al cuore di chi è vicino è il vero amore, quello che guarisce ogni ferita.
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Un film delicato e stimolante. Prendersi cura degli altri dà più gioia del ricevere doni. Altro che egoismo. Dimostra che sono le relazioni che danno la vita e che si può tornare a vivere più volte, uscendo dall'egoismo che propone solo una felicità effimera e falsa. Il perdono è lo strumento che può rinnovare la vita degli altri e la nostra quando lo riceviamo. Perdonare non è debolezza ma segno della forza interiore che può venire solo dal cielo. Inutile illudersi di trovare questa forza da soli, è un atto di superbia che non paga mai. Avvicinarsi al cuore di chi è vicino è il vero amore, quello che guarisce ogni ferita. Bellissimo. Obiettivo centrato.
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gabry1959
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venerdì 12 dicembre 2014
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film bellissimo!!!
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Forse Lei non ha visto il film, oppure se lo ha visto non lo ricorda. Lo hanno trasmesso su LA5 ieri (giovedì 12.11.2014 alle ore 21.05).
Ci sono diverse inesattezze che vado ad elencare:
1)Il cameriere non vede in Mike la reincarnazione della madre morte, ma bensì della moglie. Infatti Mike vede se stesso in quell'uomo, in quanto quest'ultimo era geloso quanto Mike ed in una colluttazione aveva ucciso il presunto amante della moglie, che amante non era ma solo uomo mandato da un'agenzia per decorare l'albero di Natale. Proprio come è successo a Mike. L'angioletto, regalo del cameriere a Mike, è importante, perchè è il medesimo angioletto che la fidanzata gli aveva regalato;
2)Il ragazzo che si fa rompere la mano per farsi ricoverare in ospedale, non è un ladro, ma bensì una persona solo con un vissuto fatto di violenze da parte del patrigno, che alla fine si riconcilia con madre, dopo il colloquio con la psicologa;
In ultima analisi è un film bellissimo, di buoni sentimenti e quel tocco di surreale lo rende particolarmente piacevole, soprattutto non è mieloso ed il lieto fine non guasta, visto che si vive in un mondodi brutture.
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Forse Lei non ha visto il film, oppure se lo ha visto non lo ricorda. Lo hanno trasmesso su LA5 ieri (giovedì 12.11.2014 alle ore 21.05).
Ci sono diverse inesattezze che vado ad elencare:
1)Il cameriere non vede in Mike la reincarnazione della madre morte, ma bensì della moglie. Infatti Mike vede se stesso in quell'uomo, in quanto quest'ultimo era geloso quanto Mike ed in una colluttazione aveva ucciso il presunto amante della moglie, che amante non era ma solo uomo mandato da un'agenzia per decorare l'albero di Natale. Proprio come è successo a Mike. L'angioletto, regalo del cameriere a Mike, è importante, perchè è il medesimo angioletto che la fidanzata gli aveva regalato;
2)Il ragazzo che si fa rompere la mano per farsi ricoverare in ospedale, non è un ladro, ma bensì una persona solo con un vissuto fatto di violenze da parte del patrigno, che alla fine si riconcilia con madre, dopo il colloquio con la psicologa;
In ultima analisi è un film bellissimo, di buoni sentimenti e quel tocco di surreale lo rende particolarmente piacevole, soprattutto non è mieloso ed il lieto fine non guasta, visto che si vive in un mondodi brutture.
Il film è del 2004. Io l'ho visto al cinema in 1° visione, ma ogni volta che viene trasmesso in televisione lo rivedo, perchè richiama come dicevo prima i buoni sentimenti, in un mondo cinematografico fatto di sola violenza e pornografia pura.
Se vuole possiamo riparlarne.
Cordiali saluti.
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luis
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sabato 27 dicembre 2008
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destini che si incontrano e trovano un unica strad
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un bel film per il periodo natalizio; pieno di spunti per una seria riflessione. Tanta solitudine ma alla fine vince la gioia di vivere e di riprendere la propria vita tra mille miserie e sofferenze. Viva la vita.
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chiara
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domenica 21 dicembre 2008
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non riesco a capire..
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Do decisamente 4 stelle a questo film perchè mi è piaciuto molto..l'ho appena finito di vedere..però devo dire una cosa:NON L'HO CAPITO..più k altro nn riesco a comprendere il messaggio che deve trasmettere! Ci sono troppe storie che si intrecciano..davvero ci ho provato ma nn sono riuscita a capirlo..qualcuno me lo spiega??
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chris
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domenica 7 dicembre 2008
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a natale non è mai troppo tardi!
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E' stato considerato un flop...per me è un capolavoro, è la pura espressione e rappresentazione del Natale, periodo in cui anche la più profonda disperazione assume un tono diverso, più sopportabile e impercettibilmente fiducioso. L'intreccio e l'evoluzione delle storie di questo film, mettono in scena modelli di vita dei nostri giorni, permettendo allo spettatore di identificarsi in esse ed emozionarsi con i protagonisti, interpretati da attori del calibro di Susan Sarandon, Penelope Cruz, Robin William, Paul Walker...come si può insinuare che sia un brutto film??? Basta sentire le prime note del pluripremiato Alan Menken per innamorarsene!
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leopoldo
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martedì 14 ottobre 2008
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tutti soli, tutti insieme
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Questo film merita davvero di essere osservato ed assaporato. E, se possibile, lo si deve fare sotto Natale, per coglierne ogni sfumatura.
E' tremendamente forte, nella sua "leggerezza", o meglio, racconta in maniera scorrevole e fluida universi comuni e purtroppo condivisi da molti. C'è la solitudine, estrema e alienante, di Rose; c'è la solitudine, profonda e abbandonata, dell'uomo che muore in ospedale, dimenticato da tutti; c'è la solitudine, allucinata e malinconica, di Artie, che vede la moglie in ogni persona; c'è la solitudine, giovane e irrequieta, di Jules, che sogna l'affetto di una sala d'aspetto. E poi c'è Nina, l'unica che non è sola ma che si ritrova quasi ad esserlo. Ed ecco il riscatto, ecco che ognuno intreccia le proprie storie con gli altri per raccontarsi e insegnarsi qualcosa.
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Questo film merita davvero di essere osservato ed assaporato. E, se possibile, lo si deve fare sotto Natale, per coglierne ogni sfumatura.
E' tremendamente forte, nella sua "leggerezza", o meglio, racconta in maniera scorrevole e fluida universi comuni e purtroppo condivisi da molti. C'è la solitudine, estrema e alienante, di Rose; c'è la solitudine, profonda e abbandonata, dell'uomo che muore in ospedale, dimenticato da tutti; c'è la solitudine, allucinata e malinconica, di Artie, che vede la moglie in ogni persona; c'è la solitudine, giovane e irrequieta, di Jules, che sogna l'affetto di una sala d'aspetto. E poi c'è Nina, l'unica che non è sola ma che si ritrova quasi ad esserlo. Ed ecco il riscatto, ecco che ognuno intreccia le proprie storie con gli altri per raccontarsi e insegnarsi qualcosa. Il paziente deceduto compare a Rose e la spinge a riprendere in mano la sua vita, Rose compare a Nina e le fa capire quanto sia importante il suo rapporto con il fidanzato, Artie compare al fidanzato di Nina e con il suo vedere la moglie in tutti gli fa capire che per lui Nina è importantissima...
Una storia toccante, profonda e così vera da rimanere disarmati. Fa riflettere, fa pensare che forse noi, che stiamo vedendo quel film accoccolati sul divano vicino ai nostri amici o alla nostra famiglia, siamo davvero fortunati mentre altri si aggirano solitari nelle città. Ma ci fa capire anche che tutti siamo importanti, che ognuno di noi ha qualcosa da insegnare alle persone che ci circondano o che incontriamo anche solo per caso...
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carlo
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venerdì 18 luglio 2008
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agghiacciante
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Gli ho dato 5 stelle perche' vale sicuramente la pena di vederlo, il messaggio del film e' : ''mal comune mezzo gaudio''
Un film dove pero' il vero significato e' molto piu' nascosto a mio parere, superficialmente ci mostra come senza curarsi degli altri si rischia di ''morire soli'' come dice Robin Williams, ma quello che non ci mostra e' una persona veramente 'felice', per questo la visione dei temi trattati e' parziale, alla fine del film i protagonisti ricevono la grazia, e pare venire dal cielo,(il regista probabilmente si sente un semidio), ricevono una felicita' 'concessa', frutto della perdita della loro dignita' e non del coraggio di cercare di guadagnarsela con le loro forze e credendo in se' stessi.
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Gli ho dato 5 stelle perche' vale sicuramente la pena di vederlo, il messaggio del film e' : ''mal comune mezzo gaudio''
Un film dove pero' il vero significato e' molto piu' nascosto a mio parere, superficialmente ci mostra come senza curarsi degli altri si rischia di ''morire soli'' come dice Robin Williams, ma quello che non ci mostra e' una persona veramente 'felice', per questo la visione dei temi trattati e' parziale, alla fine del film i protagonisti ricevono la grazia, e pare venire dal cielo,(il regista probabilmente si sente un semidio), ricevono una felicita' 'concessa', frutto della perdita della loro dignita' e non del coraggio di cercare di guadagnarsela con le loro forze e credendo in se' stessi.
Gli stessi protagonisti alla fine non hanno rinunciato all'egoismo come strada per la felicita', il fidanzato della cruz dice ''staro' con te anche se non mi ami'' per la serie ' e' giusto che non mi ami,faccio schifo,l'importante e' che non sono solo', come per la Sarandon, per lei l'importante e' che la madre sia li con lei, non importa se non 'vive' piu' ormai, dopotutto entrambe sono gia' morte, se non vive una perche' mai dovrebbe essere libera di vivere l'altra.
Se l'avessero intitolato 'morte tua vita mia' questo film sarebbe stato molto piu' azzeccato.
Uno scrittore francese scrisse 'il vero amore e' figlio della liberta', e' questa secondo me la chiave corretta di lettura per questo film.
Comunque sia e' un film molto interessante per capire come solo chi e' in pace con se' stesso sia capace di amare sinceramente, e come il perdono, se viene dal cielo, puo' essere la cosa piu' deleteria che si possa fare a chi gia' si sente uno schifo, perche' mentre il regista si sente un dio, i protagonisti perdono la loro dignita'.
In definitiva un film molto istruttivo per imparare a evitare persone che io definisco 'sabbie mobili' e come la generosita' atta a farci sentire meglio sia solo una forma di egoismo.
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