giorpost
|
giovedì 17 settembre 2015
|
un impeccabile daniel auteuil per un dramma reale
|
|
|
|
Su Daniel Auteuil si è detto quasi tutto, tale è la sua bravura e vista la mole di estimatori che ha in tutt' Europa e nel resto del globo. L' attore francese mi ha costantemente sorpreso per la sua poliedricità nell' alternare ruoli brillanti ad altri dal profondo dramma interiore. In quest' opera dal titolo L' avversario (Francia, 2002), tratta da una vera storia di cronaca nera, Auteuil veste i panni di Jean-Marc, un uomo affetto da evidente disturbo di personalità borderline e che ha basato gli ultimi 18 anni di esistenza su fondamenta fatte esclusivamente di menzogne. Egli mente sul suo lavoro, mente sugli investimenti finanziari che propone a persone a lui vicine, mente a sua moglie ed ai suoi due figlioletti sulle sue reali e fittizie priorità di marito, padre e uomo.
[+]
Su Daniel Auteuil si è detto quasi tutto, tale è la sua bravura e vista la mole di estimatori che ha in tutt' Europa e nel resto del globo. L' attore francese mi ha costantemente sorpreso per la sua poliedricità nell' alternare ruoli brillanti ad altri dal profondo dramma interiore. In quest' opera dal titolo L' avversario (Francia, 2002), tratta da una vera storia di cronaca nera, Auteuil veste i panni di Jean-Marc, un uomo affetto da evidente disturbo di personalità borderline e che ha basato gli ultimi 18 anni di esistenza su fondamenta fatte esclusivamente di menzogne. Egli mente sul suo lavoro, mente sugli investimenti finanziari che propone a persone a lui vicine, mente a sua moglie ed ai suoi due figlioletti sulle sue reali e fittizie priorità di marito, padre e uomo.
Il dramma subirà un' evoluzione terribile, quanto imprevedibile, dal momento in cui la sua amante Marianne (Emmanuelle Devos), ex moglie di un suo amico ed a lungo corteggiata, lo lascia definitivamente: tale evento sancirà il punto di rottura definitivo nell' ambito di un' involuzone psichica di un personaggio che ha voluto vivere per anni oltre le proprie possibilità, con la pericolosa attitudine a ledere chi lo circonda.
Daniel Auteuil e Francois Cluset, quest' ultimo presente nella pellicola con un ruolo da comprimario insiemi ad altri bravi interpreti, sono due mostri del cinema transalpino, ma in questo caso non è fattibile un paragone tra i due vista l' enormità e l' intensità della prova di Auteuil il quale, come fatto in altre circostanze, si è totalmente immedesimato nel personaggio, scendendo nei più cupi meandri della mente criminale di Faure che lotta contro un avversario temibile: se stesso.
La regia della Garcia lascia un tantino a desiderare e per diversi aspetti è spiazzante per l' utilizzo di alcune tecniche poco comprensibili, come la presenza di stacchi rapidi durante i dialoghi o per talune inquadrature in sequenze fondamentali, vedi il tentato omicidio di Marianne. Stavolta, però, non mi soffermerò più di tanto sugli aspetti tecnici o sulla musica (pur essendo, quest' ultima, curata dal grande Angelo Badalamenti), ma esclusivamente sulla prova di uno dei più grandi attori del mondo.
Voto: 6.5 al film, 9 a Auteuil.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giorpost »
[ - ] lascia un commento a giorpost »
|
|
d'accordo? |
|
fabio57
|
mercoledì 9 marzo 2016
|
buon film
|
|
|
|
Quello che più colpisce del film è sapere che è tutto vero.Purtroppo la storia raccontata magistralmente da Garcia è autentica e questo la rende ancora più angosciante.Con una regia asciutta e una sceneggiatura sobria,Il regista ci porta nelle lunghe e allucinanti peregrinazioni del protagonista,medico per tutti in realtà nullafacente, in stazioni di servizio e a congressi dove non è invitato.Così assistiamo alla lenta e inevitabile discesa, di questo sedicente dottore, negli inferi della sua follia criminale, dalla quale non riesce ad affrancarsi e che lo porta inesorabilmente alla tragedia finale.E' terribile pensare che un uomo "normale" che apparentemente ama la famiglia , affettuoso con i figli , premuroso con i genitori, si complica poi la vita a tal punto da inventarsi una professione che non ha mai praticato e vivendo di bugie ed espedienti per quasi vent'anni, e che messo alle strette invece di ammettere la montagna di menzogne che aveva seminato per tutta la vita,pensa bene di liquidare la questione sterminando tutti i suoi cari, le vittime dei suoi raggiri .
[+]
Quello che più colpisce del film è sapere che è tutto vero.Purtroppo la storia raccontata magistralmente da Garcia è autentica e questo la rende ancora più angosciante.Con una regia asciutta e una sceneggiatura sobria,Il regista ci porta nelle lunghe e allucinanti peregrinazioni del protagonista,medico per tutti in realtà nullafacente, in stazioni di servizio e a congressi dove non è invitato.Così assistiamo alla lenta e inevitabile discesa, di questo sedicente dottore, negli inferi della sua follia criminale, dalla quale non riesce ad affrancarsi e che lo porta inesorabilmente alla tragedia finale.E' terribile pensare che un uomo "normale" che apparentemente ama la famiglia , affettuoso con i figli , premuroso con i genitori, si complica poi la vita a tal punto da inventarsi una professione che non ha mai praticato e vivendo di bugie ed espedienti per quasi vent'anni, e che messo alle strette invece di ammettere la montagna di menzogne che aveva seminato per tutta la vita,pensa bene di liquidare la questione sterminando tutti i suoi cari, le vittime dei suoi raggiri .La soluzione finale è allucinante, di una persona gravemente disturbata e incline ad una violenza e crudeltà inaudite.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fabio57 »
[ - ] lascia un commento a fabio57 »
|
|
d'accordo? |
|
|