A torto o a ragione

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Un film di István Szabó. Con Harvey Keitel, Stellan Skarsgård, Moritz Bleibtreu, Ulrich Tukur Titolo originale Taking Sides. Storico, durata 100 min. - Francia 2002. Acquista »
   
   
   

arte e patria Valutazione 4 stelle su cinque

di domenico maria


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sabato 16 settembre 2006

Ricordo bene quando venne proiettato questo film.In una sala del centro di Roma,di medie dimensioni,c'era,si e no,una dozzina di persone.Nondimeno,il giudizio della critica di molti autorevoli quotidiani fi ottimo,nella media,con punte di vera ammirazione.Noto che su questo sito,la valutazione appare più povera come numero e,mi si consenta,parecchio meno motivata,dal profondo.Wilhelm Furtwaengler(1886-1954)è stato uno dei più grandi direttori di orchestra del 20°Secolo e,come giustamente osserva il colonnello "comunista",che lo desidera disperatamente per la Russia,un vero titano della interpretazione di Beethoven,Brahms,e Wagner.Anche il generale americano,all'inizio del film ammette che Furtwaengler vale il doppio del pur mitico(per gli americani!)Toscanini,e ne parla non solo come un eccelso direttore ma come un artista vero,pieno,assoluto.Torniamo al Colonnello Russo Comunista(persona di gusto e cultura davvero notevoli),e alla sua difesa di Furtwaengler davanti al Maggiore americano incaricato dell'interrogatorio.Un grandissimo artista non rappresenta solo se stesso:rappresenta il suo popolo,la sua nazione,la sua storia:vive nel presente,il presente è il Nazismo e la Guerra.Ma,proprio in un contesto così nero,cupo,disperato,cosa resta al popolo,alla nazione,alla individualità della propria tradizione,se tutti scappano?Quali modelli positivi possono sopravvivere se per un regime infame,il prezzo deve essere l'annientamento della propria identità composta attraverso secoli e millenni?Furtwaengler ha davvero aiutato molti ebrei a fuggire,e,a ragione,si mostrò estremamente comprensivo verso i grandi artisti ebrei tedeschi che fuggirono oltreoceano,come Bruno Walter,Otto Klemperer,Paul Hindemith ecc.Notare le ultime immagini in B/N a fine film.Davanti a Goebbels,il potentissimo ministro della Propaganda,a fine concerto,dopo avergli stretto la mano,pulisce la stessa con un fazzoletto.Szabo insiste su questo dettaglio,che erige a simbolo,del profondo disgusto per i gerarchi di quel folle regime.Io lo vedo come una assoluzione,magari in extremis,ma sempre assoluzione.Il Maggiore americano splendidamente personificato da Keitel,impregnato di livore e viscerale invidia,davanti a un artista che percepisce enorme,lo vuole laidamente polverizzare a livello di un torvo e lurido ambizioso venduto al demonio;bene,la morale americana yankee pura,è in fondo quella alla Walt Disney.Bianco Bianco,angelo idealista supremo modello di bontà e disinteresse(i giovani James Stewart e Gary Cooper ad esempio),o Nero Nero,della serie pura perfidia e schifo.Il Buono è un angelo,in Cattivo e un Vero Demonio,o comunque a vario grado indemoniato.Il Turpiloquio che Keitel sputa addosso a Skarsgard è la prova del 9 della totale incomunicabilità tra i due mondi:La profonda civiltà interiore,del dubbio,nella vecchia Europa,e i pulcini supervitaminizzati made in USA,che hanno del mondo una visione totalmente bi-polare.Si arriva poi,nell'interrogatorio,al supremo paradosso.Il "liberatore" americano,in forza della sua vittoria,giunge a una violenza,una ferocia accusatoria,che la sua segretaria esplode in pianto.Il liberatore ha partorito il Mostro.Per strade opposte si crea la situazione dei feroci interrogatori della Gestapo e delle SS.Una specie di Guantanamo anticipata,dicono diversi.La Verità è molto peggiore.Gli Yankees,tra negri schiavizzati e pellerossa sterminati pareggiano il conto con la ferocia nazista.Un film densissimo:trasmette e provoca fiumi di pensieri.

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pl venerdì 10 agosto 2007
ottima riflessione
61%
No
39%

Gentile Domenico Maria, il Suo commento è molto profonodo ed aiuta a scoprire sfaccettature più profonde sul film. Tuttavia parlare degli Usa è un po' svilire la profondità del film, rischia di ridurlo a politica antiamericana. Il vero nocciolo è il confronto fra un mondo pragmatico, capitalista, che ha i suoi valori, ma che non sa andare oltre alla sua mentalità di assicuratore, economica. L'altro è il mondo dell'arte. Il materialismo contro il trascendente.

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