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timmyfun
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sabato 5 settembre 2009
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allora
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a me il film è piaciuto come mi è piaciuto il manga e il libro
ma posso capire quelli a cui non piace
è un film bello pesante e splatter i più sensibili ci rimangono male.
ma...è davvero bello come film,cavolo rimani con la bocca a perta per due ore!!
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danae120
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sabato 13 giugno 2009
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fantasmagorico e caustico. meglio la seconda.
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Da kitano alla shibasaki...dalla trama alla rapidità degli svolgimenti....dalla crudeltà alla dannata, terribile, maledetta, purtroppo vera sincerità del film più coraggioso e freddo del mondo....BR è un capolavoro, veramente un cult straordinario con innumerevoli messaggi di vita al contempo di straziamenti e paure. c'è la grande chiaki ke va fuori di sè e ficca un coltello nei coglioni del suo esasperante corteggiatore e viene a sua volta eliminata pochi istanti dopo, c'è l'idiota sboccato ke urla stronzo a kitano ( Stellare!!!!troppo troppo simpatico anke nel ruolo di uno spietato professore vendicativo ) che si cucca una bella esplosione in piena gola all'inizio del film subito dopo ke la kiakkierona si è ritrovata un grazioso coltellino dritto dritto piantato nella scatola cranica.
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Da kitano alla shibasaki...dalla trama alla rapidità degli svolgimenti....dalla crudeltà alla dannata, terribile, maledetta, purtroppo vera sincerità del film più coraggioso e freddo del mondo....BR è un capolavoro, veramente un cult straordinario con innumerevoli messaggi di vita al contempo di straziamenti e paure. c'è la grande chiaki ke va fuori di sè e ficca un coltello nei coglioni del suo esasperante corteggiatore e viene a sua volta eliminata pochi istanti dopo, c'è l'idiota sboccato ke urla stronzo a kitano ( Stellare!!!!troppo troppo simpatico anke nel ruolo di uno spietato professore vendicativo ) che si cucca una bella esplosione in piena gola all'inizio del film subito dopo ke la kiakkierona si è ritrovata un grazioso coltellino dritto dritto piantato nella scatola cranica...ma c'è pure quell'idolo di TARO YAMAMOTO, la dolce aki maeda e un ingenuo e insopportabile tatsuya fujiwara....MA 5, 10, 30, 100000 stelle e giudizi positivi non glieli toglie nessuno a sta perla, originale e sincera, ben girata e con dialoghi semplici e terrorizzanti, con pochi bagni di sangue che lo tolgono dall'evitabile catalogo dei soliti slasher movie commerciali ke si vanno a vedè i 14enni senza chiederlo ai genitori.......... Veramente bello....straconsigliato a chi vuole un film semplice ma intelligente, che fa riflettere e farsi amare...a chi vuole del vero cinema.
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giusepped88
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mercoledì 3 giugno 2009
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gli eccessi della società giapponese
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Kinji Fukasaku realizza un film basato su un romanzo uscito in Giappone di Kōshun Takami. Alla base di tutto c'è l'idea che un gruppo di ragazzini si dovrà uccidere. Idea che ha sollevato un caso nazionale in Giappone e nel nostro paese ha portato alla censura.
Il manga è davvero brutale, i disegni puntano molto sul sangue e la violenza perpetrati su una sfortunata scolaresca di terza media.
Il film è un po' diverso, meno incentrato sulla violenza più sull'intento satirico della moderna società Giapponese.
I ragazzini nel film sono un po' più grandi e non ci sono teste che scoppiano, ma pur sempre si tratta di un film crudele.
Nell'anno 2010 il Giappone è in crisi, un governo autoritario ha preso tutto il potere, la disoccupazione è a livelli mai raggiunti prima.
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Kinji Fukasaku realizza un film basato su un romanzo uscito in Giappone di Kōshun Takami. Alla base di tutto c'è l'idea che un gruppo di ragazzini si dovrà uccidere. Idea che ha sollevato un caso nazionale in Giappone e nel nostro paese ha portato alla censura.
Il manga è davvero brutale, i disegni puntano molto sul sangue e la violenza perpetrati su una sfortunata scolaresca di terza media.
Il film è un po' diverso, meno incentrato sulla violenza più sull'intento satirico della moderna società Giapponese.
I ragazzini nel film sono un po' più grandi e non ci sono teste che scoppiano, ma pur sempre si tratta di un film crudele.
Nell'anno 2010 il Giappone è in crisi, un governo autoritario ha preso tutto il potere, la disoccupazione è a livelli mai raggiunti prima. Per fermare la crisi si punta a portare al massimo lo spirito di competizione della società giapponese: una scoleresca estratta a caso verrà portata in un isola deserta,ognuno avrà uno zaino con un'arma a sorpresa e viveri limitati se entro tre giorni non ne rimarra vivo uno solo verranno uccisi tutti.
La risposta che i ragazzi danno è la stessa che devono dare i ragazzi giapponesi (e non solo!) tutti i giorni nella società, solo estremizzata.
Alcuni ucciderano senza scrupoli per salvarsi la pelle, altri cercheranno di mettersi d'accordo, altri si faranno vincere dal sospetto, altri saranno troppo deboli e verrano sopraffatti, altri si toglieranno la vita,
alcuni avranno risorse maggiori, altri risorse minori...
Uno spiraglio di speranza, considerando che la vera vincitrice sarà la ragazza più inoffensiva di tutte, Noriko che nello zaino in dotazione aveva solo un coperchio a fronte di altri che avevano mitragliatori, fucili, falcetti e che nella disperazione si erano lasciati prendere nel turbine della violenza.
Nel film ci sono molte interpretazioni supreme, due si notano in particolare quella di Takeshi Kitano che interpreta il professore crudele, cinico della classe sfortunata e quella di una giovane Chiaki Kuriyama, meglio nota come la Go Go di Kill Bill che interpreta Takako Chigusa, una ragazza dal carattere forte che continua a correre con la tuta come se non dovesse morire entro tre giorni e non si lascia violentare.
Se,come penso,l'autore ha volututo mettere in luce una società malata come la nostra e portando tutto agli estremi ha dovuto ricorrere alla violenza e allora la censura è ingiusta.
Se invece l'autore era un malato che godeva nel vedere la violenza su giovani ragazzine e ha montato su la storia della società giapponese solo come contorno allora non solo censura, ma anche galera.
Film come questi non sono per tutti, ma per un pubblico preparato e mentalmente aperto, un capolavoro se lo si comprende, un film decisamente pericoloso se non lo si comprende.
Quentin Tarantino ha considerato il regista di questo film il suo maestro. Purtroppo oggi la mafia utilizza i film di Tarantino per mettere in atto nuovi sadici sistemi di tortura...
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giusepped88
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mercoledì 3 giugno 2009
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un film che lascia il segno
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Kinji Fukasaku realizza un film basato su un romanzo uscito in Giappone di Kōshun Takami. Alla base di tutto c'è l'idea che un gruppo di ragazzini si dovrà uccidere. Idea che ha sollevato un caso nazionale in Giappone e nel nostro paese ha portato alla censura.
Il manga è davvero brutale, i disegni puntano molto sul sangue e la violenza perpetrati su una sfortunata scolaresca di terza media.
Il film è un po' diverso, meno incentrato sulla violenza più sull'intento satirico della moderna società Giapponese.
I ragazzini nel film sono un po' più grandi e non ci sono teste che scoppiano, ma pur sempre si tratta di un film crudele.
Nell'anno 2010 il Giappone è in crisi, un governo autoritario ha preso tutto il potere, la disoccupazione è a livelli mai raggiunti prima.
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Kinji Fukasaku realizza un film basato su un romanzo uscito in Giappone di Kōshun Takami. Alla base di tutto c'è l'idea che un gruppo di ragazzini si dovrà uccidere. Idea che ha sollevato un caso nazionale in Giappone e nel nostro paese ha portato alla censura.
Il manga è davvero brutale, i disegni puntano molto sul sangue e la violenza perpetrati su una sfortunata scolaresca di terza media.
Il film è un po' diverso, meno incentrato sulla violenza più sull'intento satirico della moderna società Giapponese.
I ragazzini nel film sono un po' più grandi e non ci sono teste che scoppiano, ma pur sempre si tratta di un film crudele.
Nell'anno 2010 il Giappone è in crisi, un governo autoritario ha preso tutto il potere, la disoccupazione è a livelli mai raggiunti prima. Per fermare la crisi si punta a portare al massimo lo spirito di competizione della società giapponese: una scoleresca estratta a caso verrà portata in un isola deserta,ognuno avrà uno zaino con un'arma a sorpresa e viveri limitati se entro tre giorni non ne rimarra vivo uno solo verranno uccisi tutti.
La risposta che i ragazzi danno è la stessa che devono dare i ragazzi giapponesi (e non solo!) tutti i giorni nella società, solo estremizzata.
Alcuni ucciderano senza scrupoli per salvarsi la pelle, altri cercheranno di mettersi d'accordo, altri si faranno vincere dal sospetto, altri saranno troppo deboli e verrano sopraffatti, altri si toglieranno la vita,
alcuni avranno risorse maggiori, altri risorse minori...
Uno spiraglio di speranza, considerando che la vera vincitrice sarà la ragazza più inoffensiva di tutte, Noriko che nello zaino in dotazione aveva solo un coperchio a fronte di altri che avevano mitragliatori, fucili, falcetti e che nella disperazione si erano lasciati prendere nel turbine della violenza.
Nel film ci sono molte interpretazioni supreme, due si notano in particolare quella di Takeshi Kitano che interpreta il professore crudele, cinico della classe sfortunata e quella di una giovane Chiaki Kuriyama, meglio nota come la Go Go di Kill Bill che interpreta Takako Chigusa, una ragazza dal carattere forte che continua a correre con la tuta come se non dovesse morire entro tre giorni e non si lascia violentare.
Se,come penso,l'autore ha volututo mettere in luce una società malata come la nostra e portando tutto agli estremi ha dovuto ricorrere alla violenza allora la censura è ingiusta.
Se invece l'autore era un malato che godeva nel vedere la violenza su giovani ragazzine e ha montato su la storia della società giapponese solo come contorno allora non solo censura, ma anche galera.
Film come questi non sono per tutti, ma per un pubblico preparato e mentalmente aperto, un capolavoro se lo si comprende, un film decisamente pericoloso se non lo si comprende.
Quentin Tarantino ha considerato il regista di questo film il suo maestro. Purtroppo oggi la mafia utilizza i film di Tarantino per mettere in atto nuovi sadici sistemi di tortura...
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un insegnante
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domenica 22 febbraio 2009
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un film per insegnanti
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Un film catartico, liberatorio. Cari colleghi, compratevelo, e quando sognate di fare a pezzi i vostri studenti dal primo all'ultimo offritevi una bella serata video
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liam
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sabato 14 febbraio 2009
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questo film fa schifo
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Un film demente e con una trama che al dir poco ridicola!!!Un finale tutto da ridere....con gente che viene colpita da scarica di mitra ma continua a camminare e combattare....Assolutamente da non far vedere a bambini....o gente malatsa di mente!!Hanno fatto bene a censurarlo perche non vale la pena guardarlo!!!
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(di danae120)
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michizane
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domenica 14 settembre 2008
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potete anche nn leggere!!
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Buono Tsugumi, davvero non male la recensione, a qlli che attaccano Tsugumi x aver svelato il finale, ricordo, che nn è obbligatorio leggere,quindi, se non volete scoprire niente della trama accontentatevi d legger il giudizio della critica nn qllo del pubblico.
Un ultima cosa oltre agli elogi a Beat Takeshi, onoriamo la bellissima Chiaki Kuriyama e la sorprendente Kou Shibasaki oltre che al bravissimo protagonista.
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jimmycorgan
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sabato 13 settembre 2008
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runrunrun
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Era da tempo che mi ero promesso di vedere questo film jappo; e molto probabilmente lo rivedrò a breve visto che alcuni passaggi non mi sono ben chiari (anche perchè,ovviamente, non è mai uscito in Italia; quindi ho dovuto sorbirmi i sottotitoli in inglese e l’audio japponese^^)...inizio subito con il dire che il bello di questo film è la completa angoscia che ti avvolge dal primo fino all’ultimo minuto di visione...la domanda più frequente che mi è capitato di farmi mentre lo vedevo è stata: " Ed io che cavolo farei al suo posto??"...avendo a disposizione 40 (+1, l’insegnante) personaggi super-caratterizzati è facile intuire che l’immedesimazione è ai massimi livelli in questa pellicola...persone che fino ad un paio di ore prima erano amici per la pelle o addirittura fidanzati ad un tratto, per cause estreme, iniziano ad ammazzarsi senza alcuna pietà.
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Era da tempo che mi ero promesso di vedere questo film jappo; e molto probabilmente lo rivedrò a breve visto che alcuni passaggi non mi sono ben chiari (anche perchè,ovviamente, non è mai uscito in Italia; quindi ho dovuto sorbirmi i sottotitoli in inglese e l’audio japponese^^)...inizio subito con il dire che il bello di questo film è la completa angoscia che ti avvolge dal primo fino all’ultimo minuto di visione...la domanda più frequente che mi è capitato di farmi mentre lo vedevo è stata: " Ed io che cavolo farei al suo posto??"...avendo a disposizione 40 (+1, l’insegnante) personaggi super-caratterizzati è facile intuire che l’immedesimazione è ai massimi livelli in questa pellicola...persone che fino ad un paio di ore prima erano amici per la pelle o addirittura fidanzati ad un tratto, per cause estreme, iniziano ad ammazzarsi senza alcuna pietà...la condizione in cui l’insegnante, attraveso la visione forzata di un filmato veramente assurdo, pone i suoi studenti è veramente agghiacciante: "Avete tre giorni per ammazzarvi...solamente 1 di voi potrà rimanere in vita...se al termine dei 3 giorni ci sarà più di un sopravvissuto, i superstiti verranno uccisi tutti". E una volta iniziato il "gioco" si vede chiaramente come risponde a livello personale ogniuno dei 40 studenti...c’è chi cercherà in ogni caso un’alleanza, chi cercherà di nascondersi sperando che sia tutto un brutto sogno, chi non guarderà in faccia niente e nessuno e chi deciderà semplicemente di farla finita assieme alla persona a cui tiene di più (bellissima la scena dei due fidanzati sulla scogliera)...non ci son praticamente momenti di stallo in tutta la pellicola...tra inseguimenti mozzafiato, sparatorie stile "die-hard" e dialoghi semplici quanto profondi le due ore di pellicola scivolano via che è un piacere...
Se da un punto di vista puramente "artistico" il film sarebbe un vero e proprio capolavoro, non posso dire lo stesso per la parte "tecnica"...le scelte registiche son veramente pessime a mio modo di vedere...gli zoom statici sono osceni...come pure la scenografia, che non mi ha entusiasmato minimanente ( in certe scene si percepiva chiaramente che gli attori si trovavano in un set!)...contando anche che i giapponesi non son mai stai famosi per la loro bravura come attori, potete immaginare com’era il cast (uno dei protagonisti ha anche girato la versione live-action di Death Note^^)...l’unico di veramente eccellente era Takeshi "Beat" Kitano ( hai detto niente!), che impersonava l’Insegnante...unica nota positiva riguarda la colonna sonora, veramente-veramente splendida...ogni singola traccia è stata scelta accuratamente e si vede/sente...
Complessivamente non posso che consigliare la visione a tutti...forse i più impressionabili troveranno "schifose" certe scene puramente splatter...ma ninete in confronto agli ettolitri di sangue di "film" come Saw o Hostel...
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d.gray
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venerdì 5 settembre 2008
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stupendo stupendo
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Il film è stato oggetto, in Giappone, di discussioni parlamentari e, in altri paesi, è stato bandito o censurato a causa della sua eccessiva violenza. In realtà l'intenzione del regista non è mai stata quella di mostrare violenza o bagni di sangue fini a sé stessi che, anzi, sono mostrati solo in piccola quantità. Il film, al contrario, riduce i momenti di pura violenza a episodi "fumettistici", piccole sequenze figlie della cultura anime di cui il Giappone è patria natale, in cui il sangue è sempre troppo rosso e la morte tarda ad arrivare, permettendo ai personaggi di parlare, esprimere pensieri più o meno profondi e accendere l'ultima sigaretta prima di spirare. La violenza vera del film sta nella crudezza e velocità con cui quasi tutti i ragazzi reagiscono alla situazione in cui sono stati catapultati, senza concedere sconti a quei pochi che, al contrario, vorrebbero cercare un modo non violento per sopravvivere.
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Il film è stato oggetto, in Giappone, di discussioni parlamentari e, in altri paesi, è stato bandito o censurato a causa della sua eccessiva violenza. In realtà l'intenzione del regista non è mai stata quella di mostrare violenza o bagni di sangue fini a sé stessi che, anzi, sono mostrati solo in piccola quantità. Il film, al contrario, riduce i momenti di pura violenza a episodi "fumettistici", piccole sequenze figlie della cultura anime di cui il Giappone è patria natale, in cui il sangue è sempre troppo rosso e la morte tarda ad arrivare, permettendo ai personaggi di parlare, esprimere pensieri più o meno profondi e accendere l'ultima sigaretta prima di spirare. La violenza vera del film sta nella crudezza e velocità con cui quasi tutti i ragazzi reagiscono alla situazione in cui sono stati catapultati, senza concedere sconti a quei pochi che, al contrario, vorrebbero cercare un modo non violento per sopravvivere. La durezza del film è tutta nei comportamenti violenti e alienati di coloro che saranno la futura spina dorsale di un paese che ha fatto nei secoli della competizione e dell'onore l'unica vera chiave per il successo sociale. I ragazzi che uccidono con in mente le immagini di genitori che considerano dei perdenti, dicendo a loro volta che quello che non vogliono è proprio essere considerati tali. I loro ricordi, in cui genitori senza coraggio si suicidano scrivendo (su della carta igienica!) frasi di incoraggiamento per i loro figli. Questa è la violenza, tutta psicologica, che infesta il Giappone odierno e spaventa i suoi legislatori e politici, che si trovano incapaci di reagire se non con la repressione e l'esasperazione del concetto di realizzazione personale attraverso il perseguimento di valori come il lavoro e l'onore. Ideologia ormai invisa ai più giovani che infatti spesso non trovano nella realtà altre strade per sfuggire alla vita nella quale si trovano incastrati se non il suicidio. Un cane che si morde la coda, dunque. Un paese che pianta nel terreno della sua società radici malate che non possono che dare frutti marci, sapendo quello che ciò comporta ma incapace di trovare una soluzione vera al progressivo sgretolamento dei propri valori fondamentali. E allora, se è vero come è vero che nella scuola crescono quei ragazzi che diventati uomini governeranno il proprio paese, il regista sceglie di criticare, con un film a forte impatto visivo ma ancora più forte impatto psicologico, il sistema scolastico giapponese e la sua altissima, eccessiva competitività, della quale gli 'scontri' tra i ragazzi rappresentano una sublimazione metaforica, ben rappresentata dall'adagio di Fukasaku, "Non credete agli adulti".
Questo è il significato del film
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[+] ottima recensione
(di peter2001)
[ - ] ottima recensione
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d.gray
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venerdì 5 settembre 2008
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stupendo stupendo
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Questo è il capolavoro di Kinji Fukasaku.
Il film è stato oggetto, in Giappone, di discussioni parlamentari e, in altri paesi, è stato bandito o censurato a causa della sua eccessiva violenza. In realtà l'intenzione del regista non è mai stata quella di mostrare violenza o bagni di sangue fini a sé stessi che, anzi, sono mostrati solo in piccola quantità. Il film, al contrario, riduce i momenti di pura violenza a episodi "fumettistici", piccole sequenze figlie della cultura anime di cui il Giappone è patria natale, in cui il sangue è sempre troppo rosso e la morte tarda ad arrivare, permettendo ai personaggi di parlare, esprimere pensieri più o meno profondi e accendere l'ultima sigaretta prima di spirare.
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Questo è il capolavoro di Kinji Fukasaku.
Il film è stato oggetto, in Giappone, di discussioni parlamentari e, in altri paesi, è stato bandito o censurato a causa della sua eccessiva violenza. In realtà l'intenzione del regista non è mai stata quella di mostrare violenza o bagni di sangue fini a sé stessi che, anzi, sono mostrati solo in piccola quantità. Il film, al contrario, riduce i momenti di pura violenza a episodi "fumettistici", piccole sequenze figlie della cultura anime di cui il Giappone è patria natale, in cui il sangue è sempre troppo rosso e la morte tarda ad arrivare, permettendo ai personaggi di parlare, esprimere pensieri più o meno profondi e accendere l'ultima sigaretta prima di spirare. La violenza vera del film sta nella crudezza e velocità con cui quasi tutti i ragazzi reagiscono alla situazione in cui sono stati catapultati, senza concedere sconti a quei pochi che, al contrario, vorrebbero cercare un modo non violento per sopravvivere. La durezza del film è tutta nei comportamenti violenti e alienati di coloro che saranno la futura spina dorsale di un paese che ha fatto nei secoli della competizione e dell'onore l'unica vera chiave per il successo sociale. I ragazzi che uccidono con in mente le immagini di genitori che considerano dei perdenti, dicendo a loro volta che quello che non vogliono è proprio essere considerati tali. I loro ricordi, in cui genitori senza coraggio si suicidano scrivendo (su della carta igienica!) frasi di incoraggiamento per i loro figli. Questa è la violenza, tutta psicologica, che infesta il Giappone odierno e spaventa i suoi legislatori e politici, che si trovano incapaci di reagire se non con la repressione e l'esasperazione del concetto di realizzazione personale attraverso il perseguimento di valori come il lavoro e l'onore. Ideologia ormai invisa ai più giovani che infatti spesso non trovano nella realtà altre strade per sfuggire alla vita nella quale si trovano incastrati se non il suicidio. Un cane che si morde la coda, dunque. Un paese che pianta nel terreno della sua società radici malate che non possono che dare frutti marci, sapendo quello che ciò comporta ma incapace di trovare una soluzione vera al progressivo sgretolamento dei propri valori fondamentali. E allora, se è vero come è vero che nella scuola crescono quei ragazzi che diventati uomini governeranno il proprio paese, il regista sceglie di criticare, con un film a forte impatto visivo ma ancora più forte impatto psicologico, il sistema scolastico giapponese e la sua altissima, eccessiva competitività, della quale gli 'scontri' tra i ragazzi rappresentano una sublimazione metaforica, ben rappresentata dall'adagio di Fukasaku, "Non credete agli adulti".
Questo è il significato del film
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