gronkyer
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giovedì 27 novembre 2008
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commento
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Credo ke il film sia anke una critica alla pena di morte in america...morte ke arriva anke x coloro ke sn innocenti alcune volte...coloro ke a volta,cm john coffey,nella loro semplicità hanno qlc di grande e ke avrebbero potuto far del bn,qlc di stupendo...x qnt rigurda il commento fatto sulla nn credibilità dei secondini...bè ki lo ha detto ke i secondini sn tutti infami e menefreghisti?Credo ke la descrizione fatta da King sia xfetta...sn loro ke vedono ogni giorno la morte ad essere + toccati da qst tema,sn loro ke + comprendono il dolore ke si prova...ed è x qst ke provano nel film affetto e tenerezza e dolore x la condanna ad un innocente cm john coffey,un grande uomo...sanno poi essere duri e lo si vede cn William Wharton cn coloro ke provocano problemi e tentano in qualsiasi modo di provocare i secondini.
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Credo ke il film sia anke una critica alla pena di morte in america...morte ke arriva anke x coloro ke sn innocenti alcune volte...coloro ke a volta,cm john coffey,nella loro semplicità hanno qlc di grande e ke avrebbero potuto far del bn,qlc di stupendo...x qnt rigurda il commento fatto sulla nn credibilità dei secondini...bè ki lo ha detto ke i secondini sn tutti infami e menefreghisti?Credo ke la descrizione fatta da King sia xfetta...sn loro ke vedono ogni giorno la morte ad essere + toccati da qst tema,sn loro ke + comprendono il dolore ke si prova...ed è x qst ke provano nel film affetto e tenerezza e dolore x la condanna ad un innocente cm john coffey,un grande uomo...sanno poi essere duri e lo si vede cn William Wharton cn coloro ke provocano problemi e tentano in qualsiasi modo di provocare i secondini...quindi no,credo ke ill tuo commento sia del tutto sbagliato,quelli secondo me sn i secondini ideali,dei modelli da rispettare,coloro ke amano il loro lavoro e lo compiono cn rispetto x coloro ke sn condannati,cn onore e cn CUORE verso coloro ke meritano...Concludo cn un commento al film in generale,è stupendo,nn ci sn parole x descriverlo,delle interpretazioni fantastiche...nn si poteva far di meglio...un film da nn perdere
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andrea d.s.
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giovedì 27 novembre 2008
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lacrime, lacrime, lacrime
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Non vedevo l'ora di vederlo. Ed ora non vedo l'ora di leggere il libro. Perchè in fondo su uno schermo non è possibile riportare del tutto i sei volumi che formarono in toto la trama, ma viceversa è possibile legnare di botto lo spettatore. E così mi sono sentito: mirato al cuore, colpito e di conseguenza immerso dalle lacrime per tutto il corso del film. Vi sono certamente significati nascosti dietro la consegna da parte della moglie del capo della prigione di un ciondolo recante San Cristoforo, il gigante che trasportò Gesù facendogli attraversare un fiume; oppure dietro al sogno del "paradiso" che ha fatto Coffey, dove stavano le bambine... Sono scoppiato in lacrime quando ho visto curato quel tumore al cervello (di cui sono portatore pure io) e mi ha fatto particolarmente riflettere la frase di Coffey nella quale non richiede un prete con il quale potersi confessare ma semmai invita i poliziotti a dedicargli una preghiera, se lo vorranno; quasi egli stesso sia portatore di una conoscenza e di un bene di una purezza tale di cui uno stesso uomo di chiesa non potrebbe prendere atto.
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Non vedevo l'ora di vederlo. Ed ora non vedo l'ora di leggere il libro. Perchè in fondo su uno schermo non è possibile riportare del tutto i sei volumi che formarono in toto la trama, ma viceversa è possibile legnare di botto lo spettatore. E così mi sono sentito: mirato al cuore, colpito e di conseguenza immerso dalle lacrime per tutto il corso del film. Vi sono certamente significati nascosti dietro la consegna da parte della moglie del capo della prigione di un ciondolo recante San Cristoforo, il gigante che trasportò Gesù facendogli attraversare un fiume; oppure dietro al sogno del "paradiso" che ha fatto Coffey, dove stavano le bambine... Sono scoppiato in lacrime quando ho visto curato quel tumore al cervello (di cui sono portatore pure io) e mi ha fatto particolarmente riflettere la frase di Coffey nella quale non richiede un prete con il quale potersi confessare ma semmai invita i poliziotti a dedicargli una preghiera, se lo vorranno; quasi egli stesso sia portatore di una conoscenza e di un bene di una purezza tale di cui uno stesso uomo di chiesa non potrebbe prendere atto... Perchè "quel che avviene nel miglio verde, rimane nel miglio verde" (tranne quando verrà raccontato dall'ormai ultracentenario Paul). VEDETELO.
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red
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mercoledì 26 novembre 2008
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i critici come voi sono la causa della crisi del c
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Fate proprio ridere... Tre pallini e mezzo per un film così...
Ma andate a lavorare.
[+] infatti!
(di xxx)
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alex
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sabato 11 ottobre 2008
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alex
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Non ne posso più di vivere in strada, solo come un pettirosso sotto la pioggia, non ne posso più della gente cattiva, che mi fa del male. Per me è come cocci di vetro piantati nella testa. Non ne posso più di tutte le volte che ho voluto rimediare e non ho potuto. Soprattutto è il dolore. Ce n'è troppo. Se potessi smettere di sentirlo lo farei. Ma non posso.
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biagio del vecchio
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sabato 13 settembre 2008
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film capolavoro
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un film che fa riflettere molto...da vedere...senza dubbio..
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francesco l.s.
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venerdì 23 maggio 2008
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che film
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questo è veramente un gran film e tutto il seguito nel post finale è anch esso carino,fatto bene,yes bravi tutti forza inter
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cesco
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domenica 11 maggio 2008
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gran bel film....
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Questo è uno dei film più originali e belli che io abbia mai visto!secondo meritava molti più riconoscimenti di quelli che ha avuto...
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paolo ciarpaglini
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martedì 6 maggio 2008
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il miglio verde.
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Tutto inizia davanti ad una tv, in un ricovero per anziani. Paul [Hanks] ormai 'anziano', si commuove sulle musiche ei passi dei leggendari, Ginger Rogers e Fred Astaire. L'amica preferita, in quello che in realtà è troppo spesso, il vero ultimo miglio, chiede spiegazione del suo turbamento. In sala da thè, appartati, Paul racconterà l'incredibile storia della sua vita. Negli anni della grande depressione, era infatti capo carceriere, in un braccio della morte. E l'incontro con il condannato Jhon Coffey [il bravo, e premiato Michael Duncan], segnerà l'intero destino della sua vita. Coffey, accusato di stupro e duplice omicidio [di due bambine], da subito stupisce. Un uomo gigantesco, ma con l'animo di un fanciullo.
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Tutto inizia davanti ad una tv, in un ricovero per anziani. Paul [Hanks] ormai 'anziano', si commuove sulle musiche ei passi dei leggendari, Ginger Rogers e Fred Astaire. L'amica preferita, in quello che in realtà è troppo spesso, il vero ultimo miglio, chiede spiegazione del suo turbamento. In sala da thè, appartati, Paul racconterà l'incredibile storia della sua vita. Negli anni della grande depressione, era infatti capo carceriere, in un braccio della morte. E l'incontro con il condannato Jhon Coffey [il bravo, e premiato Michael Duncan], segnerà l'intero destino della sua vita. Coffey, accusato di stupro e duplice omicidio [di due bambine], da subito stupisce. Un uomo gigantesco, ma con l'animo di un fanciullo. Nessuna traccia del mostro, che dovrebbe abitare in lui, è anzi dotato di poteri straordinari, 'buoni'. Guarirà infatti Hanks, da una dolorosissima infezione alle vie urinarie, ridonerà la vita al piccolo Jingol, un topolino divenuto una sorta di mascotte. Nonchè la moglie del direttore, da un terribile cancro al cervello. Il film mostra, sicuramente in chiave eccessivamente bonaria, quello che in realtà è l'inferno. Le poche decine di metri che separano le celle, dalla sedia elettrica, divengono un luogo dove si impara a sognare e si ricevono insegnamenti. Un film chiaramente schierato contro la pena capitale, che comunque dall'inizio alla fine, mantiene un preciso tono. Dove la morte incredibilmente, non scuote o incute timore più di tanto. Una storia 'fantastica' potremmo azzardare. Ricco di emozioni, con personaggi ben definiti, commuove e fa sorridere in più di una occasione. Hanks è bravissimo, straordinariamente bravo. Da vedere.
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tiziana paghini
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mercoledì 20 febbraio 2008
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un cult!
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C'è poco da dire: Il Miglio Verde è un vero capolavoro letterario che si è trasformato in un cult cinematografico. Ottima la regia, straordinario il cast. Strappalacrime ma nel senso buono del termine, questo è e rimarrà sempre un grande film da vedere ma anche da 'ragionare'.
Tutto e niente, da nessuna parte e in ogni luogo.
Semplicemente un grandissimo film.
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beby
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domenica 27 gennaio 2008
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bellissimo cast ricco
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Uno di quei film che vale la pena di vedere!Che dire un gran bel film...
Il corridoio lunghissimo "verde" che porta alla morte...Appassionante storia mozzafiato e strappa lacrime... FRA GLI ALTRI COLLABORATORI I PREMI OSCAR PER GLI EFFETTI VISIVI CHARLES GIBSON E QUELLO PER IL MIXSAGE DEL SUONO WILLIE BURTON
- 4 NOMINATIONS ALL'OSCAR 2000 COME MIGLIOR FILM
- MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA (MICHAEL CLARKE DUNCANE)
- MIGLIOR ADATTAMENTO DELLA SCENEGGIATURA (FRANK DARABONT) E MIGLIOR SONORO.
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