In seguito al successo del Principe d'Egitto, la Dreamworks prosegue la trasposizione di narrazioni bibliche con la storia di Giuseppe, nato da Giacobbe e Rachele e amato dai genitori a tal punto da scatenare la gelosia dei fratelli, i quali lo vendono come schiavo a mercanti che a loro volta lo rivendono in Egitto a Potifar. La moglie di Potifar si invaghisce di lui e, dopo essere stata da egli rifiutata, fà credere al marito di essere stata violentata da Giuseppe. La preveggenza basata sui sogni è il dono su cui Giuseppe potrà contare per uscire dalla prigionia...
Nonostante i buoni intenti, lo studio d'animazione di Spielberg sforna un prodotto che non riesce a eguagliare neanche lontanamente i lodevoli risultati del predecessore, risultando nettamente inferiore per qualità della sceneggiatura, privo di una colonna sonora di rilievo e incapace di evocare atmosfere ricche di pathos.
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In seguito al successo del Principe d'Egitto, la Dreamworks prosegue la trasposizione di narrazioni bibliche con la storia di Giuseppe, nato da Giacobbe e Rachele e amato dai genitori a tal punto da scatenare la gelosia dei fratelli, i quali lo vendono come schiavo a mercanti che a loro volta lo rivendono in Egitto a Potifar. La moglie di Potifar si invaghisce di lui e, dopo essere stata da egli rifiutata, fà credere al marito di essere stata violentata da Giuseppe. La preveggenza basata sui sogni è il dono su cui Giuseppe potrà contare per uscire dalla prigionia...
Nonostante i buoni intenti, lo studio d'animazione di Spielberg sforna un prodotto che non riesce a eguagliare neanche lontanamente i lodevoli risultati del predecessore, risultando nettamente inferiore per qualità della sceneggiatura, privo di una colonna sonora di rilievo e incapace di evocare atmosfere ricche di pathos. L'animazione conserva la sua qualità ma non è sufficiente e di conseguenza il re dei sogni è destinato a soffrire un complesso d'inferiorità nei confronti di Mosè, essendo protagonista di un tentativo di proseguire un ciclo che termina invece in modo tutt'altro che significativo.
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