eugen
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venerdì 22 dicembre 2023
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francamente debole, peccato per paolo
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"Fantozzi 2000- la clonazione"(DOmenico Saverni, autore anche di soeggetto e scneeggiatura con Alessandro Bencivenni, 1999) e disocntinuo, quasi"spezzato": nel primo"episodio"; Fantozzi , dopo essere stato clonato, peer mancanza di impiegati servili e "da umiliare", diventa il "custode"del figlio del "Conteduca" Balabam, costretto a far divnetare cattivo il ragazzino, compito a cui naturalmente si sottrae. Poi e'0maniaco del lotto e delle letterie(dunque ludopatia), perde tutto ma per equiovoco va a vivere con l'agognata amante signorina Silvani, ma poi torna la moglie. Ancora. arriva in casa UGhina, niotina diciiasseteenne che e'innamorata pazza di uno spogliarellista.
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"Fantozzi 2000- la clonazione"(DOmenico Saverni, autore anche di soeggetto e scneeggiatura con Alessandro Bencivenni, 1999) e disocntinuo, quasi"spezzato": nel primo"episodio"; Fantozzi , dopo essere stato clonato, peer mancanza di impiegati servili e "da umiliare", diventa il "custode"del figlio del "Conteduca" Balabam, costretto a far divnetare cattivo il ragazzino, compito a cui naturalmente si sottrae. Poi e'0maniaco del lotto e delle letterie(dunque ludopatia), perde tutto ma per equiovoco va a vivere con l'agognata amante signorina Silvani, ma poi torna la moglie. Ancora. arriva in casa UGhina, niotina diciiasseteenne che e'innamorata pazza di uno spogliarellista. Per sorvegliara, insieme alla moglie, UGo Fantozzi si traveste da donna e viene"ppsseduto"dal bruto.... Infine, la contessa Seprelloni Mazzanti Viendalmar organizza il party di fine millennio, con il rag.Ugo Fantozzi che, complice un invito con indirizzo svagliato, si fa passare per il prof.Ugo Fantocci, noto chirurgo e... guai a non finire, con una"quasi apertura"postiva nel finale Manca il fil rouge, insomma e la sceneggiatura, che non e'in nessun modo firamata o cofirmata da Villaggio, e'piu debole del solito, anche se affronta ameno due temi allora divenuti attuali: A)la ludopatia; B)il"tutte pazze"per lo spogliarello maschile, che sarebbe un fattore di liberazione della donna, ma viene gestito da manigoldi avidi di sesso e di soldi, Inoltre rimane, se volgiamo, un certo"spirito di sinistra"nella denuncia dei capitalisti"puittanieri"e giocatori d'azzardo incalliti, oltre al consueto familismo(melgio la moglie dell'amante, in buona sostanza, by Paolo)ma il tutto e'dl¿luito., Risalta l'accento genovse di Villaggio, contrappsto al romaneso di ANna Mazzamauro, alias "la Silvani", al corretto italiano della consorte Pina, Milena Vukotic. Poi non protgagonisti di varia bravura, per un'operazione che sa di rievial"post factum", non a caso non premiata neppure dal pubblico, Eugen
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greatsteven
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giovedì 16 agosto 2018
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un addio misero in cui ci si diverte molto meno.
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FANTOZZI 2000 – LA CLONAZIONE (IT, 1999) diretto da DOMENICO SAVERNI. Interpretato da PAOLO VILLAGGIO, MILENA VUKOTIC, ANNA MAZZAMAURO, STEFANO MASCIARELLI, PAOLO PAOLONI, DODI CONTI, GUERRINO CRIVELLO, IRMA CAPACE MINUTOLO, GUIDO NICHELI, EVELINA GORI
Dedicato a Gigi Reder (1928-1998), che interpretò i primi nove della serie cinematografica nel ruolo del simpatico e pasticcione geometra Filini. Qui siamo al decimo e ultimo capitolo della saga, che vede Villaggio al suo terzultimo film come protagonista, clonato dagli scienziati della Megaditta perché il Megapresidente galattico e il Gran Consiglio dei Dieci Assenti possano continuare a sfruttarlo facendo leva sul suo incrollabile servilismo, fonte per loro di assiduo godimento.
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FANTOZZI 2000 – LA CLONAZIONE (IT, 1999) diretto da DOMENICO SAVERNI. Interpretato da PAOLO VILLAGGIO, MILENA VUKOTIC, ANNA MAZZAMAURO, STEFANO MASCIARELLI, PAOLO PAOLONI, DODI CONTI, GUERRINO CRIVELLO, IRMA CAPACE MINUTOLO, GUIDO NICHELI, EVELINA GORI
Dedicato a Gigi Reder (1928-1998), che interpretò i primi nove della serie cinematografica nel ruolo del simpatico e pasticcione geometra Filini. Qui siamo al decimo e ultimo capitolo della saga, che vede Villaggio al suo terzultimo film come protagonista, clonato dagli scienziati della Megaditta perché il Megapresidente galattico e il Gran Consiglio dei Dieci Assenti possano continuare a sfruttarlo facendo leva sul suo incrollabile servilismo, fonte per loro di assiduo godimento. Fantozzi ha come compito quello di sorvegliare perpetuamente l’ultimogenito del duca conte Balabam, il generoso Adalberto Maria, rinchiuso in un collegio dal regime severissimo insieme ad altri tre bambini che, come lui, la pensano diversamente dai padri straricchi e ottusi. Fantozzi li aiuta a fuggire e li porta a divertirsi allo zoo, ma per aver infranto le regole impostegli dal superiore riceve come punizione trentanove frustate. Poco dopo crede di aver vinto al Superenalotto una somma favolosa, ma sua moglie Pina non ha giocato la schedina, e questo il ragioniere in pensione lo viene a sapere soltanto dopo aver condotto qualche settimana da nababbo con la signorina Silvani nel castello-residenza estiva di papa Bonifacio VIII e scoperto che la donna dei suoi sogni non è così servizievole e amorevole come Pina, dalla quale ritorna, avendo compreso che gli affetti valgono ben più del danaro. Arriva in casa Fantozzi l’ormai maggiorenne nipote Uga, innamorata pazza di uno spogliarellista il cui show intende andare a vedere ad ogni costo, col parere contrario dei nonni, i quali però la salveranno da un triste inconveniente. Infine, causa un equivoco, Fantozzi viene invitato al gran galà di fine anno della 144enne contessa madre Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare, dove, insieme alla consorte, ne passa di tutti i colori, fra lenticchie bollenti e fuochi artificiali, fino a far innamorare di sé la contessa medesima ed essere costretto a fuggire a bordo d’una barca con Pina per poi raggiungere una spiaggia sulla quale incontrano un marziano appena atterrato per sbaglio sul nostro pianeta con la sua astronave. Lo schema è identico in tutto e per tutto agli episodi precedenti: trama spezzettata, voce narrante di Villaggio che commenta i passi salienti col consueto tono esaltante ed enfatico, gag riciclate senza aggiornamenti, alcuni personaggi riconfermati, comicità di grana grossa, recitazione paradossale del protagonista. Risultato: un prodotto mediocre, scritto per soggetto e sceneggiatura dal regista con Alessandro Bencivenni, spesso volgare anche se in modo pressoché involontario, che sfiora il ridicolo, scade in un’indecente banalità e non tocca nessuna vetta ragguardevole di divertimento. Sarà stato forse per colpa dell’abbandono della maggior parte della squadra che precedentemente aveva decretato l’immenso successo della serie, fra cui il regista Neri Parenti, il montatore Sergio Montanari (qui sostituito da Raimondo Crociani) e gli sceneggiatori Piero De Bernardi e Leo Benvenuti, i quali, fin dal primo script, con la collaborazione di Villaggio stesso, avevano saputo imbastire un’impalcatura dalla robusta spassosità che ben di rado perdeva colpi? È probabile. Nemmeno il ritorno del compositore Fabio Frizzi (1951), presente già nel primissimo Fantozzi (1975), aiuta ad alzare la media. Non a caso gli incassi ne han risentito: a malapena poco più di 500 milioni di lire, il che ha convinto i distributori a ritirare la pellicola dalle sale dopo poco tempo e ad accantonare altri possibili progetti filmici tratti dalle avventure letterarie del mitico travet il cui nome resta legato al suo inventore ed interprete, che anche in quest’occasione rimane il migliore in assoluto e non si smentisce nella sua veste, che da sempre ha indossato con onore e fierezza, di intellettuale votato alla commedia. Ma Villaggio, personalità indimenticabile, a partire dalla fine del secolo scorso, s’è sempre sentito più a suo agio nella redazione di libri che non nella recitazione cinematografica, ottenendo esiti nettamente più soddisfacenti. Al suo fianco, Vukotic e Mazzamauro sono le due presenze femminili immancabili più concrete e solide che possano tenergli testa nelle tragicomiche peripezie che costituiscono il suo denominatore comune, al quale, come d’abitudine, non impone la minima reazione.
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rmarci05
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domenica 8 luglio 2018
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meglio non dire niente
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Uno dei film più inguardabili che abbia mai visto. è tutto sbagliato.
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devoider
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giovedì 15 gennaio 2015
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per fortuna.... è l'ultimo.
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Uno schifo.
Più che un film di Fantozzi, sembra un cinepanettone: battute e gag volgari (Villaggio che slinguetta alla soglia dei 70 è un cazzotto nello stomaco), donne nude e insopportabili hit da discoteca per attirare un pubblico giovanile.
Per non parlare delle scene riciclate dagli altri film della saga, che fanno sembrare la "pellicola" in questione la brutta copia di uno dei capisaldi della commedia all'italiana.
L'epopea del ragioniere più sfigato d'Italia doveva terminare col discreto "Fantozzi in paradiso" (finale ideale), invece han voluto ridicolizzare in tutti i modi una delle maschere più riuscite del cinema nostrano.
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Uno schifo.
Più che un film di Fantozzi, sembra un cinepanettone: battute e gag volgari (Villaggio che slinguetta alla soglia dei 70 è un cazzotto nello stomaco), donne nude e insopportabili hit da discoteca per attirare un pubblico giovanile.
Per non parlare delle scene riciclate dagli altri film della saga, che fanno sembrare la "pellicola" in questione la brutta copia di uno dei capisaldi della commedia all'italiana.
L'epopea del ragioniere più sfigato d'Italia doveva terminare col discreto "Fantozzi in paradiso" (finale ideale), invece han voluto ridicolizzare in tutti i modi una delle maschere più riuscite del cinema nostrano.
L'unica consolazione è che si tratta dell'ultimo capitolo, ringraziando il cielo si sono fermati.
Tra l'altro un Fantozzi senza Gigi Reder e Plinio Fernando non ha senso di esistere...
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pasromano
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sabato 27 dicembre 2014
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bellissimo
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c'è poco da fare, per me tutti i fantozzi sono mitici, anche questo
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il cinefilo
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martedì 23 novembre 2010
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addio ragionier ugo fantocci...
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Anche per Paolo Villaggio,in quel"lontano"1999,giunse la fine definitiva come interprete di Fantozzi(il mitico ragioniere che ha segnato una generazione)e il film in questione rappresenta il colpo di grazia finale e spietato che inchioda la saga alla tomba impedendogli,definitivamente,qualsiasi forma di"resurrezione"qualitativa.
Il pretesto iniziale di riportare in vita Ugo Fantocci(scusate...volevo dire Fantozzi!)attraverso la clonazione è fiacco e pietoso,la"verve"interpretativa di Paolo Villaggio era già andata a farsi benedire numerosi anni addietro,le storielle che si susseguono sono una peggio dell'altra(anzi,direi che la storia riguardante l'orrida nipote Mariangela innamorata dello spogliarellista sia la peggiore in assoluto).
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Anche per Paolo Villaggio,in quel"lontano"1999,giunse la fine definitiva come interprete di Fantozzi(il mitico ragioniere che ha segnato una generazione)e il film in questione rappresenta il colpo di grazia finale e spietato che inchioda la saga alla tomba impedendogli,definitivamente,qualsiasi forma di"resurrezione"qualitativa.
Il pretesto iniziale di riportare in vita Ugo Fantocci(scusate...volevo dire Fantozzi!)attraverso la clonazione è fiacco e pietoso,la"verve"interpretativa di Paolo Villaggio era già andata a farsi benedire numerosi anni addietro,le storielle che si susseguono sono una peggio dell'altra(anzi,direi che la storia riguardante l'orrida nipote Mariangela innamorata dello spogliarellista sia la peggiore in assoluto)...per non parlare del resto del cast di"vecchie glorie"composto da Milena Vukotic e Anna Mazzamauro nei ruoli di Pina e della Signorina(si fa per dire)Silvani caduto in disgrazia insieme al protagonista.
Le gag sono diventate mortifere e l'universo tragi-comico che derideva,in maniera geniale,il mondo delle grandi aziende si è tramutato(quasi fosse opera di un orrendo sortilegio)in un letamaio senz'arte ne parte di cui non frega più niente a nessuno.
Il peso degli anni sembra aver piegato in due Paolo Villaggio con la stessa"tranquillità"con cui una frana di montagna stritola uno scarabeo stercoraro.
La saga fantozziana,da anni ancorata alla miseria,ha tentato di proteggersi dalla fine nascondendosi dietro un interminabile serie di siparietti comici degni solamente di essere scaricati in una fogna e sparire,per sempre,dalle luci del mondo.
Difficile stabilire quale sia,tra gli ultimi capitoli,l'opera peggio riuscita...quello che è certo che è giunta la fine e P.Villaggio merita di sparire insieme a quella cricca di miserabili falliti che ha realizzato questa schifezza in cui ogni tentativo di"aggiornamento"storico da l'impressione di un"aspirapolvere passato su una salma".
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andreabarella
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sabato 11 settembre 2010
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da brivido
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film scellerato una cozzaglia ...paolone poteva evitarlo
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giusepped88
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lunedì 14 settembre 2009
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trash
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Nonostante il tentativo di svecchiare il personaggio non c'è nulla di particolarmente divertente.
I film di Fantozzi vanno a calare.
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spalla
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sabato 16 maggio 2009
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fantozzi ha ormai stufato
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"Secondo me... La Corazzata Kotiompkyn... è una cagata pazzesca!". Così diceva Fantozzi nel secondo e infinitamente migliore film della serie. Purtroppo, questo è anche quello che si potrebbe dire di Fantozzi 2000 - la clonazione. Il film è ripetitivo, noioso e patetico fino all'esasperazione. Riservato solo ai fan più accaniti del personaggio.
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mael
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lunedì 9 febbraio 2009
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e'giunta la fine
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Il peggiore della serie in assoluto, le uniche parti che fanno piu "ridere" sono scopiazzature degli altri capitoli che danno uno strano senso di deja vu, mentre quelle piu originali non riescono a sfondare. Ormai anche il mitico Villaggio, a parere mio il migliore attore comico italiano, sente sopra di se il peso degli anni e "regala" un'interpretazione fiacca, che delude, ma pur sempre che riesce a strappare un sorriso con qualche storica battutina ironica.
La signorina silvani in una performance da buttare (a livello recitativo e di sceneggiatura) della irraggiungibile amante di fantozzi che è stata ripetuta ormai in tutte le salse. Ma il vero oltraggio e la nuova Ughina! (non nel senso di bruttezza.
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Il peggiore della serie in assoluto, le uniche parti che fanno piu "ridere" sono scopiazzature degli altri capitoli che danno uno strano senso di deja vu, mentre quelle piu originali non riescono a sfondare. Ormai anche il mitico Villaggio, a parere mio il migliore attore comico italiano, sente sopra di se il peso degli anni e "regala" un'interpretazione fiacca, che delude, ma pur sempre che riesce a strappare un sorriso con qualche storica battutina ironica.
La signorina silvani in una performance da buttare (a livello recitativo e di sceneggiatura) della irraggiungibile amante di fantozzi che è stata ripetuta ormai in tutte le salse. Ma il vero oltraggio e la nuova Ughina! (non nel senso di bruttezza...) Mediocre recitazione e un'aspetto che non coincide minimamente con quello del mitico attore precedente (potevano farla benissimo assomigliare a quella di Fantozzi il ritorno!) La regia di Saverni pessimissima e che non convince rispetto a Parenti e Salce. Ma nel complesso passabile, se non si confronta con i precedenti.
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