La sottile linea rossa

La sottile linea rossa e' un capolavoro assoluto, una pietra miliare del cinema... Farinotti farebbe bene a cambiare mestiere perche' di cinema non ne capisce proprio un bel niente. Le opinioni che la GENTE ha scritto su questo film dimostrano che Farinotti CREDE di essere dalla parte del pubblico, ma in realta' il pubblico (certo, che abbia una minima cultura cinematografica, ma allora che facciamo, diciamo che Boldi e' un genio?) la pensa all'esatto opposto di lui. Mereghetti e' un vero critico, Farinotti e' solo un pallone sgonfiato!!!

A detta del sig. luciano morichetti, intenditore dei più grandi films mai realizzati detto film è tra questi.

A me è piaciuto moltissimo, ci sono un sacco di frasi che ti fanno riflettere sul senso della vita, della morte... Davvero bello.

Sarebbe curioso farsi spiegare la frase: "in un momento generale di comunicazione in cui è meglio togliere, Malick si ostina a mettere, mettere". A cosa pensava quando l'ha scritto? le frasi della recensione, non solo denotano una certa insensibilità al bello, ma una imprecisione nelle espressioni che sembra tradire una posizione sulla "difensiva". Stesso discorso per la frase: "che ci sarebbe stato di male a fare un film tipo "soldato Ryan?". Niente!E solo un film diverso. La ragione di questo atteggiamento non è chiara.

Vorrei capire come persone, che si presume siano qualificate, possano scrivere una simile accozzaglia di stronzate farneticanti. Stando a quanto scrivono i signori che curano il dizionario Farinotti, si evince una pseudo-teoria, secondo la quale proporre qualcosa di nuovo sia "presuntuoso" in sé. La sottile linea rossa è un film unico nella sua complessità, introspettività e coralità, in quanto è il risultato di una indagine sul bene, sul male e sulla percezione che ogni uomo ha di essi. In qesto continuo vortice, emergono ragionamenti di una profondità abissale; ragionamenti che spaziano dal gelo che la guerra porta in ogni uomo, rendendolo indifferente di fronte a qualsiasi cosa, all'anteporre la propria fame di gloria alla vita di ogni singolo uomo, al fatto che le azioni di ogni singolo uomo fanno la differenza anche in un contesto così ampio. [+]

Vorrei capire come persone, che si presume siano qualificate, possano scrivere una simile accozzaglia di stronzate farneticanti. Stando a quanto scrivono i signori che curano il dizionario Farinotti, si evince una pseudo-teoria, secondo la quale proporre qualcosa di nuovo sia "presuntuoso" in sé. La sottile linea rossa è un film unico nella sua complessità, introspettività e coralità, in quanto è il risultato di una indagine sul bene, sul male e sulla percezione che ogni uomo ha di essi. In qesto continuo vortice, emergono ragionamenti di una profondità abissale; ragionamenti che spaziano dal gelo che la guerra porta in ogni uomo, rendendolo indifferente di fronte a qualsiasi cosa, all'anteporre la propria fame di gloria alla vita di ogni singolo uomo, al fatto che le azioni di ogni singolo uomo fanno la differenza anche in un contesto così ampio. Per quanto riguarda gli attori, è superfluo sottolineare le grandi prove di tutti, ma di Penn, Nolte e Caviezel su tutti. [-]

Un inno alla vita, anzi più che un un inno un'intera corale sinfonia, con adagi che sfiorano il sublime "Chi sei Tu?Che vivi sotto tutte queste forme?...",l'incontro con l'indigeno durante la marcia verso la collina; andante molto mosso, nei combattimenti, nella disperazione, nell'alienazione da esseri umani a soldati a esseri (sopra)viventi,persino degli allegro con moto nel rifugiarsi di Witt fra gli indigeni, nella gioia dell'essere VIVI,nudi,ubriachi fra le onde; ed il meraviglioso Grand Finale, omaggio ad una nascita,...ma è la Vita ad avere l'ultima parola!

Il film è un miscuglio, di personaggi, di sentimenti, di paure, di caratteri, di esperienze..ed è proprio per questo che è un capolavoro. Noi siamo un miscuglio. Malick entra nella vita dei vari protagonisti e ci rendiamo conto che nelle stesse circostanze, siamo tutti protagonisti. Non vi è il superman di turno. Questo è il grande merito del film: racconta di uomini in guerra, non semplicemente la guerra.

Non è soltanto uno dei più bei film di guerra che abbia mai visto ma è uno dei più bei film della storia del cinema. Questa è pura poesia e un critico che ha dedicato la sua vita allo studio del cinema non può non capirlo. Sarebbe meglio che impari a fare un film piuttosto che a criticarlo, non c è bisogno di essera Farinotti per amare la poesia. Del resto cosa ci si può aspettare da un "macellaio del cinema" che dice che The Wall di Roger Waters, un capolavoro del visionario cantante dei pink Floyd, è un film che non coinvolge più di tanto...

ottimo film, capolavoro assoluto con filosofia di fondo, eccezionale!

scusatemi ma la recensione fatta su questo sito di questo film non sta da nessuna parte,avete perso credibilità,non hanno nessuna giustificazione le critiche rivolte a Malick dal recensore...