Gian Luigi Rondi
Il Tempo
Il Principe di Homburg è una tragedia in versi in cinque atti che Heinrich Kleist scrisse ai primi dell’Ottocento in pieno romanticismo pensando però anche a Corneille e ai suoi dilemmi. Benedetto Croce l’aveva definita “un melodramma con scene e modi da commedia a lieto fine”, in realtà anche se un lieto fine effettivamente la conclude, il suo clima, per i forti contrasti che propone, è sempre fra i più duri, nonostante, appunto, l’aura romantica che vi si respira. Marco Bellocchio, riscrivendola con molta fedeltà, nonostante ne abbia tentato una sintesi meditata, ne ha rispettato con intelligenza i due temi in contrasto, la scapigliatura romantica e il rigore – qui tutto prussiano – delle scelte dolorose di Corneille. [...]
di Gian Luigi Rondi, articolo completo (4170 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 9 maggio 1997