"Los Angeles è come nessun posto. Chiunque viva qui è perduto"
-Dark Smith
La pellicola di Gregg Araki, "Ecstasy Generation" è un rivoluzionario capolavoro in tutti i sensi.
Assistiamo ad uno spaccato di vita quotidiana di un gruppo di ragazzi, che affrontano l'ultima giornata della loro esistenza, davanti ad una catastrofe vicina. Il loro ultimo giorno è descritto con uno stile registico duro, rigido e inoltre fortemente psichedelico. Esatto, come da titolo i ragazzi fanno uso di droghe, che li distolgono da ciò che veramente è importante e li fanno vivere solamente in una situazione limite, sul filo del rasoio tra vita e morte.
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"Los Angeles è come nessun posto. Chiunque viva qui è perduto"
-Dark Smith
La pellicola di Gregg Araki, "Ecstasy Generation" è un rivoluzionario capolavoro in tutti i sensi.
Assistiamo ad uno spaccato di vita quotidiana di un gruppo di ragazzi, che affrontano l'ultima giornata della loro esistenza, davanti ad una catastrofe vicina. Il loro ultimo giorno è descritto con uno stile registico duro, rigido e inoltre fortemente psichedelico. Esatto, come da titolo i ragazzi fanno uso di droghe, che li distolgono da ciò che veramente è importante e li fanno vivere solamente in una situazione limite, sul filo del rasoio tra vita e morte.
Si può dividere il film in due parti; nella prima ci vengono mostrati i protagonisti e il regista non esita a mostrarli come disagiati e applica verso loro lo stesso maltrattamento già utilizzato verso i personaggi di un altro suo film cult "Doom Generation". I ragazzi si preparano a partecipare ad una festa che si preannuncia come leggendaria, organizzata da un certo Jujyfruit. Sono eccitati e felici di partecipare ad un simile evento che riconoscono come epico.
Nella seconda parte raggiungono la festa, ma qualcosa va storto: non è divertente come loro pensavano (inevitabile il riferimento a Leopardi, il sabato del villaggio). Questo momento è ritratto in modo asfissiante, lugubre e dai colori scuri, in contrasto con la prima parte in cui le inquadrature facevano largo uso di una fotografia dai colori sgargianti. Contemporaneamente, assistiamo alla distruzione psicologica di altri due personaggi che si tolgono la vita.
Dark, 18enne protagonista delle vicende, sente ciò che gli accade intorno estraneo a lui che vorrebbe vivere la sua vita in modo tranquillo e lontano da quella realtà violenta. C'è solo un'unica via d'uscita, l'amore, l'amore vero, difficile da trovare.
Ma come dimenticare il lato bizzarro e weird di questa pellicola: gli alieni.
Araki fa un assurdo paragone: cos'è più strano e alienante? Vedere la distruzione di una generazione o degli alieni?
La risposta deve sceglierla lo spettatore.
Un film crudo, bizzarro, colorato, difficile e apocalittico, in tutti i sensi.
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