paolo1967
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mercoledì 3 maggio 2023
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serio, ma non prendensosi sul serio
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E' così: due ore di spettacolo spensierato e divertente adatto a tutti i tipi di pubblico, nonostante si parli di cose serie e il solito pazzo che vuole scatenare per interesse - la serie ha avuto anche matti in buona fede (ancora più pericolosi) - la terza guerra mondiale. Dopo la roccia di "Goldeneye" che ricorda (se non cita) i vecchi miglior Bond ma aggiornato al presente e al politicamente corretto col secondo film di Brosnan nella parte di Bond (evidente il cambio di regia) entriamo decisamente in uno dei temi di fondo di 007, la tecnologia, che i titoli di testa annunciano aggiornando ancora una volta il discorso bondiano sull'uomo moderno che deve dominare la - pur fondamentale per la civiltà - tecnologia stessa.
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E' così: due ore di spettacolo spensierato e divertente adatto a tutti i tipi di pubblico, nonostante si parli di cose serie e il solito pazzo che vuole scatenare per interesse - la serie ha avuto anche matti in buona fede (ancora più pericolosi) - la terza guerra mondiale. Dopo la roccia di "Goldeneye" che ricorda (se non cita) i vecchi miglior Bond ma aggiornato al presente e al politicamente corretto col secondo film di Brosnan nella parte di Bond (evidente il cambio di regia) entriamo decisamente in uno dei temi di fondo di 007, la tecnologia, che i titoli di testa annunciano aggiornando ancora una volta il discorso bondiano sull'uomo moderno che deve dominare la - pur fondamentale per la civiltà - tecnologia stessa. Ma tutto come sempre è per il godimento dello spettatore: molto felici alcuni momenti in cui, in maniera originale, si ricrea quella inquietante e insieme gaudente (a volte terribile) emozione dei migliori momenti dei migliori 007, ma con gli elementi dello stesso film. Qui la sofisticazione è spesso sofisticazione (che non può non affascinare) tecnologica. Il fascino di 007 ha sempre qualcosa che autorizzerebbe discorsi seri profondi, ma è fatto in modo da evitarli, mostrando (quasi) sempre solo quello che tutto può avere di godibile (molto) per lo spettatore, e scartando subito (magari con una battuta) se mostra qualcosa di veramente drammatico, non si sofferma su quello, ma magari sui momenti come quelli sexy con Teri Hatcher bella quanto è brava Michelle Yeoh. Intelligente l'interpretazione del cattivo da parte di Jonathan Pryce (ennesima versione del magnate W. R. Hearts, un disgraziato quanto ricco che aveva ispirato Quarto potere di Orson Welles).
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fedeleto
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sabato 7 novembre 2020
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007 non muore mai...
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Elliot Carver è un autorità mondiale nel campo delle telecomunicazioni, avendo il totale controllo su notizie da ogni parte del mondo.Attivando un sistema GPS satellitare scatena una guerra tra gli inglesi e i cinesi mistificando la reale posizione di una nave inglese nelle acque territoriali cinesi.James Bond indagherà sul caso, scoprendo ben presto che il folle Carver si è impossessato ormai di un metodo per portare scompiglio e guerra mondiale tra le superpotenze. Ma Bond non fallisce e soprattutto non muore mai.Roger Spottiswoode(terror train, air america) dirige un buon capitolo di bond(senza ombra di dubbio il miglior bond anni 90), Brosnam è entrato totalmente nella parte e si vede, l'azione non manca e le scene ci sono(dall inseguimento in moto, al personaggio di Wai Lin che collabora con l agente segreto) , ma la vera chicca rimane la novità del soggetto di Bruce Feirstein, che crea un personaggio come Carver, un credibile sabotatore di informazione che crea il suo mondo plasmando notizie e informazioni per il puro scopo di manipolarlo ai suoi fini.
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Elliot Carver è un autorità mondiale nel campo delle telecomunicazioni, avendo il totale controllo su notizie da ogni parte del mondo.Attivando un sistema GPS satellitare scatena una guerra tra gli inglesi e i cinesi mistificando la reale posizione di una nave inglese nelle acque territoriali cinesi.James Bond indagherà sul caso, scoprendo ben presto che il folle Carver si è impossessato ormai di un metodo per portare scompiglio e guerra mondiale tra le superpotenze. Ma Bond non fallisce e soprattutto non muore mai.Roger Spottiswoode(terror train, air america) dirige un buon capitolo di bond(senza ombra di dubbio il miglior bond anni 90), Brosnam è entrato totalmente nella parte e si vede, l'azione non manca e le scene ci sono(dall inseguimento in moto, al personaggio di Wai Lin che collabora con l agente segreto) , ma la vera chicca rimane la novità del soggetto di Bruce Feirstein, che crea un personaggio come Carver, un credibile sabotatore di informazione che crea il suo mondo plasmando notizie e informazioni per il puro scopo di manipolarlo ai suoi fini.Colonna sonora di sheryl Crow non all'altezza.Bond così meritano.
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rmarci05
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lunedì 5 febbraio 2018
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interessante...
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Non sono molto d'accordo con le recensioni negative di questo film. Certo, non è tra i migliori 007, ma neanche tra i peggiori. È vero, il montaggio è frenetico, ma ci sono degli elementi che lo rendono un discreto film di 007: la trama è originale, rappresenta l'influenza dei media sulla popolazione e il danno che possono creare; la Bond girl per fortuna non è una di quelle solite top model che per recitare muovono solo la mascella; il ritmo c'è(forse anche troppo) e la macchina Telecomandata è geniale. Purtroppo il film ha alcuni attori che non sono un granché: ridicola la moglie del cattivo, così così la Bond girl ma bravi il cattivo e Judie Dench.
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Non sono molto d'accordo con le recensioni negative di questo film. Certo, non è tra i migliori 007, ma neanche tra i peggiori. È vero, il montaggio è frenetico, ma ci sono degli elementi che lo rendono un discreto film di 007: la trama è originale, rappresenta l'influenza dei media sulla popolazione e il danno che possono creare; la Bond girl per fortuna non è una di quelle solite top model che per recitare muovono solo la mascella; il ritmo c'è(forse anche troppo) e la macchina Telecomandata è geniale. Purtroppo il film ha alcuni attori che non sono un granché: ridicola la moglie del cattivo, così così la Bond girl ma bravi il cattivo e Judie Dench. Per quanto riguarda la colonna sonora è inascoltabile. Voto 7.
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fabio57
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martedì 10 maggio 2016
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buono ma non il migliore dei 007
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Chi dice Bond pensa a Connery o a Moore, Brosnan pur possedendo una buona dose di ironia e un cinico disincanto, oltre che una bella faccia da schiaffi che ovviamente si confà perfettamente al personaggio,non riesce ad eguagliare i due miti. Però bisogna dire che per quanto non eccessivamente originale questo film come tutti quelli del suo genere, comunque ha il suo fascino, non mancano scene d'azione adrenaliniche e inseguimenti mozzafiato, insomma gli ingredienti ci sono tutti per una buona spy-story di puro e sano intrattenimento.
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angelino67
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sabato 7 maggio 2016
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uno dei tanti gioielli della serie
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E' sempre un piacere guardare questo film. Quando si tratta di intrattenimento puro, 007 ha pochi rivali. Roger Spottiswoode ha un grande stile; il film é molto fluido, elegante e affascinanante. Il regista, che aveva lavorato col direttore della fotografia kubrickiano John Alcott, mette a frutto benissimo le possibilità dello schermo panoramico, sfruttandone tutti i possibili effetti con la luce, aiutato dalla splendida fotografia di Robert Lee. Favolosa la sequeza di apertura. Come si sa, i cattivi sono più interessanti dei buoni. Questo film è molto costruito sul cattivo, ispirato ai grandi magnati dei media. Jonathan Pryce, entusista della parte, ci si é calato molto e ha svolto un ottimo lavoro.
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E' sempre un piacere guardare questo film. Quando si tratta di intrattenimento puro, 007 ha pochi rivali. Roger Spottiswoode ha un grande stile; il film é molto fluido, elegante e affascinanante. Il regista, che aveva lavorato col direttore della fotografia kubrickiano John Alcott, mette a frutto benissimo le possibilità dello schermo panoramico, sfruttandone tutti i possibili effetti con la luce, aiutato dalla splendida fotografia di Robert Lee. Favolosa la sequeza di apertura. Come si sa, i cattivi sono più interessanti dei buoni. Questo film è molto costruito sul cattivo, ispirato ai grandi magnati dei media. Jonathan Pryce, entusista della parte, ci si é calato molto e ha svolto un ottimo lavoro. Anche il personaggio di Gotz é molto ben riuscito. Brosnan é fantastico, in gran forma, perfettamente maturato e calato nel ruolo, molto a suo agio nella parte. Michelle Yeoh, superba nelle scene d'azione, introduce una novità nelle Bond girl. Il film é stato scritto magnificamente da Bruce Ferstein, con dialoghi molto belli. Le scene d'azione sono divertenti e godibili. Ottime le scene di sesso che come quelle di violenza ebbero qualche problema di censura (Bond deve essere per tutti). Bellissima la scena nella suite dell'Atlantic. Ottimi i costumi di LIndy Hemming. Come sempre in 007 non mancano le trovate sorprendenti. Tra gli effetti speciali si nota l'uso in senso espressivo del ralenti. In corenza col film la suggestiva colonna sonora di David Arnold é elettronica, così come ispirati alla tecnologia sono i titoli di testa di Danny Keinmann. Meravigliosi, splendidi, bellissimi i set, magnificamente illuminati, davvero molto ben sfruttati. La canzone dei titoli di testa é cantata da Sheryl Crow, una delle migliori voci femminili allora sul mercato.
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jackpug
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venerdì 14 agosto 2015
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secondo capitolo di 007 con brosnan
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Dopo l'ottimo "GoldenEye" arriva il turno de "Il domani non muore mai".
Brosnan torna a vestire i panni dell'agente 007 ma in una pellicola poco originale e, a tratti, quasi stancante.
Anche qui non mancano pazzesche ed emozionanti scene d'azione ma c'è qualcosa che rende il film quasi "già visto" o "già noto" forse a causa della poca originalità presente tuttavia in una trama più che discreta.
I personaggi principali vanno bene : abbiamo Jonathan Pryce nel ruolo di Elliot Carver, un pazzo che vuole far scontrare la Cina e il Regno Unito; poi c'è l'action star Michelle Yeoh che convince nel ruolo della controparte di Bond Wai Lin; Teri Hatcher, invece, appare fugacemente nei panni di una ex fiamma di James Bond di nome Paris.
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Dopo l'ottimo "GoldenEye" arriva il turno de "Il domani non muore mai".
Brosnan torna a vestire i panni dell'agente 007 ma in una pellicola poco originale e, a tratti, quasi stancante.
Anche qui non mancano pazzesche ed emozionanti scene d'azione ma c'è qualcosa che rende il film quasi "già visto" o "già noto" forse a causa della poca originalità presente tuttavia in una trama più che discreta.
I personaggi principali vanno bene : abbiamo Jonathan Pryce nel ruolo di Elliot Carver, un pazzo che vuole far scontrare la Cina e il Regno Unito; poi c'è l'action star Michelle Yeoh che convince nel ruolo della controparte di Bond Wai Lin; Teri Hatcher, invece, appare fugacemente nei panni di una ex fiamma di James Bond di nome Paris.
Non male ma non supera il precedente.
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onufrio
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martedì 18 giugno 2013
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in nome dell'audience
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Elliot Carver è un magnate dell'informazione, pronto a tutto pur di avere l'intero monopolio mondiale dell'esclusiva sul campo delle comunicazioni, anche ad accendere la miccia per scatenare una terza guerra mondiale, creando un conflitto navale tra Cina ed Usa, che gonfierà maggiormente grazie ai numerosi giornali, televisioni e radio che egli possiede e che manipola a suo piacimento. Chi può rimediare a tutto questo? ma naturalmente James Bond, in questo episodio in compagnia di un agente cinese interpretato dalla scattante Michelle Yeoh; la tecnologia avanza notevolmente ed il nostro agente si ritrova pieno di aggeggi sempre più evoluti, dal cellulare che ha molte più funzioni del nostro attuale i-phone, ad un auto così piena di tecnologie bizzarre che quella di Hasselhoff in Supercar (Kit) a confronto pare una cinquecento; per il resto, come al solito, l'azione copre quasi tutto lo svolgimento del film, esplosioni a go-go nel finale che, come da copione, porterà Bond a risolvere un altro intrigo internazionale.
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gipinna
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lunedì 3 dicembre 2012
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bond sempre più high tech
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Dopo l'ottimo inizio con Goldeneye si sperava che Brosnan potesse riproporci la durezza e la serietà del primo 007 targato Sean. Troppa grazia: i produttori, sentendo puzza di bruciato, hanno preferito condire le restanti 3 avventure dell'attore irlandese di storie banali e rifritte, mescolate ad una tecnologia trionfante la cui esaltazione occupa gli sforzi (vacui) di fantasie degli sceneggiatori, in questa occasione Bruce Feirstein.....il cui plot su un cattivo dell'etere pronto a manipolare la realtà è solo un pretesto per dare sfogo a due ore di scene d'azione (abbastanza adrenaliniche) in un film senza capo ne coda. L'attore J. Pryce nel ruolo del Berlusconi di turno è tra i primi posti in classifica dei peggiori avversari di 007, visto che la sua parte si limita a ripetere battute deje vu a pilota automatico, la cinesina di turno scalcia bene ma la parte più interessante è dell'attrice americana Teri Hatcher (quella della serie 'Superman') che ci regala l'unico momento drammatico del film.
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Dopo l'ottimo inizio con Goldeneye si sperava che Brosnan potesse riproporci la durezza e la serietà del primo 007 targato Sean. Troppa grazia: i produttori, sentendo puzza di bruciato, hanno preferito condire le restanti 3 avventure dell'attore irlandese di storie banali e rifritte, mescolate ad una tecnologia trionfante la cui esaltazione occupa gli sforzi (vacui) di fantasie degli sceneggiatori, in questa occasione Bruce Feirstein.....il cui plot su un cattivo dell'etere pronto a manipolare la realtà è solo un pretesto per dare sfogo a due ore di scene d'azione (abbastanza adrenaliniche) in un film senza capo ne coda. L'attore J. Pryce nel ruolo del Berlusconi di turno è tra i primi posti in classifica dei peggiori avversari di 007, visto che la sua parte si limita a ripetere battute deje vu a pilota automatico, la cinesina di turno scalcia bene ma la parte più interessante è dell'attrice americana Teri Hatcher (quella della serie 'Superman') che ci regala l'unico momento drammatico del film...la sua uccisione. In questa scena fa un cameo, bravo come sempre, il compianto Vincent Schiavelli nel ruolo del dr. Kaufmann. Brosnan, pur evitando la recitazione comica dei Moore anni 80, è sprecato se non come uomo sponsor al servizio di una moltitudine di gadget che snaturano sempre di più il personaggio. Film di Bond vero e proprio blockbuster, si consuma ed apprezza nello stesso modo in cui si vede: velocissimamente. Come parabola sull'uso distorto dei media era più riucito "L'implacabile", perfino Schwarzenegger in quel film sembrava più in parte del Bond di Brosnan.
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dragonia
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lunedì 14 novembre 2011
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james rambo
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Devo dire con onestà che, fra tutti i Bond di Brosnan, questo è sicuramente quello che trovo meno elettrizzante. Colpa principalmente di una sceneggiatura che si vede che è stata cambiata da cima a fondo all'ultimo minuto, altrimenti non si spiega la sua tale banalità da essere quasi inesistente. Inoltre, qui Bond fa troppo la figura di Rambo (specie nello scontro finale), sempre armato di mitragliette, bombe e chi più ne ha più ne metta. Neanche il cattivo Carver, sull'orlo della follia, convince fino in fondo. Notevoli comunque le ragazze e qualche buon inseguimento (quello con la BMW).
Per coniare una frase: Manca di mordente, non vi pare?
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paolo 67
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martedì 8 novembre 2011
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il mondo è virtuale
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I quattro Bond con Pierce Brosnan esplorano le diverse tendenze già brillantemente collaudate nei decenni precedenti. Dopo il roccioso "Goldeneye" è la volta del fascino della alta tecnologia, in un film dalla raffinatezza laminare e virtuale tutto giocato su una soluzione fotografica mantenuta per l'intero film che ne conferisce un carattere unico nel Bond anni '90, in cui a tratti si ritrovano le elettrizzanti atmosfere dei Bond del periodo d'oro. Molto sofisticate le scene erotiche con Teri Hatcher e indovinata Michelle Yeoh nel ruolo della spia cinese. Meno volgare degli altri Brosnan-Bond raggiungie un alto grado anche nelle scene d'azione, soprattutto quella nella corsa contro l'elicottero.
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I quattro Bond con Pierce Brosnan esplorano le diverse tendenze già brillantemente collaudate nei decenni precedenti. Dopo il roccioso "Goldeneye" è la volta del fascino della alta tecnologia, in un film dalla raffinatezza laminare e virtuale tutto giocato su una soluzione fotografica mantenuta per l'intero film che ne conferisce un carattere unico nel Bond anni '90, in cui a tratti si ritrovano le elettrizzanti atmosfere dei Bond del periodo d'oro. Molto sofisticate le scene erotiche con Teri Hatcher e indovinata Michelle Yeoh nel ruolo della spia cinese. Meno volgare degli altri Brosnan-Bond raggiungie un alto grado anche nelle scene d'azione, soprattutto quella nella corsa contro l'elicottero. Ispirato al magnate della stampa William Randolph Hearst (la cui megalomania già Orson Welles ritrasse in "Quarto potere") ma anche alla controversa figura di Murdoch, il film conferma le novità che si sono volute introdurre nella serie come la critica al machismo di Bond (anche se già spuntavano nelle abilissime sceneggiature di alcuni tra i migliori titoli degli anni '60). Come sempre in Bond, l'iperbole e le esagerazioni rivelano l'ironia. Un film dal peso specifico abbastanza leggero, ma assai godibile.
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