eugen
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domenica 4 agosto 2024
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piacevolemente intelligente
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"Matilda"(Danny De Vito, dal romanzo di Rald Dahl, screenplay diNicholas Kazan, Robin Swicord, 1996), mostra la bambina iperprecoce(Ilegge i libri dlela biblioteca non solo per bambini, gia'a 4 anni, ha facolta'teleci netiche e con esse sbugiarda la famiglia che la trascura-padre venditore di macchine criminaloide, madre anch'essa anticulturlae ma anche la direttrice dlela scuola elementare, sorta di kapo'ugualmente ignorante, savando la maestra che, a livello fmailaire ha subito di tutto e... Opportunamente "manicheo"(da una parte tutti cattivi, schiavi della TV, nemici dei libri etc.), dall'altra gli intelligenti.buoni(e anche bellli)ossia la bambina Matilda, la sua maestra, qualche altra/o bambina/o), insomma un quadro comprensibile a spettatrici(spettatori di ogni eta' e decisamente ben diretto da Danny de Vito, che interpreta il padre anticulturale e simil-mfafioso(anche fisicamente, tra l'atro, addobbato come e', nel film).
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"Matilda"(Danny De Vito, dal romanzo di Rald Dahl, screenplay diNicholas Kazan, Robin Swicord, 1996), mostra la bambina iperprecoce(Ilegge i libri dlela biblioteca non solo per bambini, gia'a 4 anni, ha facolta'teleci netiche e con esse sbugiarda la famiglia che la trascura-padre venditore di macchine criminaloide, madre anch'essa anticulturlae ma anche la direttrice dlela scuola elementare, sorta di kapo'ugualmente ignorante, savando la maestra che, a livello fmailaire ha subito di tutto e... Opportunamente "manicheo"(da una parte tutti cattivi, schiavi della TV, nemici dei libri etc.), dall'altra gli intelligenti.buoni(e anche bellli)ossia la bambina Matilda, la sua maestra, qualche altra/o bambina/o), insomma un quadro comprensibile a spettatrici(spettatori di ogni eta' e decisamente ben diretto da Danny de Vito, che interpreta il padre anticulturale e simil-mfafioso(anche fisicamente, tra l'atro, addobbato come e', nel film). Mara Wilson era la bambina, di de Vito si e'detto, Pam Ferris la stolida kapo'direttrice, Embeth Davidtz la buona maestra, Rhea Perlman la madre teledipendente e assolutamente disinteressata alla bambina e alla sua educazione. Se proprio si volesse eccepire su qualcosa, si potrebbe dire che le sequenze della"imprese telecinetiche"dI Matilda sono troppe, ma e'cosi'nel libro e cominq e sserrvono a chi guarda il film. Eugen
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dandy
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venerdì 26 novembre 2021
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"io sono un genio tu sei scema!"
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Da un racconto di Roald Dahl,una sorta di "Carrie" a misura di bambino ma non in senso negativo.DeVito,qui al suo quarto film da regista,prende di mira la medio-borghesia americana instupidita dalla tv,interessata solo al denaro e incapace di qualsivolgia affetto(e istruzione)nei confronti dei bambini.Azzecca il mix di tenerezza e humour nero e non fa sconti nella rappresentazione della famiglia spregevole(dove la copia Devito-Perlman è tale anche nella realtà)nè della scuola-lager gestita dalla temibilissima preside-orco Trinciabue,ma se alla lontana si ricordano Burton e John Waters,il punto di vista è sempre quello vispo ed allegro dell'adorabilissima protagonista,mai sdolcinato o infantile e capace di affrontare le peggiori situazioni con solare allegria.
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Da un racconto di Roald Dahl,una sorta di "Carrie" a misura di bambino ma non in senso negativo.DeVito,qui al suo quarto film da regista,prende di mira la medio-borghesia americana instupidita dalla tv,interessata solo al denaro e incapace di qualsivolgia affetto(e istruzione)nei confronti dei bambini.Azzecca il mix di tenerezza e humour nero e non fa sconti nella rappresentazione della famiglia spregevole(dove la copia Devito-Perlman è tale anche nella realtà)nè della scuola-lager gestita dalla temibilissima preside-orco Trinciabue,ma se alla lontana si ricordano Burton e John Waters,il punto di vista è sempre quello vispo ed allegro dell'adorabilissima protagonista,mai sdolcinato o infantile e capace di affrontare le peggiori situazioni con solare allegria.E con molta intelligenza non si fa dei suoi superpoteri il leit motiv del film,limitandoli quasi esclusivamente alla godibilissima vendetta finale.Bravissima la piccola Wilson,che aveva debuttato con "Mrs.Doubtfire" e ha terminato la sua carriera assai velocemente(a quanto pare durante le riprese la madre era convalescente e DeVito fece tutto il possibile per tenerle la mente occupata).Titolo italiano imbecille come pochi.
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giuseppetoro
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sabato 10 novembre 2018
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simpaticissimo
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Proprio un bel film da ragazzi ma piacevole pure per adulti. Simpaticissimo e bello da seguire tra risate e scherzi..
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eugeniobo
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martedì 7 novembre 2017
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una fiaba moderna
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Presenza costante nelle trasmissioni televisive di ogni canale, a più di vent’anni dall’uscita Matilda 6 mitica continua a conquistare e affascinare, adulti e bambini.
Tratto dal romanzo Matilda di Roald Dahl, che appare omaggiato nel ritratto del padre della signorina Honey, il film è una fiaba moderna a tutti gli effetti, che tratta con brio e intelligenza il tema della differenza dalla media, delle difficoltà che comporta e del difficile rapporto con dei genitori indifferenti.
Danny DeVito, padre di Matilda nonché regista, è in questo film all’apice della sua carriera, e mostra una gran capacità di creare uno humor freak e surreale.
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Presenza costante nelle trasmissioni televisive di ogni canale, a più di vent’anni dall’uscita Matilda 6 mitica continua a conquistare e affascinare, adulti e bambini.
Tratto dal romanzo Matilda di Roald Dahl, che appare omaggiato nel ritratto del padre della signorina Honey, il film è una fiaba moderna a tutti gli effetti, che tratta con brio e intelligenza il tema della differenza dalla media, delle difficoltà che comporta e del difficile rapporto con dei genitori indifferenti.
Danny DeVito, padre di Matilda nonché regista, è in questo film all’apice della sua carriera, e mostra una gran capacità di creare uno humor freak e surreale.
Mara Wilson, piccola attrice-rivelazione già comparsa in Mrs. Doubtfire e Miracolo nella 34a strada, conquista con la sua espressività da piccola adulta. Purtroppo avrebbe smesso di recitare l’anno successivo, salvo poi ricomparire saltuariamente in film minori.
Pam Ferris, nel film la terribile signorina Trinciabue, sarebbe comparsa in seguito in Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, nei panni dell’altrettanto odiosa zia Marge Dursley, dove avrebbe subito una altrettanto giusta punizione.
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francesco2
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martedì 12 marzo 2013
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deludente
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Il paradosso di questo film, con una sceneggiatura troppo bozzettistica- Tre cattivi, indovinate chi sono, ed una buona, indovinate chi è- è che troppo "adulto"(Sic!) per arrivare ai bambini -penso- ma soprattutto eccessivamente bambinesco per arrivare agli adulti. Nella sua rielaborazione di Dahl, il simpatico attore italo-americano sembra fondere Dickens con certo Neil Jordan ("Il garzone del macellaio", per esempio), (Il peggior)Jeunet e persino Tim Burton, se non fosse che le opere menzionate sono successive a "Matilda". O forse, chissà, si ispira a certo cinema da lui interpretato "("Junior", e forse "I gemelli"): Comunque, il risultato secondo me è abbastanza discutibile.
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tiamaster
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venerdì 23 settembre 2011
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bel film di danny
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danny de vito,che reputo sia un buon attore che un buon regista fabbrica una pellicola molto stereotipata il che le toglie una stella,però come film è molto bello e divertente,con certe idee veramente carine come lo strozatoio e la famiglia trinciabue,i cioccolatini e la proff buona,veramente un ottimo film per famiglie imperdibile e divertente.
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sarahmela
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domenica 24 aprile 2011
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matilde non sei sola.
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Tutti nasciamo ma non tutti cresciamo uguali... Ogni essere umano è unico nel suo genere, nel bene e nel male. All'età di due anni Matilda aveva imparato quello che in genere si impara solo dopo i trent'anni: badare a se stessa. All'età di quattro anni Matilda aveva già letto tutte le riviste che erano in casa. Matilda si rendeva conto di essere un eccezione in quella famiglia, capiva che qualunque fossero le sue esigenze doveva soddisfarle da sola. Ogni mattina Matilda restava sola, finalmente sola, attraversava i dieci incroci che la separavano dalla biblioteca e divorava un libro dopo l'altro. Così la giovane mente di Matilda continuava a fiorire nutrita dalle voci di quegli scrittori che avevano mandato i loro libri in giro per il mondo come navi attraverso i mari; da questi libri veniva a Matilda un messaggio di conforto: “Non sei sola”.
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Tutti nasciamo ma non tutti cresciamo uguali... Ogni essere umano è unico nel suo genere, nel bene e nel male. All'età di due anni Matilda aveva imparato quello che in genere si impara solo dopo i trent'anni: badare a se stessa. All'età di quattro anni Matilda aveva già letto tutte le riviste che erano in casa. Matilda si rendeva conto di essere un eccezione in quella famiglia, capiva che qualunque fossero le sue esigenze doveva soddisfarle da sola. Ogni mattina Matilda restava sola, finalmente sola, attraversava i dieci incroci che la separavano dalla biblioteca e divorava un libro dopo l'altro. Così la giovane mente di Matilda continuava a fiorire nutrita dalle voci di quegli scrittori che avevano mandato i loro libri in giro per il mondo come navi attraverso i mari; da questi libri veniva a Matilda un messaggio di conforto: “Non sei sola”. La maestra di Matilda era una di quelle rare persone e perciò tanto più degne di nota, che apprezzano i bambini per quello che sono. La sua vita però non era facile e bella come si poteva pensare, nel suo animo celava un oscuro segreto e benché ne soffrisse profondamente non lasciava che esso influenzasse il suo insegnamento. A nessun bambino piace essere sgridato ma fu proprio la furia delirante del padre a dare a Matilda la coscienza dei propri poteri; per svilupparli lei doveva solo esercitarsi. L'importanza nell'avere dei poteri non sta tanto nell'averli quanto nel deciderne cosa farne e quello che si proponeva Matilda era a dir poco eroico. Matilda scoprì con sua grande sorpresa che la vita può essere un gioco e decise di goderne il più possibile, non per niente era una bambina molto intelligente. Ma la cosa più bella di tutta la storia è che Matilda e la sua insegnante videro realizzato il loro sogno di sempre: avere l'affetto di una famiglia. Leggendo queste parole che durante la storia vengono narrate da De Vito ci si rende conto di quanto profondo può essere il messaggio del film, tratto dal romanzo di Roald Dahl. De Vito è stato formidabile nel riprodurre scene e atmosfere che coinvolgono completamente i bambini e che ne soddisfano i desideri più profondi. Lo stile del film è esagerato perché rivolto a un pubblico più piccolo, ma nel complesso tutto mantiene equilibrio senza sfociare nel banale. Gli attori sono perfetti nei loro ruoli sia fisicamente che nei movimenti e grazie alla loro recitazione assumono una profondità anche facendo la parte delle solite figure stereotipate. L'estetica del film è curata molto bene: le case, gli oggetti, i vestiti tutto molto bello e di giusta atmosfera. Il problema è che ogni film è indirizzato ad un certo pubblico e quelli per bambini vengono recensiti da adulti che hanno ovviamente un giudizio diverso. Solamente chi ha visto questo film da piccolo può averne capito davvero la bellezza.
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lady libro
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sabato 23 aprile 2011
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povero roald dahl...
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Questo film è orrendo... Non assomiglia affatto al bellissimo libro di Roald Dahl che da piccola mi aveva fatta sognare....
La storia è piatta, insipida e troppo "rapida" e il cast è pessimo...
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(di francesco2)
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iuri gazzina
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domenica 12 ottobre 2008
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stupendo
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film stupendo e personaggi simpaticissimi tranne la preside agata trinciabue che e' l'unica che nel film mi sta' super iper mega stra antipatica molto divertente come film
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fred
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martedì 19 agosto 2008
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divertente commedia
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Il libro di Rohald Dahl è bello, il film pure... le avventura di una ragazzina che possiede la telecinesi è stravagante ed eccitante. Con l'aiuto di una dolce insegnante dovrà far mangiare la polvere ad un tiranno di preside. Divertente commedia.
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