Lietta Tornabuoni
La Stampa
I misteri del convento di De Oliveira, presentato in concorso nel 1995 al Festival di Cannes, esce in Italia soltanto adesso, oltre un anno dopo, a stagione conclusa, nel caldo dell'estate, seguendo più o meno la sorte toccata a film d'eccezione come Sotto gli ulivi di Kiarostami, La commedia di Dio di Monteiro, Dead Man di Jarmusch: una conferma di quanto il nostro mercato cinematografico si sia fatto angusto, provinciale, colonizzato, incolto. Raccontano che Manoel De Oliveira, ottantottenne maestro del cinema portoghese e mondiale che girò il suo primo film nel 1929, sia stato espropriato dal governo rivoluzionario del 25 aprile 1974 di tutte le sue proprietà agricole a Porto (Oporto), la città dove è nato: “Adesso dovrò fare film per forza”, commentò; il suo produttore Paulo Branco s'impegnò a organizzarglieli; dal 1982 il regista, nonostante l'età, gira un film all'anno, ha già realizzato infatti il nuovo “La festa”, con Irene Papas e Michel Piccoli. [...]
di Lietta Tornabuoni, articolo completo (2159 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 13 Luglio 1996