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filippo catani
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lunedì 12 marzo 2012
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i sette peccati capitali
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Un detective ormai prossimo alla pensione e un giovane appena trasferito si ritrovano alle prese con un terribile serial killer che uccide le persone che si sono macchiate di ognuno dei sette peccati capitali. La caccia all'uomo sarà serratissima ma alquanto complessa.
Ottimo thriller che deve il suo successo sia a una trama non banale, che porta lo spettatore in un crescendo di pathos fino al terribile finale, ma anche all'ottimo cast messo insieme da David Fincher. Morgan Freeman è perfetto a calarsi nella parte dell'investigatore ormai disilluso ma che non riesce a essere cinico fino in fondo e continua a combattere contro il crimine nonostante tutto. A fargli da spalla il giovane Brad Pitt che invece interpreta il detective determinato e pronto a ripulire la città dai criminali per cercare di rendere il mondo migliore.
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Un detective ormai prossimo alla pensione e un giovane appena trasferito si ritrovano alle prese con un terribile serial killer che uccide le persone che si sono macchiate di ognuno dei sette peccati capitali. La caccia all'uomo sarà serratissima ma alquanto complessa.
Ottimo thriller che deve il suo successo sia a una trama non banale, che porta lo spettatore in un crescendo di pathos fino al terribile finale, ma anche all'ottimo cast messo insieme da David Fincher. Morgan Freeman è perfetto a calarsi nella parte dell'investigatore ormai disilluso ma che non riesce a essere cinico fino in fondo e continua a combattere contro il crimine nonostante tutto. A fargli da spalla il giovane Brad Pitt che invece interpreta il detective determinato e pronto a ripulire la città dai criminali per cercare di rendere il mondo migliore. E infine Kevin Spacey terribile e glaciale nel ruolo del sadico e psicopatico pervertito che uccide la gente cercando di mettere in atto un suo personalissimo e delirante piano divino. Immagini crude e molte scene notturne o oscure sotto la pioggia per questo thriller oscuro ma affascinante.
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argan
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domenica 12 febbraio 2012
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gola-avarizia-accidia-lussuria-superbia-invidia
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Due detective indagano su un serial killer che si ritiene guidato da Dio nel suo operato, L'assassino tortura ed uccide le personificazioni dei sette peccati capitali; Il finale sarà agghiacciante e imprevedibile (ma non troppo).
Due buoni attori, anche se non brillano, bravo soprattutto Kevin Spacey, a volte la sceneggiatura risulta non essere troppo curata, poche volte i discorsi si discostano dalla trama del film. In conclusione, consiglio il film, anche al solito popolino, una pellicola che non ha niente di sbagliato ma nemmeno nulla di eccezionale, non è nè banale nè profondo, insomma un buon intrattenimento ma niente di più.
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figliodifei
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mercoledì 1 febbraio 2012
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capolavoro assoluto!!!
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E' la storia di due detective, l'impulsivo dective Mills (Brad Pitt) e il quasi pensionato ed esperto detective Somerset (Morgan Freeman), costretti ad indagare insieme il caso di un serial killer (Kevin Spacey) che uccide le proprie vittime seguendo lo schema dei sette peccati capitali. Questo film di Fincher è un capolavoro del suo genere, oltre che per la trama ed il finale incredibili, anche per la straordinaria bravura del cast: Morgan Freeman, sensazionale come sempre, interpreta perfettamente il suo personaggio, un detective sull'orlo della pensione che si vede affidato questo difficile caso in compagnia del detective Mills, persona impulsiva e nel suo lavoro un pò inesperta, interpretata benissimo anch'essa da Brad Pitt.
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E' la storia di due detective, l'impulsivo dective Mills (Brad Pitt) e il quasi pensionato ed esperto detective Somerset (Morgan Freeman), costretti ad indagare insieme il caso di un serial killer (Kevin Spacey) che uccide le proprie vittime seguendo lo schema dei sette peccati capitali. Questo film di Fincher è un capolavoro del suo genere, oltre che per la trama ed il finale incredibili, anche per la straordinaria bravura del cast: Morgan Freeman, sensazionale come sempre, interpreta perfettamente il suo personaggio, un detective sull'orlo della pensione che si vede affidato questo difficile caso in compagnia del detective Mills, persona impulsiva e nel suo lavoro un pò inesperta, interpretata benissimo anch'essa da Brad Pitt. E poi...non ci sono più parole per descrivere Kevin Spacey: la sua bravura nell'interpretare il cattivissimo e direi psicopatico John Doe, lo porta a diventare uno dei più bravi attori che ci siano in circolazione! In altre parole...Seven è un capolavoro sotto tutti i punti di vista!
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amyblue
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venerdì 13 gennaio 2012
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torbido, mistico, fuori dal tempo.
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A sette giorni dalla pensione il detective Somerset (Freeman) si ritrova con una patata bollente tra le mani, provare a risolvere un misterioso caso di omicidio che puzza di rituale con l'aiuto, sulle prime poco gradito, del collega Mills (un Brad Pitt vagamente acerbo ): i presupposti per un pieno di clichè e noia ci sono tutti.Fincher stravolge la ricetta tira fuori le spezie giuste. Via qualsivoglia riferimento topografico, via la luce solare per 3/4 del film, fotografia livida, umida, asettica che cattura e trasforma non solo la performance di un cast di razza ma anche un'ambientazione che vive di vita propria e si fa protagonista. Unico caso in cui la matrice fondamentalista cristiana dell'omicida è servita fredda, senza se e senza ma, Seven non scade mai nel thriller convenzionale.
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A sette giorni dalla pensione il detective Somerset (Freeman) si ritrova con una patata bollente tra le mani, provare a risolvere un misterioso caso di omicidio che puzza di rituale con l'aiuto, sulle prime poco gradito, del collega Mills (un Brad Pitt vagamente acerbo ): i presupposti per un pieno di clichè e noia ci sono tutti.Fincher stravolge la ricetta tira fuori le spezie giuste. Via qualsivoglia riferimento topografico, via la luce solare per 3/4 del film, fotografia livida, umida, asettica che cattura e trasforma non solo la performance di un cast di razza ma anche un'ambientazione che vive di vita propria e si fa protagonista. Unico caso in cui la matrice fondamentalista cristiana dell'omicida è servita fredda, senza se e senza ma, Seven non scade mai nel thriller convenzionale. Finale plumbeo, uno dei più neri mai visti al cinema; ironicamente accompagnato da un'atmosfera torrida, unico spiraglio di luce in due ore di girato, è un affascinante negativo del resto del film. Freeman è una garanzia ma Spacey non sbaglia un colpo e trasforma l'oro in diamante. Deliziosa la Paltrow.
Film sottovalutato, bistrattano e macellato in home video..la meglio gioventù ne ha fatto, giustamente, un cult. Nine Inch Nails e Bowie alla colonna sonora, come la panna sulle fragole.
Nota: E' un piacere vedere che anche per il mestiere di recensore, conta molto la meritocrazia all'italiana. Stroncare gratuitamente e liquidare un film con (faccio il sunto, citando) " è una mezza porcata eppure a molti è piaciuto parecchio" trasuda di professionalità, mi ha riportato all'età scolare. Vade retro!
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tiamaster
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domenica 11 dicembre 2011
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hitchock ne andrebbe fiero!!!
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Il miglior thriller dai tempi di alfred hitchcock!!!David fincher,uno dei migliori registi di thriller sulla piazza,regala al pubblico un gioiello di thriller.Spicca subito la bravura degli attori,che sono tutti da oscar,primo fra tutti kevin spacey,che dà vita ad un antagonista indimenticabile.Il film dà i brividi,proprio grazie alla follia dell'assassino che regala alcuni tra gli omicidi più macabri e crudi di sempre.Godibilissimo e mai scontato,trama vecchio stile per un film che è ancora attuale.Un thriller imperdibile.
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snaif
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sabato 3 dicembre 2011
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sette! come il mio voto!
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Un film degno di nota! Più che discreto, troviamo un ottimo cast, anche la colonna sonora scelta dal perfezionista Fincher resta nella testa che spazia tra i vari generi musicali.
Il film, secondo me, è una versione POP de "Il Silenzio degli Innocenti". Resta senza dubbio un "cult movie" come Fight Club però manca quel qualcosa per renderlo più affascinante del successivo film di David Fincher (Fight Club). La regia è curata alla perfezione e anche le atmosfere ti catapultano per due ore in un mondo caotico, in un thriller angosciante.
E allora perchè gli do come voto 7 ? Perchè volevo utilizzare un gioco di parole per il titolo.
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Un film degno di nota! Più che discreto, troviamo un ottimo cast, anche la colonna sonora scelta dal perfezionista Fincher resta nella testa che spazia tra i vari generi musicali.
Il film, secondo me, è una versione POP de "Il Silenzio degli Innocenti". Resta senza dubbio un "cult movie" come Fight Club però manca quel qualcosa per renderlo più affascinante del successivo film di David Fincher (Fight Club). La regia è curata alla perfezione e anche le atmosfere ti catapultano per due ore in un mondo caotico, in un thriller angosciante.
E allora perchè gli do come voto 7 ? Perchè volevo utilizzare un gioco di parole per il titolo. (Sono pazzo? Possibile, mai quanto John Doe)
Ma comunque il mio voto è di 4 stelline su 5, ottimo film, mai banale, sicuramente da vedere, per passare due ore a mangiare pop-corn cercando di risolvere il rompicapo.
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denzel for ever
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lunedì 28 novembre 2011
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gran bel film....ma ci sn delle cs che nn ho capit
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perche uccidere la moglie....che nn centrava nnt cn i 7 peccati....è un po strano...ho capito che lo ha fatto per provocare il resto....ma se fossi stato lo sceneggiatore nn avrei fatto cosi....e pooi qnd l'ha uccisa?....è possibile che la moglie nn la sentiva da un giorno intero...lui nel film dice qst mattina ho fatto visita a tua moglie mentre tu eri a lavoro....ma se stava in prigione .. o no?.... aveva qualke complice?.....qst per me sn dei difetti che nn mi permettono di dare 5 stelle...ma resta cmq un grandssimo film...e cn un bel finale
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_melindo__
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venerdì 30 settembre 2011
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un pilastro del thriller psicologico
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L'unico thriller psicologico in grado di superare nettamente sia "Memento" che "Il silenzio degli innocenti" (due grandissimi film). Tutto è a dir poco perfetto: regia movimentata, montaggio serrato nelle scene di tensione e più lento in quelle più concettuali, attori in stato di grazia (Kevin Spacey è a di poco indescrivibile), una sceneggiatura non banale, una scenografia cupa e inquietante (l'idea di non rivelare il nome della città in cui le vicende si svolgono è tanto geniale quanto sinistro). Per non parlare del finale: il finale più elettrizzante, shoccante e disturbante mai realizzato. Un film che indaga in quel labirinto che è la mente umana come mai fatto prima o dopo. Un pilastro del cinema moderno.
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ilaskywalker
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venerdì 29 luglio 2011
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il doppio e il sette
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Inizia con la precisione, simboleggiata dall'ordinato necessaire sul comodino di un vecchio poliziotto, la terza pellicola di David Fincher. Ed è preciso, metodico, il killer sulle cui tracce si mettono questi, l'ispettore Somerset (Morgan Freeman), e l'ispettore Mills (Brad Pitt). La storia segue anche l'inizio del vincolo professionale/umano tra i due personaggi, che da un approccio burrascoso finiscono per collaborare e confidarsi. "Se7en" è quindi un film che cammina su doppi binari (il rapporto con il mestiere dell'ispettore in uscita - e quello iperattivo del nuovo arrivato; la loro intesa in crescendo; i contrasti bianco-nero, giovane-anziano e così via) e su una struttura a sette (sette i giorni - la cui scansione è bene evidenziata; sette i peccati capitali che contraddistinguono ogni vittima e delitto).
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Inizia con la precisione, simboleggiata dall'ordinato necessaire sul comodino di un vecchio poliziotto, la terza pellicola di David Fincher. Ed è preciso, metodico, il killer sulle cui tracce si mettono questi, l'ispettore Somerset (Morgan Freeman), e l'ispettore Mills (Brad Pitt). La storia segue anche l'inizio del vincolo professionale/umano tra i due personaggi, che da un approccio burrascoso finiscono per collaborare e confidarsi. "Se7en" è quindi un film che cammina su doppi binari (il rapporto con il mestiere dell'ispettore in uscita - e quello iperattivo del nuovo arrivato; la loro intesa in crescendo; i contrasti bianco-nero, giovane-anziano e così via) e su una struttura a sette (sette i giorni - la cui scansione è bene evidenziata; sette i peccati capitali che contraddistinguono ogni vittima e delitto).
I graffianti titoli di testa accompagnati da una melodia (quasi più 'suono') isterica dei Nine Inch Nails, ci mostrano inoltre quanto ancora non sappiamo: il 'dietro le quinte', lo studio del serial killer in questione. Foto, pagine, selezione di ritagli, dita che operano laboriose in un'amalgama intermittente e disturbante.
Rientrando a pieno titolo nella categoria del thriller/detective-stories, qui ritroviamo l'immaginario della polizia statunitense al completo: scrivanie, distintivi, impermeabili. E' indubbio che Fincher ami questo tipo di ambientazione (si veda "Zodiac") e ci si sappia destreggiare senza aver paura di scadere nel cliché, anzi quasi facendone il verso, come dimostrano i vari interventi gratuiti del giovane detective Mills ("Signore e signori, vi presento un omicidio"). Non mancano elementi tipici come fughe, inseguimenti aerei e salti sui tetti, ripresi con l'occhio di una macchina da presa traballante e decisa. C'è tensione, in un climax ascendente che parte da un caso comune e senza movente fino al tragico epilogo che spiazza lo spettatore (situato in un non-luogo per eccellenza, quale una strada deserta).
Ed è proprio nel momento conclusivo della vicenda che non piove. La pioggia risulta pervasiva, caratterizzante ognuno dei sette giorni. E' interessante anche notare il sovrappiù di lumi e lampade negli ambienti interni, dettaglio magari non immediato che rincara la dose su una tematica base: la realtà cupa della città.
Insomma per quanto immerso in un universo già conosciuto e già raccontato, "Se7en" sa anche trasmettere sensazioni ed opinioni sullo stato della criminalità attuale, sulla disillusione personale e sulla condizione dei singoli ad eccedere nel lasciarsi andare, contribuendo a peggiorare la società. E' questo ciò che condanna Kevin Spacey, l'anonimo John Doe ("Vediamo un peccato capitale ad ogni angolo di strada e lo tolleriamo perché lo consideriamo comune, insignificante"), all'apparenza fanatico religioso ma tutto sommato un disadattato hater nei confronti del prossimo.
Un placido Morgan Freeman, un irrequieto Brad Pitt, una Gwyneth Paltrow un po' in disparte. Quasi assente infatti l'approfondimento del rapporto amoroso tra Mills e sua moglie Tracy, che porta con sé una gravidanza simbolo di vita in un quadro di morte, e tassello finale nel regolamento dei conti.
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bella earl!
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giovedì 26 maggio 2011
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gran film con un finale d'antologia.
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"Hemingway una volta ha detto: il mondo è un bel posto e vale la pena combattere per esso. Condivido la seconda parte."
Questa frase riassume bene il contenuto, in fatto di significato, di tutto il film. Il mondo non è un bel posto ma bisogna combattere per renderlo migliore.
Il Detective Somerset (M. Freeman) è sulla via del pensionamento tanto che il suo ufficio è stato già assegnato ad un nuovo detective, un giovane di nome David Mills (Brad Pitt). Loro hanno due mentalità completamente diverse: mentre Somerset è un Detective molto riflessivo e fa le sue mosse come in una partita a scacchi, Mills è molto più intuitivo, brutale e istintivo.
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"Hemingway una volta ha detto: il mondo è un bel posto e vale la pena combattere per esso. Condivido la seconda parte."
Questa frase riassume bene il contenuto, in fatto di significato, di tutto il film. Il mondo non è un bel posto ma bisogna combattere per renderlo migliore.
Il Detective Somerset (M. Freeman) è sulla via del pensionamento tanto che il suo ufficio è stato già assegnato ad un nuovo detective, un giovane di nome David Mills (Brad Pitt). Loro hanno due mentalità completamente diverse: mentre Somerset è un Detective molto riflessivo e fa le sue mosse come in una partita a scacchi, Mills è molto più intuitivo, brutale e istintivo. Il ritrovamento di un primo cadavere che riporta uno dei sette peccati capitali come causa della sua morte (legge del contrappasso) li costringerà a lavorare insieme.
Questo film è uno dei Cult Movie più importanti di tutta la storia del cinema moderno, sorretto da una trama impeccabile e da un cast tra i più assortiti del cinema. Morgan Freeman si è calato molto bene nella parte del Detective sul viale del tramonto che però ha ancora da dare al suo lavoro e Pitt reincarna in maniera perfetta, e con uno charme caratteristico di ogni suo personaggio, l'aggressività di un qualunque novellino di quel lavoro. E se loro sono la "portata principale" il contorno è a sua volta fantastico. Gwyneth Paltrow è fantastica nella parte della moglie di Mills, impaurita da quella città così buia, così cupa da non voler crescerci un figlio. E poi arriva la parte del contorno che un qualunque cinefilo gusta come portata principale: Kevin Spacey. Si perché quello è un attore che non smette mai di stupire. Spacey è magnifico nel ruolo dello psicopatico e lascia un segno profondo nella mente di chiunque segua anche di sfuggita questo Cult. Il dialogo finale che coinvolge i tre capisaldi di questo film (Pitt, Freeman e Spacey) e da annotare sui libri di storia del cinema e al contrario di ciò che è una grande ossessione per Fincher (impeccabile) si svolge in uno spazio aperto. Film come pochi da vedere e rivedere.
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