Aladdin e il re dei ladri

Secondo sequel del classico d'animazione "Aladdin". Per me, è anche migliore del primo, forse non nell'animazione, ma nella storia si. Ma il bello di questo film è che il cattivo è superfluo, la storia è meno limitata dalla caccia a un malvagio, e si sofferma su problemi ben più profondi, la malinconia di un grande impegno come il matrimonio, l'assenza di figure maschili durante l'infanzia, i forti legami di amicizia (un po' il collante di tutti e tre i film e anche della serie tv). Il titolo annuncia maestoso una grande sfida, per poi scoprire con grande simpatia che i quaranta ladroni sono una manica di cialtroni e i membri veramente importanti della banda sono solo 9, compreso il capo. La storia finisce come è iniziata, con "Notti d'oriente" cantata dal venditore di tappeti, in una versione leggermente modificata. Infatti, altro punto di forza sono le canzoni scritte da David Friedman, Randy Petersen e Kevin Quinn, e le musiche originali di Mark Watters e Carl Johnson.