Una vita al massimo |
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Un film di Tony Scott.
Con Christian Slater, Patricia Arquette, Dennis Hopper, Val Kilmer, Gary Oldman.
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Titolo originale True Romance.
Avventura,
durata 116 min.
- USA 1993.
- Penta Distribuzione
uscita martedì 13 settembre 1994.
MYMONETRO
Una vita al massimo
valutazione media:
3,18
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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il buon nome di Tarantinodi DarkoFeedback: 0 |
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domenica 4 maggio 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Seppur diretto da Tony Scott, fratello minore di Ridley (di fatto e anche metaforicamente riferendosi alla sua qualità registica), il film intitolato da noi "Una vita al massimo" rimane nella storia cinematografica statunitense più che altro per la scrittura di Tarantino, che da non molto aveva esordito alla regia con lo sconvolgente e un tempo sottovalutato RESERVOIR DOGS - CANI DA RAPINA, e che di lì a poco avrebbe fatto boom con la sua miglior creatura PULP FICTION. Christian Slater, qui davvero ad uno dei suoi primissimi film, è il vibrante alter ego di Tarantino, che dalla vita diciamo tranquilla del negozio di videonoleggio passa all'azione quando si innamora di una neoprostituta (Patricia Arquette, che tornerà in un ruolo simil-incandescente ne LE STRADE PERDUTE di Lynch) che porterà via al suo magnaccia (Gary Oldman) con tanto di bottino, innescando poi un vertiginoso progetto di fuga verso Rio. Il finale inevitabile e volutamente surreale è molto simile a quello del film CANI DA RAPINA (LE IENE). Tarantino non diresse il film perchè non aveva soldi, così vendette la sceneggiatura, che è stata notevolmente modificata in fase di riprese. Curioso il fatto che dopo il successo planetario di PULP FICTION, - almeno qua in Italia - la distribuzione ripropose il film debutto di Tarantino ribattezzandolo fantasiosamente LE IENE. Titolo che non solo gli ha portato evidente fortuna, ma che è stato anche adottato da una trasmissione televisiva che con il film l'unico punto in comune che ha è la divisa da vigilante indossata dalla gang del film. Quegli ormai andati anni 90 sono stati dominati dall'energia dei film di Tarantino. Ma torniamo nella gloriosa america indipendente, surreale e onirica... Non vorrà mica negare il nostro Quentin che il suo precursore è stato indubbiamente David Lynch con il folgorante vincitore della Palma d'Oro nel 1991, a Cannes, CUORE SELVAGGIO, in cui le tematiche e lo stile più o meno sono familiari? E, volendo andare più indietro, film come EASY RIDER di Hopper e LA RABBIA GIOVANE non li si può certo non menzionare come ispirazione per un'opera simile. Non a caso fa capolino nel film anche il sempre grandioso Dennis Hopper. Nota curiosa: Brad Pitt e Val Kilmer compaiono in ruoli che oggi sono quasi dimenticati - Kilmer (che doveva fare, pensate un po', Jeffrey in VELLUTO BLU al posto di McLachlan) fa Elvis Presley versione spirito guida fantasmagorico e Brad Pitt impersona un drogato che non si stacca mai dal divano, idea evidentemente tutta sua. Insomma, il film è un piccolo gioiello, anche perchè non lo si trova in DVD (le VHS ormai sono diventate antiquariato), dunque ci si deve per forza cimentare nella comprensione di film in "american slang" importati da Amazon.com oppure illegalmente da software di scaricamento. Altre curiosità: il ruolo che nel film è di Christopher Walken, Tarantino l'aveva pensato per Robert Forster, che finalmente riesce a convincere per un ruolo indimenticabile, in tutta la sua gloria, nel suo capolavoro sottovalutato JACKIE BROWN, antecedente ai fortunatissimi KILL BILL e A PROVE DI MORTE.
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