Resa dei conti a Little Tokyo |
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Un film di Mark L. Lester.
Con Dolph Lundgren, Brandon Lee, Cary-Hiroyuki Tagawa, Tia Carrere, Toshirô Obata, Philip Tan.
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Titolo originale Showdown in Little Tokyo.
Poliziesco,
durata 80 min.
- USA 1991.
MYMONETRO
Resa dei conti a Little Tokyo
valutazione media:
2,30
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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action con risvolti comicidi elgatolocoFeedback: 257582 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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venerdì 18 giugno 2021 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"Showdown in Little Tokyo"(Mark Lester, 1991), narra della Yakuza, penetrata nel quarttiere griapponese(Little Tokyo, appunto)di Losa Angeles, dove tagleggia, ferisce, uccide. Due"intrepidi"eroi(Dolph Lundgren e Brandon Lee)sventano il piano, riportando ordine e legalità nel quartiere, certo a prezzo di molte botte e dopo essere stati a loro volta fatti prgiopnieri della feroce mafia giapponese. Il bianchissimo quanto muscolosissimo Doplh, che però era vissuto in GIappone in quanto figlio di Americani che dopo la guerra controllavano il paese appena riconquistato dopoo la Seconda Guerra Mondiale, si innamora , oltre a tutto, mentre il suo collega , di madre giapponese ma totalmnete"gringo"quanto ad abitudini e "usi e costumi", no. Decisamente un action movie, con qualche risvolto di"arti marziali"(neppure moltissimo curati, questi effetti "speciali"), che non è privo id qualche elemento comico, come nella migliore tradizione, peraltro, dei film di Mark Lester. "Showdown in litte Tokyo"certo non segna una pietra militare nella storia del cinema e quanto a documentazione sul tema, il vecchio"Yakuza"rimane invece ben altra cosa, ma rimane un tipico esempio di quanto al cinema non venga in mente, da una stagione all'altra: il film, di trent'anni fa, riferisce del"crollo del comunismo", srombazzato all'inizio, della vittoria degtli States, ma deve pure accennare al fatto che gli un tmepo vinti"Yaps"domina in un quartiere di una megalopoli made in the USA, ma il tutto è semplicemente accennato, senza alcun apporfondiimento, dato che il pubblico non guarda questi"dettagli", allmeno così nella concezione originaria della produzione. Lundgren, il"forzuto"altissimo, oscura un po'Brandon Lee,figlio di Bruce, che appena qualche anno dopo (1993)morirà sul set, rimanendo in qualche modo, semplicemente, "Bruce Lee's Son", senza ulteriori qualifiche, solo con il nostaligico ricordo di un inteeprete la cui fama è rimasta schiacciata da quella paterna, pur avendo potenzialità anche diverse, vista la sua origine"doppia"(amaericana-giapponese). Da ricordare comunque per la sfortunata circvostanza e per qualche mommento efficace, questo film che in qualche modo evidenzia la bravura di qualche comprimario/a come Tia Carrere, per esempio.. El Gato
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