Fear - La paura

Buon prodotto, ben narrato e ben recitato. La solita storia del serial killer da fermare e' impreziosita dal personaggio della giovane sensitiva (Ally Sheedy): il suo "dono" e' quello di essere dotata di psicometria, ovvero la facolta' paranormale che permette di conoscere la storia e la mente di una persona col semplice contatto di un oggetto che le e' appartenuto. Famosa per l'aiuto che ha dato piu' volte alla polizia, indirizzandola direttamente verso l'assassino, si trova pero' a fronteggiare un serial killer dotato a sua volta della stessa facolta' e che trae morboso piacere soprattutto dalla paura che ingenera nella sua vittima. Il duello fra i due sensitivi e' condotto con fluidita' narrativa e senza forzature, con soggettive virate in blu ad illustrare le "visioni" della ragazza e voce fuori campo per il contraddittorio mentale che si instaura fra i due paranormali. Il ritmo del film cresce fino all'interessante finale nella stanza degli specchi del luna park (ovvio il riferimento citazionistico alla "Signora di Shanghai" di Welles). Solo alla scena seguente si puo' muovere qualche critica: e' mancata cioe' un'idea veramente convincente per il drammatico finale, ma cio' non puo' negare la buona struttura del film fino a quel punto e la sua capacita' di interessare e coinvolgere lo spettatore.