Il cambio di ambientazione (Primi del 900 anzichè 1830) ha comportato l'alterazione di alcune battute per cui, ad esempio, non è più 'Luigi Filippo ai nostri piè' ma 'Soldi d'Argento', Colline non incontrerà più Guizot ma dirà di essere indeciso (vedrò,.. non sò...).
E' poi sfuggito il fatto che quando Mimì sviene, nel primo quadro, Rodolfo gli getta delle gocce d'acqua sul viso (gesto scandito dal pizzicato di violini) anzichè sventolarla mentre poco dopo viene realizzato un altarino luminoso in cui ella si incastona, a mò di Manichino in vetrina. Rodolfo resta in realtà affascinato dal volto di Mimì illuminato dalla luna quando si avvicina alla finestra.
Vi è il cambio del numero di posti (5 anzichè 2) cantato da Shaunard invece che da Rodolfo e quando Mimì mostra a Marcello la sua cuffietta, la melodia di 'coi miei capelli bruni ben si fonde' è commentata visibilmente dai violoncelli mentre la partitura incarica di ciò viole, clarinetti e fagotti.
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Il cambio di ambientazione (Primi del 900 anzichè 1830) ha comportato l'alterazione di alcune battute per cui, ad esempio, non è più 'Luigi Filippo ai nostri piè' ma 'Soldi d'Argento', Colline non incontrerà più Guizot ma dirà di essere indeciso (vedrò,.. non sò...).
E' poi sfuggito il fatto che quando Mimì sviene, nel primo quadro, Rodolfo gli getta delle gocce d'acqua sul viso (gesto scandito dal pizzicato di violini) anzichè sventolarla mentre poco dopo viene realizzato un altarino luminoso in cui ella si incastona, a mò di Manichino in vetrina. Rodolfo resta in realtà affascinato dal volto di Mimì illuminato dalla luna quando si avvicina alla finestra.
Vi è il cambio del numero di posti (5 anzichè 2) cantato da Shaunard invece che da Rodolfo e quando Mimì mostra a Marcello la sua cuffietta, la melodia di 'coi miei capelli bruni ben si fonde' è commentata visibilmente dai violoncelli mentre la partitura incarica di ciò viole, clarinetti e fagotti. Allo stsso modo vengono fatte eseguire da un violino pizzicato le quattro note dell'arpa che introducono 'quando men vò' di Musetta.
La concitata reazione dei protagonisti quando viene recapitato loro il conto è totalmente soppressa.
Notevole la scelta dei colori in tutte le scene, maestrale l'esecuzione sinfonica nonstante la velocità sostenuta richiesta da esigenze cinematografiche. La storia scorre via ben resa in tutti i dettagli. Da notare l'ottima imitazione di Cowan di un italiano che imita un accento anglosassone mentre racconta l'episodio del pappagallo. La sostituzione di Rodolfo è stato un imprevisto, Carreras era malato, e Canonici ha prestato il suo volto ma non la sua grande voce riuscendo ben a mascherare lo scambio.
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