dario85
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martedì 8 maggio 2012
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un castello in cielo e nei nostri sogni
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Ecco un altro bellissimo film di miyazaki che risale al 1986 e viene distribuito ora nei cinema italiani. Su una splendida sceneggiatura si volge questo racconto che ci porta, attraverso fughe rocambolesche da pirati e soldati, a raggiungere un'isola volante tenendo per mano i due ragazzini protagonisti: Sheeta e Pazu. Una metafora della stupidità umana che nonostante progresso e scienza riesce a distruggere il bene più prezioso: la natura. L'animazione aleggia tra vecchie tecniche e nuovi orizzonti e lascia davvero incantati, come sempre in tutti i film di miyazaki. Dolcissime le musiche e, nonostante le due ore di durata, non annoia mai, fin dall'inizio subito in tensione.
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Ecco un altro bellissimo film di miyazaki che risale al 1986 e viene distribuito ora nei cinema italiani. Su una splendida sceneggiatura si volge questo racconto che ci porta, attraverso fughe rocambolesche da pirati e soldati, a raggiungere un'isola volante tenendo per mano i due ragazzini protagonisti: Sheeta e Pazu. Una metafora della stupidità umana che nonostante progresso e scienza riesce a distruggere il bene più prezioso: la natura. L'animazione aleggia tra vecchie tecniche e nuovi orizzonti e lascia davvero incantati, come sempre in tutti i film di miyazaki. Dolcissime le musiche e, nonostante le due ore di durata, non annoia mai, fin dall'inizio subito in tensione. Davvero ottimo film.
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vale125
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lunedì 7 maggio 2012
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il mondo salvato da donne e bambini
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Miyazaki stupisce sempre con disegni e musiche splendidi ed originali, ma ancor di più colpisce la sua capacità di conferire il potere alla grazia, all'innocenza, alla semplicità.
Il potere di sconfiggere i prepotenti, i cattivi e gli egoisti, viene sempre conferito a chi sembra più fragile, ai bambini, aiutati quasi sempre da donne come la "mammina" dei pirati, che appaiono quantomeno improbabili.
Eppure dall'unione di queste misere forze (un gruppo di pirati fracassoni e due piccoli orfani), scaturisce l'invincibile forza della giustizia, quella che riesce a sconfiggere il male vero, l'avidità umana che riesce a distruggere tutto ciò che potrebbe esserci di bello.
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Miyazaki stupisce sempre con disegni e musiche splendidi ed originali, ma ancor di più colpisce la sua capacità di conferire il potere alla grazia, all'innocenza, alla semplicità.
Il potere di sconfiggere i prepotenti, i cattivi e gli egoisti, viene sempre conferito a chi sembra più fragile, ai bambini, aiutati quasi sempre da donne come la "mammina" dei pirati, che appaiono quantomeno improbabili.
Eppure dall'unione di queste misere forze (un gruppo di pirati fracassoni e due piccoli orfani), scaturisce l'invincibile forza della giustizia, quella che riesce a sconfiggere il male vero, l'avidità umana che riesce a distruggere tutto ciò che potrebbe esserci di bello.
La convinzione profonda che la salvezza sia riposta nell'umanità dell'essere umano, è espressa con l'affidamento ad una donna, anzi una bambina, dei poteri per farlo.
Femmina, piccola, orfana, apparentemente fragile ed indifesa, ma forte della consapevolezza di ciò che è bene per tutti noi.
Non solo il mondo si salverà dal male, ma la stessa Laputa, distrutta nella sua parte "artificiale", riuscirà a continuare il suo volo grazie alla natura che l'ha pervasa ed invasa.
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donni romani
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martedì 1 maggio 2012
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esordio del grande myazaki
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Primo film realizzato dal neonato studio Ghibli di Miyazaki nel 1986 "Il castello nel cielo" ha ancora tutta la freschezza la poesia e la genialità di quando uscì. Del resto la magia del racconto fatto di colori, evocazioni letterarie e personaggi adorabili sono tipici del grande maestro giapponese che anche in questa sua prima produzione mette in campo la sua etica e la sua filosofia. Sheeta, ragazzina coraggiosa e in possesso di una pietra magica che le permette di lievitare in aria, e Pazu, suo indomito compagno d'avventura, piccolo minatore capace di sfidare eserciti e pirati pur di salvare la sua amica, sono la coppia di eroi piccoli e fragili, e per questo tanto più valorosi, che va alla ricerca di Laputa, mitica città sospesa in cielo (omaggio alla città di Laputa descritta da Swift nei Viaggi di Gulliver, ma i riferimenti letterari sono tanti, e non si può non pensare ad Atlantide e al suo mito mentre seguiamo Sheeta e Pazu nella oro emozionante ricerca) inseguiti da un gruppo di malvagi generai che vogliono sfruttare il potere di quella civiltà scomparsa e da ben più concreti pirati dell'aria che vogliono rubare il tesoro custodito nella città fantasma.
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Primo film realizzato dal neonato studio Ghibli di Miyazaki nel 1986 "Il castello nel cielo" ha ancora tutta la freschezza la poesia e la genialità di quando uscì. Del resto la magia del racconto fatto di colori, evocazioni letterarie e personaggi adorabili sono tipici del grande maestro giapponese che anche in questa sua prima produzione mette in campo la sua etica e la sua filosofia. Sheeta, ragazzina coraggiosa e in possesso di una pietra magica che le permette di lievitare in aria, e Pazu, suo indomito compagno d'avventura, piccolo minatore capace di sfidare eserciti e pirati pur di salvare la sua amica, sono la coppia di eroi piccoli e fragili, e per questo tanto più valorosi, che va alla ricerca di Laputa, mitica città sospesa in cielo (omaggio alla città di Laputa descritta da Swift nei Viaggi di Gulliver, ma i riferimenti letterari sono tanti, e non si può non pensare ad Atlantide e al suo mito mentre seguiamo Sheeta e Pazu nella oro emozionante ricerca) inseguiti da un gruppo di malvagi generai che vogliono sfruttare il potere di quella civiltà scomparsa e da ben più concreti pirati dell'aria che vogliono rubare il tesoro custodito nella città fantasma. Come sempre nei film di Miyazaki le ricostruzioni d'ambiente (in questo caso di mondi interi) sono affascinanti e poetiche, e sia il piccolo paesino minerario tutto arroccato sulle rocce in cui ha inizio il film, sia il pianeta sospeso nel cielo sono una trionfo di trovate, di suggestioni, di invenzioni colorate e magiche. E poi c'è la grazia infinita del legame fra i due bambini, e la dolcezza dei robot giardinieri, e la simpatia della famiglia di pirati, tanto numerosi quanto pasticcioni, guidati da una supermamma volante con le trecce alla Pippi Calzelunghe, che si affezionerà a Sheeta e la proteggerà dai veri cattivi, militari squadrati e avidi, che non si fa fatica a detestare. Le metafore che "Il castello nel cielo" mette in campo sono tante e tutte care a Miyazaki, il rapporto fra uomo e natura, con il meraviglioso giardino di Laputa caduto in disgrazia quando la civiltà si è spinta troppo in là con l'avidità e la tecnologia, la magia del volo come simbolo di libertà e di fantasia, la capacità di crescere attraverso ostacoli e difficoltà, ma soprattutto la solidarietà e l'amicizia come legame puro e sincero che tutto sconfigge e tutto vince proprio grazie all' amore che rende coraggiosi e forti anche i più fragili e spaventati. Tutta la magia e la poesia di Miyazaki quindi, ben prima dei capolavori come "La città incantata", "Il castello errante di Howl" o "Ponyo sulla scogliera" ma già capace di regalare emozioni sincere, suggestioni visive uniche e una grazia insuperata ai suoi piccoli eroi.
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lunedì 30 aprile 2012
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capolavoro tanto atteso
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Poesia. Questo è il primo termine che viene in mente ai tanti fan del regista giapponese al sentire pronunciare il nome Miyazaki. Tutti i film del genio orientale si sono rivelati dei veri successi, apprezzatissimi nella terra natale ma anche qui da noi. Nel lontano 1985, all'epoca in cui Miyazaki non aveva ancora raggiunto la notorietà, venne fondato dallo stesso regista lo studio Ghibli, che ebbe come film di lancio proprio "Il castello nel cielo", all'epoca chiamato col nome di "Laputa - Castello nel cielo". Adesso, con un ritardo di più di 25 anni, esce nelle nostre sale cinematografiche, dopo essere uscito in DVD nel 2004 ed essere stato ritirato poco tempo dopo per ragioni sconosciute dal nostro mercato.
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Poesia. Questo è il primo termine che viene in mente ai tanti fan del regista giapponese al sentire pronunciare il nome Miyazaki. Tutti i film del genio orientale si sono rivelati dei veri successi, apprezzatissimi nella terra natale ma anche qui da noi. Nel lontano 1985, all'epoca in cui Miyazaki non aveva ancora raggiunto la notorietà, venne fondato dallo stesso regista lo studio Ghibli, che ebbe come film di lancio proprio "Il castello nel cielo", all'epoca chiamato col nome di "Laputa - Castello nel cielo". Adesso, con un ritardo di più di 25 anni, esce nelle nostre sale cinematografiche, dopo essere uscito in DVD nel 2004 ed essere stato ritirato poco tempo dopo per ragioni sconosciute dal nostro mercato. La storia parla di una ragazza che possiede una pietra magica, legata in qualche modo alla misteriosa isola leggendaria volante di Laputa. Sheeta, questo il nome della ragazza, incontrerà un ragazzo di nome Pazu, col quale deciderà di partire per la ricerca di questa fantomatica isola. Braccati dai pirati del cielo da una parte, e dall'esercito dall'altra, entrambi decisi ad impossessarsi della pietra per fini personali, l'avventura avrà numerosi risvolti, fino a condurre ad un finale ricco di emozioni e non scontato.
Come già detto, il genio di Miyazaki non si smentisce mai. Con questo film ci regala un'altra perla cinematografica dal potere incredibile. Il fattore poetico diventa elemento cardine del film, che si miscela perfettamente ai messaggi morale tanto cari al regista; messaggi sull'antimilitarismo, sull'ecologia e contro la bramosia di potere degli esseri umani. I personaggi sono ben caratterizzati, vivi e credibili. La telecamera virtuale si muove benissimo, mettendo in risalto le emozioni dei personaggi con dei bellissimi primi piani, e facendoci spalancare la bocca alla vista dell'isola.
Se nella prima parte il film decolla piano piano, dolcemente, facendoci entrare nella storia e affezionare ai personaggi e ai loro intenti e obbiettivi, per postivi o negativi che siano, il film si alza decisamente di qualità nel punto in cui i ragazzi arrivano alla prigione dell'esercito, e fa provare emozioni incredibili all'arrivo sull'isola, dove si ragiunge l'apice emotivo del film. La colonna sonora, come sempre per i film di Miyazaki, è di fondamentale importanza per l'approccio al film, e anche questa volta l'obbiettivo di creare delle tracce musicali che facciano sognare è centrato in pieno. Raramente si è sentito tanta bontà sonora in un cartone animato, ma d'altronde questo non è un semplice film d'animazione. Andando a vederlo al cinema, probabilmente capiterà di essere circondati da famiglie con bambini, pensando di andare a vedere un film leggero che trascorre allegramente. In realtà dopo la prima oretta il tono della pellicola cambia, diventando più adulto, facendo veramente uscire quella che è l'anima del film.
Questo film è assolutemente consigliato a tutti, paradossalmente, forse andando a escludere solo la fascia dell'infanzia, che non riuscirebbe ad apprezzare in pieno il film. La pellicola fa emozionare e trasporta lo spettatore in un mondo immaginario di incredibile spessore, sempre più in alto, sopra le nubi, all'interno dei vortici di tempesta, su di "un'isola che non c'è".
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arcomatto
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venerdì 27 aprile 2012
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uno dei classici!
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molto molto bello! degno dei grandi classici di Miyazaki!
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tiamaster
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mercoledì 25 aprile 2012
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primo film dello studio ghibli
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Lo studio Ghibli,nel corso degli anni ha regalato agli spettatori perle d'animazione (la città incantata lo considero il più bel film d'animazione di sempre).Molti personaggi di questo primo film dello studio ghibli richiamano molto ad altri futuri film (l'addetto ai motori della nave di "mammina" richiama molto al uomo della fuliggine della città incantata).Incredibile come sempre l'unione di avventura e poesia che lega i film di hayao miyazaki,capace di far emozionare con storie uniche e fantasiose.Meritano anche la visionarietà delle ambientazione,geniali e spettacolari.Il castello nel cielo è sicuramente il più avventuroso dei film dello studio (ma bisogna citare anche il mio vicino totoro,il castello errante di howl e di nuovo la città incantata)molto colorato e divertente.
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Lo studio Ghibli,nel corso degli anni ha regalato agli spettatori perle d'animazione (la città incantata lo considero il più bel film d'animazione di sempre).Molti personaggi di questo primo film dello studio ghibli richiamano molto ad altri futuri film (l'addetto ai motori della nave di "mammina" richiama molto al uomo della fuliggine della città incantata).Incredibile come sempre l'unione di avventura e poesia che lega i film di hayao miyazaki,capace di far emozionare con storie uniche e fantasiose.Meritano anche la visionarietà delle ambientazione,geniali e spettacolari.Il castello nel cielo è sicuramente il più avventuroso dei film dello studio (ma bisogna citare anche il mio vicino totoro,il castello errante di howl e di nuovo la città incantata)molto colorato e divertente.immancabile nei film del regista l'argomento del rapporto uomo-tecnologia ma anche uomo-natura e uomo-guerra (da guardare assolutamente per quest ultima categoria il castello errante di howl).Una meraviglia per gli occhi e per la mente.
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under
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mercoledì 25 aprile 2012
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vergogna!
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Come si fa a non proiettare questo capolavoro attesso per 25 anni in nessuna sala di Varese?! Vergogna!
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crycry87
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domenica 15 aprile 2012
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laputa
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g_andrini
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sabato 31 marzo 2012
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piacevole!
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Si nota che è passato molto tempo dalla creazione di questa animazione, ancora influenzata dal vecchio stereotipo giapponese della guerra atomica. E' però interessante questa riproposizione al cinema, e chi non aveva visto questa animazione prima (come me), troverà piacere nello scoprirla. Bravo Miyazaki!
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g. romagna
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sabato 30 gennaio 2010
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laputa
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Sheeta, salvatasi da un fortuito tentativo di rapimento, è oggetto delle attenzioni dello Stato, dei militari e dei pirati in quanto la si ritiene ereditiera del regno di Laputa, la meravigliosa città incantata contenente una segreta potenza capace di soggiogare l'intero mondo. Dopo aver conosciuto l'amico Pazu, il cui padre è stato uno dei pochi ad aver davvero visto Laputa, ella dovrà cercare in tutti i modi di difendersi e di difendere il favoloso regno dalle oscure mire dei suoi nemici. Che dire, anche con questa opera, prima creatura partorita dallo Studio Ghibli, Miyazaki si conferma capace di stupire ed incantare elevandosi al rango di una delle personalità cinematografiche più illustri al giorno d'oggi, e non solo nel campo del cinema di animazione.
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Sheeta, salvatasi da un fortuito tentativo di rapimento, è oggetto delle attenzioni dello Stato, dei militari e dei pirati in quanto la si ritiene ereditiera del regno di Laputa, la meravigliosa città incantata contenente una segreta potenza capace di soggiogare l'intero mondo. Dopo aver conosciuto l'amico Pazu, il cui padre è stato uno dei pochi ad aver davvero visto Laputa, ella dovrà cercare in tutti i modi di difendersi e di difendere il favoloso regno dalle oscure mire dei suoi nemici. Che dire, anche con questa opera, prima creatura partorita dallo Studio Ghibli, Miyazaki si conferma capace di stupire ed incantare elevandosi al rango di una delle personalità cinematografiche più illustri al giorno d'oggi, e non solo nel campo del cinema di animazione. Il tema dominante in questo lungometraggio non è, per una volta, quello dell'ambientalismo (pur essendo presente), bensì quello della bramosia del potere e della potenziale capacità dell'uomo di arrivare alla totale sottomissione o, ancor peggio, distruzione dell'intero creato pur di soddisfare la propria sete di dominio. Tutto lo svolgimento della vicenda è articolato secondo canoni di grande azione e dinamismo. Belle e suggestive le musiche. Come ne Il Mucchio Selvaggio di Peckinpah, anche qui i delinquenti sono presenti tanto entro il rango di malfattori comuni (i pirati) quanto entro in quello di criminali in divisa (agenti di Stato o alti esponenti militari), ed anche qui, con il rapido rovesciamento delle parti cui si assiste nel finale, vediamo come questi ultimi siano dipinti, con mirabile chiarezza ed efficacia, come effettivamente assai più cinici e pericolosi degli altri. Film senza dubbio di grandissima qualità, al livello degli altri capolavori del regista nipponico.
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