botmax
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domenica 4 febbraio 2007
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cult giovanile anni 80
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E' un bel film avvincente, almeno per la prima parte, e convincente. L'ho visto per la prima volta all'età di undici anni, negli anni 80, e mi colpì molto.
Lo ritengo uno di quei tanti tasselli formativi che poi negli anni hanno dato luogo al castello della mia cultura: oggi sono un ingegnere e questo è stato sicuramente il primo film che
mi proiettò sul mondo dei calcolatori e che mi diede una grande mano nel convincere i miei all'acquisto del mio primo mitico computer Commodore VIC 20.
L'ho rivisto con piacere ultimamente e, anche se con occhio critico più maturo, è stato comunque in grado di emozionarmi ancora, portandomi alla memoria il periodo della "guerra fredda USA - URSS"(quanti compiti in classe!), i giochi elettronici da bar (quello con cui si vede giocare Matthew Broderick alla sala giochi era un classico della mia generazione!), facendomi notare che già allora era noto il concetto di backdoor: ".
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E' un bel film avvincente, almeno per la prima parte, e convincente. L'ho visto per la prima volta all'età di undici anni, negli anni 80, e mi colpì molto.
Lo ritengo uno di quei tanti tasselli formativi che poi negli anni hanno dato luogo al castello della mia cultura: oggi sono un ingegnere e questo è stato sicuramente il primo film che
mi proiettò sul mondo dei calcolatori e che mi diede una grande mano nel convincere i miei all'acquisto del mio primo mitico computer Commodore VIC 20.
L'ho rivisto con piacere ultimamente e, anche se con occhio critico più maturo, è stato comunque in grado di emozionarmi ancora, portandomi alla memoria il periodo della "guerra fredda USA - URSS"(quanti compiti in classe!), i giochi elettronici da bar (quello con cui si vede giocare Matthew Broderick alla sala giochi era un classico della mia generazione!), facendomi notare che già allora era noto il concetto di backdoor: "...che cos'è una backdoor? Quando progetto un sistema inserisco sempre una semplice parola di accesso che conosco solo io, in questo modo quando voglio di nuovo inserirmi ho un by-pass per qualsiasi sicurezza sia stata aggiunta" Stiamo parlando del 1983!
In generale quindi un film interessante, cult degli anni 80, che sotto certi punti di vista sembra diventare più reale
ogni anno che passa, a causa di furti informatici, clonazione carte di credito, ragazzi che interagiscono più con i computer che con la famiglia. Ma soprattutto il vero messaggio che si vuol trasmettere è che le guerre si possono vincere solo senza farle, esemplare è a riguardo la partita a Tris. Evidente è anche il parallelismo con "2001 Odissea nello spazio" per ciò che riguarda il sopravvento delle macchine sull'uomo.
Un'ultima osservazione, che rientra molto più in un contesto personale ma di cui voglio far partecipe chi legge: mi ha colpito molto la domanda che il professore fa alla distratta Ally Sheedy, e che io sicuramente non ho mai annoverato fra i miei ricordi:
"...signorina, forse può risponderci lei: che cos'è che fa fissare i noduli di azoto sulle radici delle piante?" Lei risponde, sapendo di errare: "L'amore ?"
Io ho studiato molto la fissazione dell'azoto su ferro e a tutt'oggi la cosa non è chiarissima. Quando riusciremo a copiare il meccanismo delle piante, e a riguardo il calcolatore ci sta dando una mano enorme, faremo un grande passo avanti.
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aristoteles
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mercoledì 24 febbraio 2016
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joshua
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All'epoca riscosse grande successo per i temi trattati.
Chi per la prima volta lo vede oggi potrebbe storcere il naso,sopratutto per il modo in cui ,un giovanissimo Broderick,alias David riesce a infiltrarsi nel cervellone computerizzato.
La sceneggiatura infatti è molto "ingenua" e quando David comincia a interagire con "Joshua" viene quasi da ridere per le fanciullesche modalità.
Tuttavia questa "leggerezza"non infastidisce,anzi a tratti diventa anche affascinante.
Oltre il concetto della "pericolosa" evoluzione tecnologica ,c'è anche quello che in fondo l'uomo resterà per sempre la "macchina migliore".
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All'epoca riscosse grande successo per i temi trattati.
Chi per la prima volta lo vede oggi potrebbe storcere il naso,sopratutto per il modo in cui ,un giovanissimo Broderick,alias David riesce a infiltrarsi nel cervellone computerizzato.
La sceneggiatura infatti è molto "ingenua" e quando David comincia a interagire con "Joshua" viene quasi da ridere per le fanciullesche modalità.
Tuttavia questa "leggerezza"non infastidisce,anzi a tratti diventa anche affascinante.
Oltre il concetto della "pericolosa" evoluzione tecnologica ,c'è anche quello che in fondo l'uomo resterà per sempre la "macchina migliore".
Il tutto poi si riduce in un grande messaggio di pace,perché "l'unica mossa vincente è non giocare" ovvero "fate l'amore non fate la guerra".
"Scopiazzature" varie di questa pellicola ce ne sono state parecchie ed in fondo questo film resterà sempre un memorabile precursore.
Tutte quelle lucine rosse e blu lampeggianti su quella sottospecie di monitor giganti fanno "cult".
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dandy
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domenica 10 gennaio 2021
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la guerra è un gioco che è meglio non giocare.
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L'antisegnano del cinema informatico,dove attraverso il computer(che si sia un vero hacker o un incauto ragazzino)si possono creare situazoni di risonanza immane.Il film affronta tematiche per l'epoca inedite,dalla pericolosità del potere di internet all'ottusità dei militari che credono ciecamente alla sua efficienza,unendole a quelle più risapute del terrore della guerra fredda e le delusioni del fallimento scientifico(il prof.Falken dopo i fallimenti passati arriva a fingersi morto rtirandosi su un'isola e addirittura è inizialmente favorevole all'imminente catastrofe poichè deluso dall'umanità),ma privilegiando i toni da commedia giovanile risultando così alla portata di adulti e adolescenti.
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L'antisegnano del cinema informatico,dove attraverso il computer(che si sia un vero hacker o un incauto ragazzino)si possono creare situazoni di risonanza immane.Il film affronta tematiche per l'epoca inedite,dalla pericolosità del potere di internet all'ottusità dei militari che credono ciecamente alla sua efficienza,unendole a quelle più risapute del terrore della guerra fredda e le delusioni del fallimento scientifico(il prof.Falken dopo i fallimenti passati arriva a fingersi morto rtirandosi su un'isola e addirittura è inizialmente favorevole all'imminente catastrofe poichè deluso dall'umanità),ma privilegiando i toni da commedia giovanile risultando così alla portata di adulti e adolescenti.E azzecca il messaggio pacifista finale,col computer stesso che realizza che in guerra non ci sono vincitori.Oggi simpaticamente "fantascientifica" la rappresentazione della migliore tecnologia computerizzata a base di monitor enormi,cornette telefoniche col modem e computer delle dimensioni di armadi.Broderick,semiesordiente,concquista con la sua spigliata biricchinaggine da nerd anni'80 dal cervellone brillante e le abitudini malandrine(utilizza le sue capacità per alzare i suoi voti e quelli della ragazza)e si ritrovò lanciato nell'olimpo delle giovani star di Hollywood.Per il ruolo di Falken si era pensato prima a John Lennon(ancora vivente in fase di stesura dello script) poi a Stephen Hawking(cui era ispirata la storia inziale).Particina per Michael Madsen(uno dei tecnici nel prologo)al suo secondo film.Grande successo all'epoca.Reagan,preoccupato dalla verosimiglianza della vicenda(le tecniche di hackeraggio e addirittura quella cabina telefonica manomessa erano realmente attuate)ordinò una nuova legge sull'inasprimento delle pene contro i crimini informatici e aumentò le misure di sicurezza sull'aresnale strategico contro eventuali intrusioni.Evitabile remake del 2008.
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