figliounico
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venerdì 30 dicembre 2022
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king letto da cronemberg
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Cronemberg nello stesso anno in cui scrive e dirige lo straordinario Videodrome, 1983, realizza questo fantathriller dal soggetto banale e dolciastro ispirato ad un romanzo dell’ovvio King. Ma è sempre un film di Cronemberg e lo si riconosce dalla prevalenza nella scenografia dei toni caldi del colore, dalla solitudine del suo eroe protagonista, Walken, che vede ciò che gli altri non vedono. Nella grazia ricevuta del miracolo della veggenza la condanna all’ostracismo, alla diversità dalla massa imbelle che segue il demagogo di turno, Martin Sheen, e che si manifesta anche esteriormente nella zoppia a causa dell’incidente. The Dead zone è la dimostrazione di come si possa riscattare un prodotto commerciale, il romanzetto di fantascienza, traendone un film che rispecchia la visione dell’artista del mondo e della società in cui vive.
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paolp78
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sabato 26 agosto 2017
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senza la neve non sarebbe stato lo stesso
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Uno dei meno celebri tra i film di Cronemberg, tuttavia uno di quelli che preferisco.
L'atmosfera ovattata che permea la pellicola fa decisamente la differenza: la stessa storia messa in scena in modo più frenetico non avrebbe reso altrettanto splendidamente. Fondamentale in questo senso l'ambientazione nel suggestivo paesaggio innevato. Grazie a questa peculiarità, il contrasto con le scene in cui il protagonista ha le visioni risulta ancora più forte: effetto riuscitissimo.
Ennesimo film con cui Cronemberg indaga i limiti e le potenzialità infinite della mente umana.
Per rimarcare, anche visivamente, la supremazia della mente sul corpo, il grande regista canadese affida il ruolo di protagonista ad un pallido e macilento Christopher Walken, che si rende autore di una interpretazione indimenticabile, misurata ed al contempo di rarissima intensità!!
Molto delicata e toccante la sfortunata storia d'amore (fatta di rimpianti), come anche il rapporto tra il protagonista ed i genitori (in particolare il padre).
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Uno dei meno celebri tra i film di Cronemberg, tuttavia uno di quelli che preferisco.
L'atmosfera ovattata che permea la pellicola fa decisamente la differenza: la stessa storia messa in scena in modo più frenetico non avrebbe reso altrettanto splendidamente. Fondamentale in questo senso l'ambientazione nel suggestivo paesaggio innevato. Grazie a questa peculiarità, il contrasto con le scene in cui il protagonista ha le visioni risulta ancora più forte: effetto riuscitissimo.
Ennesimo film con cui Cronemberg indaga i limiti e le potenzialità infinite della mente umana.
Per rimarcare, anche visivamente, la supremazia della mente sul corpo, il grande regista canadese affida il ruolo di protagonista ad un pallido e macilento Christopher Walken, che si rende autore di una interpretazione indimenticabile, misurata ed al contempo di rarissima intensità!!
Molto delicata e toccante la sfortunata storia d'amore (fatta di rimpianti), come anche il rapporto tra il protagonista ed i genitori (in particolare il padre).
Mi è piaciuta anche la parte in cui il protagonista aiuta la polizia nella ricerca del maniaco, assassino seriale: Cronemberg non si perde in scene inutilmente truculente o impressionanti, come succede in molti film da quattro soldi girati oggi giorno; da grande autore quale è preferisce invece concentarsi sui turbamenti e sulle sofferenze interiori dei vari personaggi!
Film girato con metodo sobrio e lineare: non ha un ritmo particolarmente sostenuto, ma è giusto così. In ogni caso la durata contenuta scongiura il rischio noia.
Finale geniale (del resto la sceneggiatura è tratta da un libro di Stephen King), capace di suscitare al contempo opposti sentimenti di frustrazione e appagamento.
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francismetal
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mercoledì 21 giugno 2017
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avreste ucciso hitler?
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In questo film viene mostrato cosa sarebbe accaduto se avessero ucciso Hitler, cioè egli sarebbe passato per vittima o per martire, e nessuno avrebbe capito i veri motivi di quel gesto.
Il protagonista di questo film mi fa una pena pazzesca... aveva nobili intenzioni ma tutti lo hanno preso per assassino... anche la donna che amava...
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luca scial�
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giovedì 11 giugno 2015
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poteri al servizio dell'umanità
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Solo un genio visionario e introspettivo come Cronenberg poteva trasporre in modo convincente un romanzo di Stephen King, al punto che egli stesso ammetterà che si tratta di una delle trasposizioni più riuscite.
Un thriller fantascientifico certo, ma credibile e non eccessivamente lontano dalla realtà. La pellicola funziona anche perchè i poteri attribuiti al protagonista in seguito a un incidente sono certo il punto cruciale della storia, ma viene abbinata da un contorno fatto di sentimenti e stati emotivi intensi.
Bravo poi il regista a "sintetizzarlo" in poco più di un'ora e mezza, senza eccessive divagazioni e fuorvianti effetti forzati per colpire lo spettatore.
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Solo un genio visionario e introspettivo come Cronenberg poteva trasporre in modo convincente un romanzo di Stephen King, al punto che egli stesso ammetterà che si tratta di una delle trasposizioni più riuscite.
Un thriller fantascientifico certo, ma credibile e non eccessivamente lontano dalla realtà. La pellicola funziona anche perchè i poteri attribuiti al protagonista in seguito a un incidente sono certo il punto cruciale della storia, ma viene abbinata da un contorno fatto di sentimenti e stati emotivi intensi.
Bravo poi il regista a "sintetizzarlo" in poco più di un'ora e mezza, senza eccessive divagazioni e fuorvianti effetti forzati per colpire lo spettatore.
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yurigami
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domenica 26 ottobre 2014
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trasposizione scempia di un capolavoro indiscusso
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Non so cosa dire, vedo tutti compiaciuti invece questo film mi ha deluso, io ho letto il libro di King, è uno dei libri più belli che abbia mai letto, quando ho visto il film volevo solo piangere, tutte quelle magiche volte che leggevo La Zona Morta (lo avrò letto 5 volte) stroncate da questo scempio, tutto sbagliato, io non voglio che sia fedele al libro, sarebbe impossibile, ma almeno farla decente la trama, recitazione penosa, trama incasinata e sbagliata, sceneggiatura pessima. Hanno provato a fare una cosa di molto più grande di loro regista e produttori.
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Non so cosa dire, vedo tutti compiaciuti invece questo film mi ha deluso, io ho letto il libro di King, è uno dei libri più belli che abbia mai letto, quando ho visto il film volevo solo piangere, tutte quelle magiche volte che leggevo La Zona Morta (lo avrò letto 5 volte) stroncate da questo scempio, tutto sbagliato, io non voglio che sia fedele al libro, sarebbe impossibile, ma almeno farla decente la trama, recitazione penosa, trama incasinata e sbagliata, sceneggiatura pessima. Hanno provato a fare una cosa di molto più grande di loro regista e produttori. Chi ha letto il libro non veda mai questo film.
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onufrio
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venerdì 1 agosto 2014
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semplicemente perfetto
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L'ennesimo romanzo del genio di Stephen King tramutato in cinema sotto la supervisione e la regia di Cronenberg che confeziona un ottimo film, uno dei migliori del genere. La storia coinvolge e scorre via con interesse, senza soffermarsi troppo su alcune vicende, non si ha il tempo di risolve una questione che se ne propone un'altra davanti, il finale poi è davvero interessante; Walken recita bene la parte ed il contorno è ben strutturato, pur scorrendo veloce, ogni cosa è spiegata e non cade nell'oblio o nell'inspiegabile mistero che a volte in questi film prende il sopravvento.
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antonio2011
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giovedì 31 luglio 2014
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cronenberg è sempre un maestro.
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Finalmente nel pieno dell'estate è passato un buon film in tv. Cronenberg è decisamente un regista superiore rispetto ad altri della sua generazione. Non c'è confronto rispetto ai registi nostrani italiani e ad altri nordamericani. Film pacato, tranquillo, ben costruito, ma con improvvise accelerazioni di ritmo nel tipico stile del maestro canadese, con scene di azione nel più puro stile hitchcockiano, classiche . Veramente un film lodevole e gradevole. Non ho gradito soltanto il finale che mi sembrava un po' scontato nella scena del tentativo di uccisione del politico vista tante volte nei film americani.
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sylya
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lunedì 24 giugno 2013
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mancanza di tensione che appiattisce un buon film
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Indubbiamente un’idea intrigante, quella che viene a svilupparsi, ma a mio parere non sufficiente per catturare l’attenzione dello spettatore. Il film sembra farsi piuttosto ripetitivo, prendendo una piega realmente interessante quando ormai la concentrazione è calata. Se da un lato può sembrare affascinante osservare la progressiva consapevolezza ed il rifiuto del dono che il protagonista riceve, nel corso della trama, dall’altra l’approfondimento psicologico, realizzato solo tramite esempi molto concreti, dopo un po’ scade nel ripetersi di situazioni che, seppur lievemente diverse l’una dall’altra, diventano comunque elementi che a mio parere non raggiungono lo scopo.
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Indubbiamente un’idea intrigante, quella che viene a svilupparsi, ma a mio parere non sufficiente per catturare l’attenzione dello spettatore. Il film sembra farsi piuttosto ripetitivo, prendendo una piega realmente interessante quando ormai la concentrazione è calata. Se da un lato può sembrare affascinante osservare la progressiva consapevolezza ed il rifiuto del dono che il protagonista riceve, nel corso della trama, dall’altra l’approfondimento psicologico, realizzato solo tramite esempi molto concreti, dopo un po’ scade nel ripetersi di situazioni che, seppur lievemente diverse l’una dall’altra, diventano comunque elementi che a mio parere non raggiungono lo scopo. Detto questo, Christopher Walken è un buon attore, ma l’ho preferito in film in cui le sue potenzialità sono state sfruttate meglio. Insomma, nel complesso non mi è piaciuto particolarmente, anche se avrebbe potuto avere un buon potenziale.
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tarantinofan96
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venerdì 14 giugno 2013
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la zona morta
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La Zona Morta, tratto dall'omonimo romanzo si Stephen King, parla di un uomo che, dopo essersi risvegliato dopo 5 anni di coma, acquisisce degli strani poteri e riesce a vedere il futuro delle persone solamente toccandole. Il film racconta del protagonista (Johnny Smith) costretto a convivere con il suo "dono" (che lui vede più come una maledizione). Dopo essere stato chiamato dallo sceriffo per aiutarlo a risolvere un caso che è in corso ormai da anni, molte persone chiedono a Johnny di aiutarle nei loro problemi per via dei suoi poteri e da qui in poi si assiste alla discesa del protagonista nel baratro della disperazione perchè ormai non riesce più a convivere con la sua maledizione.
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La Zona Morta, tratto dall'omonimo romanzo si Stephen King, parla di un uomo che, dopo essersi risvegliato dopo 5 anni di coma, acquisisce degli strani poteri e riesce a vedere il futuro delle persone solamente toccandole. Il film racconta del protagonista (Johnny Smith) costretto a convivere con il suo "dono" (che lui vede più come una maledizione). Dopo essere stato chiamato dallo sceriffo per aiutarlo a risolvere un caso che è in corso ormai da anni, molte persone chiedono a Johnny di aiutarle nei loro problemi per via dei suoi poteri e da qui in poi si assiste alla discesa del protagonista nel baratro della disperazione perchè ormai non riesce più a convivere con la sua maledizione. Cronenberg riesce a dare la giusta atmosfera cupa e una giusta dose di dramma nel raccontare questa storia con protagonista un sempre grande Christopher Walken. Non uno dei migliori del regista, ma sicuramente un ottimo film.
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dario
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sabato 11 agosto 2012
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modesto
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La storia, del solito Stephen King, è superficiale e banale. Il regista la manipola con una certa abilità, facendosi aiutare da attori in stato di grazia. L'unica nota interessante è la non scontatezza delle realizzazioni visive. King furbescamente introduce l'elemento imponderabile, pasticciando (bene) la nota tesi di Heisenberg. Il film non ha un gran ritmo e tende a disegnare burattini (assurda la scena di Martin Sheen che schiaccia il "bottone"). Finale sgradevole. Suspense a tratti.
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