lspag
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sabato 11 dicembre 2010
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una grande commedia..diretta da un immenso regista
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Il maestro Monicelli esplora insieme ai super-fidatissimi Age e Scarpelli il mondo della candid camera arruolando un tris di attori di tutto rispetto....Gassman-Vitti-Montesano....circondati da un colorito gruppo di caratteristi e partecipazioni straordinarie !!!
Ne risulta una pellicola divertente, scorrevole e per nulla noiosa...un classico degli anni 80 !!!
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monicelliano
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giovedì 29 marzo 2012
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il cinema nel cinema, realtà e finzione
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Il film ha un incipit, se mi è permesso e con tutto il rispetto per il Maestro Monicelli, un pò grossolano e volgarotto ed anche scherzoso per alcuni mini sketch ( degna di nota è la scena in cui una bella bionda entra in una camera d'albergo che evidentemente non le appartiene e chiede all'uomo ivi presente: "Ho sbagliato camera?", l'uomo con fare compiaciuto risponde: "No no si accomodi" e poi subito chiede: "Quanto?" intendendo quanto gli verrà a costare un tale atto di generosità, e la donna risponde accomodandosi sul letto: "Sono 200 mila", allora l'uomo ribatte aprendo la porta: "Si, ha sbagliato!").
Non appena però fuoriesce il titolo che annuncia la regia di Monicelli il film vero e proprio ha inizio:
siamo in uno studio di un regista in evidenti condizioni precarie, che cerca di nascondersi come può dai creditori
ed ecco presentarsi a lui un gruppo di cineasti che ha filmato le avventure e disavventure degli ospiti di un albergo,
a loro insaputa, in modo che il risultato sia ricco di quella cosa che il cinema cerca sempre di emulare: la realtà.
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Il film ha un incipit, se mi è permesso e con tutto il rispetto per il Maestro Monicelli, un pò grossolano e volgarotto ed anche scherzoso per alcuni mini sketch ( degna di nota è la scena in cui una bella bionda entra in una camera d'albergo che evidentemente non le appartiene e chiede all'uomo ivi presente: "Ho sbagliato camera?", l'uomo con fare compiaciuto risponde: "No no si accomodi" e poi subito chiede: "Quanto?" intendendo quanto gli verrà a costare un tale atto di generosità, e la donna risponde accomodandosi sul letto: "Sono 200 mila", allora l'uomo ribatte aprendo la porta: "Si, ha sbagliato!").
Non appena però fuoriesce il titolo che annuncia la regia di Monicelli il film vero e proprio ha inizio:
siamo in uno studio di un regista in evidenti condizioni precarie, che cerca di nascondersi come può dai creditori
ed ecco presentarsi a lui un gruppo di cineasti che ha filmato le avventure e disavventure degli ospiti di un albergo,
a loro insaputa, in modo che il risultato sia ricco di quella cosa che il cinema cerca sempre di emulare: la realtà.
Il regista un pò sgangherato decide che il materiale audio/video fornito dai ragazzi cineasti è lodevole e si presta bene ad un prosieguo cinematografico e quindi "finto" in modo da avere un finale per alcuni dei "veri intrecci" consumatisi nell'albergo.
Tra tutte le storie quella che emerge riguarda un triangolo amoroso tra un giovane ( e povero ) spazzino ( interpretato da Montesano ) che ama una donna non giovanissima ( Monica Vitti ), la quale sembra contracambiare ma è affiscinata ( soprattutto economicamente ) dalla corte di un più benestante signore.
Il resto del film è da vedere, non sarò io a svelarlo, ma posso aggiungere qualcosa sul cast, sulla regia e sul senso del film.
La regia è eccezionale ( scusate ma sono di parte, come si può capire dal mio nickname ) perchè Monicelli riesce come sempre a cogliere aspetti dei sentimenti umani e riesce a dirigere un cast eccezionale che comprende oltre ai già citati, il grande Vittorio Gassman nei panni del regista che indossa un "vissuto panama", proprio come Monicelli amava fare ed è cinico, un pò burbero ma sincero, proprio come Monicelli.
Ecco quindi che si configura un legame imprescindibile tra realtà e finzione cinematografica (avviene spesso nel film),
ma anche un bell'esempio di cinema nel cinema, perchè quello che il gruppetto nel film sta cercando di fare è proprio un film e la cosa interessante è che Monicelli svela alcuni retroscena riguardanti la "costruzione" un film, nel senso che ci mostra come si realizza un film, a volte anche con pochi mezzi a disposizione e tanti intrecci della vita intorno.
Insomma un film da vedere anche perchè scorrevole e vincitore di un premio Donatello.
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