Stalker |
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Un film di Andrei Tarkovsky.
Con Anatoliy Solonitsyn, Nikolaj Grinko, Aleksandr Kaydanovskiy, Alisa Frejndlikh.
continua»
Fantascienza,
durata 161 min.
- URSS, Russia, Germania 1979.
MYMONETRO
Stalker
valutazione media:
4,03
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Fantascienza esistenzialista.di Noia1Feedback: 15799 | altri commenti e recensioni di Noia1 |
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lunedì 2 novembre 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tre uomini sono diretti verso la Zona, li guida lo stalker. Arrivati, ogni loro desiderio sarà avverato. Un film di fantascienza che della fantascienza ha tutti i dettagli meno che il ritmo e tanti intermezzi. Più che altro possiamo definirlo un film d’autore, tutto ciò che consegue la categoria penso sia superfluo indicarlo, sostanzialmente si può sintetizzarlo come: non per tutti. Su due ore e un quarto, già dopo la prima mezz’ora – anche dopo i primi dieci minuti – si capisce d’aver davanti un regista che sa il fatto suo. La scena iniziale, quando chiude la porta della camera e si volta verso la telecamera, penso sia una delle più impressionanti della storia del cinema. La scena della sparatoria è fantastica, credibile, adrenalinica malgrado i mezzi del tempo. Eppure poi tutto prosegue ad un ritmo assurdo rispetto all’incipit, elaborato, pieno di riflessioni, dove la natura domina pericolosa, nemica. Il proseguo, più che di fantascienza, lo si può definire thriller, thriller dell’anima: il ricco e superficiale scrittore; il semplice scienziato; il cupo, insondabile, imperscrutabile stalker. Tre personalità opposte messe di fronte, tutti contro tutti. Pian piano tutto verrà fuori, una matriosca di rivelazioni, rivelazioni personali, sul mondo, sulla loro situazione, sul terrore del voler sapere a tutti i costi. Quando tutto sarà finito poi, niente sarà più come prima. Ciò che interessa poi sono le tecniche d’agire della Zona, tecniche subdole, tutt’altro rispetto ai mostri giganteschi, alle trappole terrorizzanti. La mossa sbagliata non è per forza la mossa sbagliata, soffrire non permette crediti. Le regole della Zona sono solo lì, nella stessa, non c’è motivo della sua esistenza, si suppone, non ci sono mappe, si tenta, in un angoscioso proseguire verso la meta.
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