Apocalypse Now

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vietnam lisergico Valutazione 4 stelle su cinque

di paleutta


Feedback:
martedì 4 dicembre 2007

premesso che il film mi è piaciuto tantissimo tanto da comparire in Dvd originale nella mia piccola collezione, vorrei dire qualcosa a riguardo. La prima è che è un pò figlio di un epoca, gli anni 70, gli anni della protesta giovanile, gli anni dell'LSD, di Jimi Hendrix, degli ideali della ribellione verso il conservatorismo ecc ecc, è una chiave di lettura attraverso la quale bisogna gioco forza passare per poterne recepire appieno il messaggio. Più che un film sulla guerra è un film sull'ipocrisia e sulla prepotenza del più forte sul più debole. Tutto è un pò sopra le righe abilmente confezionato in un contenitore fatto di suggestioni forti supportate da una colonna sonora che ti prende allo stomaco, almeno quelli come me che considerano quel periodo della musica pop rock una fase irripetibile alimentata da una vena ispiratrice che in quel periodo era un vero e proprio fiume in piena. La parte finale del film quando la spedizione del capitano Willard entra nel territorio di Kurz è un vero e proprio viaggio di acido, si viene catapultati in una sorta di girone dantesco dove tutto assume contorni surreali. E' proprio da questo momento in poi che il film secondo me diventa forse un pò troppo manieristico, la sceneggiatura calca un pò troppo la mano. Tutto molto efficace e suggestivo ma forse anche un pò troppo...Sono sequenze indimenticabili ma lo sarebbero state anche se il contesto fosse stato diverso da quello della guerra in vietnam. La figura del colonnello Kurz è forse un pò pretenziosa, l'esercito dei suoi seguaci più simili ad automi che esseri umani è suggestivo ma un pò ridondante. Le sequenze finali con la mitica The end dei Doors in sottofondo hanno una potenza visiva devastante. La sensazione di assistere ad un operazione dove la ricerca stilistica rischia di varcare il limite tra talento e furbizia è quello che mi trattiene da assegnare definitivamente l'aggettivo "capolavoro" al tutto. L'esercito degli allucinati nella jungla con a capo il santone Kurz mi ha ricordato un pò la situazione dei bambini guerrieri del "Signore delle mosche". Tutto sommato si tratta sempre di una regressione agli istinti più primitivi e animaleschi insiti nel nostro patrimonio genetico. Per me ottimo film ma non il migliore sul genere guerra.

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luc mercoledì 5 dicembre 2007
infatti non è un film di guerra
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per me questo film è come un figlio. è un film di antropologia e di psichiatria. è "massimalista", pomposo e boombastico come la musica anni 70 (adoro genesis, elp, king krimson, yes, pink floyd). come ho detto su "2001 odissea nello spazio" non credo che nel nostro patrimonio genetico ci siano "istinti primitivi e animaleschi", se non altro perchè gli animali non si sognano nemmeno gli orrori di cui noi siamo capaci. non credo a una natura umana cattiva da redimere con la cultura ma esattamente il contrario. ti capisco quando denunci il rischio di varcare il limite tra talento e furbizia, ma il veloce fotogramma nella caverna di kurtz in cui appare "the golden bough" (il ramo d'oro), monumentale caposaldo dell'antropologia culturale di frazer, un libro che insegnerei a scuola al posto dei promessi sposi, quello non è furbizia. [+]

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paleutta mercoledì 5 dicembre 2007
istinti animaleschi
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come sempre si impara qualcosa leggendoti luc, dai sempre quel valore aggiunto con analogie e collegamenti culturali derivanti dalla capacità di apprezzare sfumature spesso invisibili ad occhi un pò meno preparati, come ad esempio i miei. Ignoravo l'esistenza del "golden bough"...Comunque restando sul concetto degli istinti primitivi, secondo me esistono, e non è detto che dia a ciò un accezione negativa a priori. Ti ricordi luc di quando eri ragazzino? Era dura, il mondo dei bambini è di una crudeltà unica, vige la legge del più forte e non c'è spazio per pietà o comprensione. L'individuo che viene inquadrato come diverso e più debole viene sopraffatto e vessato senza pietà, un pò come avviene nel mondo animale. [+]

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luc giovedì 6 dicembre 2007
paleutta, non è vero
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il brasile è un paese violentissimo, nella città dove vivo io nel 2006 ci sono stati 1500 omicidi, in tutta italia 700. la cosa assurda è che qua diventano violenti dai 16-17 anni, prima regna la pace serafica, mentre a roma da bambini ce le davamo di santa ragione. questo significa che eravamo bambini nevrotici, i brasiliani sono adulti nevrotici. significa anche che la nevrosi e la violenza dipendono dalla cultura, non dalla natura. nelle società indios i bambini vivono molto staccati dagli adulti in una specie di repubblica dove i grandi non intervengono, e sono tranquillissimi. è la società violenta che inventa che la violenza è naturale, per nascondere le proprie responsabilità. i miei figli vivono con gli altri bambini in uno stato di armonia e bellezza totale, credimi.

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paleutta giovedì 6 dicembre 2007
e ci crederò,,,
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non ho nessuna difficoltà a credere a quello che dici. Forse li in sudamerica succede un pò il fenomeno inverso.Comunque il fenomeno della delinquenza infantile mi sembra che in Brasile sia stato e forse lo è ancora, una vera e propria piaga sociale. Probabilmente anche questo fenomeno è effetto dell'influenza negativa della miseria e della società violenta nella quale sono costretti a vivere. A questo punto però sorge spontanea una domanda: chi è la società? Da chi è formata? Da uomini.Se nel nome di religioni, di filosofie distorte dei soldi e tutto quello che vuoi te, l'uomo ha "normalizzato" la violenza vuol dire che in qualche modo questo aspetto fa parte della sua natura, se vogliamo del suo patrimonio genetico. [+]

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luc venerdì 7 dicembre 2007
allora anche tu sei un filosofo!
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la tua opinione secondo cui la violenza "normalizzata" indica una sua naturalità, corrisponde a un preciso filone filosofico secondo il quale tutto ciò che esiste è naturale e/o se le cose stanno così è perchè non potrebbe essere altrimenti. è un punto di vista difficile da controbattere. tuttavia c'è da spiegare il fatto che ci sono e ci sono state società molto pacifiche e anche all'interno di società violente ci sono i pacifici. da un punto di vista politico, se la violenza è genetica allora perchè la puniamo? prendiamo tutti una clava e andiamo a spaccare teste! una cosa è certa: reprimere certi istinti causa aggressività di sfogo (fate l'amore, non la guerra). i leoni? non hanno mai fatto guerre mondiali con 50milioni di morti, non hanno mai scritto manuali di 800 pagine su come torturare in 500 modi diversi.

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paleutta venerdì 7 dicembre 2007
filosofo io?
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eh...me le avevano dette di tutte ma filosofo addirittura, anzi se penso che viene definito così anche l'on."Bottiglione" quasi quasi mi offendo. Scherzi a parte, non volevo certo dire che la violenza è necessaria ne che sia tollerabile o giustificabile. Io odio la violenza in tutte le sue forme, dal furbone che quando sei in fila in auto sorpassa tutti ai genocidi di massa. Credo solo sia un aspetto della nostra natura, qualcuno lo è e qualcuno no e meno male. Cercare di spiegare il perchè alcuni individui siano portati più di altri a farne uso è difficile. Entrano in ballo un sacco di variabili, il contesto sociale, l'educazione, i disturbi psicologici, i drammi infantili ecc. Sono convinto che alcuni di noi siano "stronzi" di natura, che abbiano la cattiveria inculcata dalla nascita. [+]

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andrea sabato 8 dicembre 2007
buoni e cattivi, un fatto genetico?
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Io credo che noi puniamo la violenza innanzitutto perché, nel caso potesse venir rivolta contro di noi, non ci converrebbe. E qui entra in gioco, quindi, il nostro naturalissimo egoismo, perché tutti siamo inevitabilmente egoisti. Poi c'è l'influenza dell'educazione e dell'interazione con gli altri. Anch'io, però, credo che ci sia gente più buona e gente meno buona, e ciò non può dipendere solo da come si è cresciuti, ma dev'essere un fatto genetico a tutti gli effetti: c'è gente davvero malvagia in giro.

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luc sabato 8 dicembre 2007
c'era una volta un popolo indio...
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..di circa 80.000 persone in cui la generazione dei bisnonni ricordava l'ultimo omicidio avvenuto 80 anni prima. arrivarono i missionari e divisero rigorosamente i bambini dalle bambine, gli adolescenti dalle adolescenti. la gente cominciò a dare segni di nervosismo, cominciò a bere, risultato: nel giro di 15 anni si passò a una media di 75 omicidi all'anno. in 15 anni c'è stata una mutazione genetica? prima dell'arrivo dei missionari erano geneticamente diversi da noi? attenzione a non sconfinare nel razzismo...

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reiver sabato 8 dicembre 2007
il buono,il "reiver" e il cattivo
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Da piccolo ho conosciuto due diversi tipi di violenza.Ho avuto,a scuola,una maestra che terrorizzava i ragazzini,li riduceva ad automi privi di volontà.Ricordo ancora,dopo 28 anni, certi episodi da rizzare i capelli.E' una violenza "psicologica" tipica della civiltà occidentale,simile a quella che molti subiscono sul posto di lavoro,che trasforma l'uomo in ectoplasma.Ovviamente cambiai classe.La nuova maestra era formidabile,ma in mezzo a tanti tipi simpatici ce n'erano due o tre che si divertivano a vessare i compagni senza motivo,usando le maniere forti.Un giorno uno di loro mi accoglie con una spranga in mano,deciso a pestarmi.Lo invito a seguirmi in bagno,gli faccio saltare la sbarra con una pedata e lo sbatto come un tappeto. [+]

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andrea sabato 8 dicembre 2007
violenza individuale, non collettiva
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Esatto, come ha detto reiver i "cattivi geneticamente" esistono singolarmente, non faccio un discorso di popolo. Ad esempio, c'è l'italiano stronzo e l'italiano buono, il francese stronzo e il francese buono...

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paleutta sabato 8 dicembre 2007
curiosità..
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saltando un pò di palo in frasca avrei una curiosità da soddisfare. Vorrei sapere cosa ne pensate di Sergio Leone e specialmente del film "C'era una volta in america". Mi interessa conoscere la vostra opinione, cioè quella di persone di spessore e di livello culturale e intelligenza sicuramente superiore alla media. Al di là del fatto che abbiamo tutti i propri gusti, secondo me ci sono delle oggettività che quando cerco di esporle vengo ricoperto da bordate di fischi di disapprovazione. Amici chiedo a voi un parere prettamente cinematografico, poi potete pure aprire un confronto teologico/etnico/tattico con cui animate e date spessore a questo forum. Grazie siete forti

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luc sabato 8 dicembre 2007
x paleutta
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sergio leone? è un grande. adoro i primissimi piani delle mosche sui volti sporchi e sudati...dalle 4 alle 5 stelle.

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luc sabato 8 dicembre 2007
il buono, il brutto e il "luc"
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la mia favola sugli indios prova che sul tema violenza il ruolo delle condizioni sociali è preponderante. come può essere genetica una caratteristica che cambia così tanto in un tempo così breve? qui la figura del bambino "coatto" non esiste, come non esiste il "timido sfigato". allora la genetica dei brasiliani è diversa da quella degli italiani? sono RAZZIALMENTE diversi? secondo me sono CULTURALMENTE diversi. quei bambini che dite voi sono il risultato di famiglie violente, di madri che non se ne occupano e che non li hanno allattati, di padri padroni minacciosi, e queste sono cause culturali. andrea, una curiosità: nella facoltà insegnano psicologia e antropologia? perchè mi sembrano discipline imprescindibili per chi voglia produrre arte di qualità.

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andrea sabato 8 dicembre 2007
a luc e paleutta
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Sì, dovrò dare anche esami di antropologia. Sono d'accordo con te, sono discipline essenziali, perché l'artista è a suo modo anche filosofo, antropologo, psicologo. "C'era una volta in America"? Uno dei miei film preferiti, un capolavoro assoluto. Nostalgico, intenso, come piace a me. Al di sopra dei western dello stesso Leone, anch'essi belli ma sempre un po' ingabbiati nei cliché di genere. E il sorriso finale di De Niro per voi cosa significa? E' stato tutto un sogno? E' un sorriso di sconfitta? Che ne pensate?

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reiver domenica 9 dicembre 2007
il western lo adoro,ma senza spaghetti...
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Sergio Leone è un grandissimo regista,e oggi i suoi western sono considerati delle vette del genere,basta andare su un sito come "Imdb.com" per rendersene conto.Critici e pubblico lo hanno acclamato,sicuramente con ragione.Ma a me,che sono un patito del western classico,i suoi film fanno storcere un pò il naso.I suoi personaggi sono fumettistici (nel senso peggiore,non "texiano",del termine) e picareschi,l'epica della frontiera è totalmente assente,le dinamiche narrative improbabili.Sono film che intrattengono e divertono,ma non hanno lo spessore delle pellicole di John Ford,di Anthony Mann,di Raoul Walsh,del grande Howard Hawks.O di Sam Peckinpah,l'unico regista che sia riuscito a rinnovare il western senza rinnegarne i principi. [+]

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paleutta domenica 9 dicembre 2007
frontiere
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il revier pensiero è quello che si avvicina di più al mio. Specialmente per quanto riguarda gli spaghetti western. Li ho sempre trovati un pò stucchevoli. E' innegabile il merito di bravo regista, tutto sommato si è inventato uno stile che è stato anche fonte di emulazione oltre oceano e questo gli va di certo riconosciuto. Certe sequenze diventate memorabili, come quelle del cattivo Volontè con il cipollone carillon mi sono sempre sembrate un pò forzate, pretestuose. Il concetto di frontiera di cui parla revier secondo me c'è nei suoi film ed è quella che separa le immagini dalla colonna sonora. da che parte sta la vera forza dei suoi film? Secondo me quasi tutta nello stato di Morricone. C'era una volta in america è un un bell'affresco che trasuda retorica e manierismo. [+]

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andrea domenica 9 dicembre 2007
i film di genere non sono la mia passione
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Anch'io sono un adoratore dei "Padrini", in particolare del secondo episodio (il quale, se avesse anche Brando nel cast, supererebbe il primo). Io non sono un fan né del western classico, né degli spaghetti western. I film di genere, in generale, non li amo quanto i film inclassificabili in un genere, che spesso si coincidono con i film d'autore. "C'era una volta in America" l'ho visto più volte nell'edizione più lunga, uscita in dvd, che dura 4 ore e mezzo. L'ho avvertito un po' più lungo di quanto avrebbe dovuto essere, per certi versi quasi "incompiuto", infatti vorrei vedere l'edizione originale. Nella visione di quel film, però, avverto una forte intensità, e per quanto non abbia sempre condiviso lo stile registico di Leone in quelle circostanze (troppi zoom per i miei gusti), devo riconoscere che è un grandissimo film, che in più alla saga del Padrino ha forse il merito di essere un film anche sull'adolescenza, sugli amici, sulla nostalgia, sul tempo che passa.

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luc domenica 9 dicembre 2007
reiver, stavolta ti attacco
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epica della frontiera? pianificare a tavolino di massacrare milioni di persone, mandarci orde di tagliagole ubriaconi, i mandanti tranquilli borghesi cristiani e puritani che mieteranno miliardi sulle terre rubate per provare di essere in possesso della grazia di dio, e poi fare film con j.waine per dipingere di "valori" la macelleria. a 6 anni pure a me piacevano sti film, pensavo che gli indiani erano tutti stupratori e tifavo per americani in vietnam e ebrei in palestina...poi sono cresciuto. i miei western? soldato blu, piccolo grande uomo (so che non ti piace ma io ho ammirato fin da bambino la poligamia, istituzione che già da sola ci dovrebbe far tifare per gli indiani), balla coi lupi. [+]

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reiver lunedì 10 dicembre 2007
per luc/1
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Non ho mai pensato che gli indiani fossero stupratori,nè ho mai visto un film western dove venissero rappresentati così.Da "L'amante indiana" (1954) in poi,il cinema americano ha rappresentato la conquista del west in maniera realistica,mettendone in luce i troppi lati negativi.Il capolavoro del genere,"Sentieri selvaggi",vede un John Wayne calato nei panni di un personaggio controverso,dalle sfumature torve e negative,accecato irrimediabilmente dall'odio razziale.Senza contare che molti film western non parlano di indiani e che già durante le guerre indiane in America erano nati movimenti a difesa dei pellirosse."Piccolo grande uomo" è un film che sconfina troppo nel grottesco."Balla coi lupi",pur avendo qualche passaggio affascinante,è per molti aspetti ingenuo. [+]

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reiver lunedì 10 dicembre 2007
per luc/2
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donne e bambini.Torturavano come americani e messicani.Ma il fatto che io dica queste cose non vuol dire che consideri gli Indiani "cattivi",che non apprezzi il loro stile di vita ,il loro coraggio,il loro sconfinato amore per la libertà.I miei "classici" non sono pubblicità fraudolenta,nè film di propaganda,almeno per me (e tanto mi basta).Il riferimento al Vietnam, alla Palestina, è assolutamente fuori luogo,anche se capisco dove volevi andare a parare.Per quanto riguarda la mia presunta età mentale di 6 anni,non mi offendo.La battuta mi ricorda una scena di un film comico con i fratelli Marx (comici ebrei ed americani,spero che la cosa non ti turbi troppo)in cui Groucho non capisce il significato di un documento,e quando gli viene detto "Lo capirebbe anche un bambino di 4 anni" risponde:"Allora portatemi un bambino di 4 anni,perchè io non lo capisco". [+]

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luc lunedì 10 dicembre 2007
w gli spaghetti
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quello che ti contesto sono gli aggettivi tipo "fumettistici"(i personaggi di s.leone), "grottesco"(piccolo grande uomo), "ingenuo"(balla coi lupi). nè io nè te eravamo presenti nel west del 1870 e la mia opinione è che i tuoi film sono più fumettistici e ingenui dei miei. sai perchè? perchè io il west lo vivo tutti i giorni sulla mia pelle, il west oggi è per es. l'interno del brasile, dove arriva un imprenditore con una ventina di tagliagole ex poliziotti, si appropria di 50 kmq di terra demaniale, inventa un titolo di proprietà, scaccia a fucilate 100 famiglie di poveracci che stavano lì da 300 anni, taglia la foresta e si mette a coltivare soia. magari fra 100 anni ci faranno un film dove lo dipingeranno come un eroe "controverso". [+]

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luc lunedì 10 dicembre 2007
w gli spaghetti 2
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il film con gli indiani stupratori (purtroppo non ricordo il titolo) non mi fece dormire per un mese! la "macchietta" del vecchio protagonista di piccolo grande uomo che racconta il suo passato tra verità e leggenda, è quanto di più iperrealistico ci possa essere, non dimenticare che qui siamo in america, non in italia. personaggi così ne ho conosciuti a migliaia e pure io forse sono un po' così. il mio vicino di casa più simpatico è stato un assassino (si è fatto 16 anni), la figlia la dava per 2 euro, qua il 70 percento della popolazione ha fatto di tutto nella vita, anche raccontato leggende, sono tutti "grotteschi"? ho conosciuto anche i tipici personaggi di s.leone, molto poco "fumettistici". [+]

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andrea lunedì 10 dicembre 2007
domanda a luc
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Anch'io se dovessi scegliere, sceglierei gli spaghetti western... Luc, la domanda sorge spontanea: con tutto quel casino che descrivi in Brasile, ti ci trovi davvero bene lì in tutto? Da quanto hai detto, ti ha spinto ad allontanarti dall'Italia la situazione caratterizzata da un moralismo inutile, soprattutto da parte delle donne. E' così? Non hai mai pensato che pure qui in Italia, volendo, si può non essere monogami? In effetti ci sono molti poligami in Italia, anche se questo costa in certi casi il nasconderlo alle masse prevenute. Credo che, però, ognuno sia libero di fare quel che vuole, e penso che ci siano uomini italiani, e anche donne, che non siano restie alla poligamia, e che non debbano neanche nasconderlo. [+]

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reiver lunedì 10 dicembre 2007
spesso sono "scotti"
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E' vero che nè io nè te eravamo presenti nel 1870 ma è anche vero che esistono le cronache dei giornali,i libri,i romanzi di Cooper e Gray,le foto,i racconti dei primi stunt-man,come Yakima Cannutt,un indiano "reduce" che insegnò a Wayne come sparare,cavalcare,cadere da cavallo...E poi l'epica western si nutre di fantasia e leggenda,come avviene per le tragedie greche o per i racconti della Tavola Rotonda.Il quadro che esce da 35 anni di western americano è quello di un paese sviluppatosi nella confusione,nell'illegalità,nella violenza verso gli indiani prima e i piccoli coloni dopo.Solo nei primissimi film (anni '40) gli indiani vengono dipinti esclusivamente come "cattivi",già nel'56 esce "L'ultimo Apache" con un pellerossa protagonista. [+]

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reiver lunedì 10 dicembre 2007
bistecche e patatine...
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Mi piace molto "Soldato blu",mentre la mia avversione per il celebrato "Piccolo grande uomo" dipende da alcuni fattori.Che senso ha rappresentare Custer come un demente?Lo si può immaginare come massacratore di indiani (che pure lui per assurdo stimava,come descritto nel libro "My life in the plains",dove traccia un elogio dei guerrieri e capi indiani),ma non come un vecchio folle capitato lì per caso.Il grottesco può anche andar bene,ma un minimo di verosimiglianza ci vuole,perchè se no la "denuncia" cade nel vuoto.Non so quanti e quali film western conosci,io ho visto:Wayne cercare di uccidere la nipote e il figlio adottivo;Jimmy Stewart uccidere il fratello,fare il cacciatore di taglie,interpretare un assassino scampato alla forca;Henry Fonda impersonare un generale avido di gloria che porta i suoi soldati al massacro. [+]

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reiver lunedì 10 dicembre 2007
feo,fuerte y formal...
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...Così si descriveva "The Duke".Ovviamente non voglio convincere nessuno,ma pur rispettando le tue opinioni (che ,ripeto,rientrano nella maggioranza visto il consenso del pubblico verso i film di Leone) mi tengo le mie.Mio nonno è morto qualche mese dopo che nascesse mio padre,nel '37,non ha avuto il tempo di raccontarmi niente,purtroppo.Io sono nato nel '73,quell'anno uscì uno degli ultimi grandi western,"Fango,sudore e polvere da sparo".E' l'evoluzione naturale del western classico,e traccia un quadro quasi diffamatorio dei proprietari terrieri ma anche dei coloni puritani.Un piccolo gioiellino dimenticato (sempre per me naturalmente...)

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luc lunedì 10 dicembre 2007
x reiver e andrea
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avrete capito che a me piace provocare per poi stimolare un dibattito in cui la conoscenza generale aumenta, andrea forse ricorda il mio primo intervento sul film 300 da lui aborrito, me ne disse di tutti i colori (ma è vero che uscirà un sin city con j.depp?). reiver, la tua conoscenza del western è superiore alla mia e forse ti ho parzialmente frainteso. andrea, la tua è una bella domanda. il paradiso non esiste e certamente su alcune cose l'italia è meglio del brasile. a parte le donne, l'italia è un noia, ci sono persone come me che hanno bisogno di una vita più mossa, più avventurosa, forse anche più pericolosa. se qualcuno facesse un film su un impiegato di banca la cui vita è tutti i giorni uguale non farebbe una lira. [+]

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paleutta lunedì 10 dicembre 2007
ad ognuno il suo
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sono dell'idea che per fare un ritratto fedele di una realtà o di un epoca, specialmente se abbastanza recente, ci voglia qualcuno che abbia un pò nel proprio DNA certe caratteristiche, altrimenti è facile scadere nel ridicolo se non nel patetico. Cinesi Giapponesi e Coreani si sono messi in testa di scimmiottare i film dell'orrore occidentali e per un pò ogni 6 mesi usciva un horror con gli occhi a mandorla dove, da sotto un letto, emergeva lo spirito di qualche morto ammazzato, cianotico, con il cristallino degli occhi nero come la pece e la lingua blu penzoloni emettendo suoni disarticolati. Oppure scopiazzano i gangster americani con questi tipi con la faccia da scimpanzè con tanto di occhialoni da sole e sigaretta appesa al labbro, con ghigno sarcastico da guappo incorporato, che il più delle volte suscitano solo ilarità. [+]

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andrea martedì 11 dicembre 2007
de gustibus
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Se dovessi scegliere tra "Sentieri selvaggi" e "Il buono, il brutto e il cattivo", sceglierei il secondo senza esitazione. Forse è proprio la sensibilità registica italiana, al di là di come si fa un western, che mi tocca di più. Leone è un regista che vuole costruire sequenze memorabili, e lo ha fatto, forse qualche volta esagerando un po'. Ma ad un livello strettamente emotivo, credo che sia superiore. Comunque, dovrei vedere più western della Hollywood classica per dare un giudizio più efficace, ma il genere in sé non mi ha mai fatto impazzire... Luc, è bello vivere una vita avventurosa. A me piacerebbe viverla viaggiando, però non riuscirei a slegarmi dall'Italia, in fondo mi piace e ci sono affezionato troppo. [+]

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luc martedì 11 dicembre 2007
terence hill mio unico dio
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da qualche parte ne ho già parlato. soprattutto i due trinità sono per me una droga da 37 anni. trovate memorabili, battute indimenticabili, irriverenti se non sovversivi ("sia lodato gesù cristo".."e perchè?"), personaggi esilaranti (mescal!), lo scorpione nello stivale, la vacca sul tetto, l'operazione di estrazione della pallottola. lì forse il western era solo un pretesto per prendere a calci il perbenismo borghese in un periodo in cui consumismo e giacca-e-cravatta erano considerati cose da idioti, i SACRI anni 70 a cui sarò per sempre legato. ho visitato in pellegrinaggio i santi luoghi presso roma dove furono girati. il poster di emiliano con la pistola nel naso giganteggia nella mia camera da letto al posto del crocefisso. [+]

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andrea martedì 11 dicembre 2007
sempre su spencer e hill
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Ti riferisci agli stabilimenti Pontini, dove furono girati questi film? Io a settembre sono andato in pellegrinaggio a Cinecittà, durante la notte bianca, gran bella esperienza visitare dei set cinematografici. Adoro le scenografie. E che ne pensate degli altri film con Spencer e Hill? Io Don Matteo non lo vedo mai, lo detesto come ogni fiction o serie televisiva...

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luc martedì 11 dicembre 2007
mi riferisco agli esterni
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il pianoro di monte gennaro a 1000m e le cascatelle di monte gelato presso calcata. a cinecittà ci ho lavorato come comparsa nei primi '80. alcuni altri film di spencer/hill sono divertenti ma niente a che vedere con trinità. don matteo fa ridere i polli. ti stavo scrivendo della mia attività letteraria sul forum dell'ultimo samurai ma si è bloccato tutto...

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andrea martedì 11 dicembre 2007
sì, ho visto...
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...che si è bloccato tutto! Sei stato una comparsa? Per quali produzioni cinematografiche o televisive hai lavorato? Qualche aneddoto interessante?

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andrea mercoledì 12 dicembre 2007
due film
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Voglio indicare due film che non ho visto, e che vorrei al più presto vedere, che dovrebbero essere piuttosto interessanti: "Un'altra giovinezza" di Coppola, uscito da pochissimo, e "L'età barbarica". Li avete visti? Che ne pensate? Penso che quello di Coppola potrebbe essere un bel film...

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luc mercoledì 12 dicembre 2007
comparsa scomparsa
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ho lavorato poco perchè il capogruppo che ci dava lavoro era un vecchio gay e mi guardava strano. a dire la verità lo trovavo un ambiente squalliduccio. in un film di montesano facevo il rivoluzionario cubano, in un altro il carcerato (i registi capivano al volo il tipo...), in un altro c'era giuliano gemma che voleva rimorchiare le ballerine di raffaella carrà e andava regolarmente in bianco.

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reiver mercoledì 12 dicembre 2007
alla ricerca di luc
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"Un film di Montesano"?Ma ci devi dire subito qual'è,così partiamo alla ricerca!Non pensavo che ad Andrea potessero piacere Hill e Spencer,sono piacevolmente sorpreso.Luc già lo sa,a me piacciono tantissimo.Non solo i "Trinità",che pure sono inarrivabili (e ringrazio Luc per la dritta sulle cascatelle...),ma anche qualche altro film,compresi i western "seri" come "I 4 dell'Ave Maria".Concludo dicendo che non ho visto l'ultimo di Coppola.Di lui mi piace moltissimo anche "Rusty il selvaggio",un film che piacerebbe a Luc,ne sono sicuro.Così come potrebbero piacergli due western anarchici:"I professionisti" e "Il mucchio selvaggio",dove avrebbe potuto interpretare o Tector o Lyle Gorch,sarebbe stato perfetto.

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luc mercoledì 12 dicembre 2007
a reiver, grande westernologo
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lo dico davvero. mucchio selvaggio è ottimo, io me la sarei data a gambe comunque, ma nei film alla fine la cristiana redenzione deve vincere. mi piace anche il west serio di spencer/hill. che ne dici di "corvo rosso non avrai il mio scalpo"? una spiritosaggine per farti arrabbiare: il west più realista della storia è..."i segreti di brokeback mountain", nel senso che l'omosex era molto diffusa fra i cowboy come lo è oggi fra i "gauchos" sudamericani, sai com'è, la solitudine...ho letto tutto il dibattito seguito alla tua (da me condivisa) recensione: ma perchè alle donne piacciono tanto i gay e i film che parlano di gay? hai letto i miei dibattiti su "kramer contro kramer"? e la mia recensione molto scientifica di "pretty woman"?

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andrea giovedì 13 dicembre 2007
a reiver e luc
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Vero, Luc, vogliamo sapere il nome del film con Montesano! Il mondo dello spettacolo è un bel po' squallido, poi dipende pure dal tipo di produzione. Comunque i film di Spencer e Hill mi sono sempre piaciuti, forse perché ci sono molto affezionato da quando ero bambino... Che ne pensate di "Il mio nome è nessuno", prodotto e in parte diretto da Leone? Io lo vidi tempo fa, ma non lo ricordo bene. Ho letto che l'ultimo film di Coppola è tratto da un libro di uno storico delle religioni, e ha un alto contenuto filosofico, anche piuttosto complesso. Luc, a te interesserebbe di sicuro, va' a dare un'occhiata alla sua scheda qui su mymovies...

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reiver giovedì 13 dicembre 2007
brokeback cowboy?
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"Corvo rosso..." mi piace molto,così come "Ucciderò Willie Kid",altro film filoindiano,con Redford "cattivo".Non ho difficoltà a credere che molti cowboys fossero gay (a meno che non provassero attrazione per le mucche) ,c'erano anche tra gli indiani (e non erano discriminati).Ma il difetto di "Brokeback" non è quello,ma il fatto di essere (almeno per me) un polpettone melenso,altro che western.Per esempio in "Papillon" viene tratteggiata una figura di gay non stereotipata,che prende per il collo Steve McQueen e quasi lo sgozza.Perchè alle donne piacciono i film sugli omosessuali?Me lo sono chiesto anch'io,ma non ho trovato ancora una risposta...che non sia la banale considerazione:"per la loro(dei gay)sensibilità ". [+]

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reiver giovedì 13 dicembre 2007
reiver contro kramer
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In quello che dici c'è sempre più buon senso di quanto tu stesso,forse,non voglia far credere.E' vero.il matrimonio è diventato ormai una specie di campo minato,basta un passo falso e...boom!Mio cugino è sposato,ha 3 figli che vede solo la sera quando torna dal lavoro,come la moglie.Cenano assieme,poi sono così stanchi che a letto dormono solamente...e i figli li deve "crescere" qualcun altro,la nonna o la "tata".Ha senso?Probabilmente sì,è la società che si evolve,e dell'"occidente" noi prendiamo solo i lati negativi...Le famiglie ormai si dissolvono per la mancanza di riferimenti educativi.Ma insomma, perchè mi devo sposare se la mia futura moglie fisicamente non mi piace,non sa cucinare,vuole che sia io a badare ai figli e non capisce un cazzo di cinema?(Domanda che mi sono fatto tre an [+]

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reiver giovedì 13 dicembre 2007
richy woman
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Per quanto riguarda invece la domanda amletica:"Perchè alle donne piacciono quelli ricchi"?Si può anche fare dell'ironia,ma una spiegazione possibile è la ricerca (ancestrale) di sicurezza per i figli,che nella società occidentale si traduce in "denaro".Il personaggio di Gere in "Pretty woman" riassume tutte le caratteristiche positive cercate da una ragazza:è bello,ha la giusta maturità (leggi:capelli brizzolati),è ricchissimo e pure intelligente.Praticamente un mio sosia,eccetto il conto in banca(...)Ovviamente è un discorso generale,che non vale per tutte le donne,non si può fare di tutta l'erba un fascio.Ma è una spiegazione plausibile,o per lo meno possibile.

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luc giovedì 13 dicembre 2007
ancora più originale
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la struttura sociale naturale dell'uomo è quella MATRILINEARE: l'individuo fa capo in tutto e per tutto alla propria famiglia allargata materna. io eredito da mio zio materno, mi educa mio zio materno, ho obblighi nei confronti dei figli di mia sorella più che verso i miei, anzi, spesso non sono sicuro che sono i miei (data la promiscuità sessuale) e spesso neanche conosco il ruolo maschile nella procreazione! in una situazione del genere, per i bisogni economici, la donna conta sulla sua famiglia di provenienza e NON SUL COMPAGNO! quindi l'ancestrale ricerca di sicurezza per i figli non comporta un'ancestrale tendenza a rubare il compagno ricco. questa struttura è per me la migliore possibile: scollegando sesso ed economia l'istinto sessuale si libera di pesanti fardelli. [+]

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luc giovedì 13 dicembre 2007
originalissimo!
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le società patrilineari, che sviluppano violenza perchè reprimono la sessualità, hanno fatto molto per massacrare quelle matrilineari, ma anche in quelle patrilineari i residui matrilineari sono presenti. alcuni esempi stupidi: i miti delle "immacolate concezioni" in cui il maschio non interviene, la linea di discendenza non paterna dei re di roma, la tendenza dei maschi brasiliani a fuggire dagli obblighi familiari di natura economica, e addirittura...la parentela zio-nipote di paperone-paperino-quiquoqua!

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reiver giovedì 13 dicembre 2007
domande
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Sull'argomento ne sai sicuramente più di me,quindi ti faccio una domanda:ammettendo che la società "matrilineare" sia migliore,cioè più "naturale",si potrebbe tornare ad essa senza sconvolgimenti traumatici nell'economia e nella politica?E il grado di sviluppo tecnologico dell'occidente è legato in qualche modo alla "patrilinearità" oppure no?Attendo risposte...e intanto ti ringrazio sinceramente per il "grande westernologo".

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luc giovedì 13 dicembre 2007
scienza e politica...
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...sono 2 cose diverse. ho scritto sulle strutture matrilineari soprattutto per dire che l'interesse delle donne per la posizione finanziaria del compagno non ha niente a che vedere con la natura o la genetica. a me interessa la scienza. certo che la conoscienza può stimolare idee politiche. nello specifico, logicamente un ritorno alla matrilinearità avrebbe conseguenze devastanti per la struttura esistente. la patrilinearità è legata allo sviluppo economico perchè i maschi, anche inconsciamente, sono stimolati a moltiplicare la loro potenza economica per piacere alle donne e vincere la loro ritrosia (culturalmente condizionata da concetti religiosi sessualmente repressivi). tira più un pelo di f. [+]

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luc giovedì 13 dicembre 2007
luc sul set
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il film di montesano era "a me mi piace". non lo andai a vedere, non vale la pena, per una comparsa in una scena di pochi minuti. manco mi ricordavo il titolo, l'ho cercato qui sul sito. x andrea: "un'altra giovinezza" potrebbe essere interessante. ho studiato accuratamente alcuni testi di mircea eliade (trattato di storia delle religioni, lo sciamanismo ecc.) che pullulano di idee frizzanti anche se con concezioni di fondo opposte alle mie: eliade era abbagliato dallo spiritualismo junghiano nonchè politicamente nazifascista (è lì che si va a parare se si segue coerentemente l'ammirazione per la spiritualità orientale).

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reiver giovedì 13 dicembre 2007
excalibur
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Grazie per la risposta.Ho letto la tua recensione di "Excalibur",interessante ed originale,come al solito.Non vorrei invadere lo spazio di "Apocalypse now" parlando di un altro film ma ti devo fare una domanda:perchè i re ebrei erano omosessuali?Non so se Boorman (regista-naturalista) abbia concepito il film proprio così ma sono d'accordo sul fatto che "è adatto al potere chi rinuncia all'istinto sessuale":basta vedere i politici,grassi e mollicci...Detto questo,voglio vedere se riesco a procurarmi "A me mi piace",che ho visto una volta,un secolo fa.

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luc giovedì 13 dicembre 2007
rispondo sul forum di excalibur
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"a me mi piace" lascialo perdere...

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andrea venerdì 14 dicembre 2007
a luc gli piace
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Su IMDb "A me mi piace" è valutato 6.6, qui su Mymovies compare come "consigliato", e buon esordio alla regia di Montesano. Montesano regista? Luc, tu che l'hai visto davanti e dietro la macchina da presa, lascio a te la parola...

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luc venerdì 14 dicembre 2007
montesano regista...
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...non ho la capacità tecnica di giudicarlo. ricordo solo una persona veramente alla mano, all'opposto di un zeffirelli p.es. che ho conosciuto anche meglio. ho conosciuto molta gente famosa perchè lavoravo in banca in una zona di roma piuttosto "in", registi, attori, cantanti, calciatori. caniggia era mio amico, andavamo insieme a fare footing (lo battevo). tornando a montesano, aveva un inguaribile difetto: era della LAZIO.

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luc venerdì 14 dicembre 2007
caro reiver
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tutti i nostri commenti a excalibur sono scomparsi, eppure non contenevano nè turpiloquio nè calunnie. evidentemente ci sono argomenti che non possono essere analizzati scientificamente. un mio intervento citava solo versetti della bibbia dal 1o libro di samuele e dai salmi: la bibbia esprime "turpiloquio e calunnie"?

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andrea venerdì 14 dicembre 2007
zeffirelli?
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Che mi dici di Zeffirelli? A me non ha mai fatto tantissima simpatia, lui era un grande ammiratore di Visconti, che però era tutt'altra merce...

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reiver venerdì 14 dicembre 2007
x luc
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L'ho notato anch'io.E' successo spesso anche a me (soprattutto in passato) di vedere i miei commenti "tagliati" senza nessun motivo (senza cioè che contenessero turpiloquio e calunnie).Credo (e spero) che non si tratti di censura...E' comunque una prassi assurda,perchè nei sei mesi in cui ho frequentato questo sito ho visto post molto offensivi,contenenti persino minacce,regolarmente accettati dalla redazione.Ma come sei romanista e lo dici solo ora?Lo sono anch'io,anche se l'amore di una volta si è molto affievolito.La "psicosi",come la definisci tu,mi è passata.

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luc sabato 15 dicembre 2007
x andrea e reiver
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zeffirelli con gli infimi impiegati manco ci parlava, solo coi direttori galattici, un cattolico esemplare, e mi fermo qui che sputtanare la gente è pericoloso. reiver: ma non è che ti sbagli col messina che è pure giallorosso? sulle questioni bibliche di excalibur che dici, ci riprovo? se mi spariscono di nuovo allora non può essere un caso. ma dico io: non si può dire che un re di un popolo di 3000 anni fa era omosex? chi potrebbe sentirsi offeso da questo? quel popolo? gli omosex? o il vaticano?

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reiver sabato 15 dicembre 2007
x luc "giallorosso"
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Messina?Non offendiamo (scherzo),Catania casomai...In realtà ho cominciato a tifare Roma a 8 anni,nel 1981.Mi piaceva il colore delle maglie,ed ero fissato con Pruzzo e Falcao.In una zona totalmente juventina,puoi immaginare come fossi accolto dopo ogni sconfitta (ero l'unico romanista,e lo sapevano tutti).Per quanto riguarda i commenti cancellati,per me non c'è bisogno di riscriverli,"ho afferrato il concetto".Prova se vuoi,vedi che succede...Per un certo periodo mi avevano preso di mira e cancellavano qualsiasi cosa scrivessi,anche le cavolate o i commenti più innocenti.Censura?Stupidità?Non lo so...

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paleutta (massimo) sabato 15 dicembre 2007
è successo spesso anche a me
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e pensare che i miei interventi non sono mai ne offensivi (almeno spero) ne troppo destabilizzanti. Boh...mi piacerebbe che ogni tanto qualcuno della redazione si facesse vivo come moderatore ad esempio e mi piacerebbe tanto poter rispondere, lasciando un commento, alle recensioni dei critici giornalisti ed anche al Morandini e Farinotti. Anche loro ogni tanto fanno qualche recensione un pò di "parte" anche se devo essere onesto, quello che scrivono è molto interessante (quando sono interessati loro) ed istruttivo anche.

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andrea sabato 15 dicembre 2007
codice da vinci?
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Avete nominato l'Opus dei, e mi è venuta una domanda in mente: cosa ne pensate del fenomeno megagalattico del Codice Da Vinci? Luc, sono molto curioso di sapere il tuo parere in merito. Il mio è che se si vuole criticare la religione cattolica non c'è bisogno di inventare storie ex novo, bastano già molte storie vere...

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andrea domenica 16 dicembre 2007
vai, luc...
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...attendiamo i tuoi pareri sul Codice Da Vinci! In effetti 2000 anni hanno sicuramente comportato innumerevoli "errori di trascrizione" nella rivisitazione dei 4 vangeli...

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luc domenica 16 dicembre 2007
ho recensito il codice..
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.. da vinci.

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tramonto1883 martedì 19 febbraio 2008
ottimo non basta, è un c.lavoro
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Sono d'accordo abbastanza con te, ma un paio di cose.Il film è del 1979,gli anni lisergici erano passati già da un po'. Secondo: quali sarebbero film migliori sul Vietnam? Platoon, nato il 4 luglio? Non credo

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