goruz
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martedì 31 agosto 2010
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caccia al cervo, caccia all'uomo.
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Un solo colpo nel fucile per uccidere il cervo, e un solo colpo nella pistola per uccidere un uomo. Da predatore a vittima, l'uomo deve tirare fuori tutte le sue risorse fisiche e psichiche per sopravvivere, il soldato viene catapultato in un gioco da cui non riesce più a uscire, anche quando ritorna a casa la sua vita non è più la stessa. Mike/De Niro forse riesce ad identificarsi nel cervo che rispetta quando caccia, sa che se è fallito il colpo che doveva ucciderlo deve scappare, continuare a correre e a vivere. Non riesce a fare lo stesso Nick, che cerca ossessivamente il colpo mortale, viene spersonalizzato, non riesce più a trovare una sua identità, non sa più se è vittima o predatore tale è l'angoscia che porta dentro, non accetta di essere vivo.
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Un solo colpo nel fucile per uccidere il cervo, e un solo colpo nella pistola per uccidere un uomo. Da predatore a vittima, l'uomo deve tirare fuori tutte le sue risorse fisiche e psichiche per sopravvivere, il soldato viene catapultato in un gioco da cui non riesce più a uscire, anche quando ritorna a casa la sua vita non è più la stessa. Mike/De Niro forse riesce ad identificarsi nel cervo che rispetta quando caccia, sa che se è fallito il colpo che doveva ucciderlo deve scappare, continuare a correre e a vivere. Non riesce a fare lo stesso Nick, che cerca ossessivamente il colpo mortale, viene spersonalizzato, non riesce più a trovare una sua identità, non sa più se è vittima o predatore tale è l'angoscia che porta dentro, non accetta di essere vivo. Una superba visione e una esemplare denuncia degli orrori della guerra.
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giorpost
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venerdì 20 agosto 2010
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il film
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La decade degli anni 70 ha regalato al mondo diversi modi per trascorrere ore spensierate, liete, divertenti o spunti culturali di rilievo per scatenare dibattiti, chiacchierate, scambi d'opinione. Oltre alla disco music e ai pantaloni a zampa d'elefante, oltre all'acceso scontro politico (sfociato spesso in spargimento di sangue), oltre al rock graffiante dei Led Zeppelin e dei Deep Purple e a quello sintetizzato/psico/allucinato dei Pink Floyd, oltre tutto ciò, è arrivato nel '78 (per sigillare nel firmamento il decennio)il miglior film della storia: Il Cacciatore. E' ovvio, ogni singolo individuo ha il Suo miglior film, le persone spesso si affezionano ad un personaggio, si immedesimano in esso.
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La decade degli anni 70 ha regalato al mondo diversi modi per trascorrere ore spensierate, liete, divertenti o spunti culturali di rilievo per scatenare dibattiti, chiacchierate, scambi d'opinione. Oltre alla disco music e ai pantaloni a zampa d'elefante, oltre all'acceso scontro politico (sfociato spesso in spargimento di sangue), oltre al rock graffiante dei Led Zeppelin e dei Deep Purple e a quello sintetizzato/psico/allucinato dei Pink Floyd, oltre tutto ciò, è arrivato nel '78 (per sigillare nel firmamento il decennio)il miglior film della storia: Il Cacciatore. E' ovvio, ogni singolo individuo ha il Suo miglior film, le persone spesso si affezionano ad un personaggio, si immedesimano in esso. Dànno risalto magari alla colonna sonora di un film, alla storia "facile" come può essere quella basata su un boss italo-americano interpretato magistralmente da un Brando con tanto di pezzetti di formaggio nelle mandibole. Ma in questo Film, nulla di tutto ciò è presente. Nulla è banale. Nulla è scontato. Non esiste il personaggio. Non c'è la colonna sonora (al limite solo il ritornello tristemente allegro di Can't take my eyes off of you). Non c'è la storiella facile. Quì c'è l'idiozia dell'uomo. Quì c'è il cinismo dell'America. Quì c'è la morte sotto forma di scommessa. Anche per il sottoscritto, che non disdegna affatto la storia classica del personaggio ad effetto che diventa eroe o muore per non diventarlo, ha dovuto constatare che codesta opera rimarca il fatto che ci sono uomini (come Cimino) che non hanno bisogno di storielle per emozionare fino al midollo le persone raccontando loro lo schifo nel quale vive oggi (si, oggi) la popolazione mondiale. Il Cacciatore è, grazie a De Niro e a Walken (con 2 interpretazioni sbalorditive), grazie alla Streep, grazie alle riprese in esterna del Vietnam, grazie al matrimonio ortodosso/ucraino dell'inizio del film, grazie alla scena bellissima della risata seguita dal pianto sulla palafitta/prigione di De Niro mentre è costretto alla roulette russa, grazie al cervo che guarda e scappa e a quella mano che non preme il grilletto (ancora De Niro), grazie alla sceneggiatura, al soggetto e alla regia tutto curato da Mr Michael Cimino, grazie a tutto questo e ad altro che ora mi sfugge, questo è il Film. Dolore, terrore, tortura psicologica. Persino De Niro ha dichiarato (e c'è da credergli) di aver sofferto nel girare alcune scene. Il governo che manda i suoi cittadini felici ed onesti lavoratori (magari con l'hobby insano della caccia) a morire o, peggio, a perdere le gambe, a prendere malattie veneree, a perdere il lume della ragione per chissà quale non meglio precisata motivazione. Dal paradiso all'abisso infinito senza possibilità di ritorno e senza spiegazione alcuna. Il ritratto perfetto degli USA (insieme ad un altro caposaldo del Cinema che è Taxi Driver). Un tempo avrei detto che il Cinema era Via col Vento o il Padrino. Magari Casablanca oppure Gioventù Bruciata. No. Il Cinema è Il Cacciatore. E non era facile per Cimino visto che in quello straordinario decennio uscirono capolavori come Apacalyps Now, Taxi Driver, Il Padrino, solo per ripetere o citarne alcuni. Grazie Michael. Grazie Christopher. Thanks Bob. Loro sono Leggenda.
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annalinagrasso
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mercoledì 28 luglio 2010
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la lotta dell'uomo contro se stesso e la sua anima
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Guardando il cacciatore si è pervasi durante tutto il film da una sensazione di inquietudine, da un brivido di morte attraverso gli sguardi e i volti dei protagonisti, dei reduci della guerra del Vietnam, dei sopravvissuti e dei loro ritorni alla vita di tutti i giorni, quella che era prima di approdare all’inferno.
Michael (De Niro), Nick (Walken) e Steven (Savage) sono tre amici di origine ucraina che lavorano come operai metallurgici a Clairton,accomunati dalla stessa passione: la caccia al cervo e dall’entusiasmo di partire per il Vietnam, festeggiando il matrimonio di uno di loro. Ma l’impatto con la guerra sarà secco e atroce e li segnerà per sempre: catturati dai Vietcong subiscono la tortura della roulette russa ma grazie ad un piano di Michael riescono a fuggire.
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Guardando il cacciatore si è pervasi durante tutto il film da una sensazione di inquietudine, da un brivido di morte attraverso gli sguardi e i volti dei protagonisti, dei reduci della guerra del Vietnam, dei sopravvissuti e dei loro ritorni alla vita di tutti i giorni, quella che era prima di approdare all’inferno.
Michael (De Niro), Nick (Walken) e Steven (Savage) sono tre amici di origine ucraina che lavorano come operai metallurgici a Clairton,accomunati dalla stessa passione: la caccia al cervo e dall’entusiasmo di partire per il Vietnam, festeggiando il matrimonio di uno di loro. Ma l’impatto con la guerra sarà secco e atroce e li segnerà per sempre: catturati dai Vietcong subiscono la tortura della roulette russa ma grazie ad un piano di Michael riescono a fuggire. Il rientro in patria? Michael tornerà plurimedagliato, Steven perde l’uso delle gambe e Nick si avventura per Saigon inseguendo la morte in una bisca dove si gioca alla roulette russa. Michael Cimino sovverte l’analisi storico-politica (abusata) e si avvale degli imperativi etici, “sacralizzando”alcuni momenti del film (primo fra tutti quello del matrimonio con rito ortodosso); non interessa la polemizzare intorno alla questione della guerra se giusta o sbagliata, sullo scontro ideologico,seppur quella guerra sia rimasta straordinariamente impressa nell’opinione collettiva. Il regista si sofferma sugli effetti che la guerra produce nell’uomo, non solo per chi è partito ma anche per chi è rimasto.
Cimino punta sul valore della metafora: la caccia al cervo e la roulette russa ovvero “un colpo solo” come dice Michael all’amico Nick, legato a lui da un rapporto speciale;proprio in virtù di questo rapporto l’idealista e forte Michael è pronto a sacrificare la propria vita per quella dell’amico,il sensibile ed introverso Nick, ormai devastato, smarrito,confuso,desideroso solo della morte. Il rapporto tra cacciatore e preda, la loro evoluzione e la loro fine, il rapporto tra il cacciatore Michael e la sua preda,che mentre prima colpiva con grande freddezza e lucidità il cervo, dopo il Vietnam, fallisce inconsciamente un colpo facile, ma anche il rapporto tra l’uomo Michael e se stesso, la morte. Ci sono poi anche i momenti di stallo, di monotonia, considerati da parte della critica il punto debole del film, insieme al finale “nazionalistico”; una monotonia terribilmente realistica, vera che coinvolge anche Linda (Meryl Streep al suo primo ruolo importante), fidanzata prima della partenza per la guerra, di Nick e ora confortata da Michael, proprio lei sarà ad intonare alla fine fine “God bless America”, non per una presa di posizione reazionaria, ma come un modo consolatorio e commemorativo per l’amico Nick legato al lamento di una Nazione in ginocchio, allo smarrimento dei piu’ giovani; una ferita insanabile. Tutto questo diviso in 3 parti, per descrivere in maniera potente, toccantea tratti malinconica, il prima, il durante e il dopo l’inferno, per descrivere un capolavoro della filmografia non solo riguardante la guerra, ma mondiale, insieme a pellicole come Apocalypse Now, e che ha in sé quell’umanesimo presente anche nel capolavoro di Renoir, La grande illusione. Cinque premi Oscar: film (1978), regia,montaggio, suono, Christopher Walken come migliore attore non protagonista. De Niro strepitoso, tant’è che poco tempo dopo dichiarò che “Il cacciatore” è stato l’unico film che l’ha segnato in termini fisici e psicologici.
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ivan91
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giovedì 10 giugno 2010
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uno dei migliori film sul vietnam
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un film spettacolare che mostra di come sia impossibile condurre una vuita normale dopo una esperienza così devastante. Robert de niro come sempre al massimo delle sue capacità interpretative, meryl streep al suo primo ruolo importante è divina. la ruolette russa e rappresentata molto bene e rende bene l'idea di tutto l'orrore che si scatena in quei giorni fatali in cui sono stati torturarti tanti doldati americani!!!! film di taglio espressionista che alterna tempi dilatati a scorci fulminei: un film che meritata di essere visto per capire come la follia che si scatena dalla guerra e trasforma e disumanizza gli uomini privandoli di sentintimenti, sia inutile!!!!
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il cinefilo
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lunedì 17 maggio 2010
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uno dei grandi film degli anni settanta
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IL CACCIATORE di Micheal Cimino si può definire a tutti gli effetti uno dei film più belli che gli anni settanta ci abbiano mai consegnato.
TRAMA: Il film racconta la storia di tre operai della Pennsylvania le cui esistenze verranno letteralmente stravolte dalla tragedia del conflitto in Vietnam e dal trauma della "roulette russa"...RECENSIONE: Micheal Cimino,a ben vedere,non è particolarmente interessato a raccontare nel dettaglio tutta le brutalità del conflitto nel sud-est asiatico(che invece è alla base di APOCALYPSE NOW) quanto,più che altro,raccontare i costumi,i vizi e le speranze degli Stati Uniti negli anni di quella guerra devastante e dalla quale sono usciti perdenti e riesce a descriverli con un realismo e una "sincerità" veramente commoventi e unici.
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IL CACCIATORE di Micheal Cimino si può definire a tutti gli effetti uno dei film più belli che gli anni settanta ci abbiano mai consegnato.
TRAMA: Il film racconta la storia di tre operai della Pennsylvania le cui esistenze verranno letteralmente stravolte dalla tragedia del conflitto in Vietnam e dal trauma della "roulette russa"...RECENSIONE: Micheal Cimino,a ben vedere,non è particolarmente interessato a raccontare nel dettaglio tutta le brutalità del conflitto nel sud-est asiatico(che invece è alla base di APOCALYPSE NOW) quanto,più che altro,raccontare i costumi,i vizi e le speranze degli Stati Uniti negli anni di quella guerra devastante e dalla quale sono usciti perdenti e riesce a descriverli con un realismo e una "sincerità" veramente commoventi e unici.
Il film in questione,però,è anche un film su un amicizia maschile(che è stata portata di rado al cinema con una tale "perfezione"e intensità) che potrebbe ricordare,a tratti,la stessa amicizia virile vista in UN MERCOLEDI DA LEONI e che,nel capolavoro di Cimino,troverà il suo apice nel momento in cui Micheal(R.De Niro)deciderà di tornare a Saigon a cercare l'amico scomparso Nick(C.Walken).
Il film può vantare numerose sequenze memorabili che ho deciso di elencare: 1:la lunga sequenza della processione in chiesa. 2:la sequenza raccapricciante in cui i tre amici vengono obbligati dai Vietnamiti a partecipare alla mortale "roulette russa". 3:la sequenza in cui Micheal si ritrova faccia a faccia con Nick per il gioco sadico sopra citato. 4:le scene finali in cui Micheal e i compagni sono seduti attorno al tavolo e cantano "God Bless America"(metafora di una nazione consapevole della sconfitta).
In quest'opera mi sento in dovere di citare una scena(interpretabile come allegoria o come metafora a seconda dei punti di vista)che è quella in cui i tre amici vanno a caccia dei cerbiatti nei boschi...si tratta di un film che trova il suo punto di forza nella "sostanza" più che nell' "abilità tecnica"(intesa come inquadrature molto elaborate e piani-sequenza complessi come in FULL METAL JACKET di Stanley Kubrick)e lo rende,sommando tutto ciò che ho ammirato di quest'opera, un operazione cinematografica indimenticabile da vedere e rivedere più volte.
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roby100484
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lunedì 5 aprile 2010
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affresco struggente
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Ignoravo la conoscenza di questo film. Guardandolo si comprende veramente che ti lascia un segno, ti trasmette qualcosa. Un vero capolavoro in tutti i sensi, dalla regia, alla sceneggiatura alle interpretazioni degli attori. De Niro e Walken su tutti. Consiglio a tutti a non fermarsi dopo 10 minuti. All'inizio potrebbe sembrare un film lento e senza una trama precisa. Pazientate e lasciatevi trascinare dalla storia. Ne sarete ricompensati
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alex41
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giovedì 11 febbraio 2010
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il più grande film degli anni settanta
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Un solo colpo nel fucile per uccidere il cervo, la vittima, è la metafora di Robert De Niro in un film giustamente diventato un cult degli anni settanta. Diretto con maestria da Michal Cimino, il secondo ad avere portato Clin Eastwood al successo dopo Sergio Leone, e interpretato da grandissimi attori, oltre al magistrale De Niro, all'esordiente Cristopher Walken già premiato all'Oscar e infine una giovane e bella Meryl Streep. Pur essendo un film basato sulla Guerra, non mostra assolutamente scene di fucilate o di bombe su un sentiero di soldati, bensì la parte oscura, quella più crudele, ovvero la roulette russa dei Vietcong. Un gioco della morte, possiamo dire.
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Un solo colpo nel fucile per uccidere il cervo, la vittima, è la metafora di Robert De Niro in un film giustamente diventato un cult degli anni settanta. Diretto con maestria da Michal Cimino, il secondo ad avere portato Clin Eastwood al successo dopo Sergio Leone, e interpretato da grandissimi attori, oltre al magistrale De Niro, all'esordiente Cristopher Walken già premiato all'Oscar e infine una giovane e bella Meryl Streep. Pur essendo un film basato sulla Guerra, non mostra assolutamente scene di fucilate o di bombe su un sentiero di soldati, bensì la parte oscura, quella più crudele, ovvero la roulette russa dei Vietcong. Un gioco della morte, possiamo dire. Lo spettatore resta coinvolto nella storia fino alla fine, con il fiato sospeso, fino al finale risolutivo. Bella colonna sonora, UN CAPOLAVORO DEGNO DI ESSERE VISTO E RIVISTO.
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chriss
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domenica 31 gennaio 2010
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" un colpo solo..."
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Tanti anni fa, non ricordo quanti, mio fratello, appassionato di film di guerra ( spece sul Vietnam), mi disse: " Stasera butta il telecomando...c' è il Cacciatore in tv." Il film, che si apre col fastoso matrimonio di Steven, narra la vicenda di tre amici che partono per il Vietnam...Catturati dai vietcong, dovranno sfidarsi tra di loro in un macabro gioco di morte chiamato roulette russa. Riusciranno a fuggire con uno stratagemma di Michael, che, dei tre amici resto illeso, sia nel corpo che nello spirito... Steven verrà ricoverato in un ospedale per veterani ( ha perduto l' uso delle gambe), mentre Nick, come scioccato, è rimasto a Saigon a giocare con la sua pelle alla roulette russa: la guerra lo ha dilaniato nello spirito.
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Tanti anni fa, non ricordo quanti, mio fratello, appassionato di film di guerra ( spece sul Vietnam), mi disse: " Stasera butta il telecomando...c' è il Cacciatore in tv." Il film, che si apre col fastoso matrimonio di Steven, narra la vicenda di tre amici che partono per il Vietnam...Catturati dai vietcong, dovranno sfidarsi tra di loro in un macabro gioco di morte chiamato roulette russa. Riusciranno a fuggire con uno stratagemma di Michael, che, dei tre amici resto illeso, sia nel corpo che nello spirito... Steven verrà ricoverato in un ospedale per veterani ( ha perduto l' uso delle gambe), mentre Nick, come scioccato, è rimasto a Saigon a giocare con la sua pelle alla roulette russa: la guerra lo ha dilaniato nello spirito. Michael tenterà, invano, di salvarlo, sfidandolo proprio a quel macabro gioco che tanto diverte i vietnamiti. Il finale è intenso e drammatico, ma non poteva essere altrimenti. Oggi, dopo tanti anni, devo ringraziare mio fratello! Il Cacciatore non è il più grande film che io abbia mai visto: il Cacciatore è il film che amo di più in assoluto. Il Cacciatore è il film! Perché, in tutto e per tutto, è un capolavoro assoluto...Grande cast ( su tutti Meryl Streep che improvvisava), grande colonna sonora ( Cavatina di Stanley Meyers), grande trama, grande Cimino che dedicò tantissimo impegno al suo capolavoro. Non a caso questo film, che tratta di argomenti delicatissimi come la guerra e l' amicizia, è stato scelto per la preservazione al Nacional Film Registry degli Stati Uniti d' America...Consiglio, a chi non lo avesse visto, di guardarlo con molta attenzione. Dentro i suoi 179 minuti c' è un pezzetto di storia americana! Una storia atroce s' intende! Il suo messaggio è fortissimo: la guerra devasta tutto, ma non l' amicizia! Un vero amico, per un altro, va anche all' inferno: costi quel che costi. Bel colpo Cimino...anzi: un colpo solo!
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chriss
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sabato 9 gennaio 2010
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il miglior film sull' amicizia...
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Forse, quando ho veduto il cacciatore per la prima volta nella mia vita, ero ancora troppo piccolo per comprendere a pieno cosa potessero fare, nella mente degli uomini, gli orrori e le atrocità di una guerra combattuta lontano da casa, lontano dagli amici e dagli affetti: Ogni ragazzo vuole gioire, fare l' amore, andare a lavorare, ma, fare la guerra è tutt' altro affare: col tempo ti logora e mutila il cervello ( Un esempio su tutti è Taxi Driver, altro indimenticabile piccolo capolavoro cinematografico)...Ma, Il Cacciatore, non è soltanto questo! E' la storia di un matrimonio, di un gruppo di amici, è la storia di una caccia al cervo, di una drammatica roulette russa tra compagni e, su tutto, di una grande amicizia! Ho rivisto ancora questo film negli anni e lo trovo sempre struggente.
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Forse, quando ho veduto il cacciatore per la prima volta nella mia vita, ero ancora troppo piccolo per comprendere a pieno cosa potessero fare, nella mente degli uomini, gli orrori e le atrocità di una guerra combattuta lontano da casa, lontano dagli amici e dagli affetti: Ogni ragazzo vuole gioire, fare l' amore, andare a lavorare, ma, fare la guerra è tutt' altro affare: col tempo ti logora e mutila il cervello ( Un esempio su tutti è Taxi Driver, altro indimenticabile piccolo capolavoro cinematografico)...Ma, Il Cacciatore, non è soltanto questo! E' la storia di un matrimonio, di un gruppo di amici, è la storia di una caccia al cervo, di una drammatica roulette russa tra compagni e, su tutto, di una grande amicizia! Ho rivisto ancora questo film negli anni e lo trovo sempre struggente. Credo che in assoluto sia uno dei miei preferiti, spece verso la fine, dove si narra di amicizia, uno dei legami sociali di cui si parla sempre meno. Perché, talvolta, questo sentimento, è anche più bello dell' amore stesso! Il Cacciatore, sapientemente diretto da un grande Cimino, rimarrà nella storia del cinema come uno dei più grandi films mai concepiti. Mi pare banale e superfluo parlare degli attori che, ovviamente, sono tutti perfetti. Che dire poi della musica di Stanley Myers? Struggente e malinconica! Epica la scena della roulette russa...
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riccardo-87
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domenica 13 dicembre 2009
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a nick
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de niro interpreta magistralmente michael,che,dopo aver vissuto una vita in armonia con le sue passioni-come la caccia-e in allegria con gli amici,dopo la guerra del vietnam si trova a dover affrontare un nuovo e ben più duro tipo di vita:quella del reduce del vietnam.ma,benchè questo film ruoti tutto attorno al tema"guerra",le scene di guerra sono molto poche..il film infatti mira non a soffermarsi sulle atrocità della guerra-come invece si vede in platoon o in full metal jacket-ma ad analizzare gli effetti che la guerra ha sugli esseri umani,come le vite cambiano,la difficoltà delle persone a reinserirsi nella vita comune di tutti i giorni,e in questo senso serve a ricordarci che i segni della guerra non svaniscono con la fine della guerra,ma che durano per tutta la vita.
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de niro interpreta magistralmente michael,che,dopo aver vissuto una vita in armonia con le sue passioni-come la caccia-e in allegria con gli amici,dopo la guerra del vietnam si trova a dover affrontare un nuovo e ben più duro tipo di vita:quella del reduce del vietnam.ma,benchè questo film ruoti tutto attorno al tema"guerra",le scene di guerra sono molto poche..il film infatti mira non a soffermarsi sulle atrocità della guerra-come invece si vede in platoon o in full metal jacket-ma ad analizzare gli effetti che la guerra ha sugli esseri umani,come le vite cambiano,la difficoltà delle persone a reinserirsi nella vita comune di tutti i giorni,e in questo senso serve a ricordarci che i segni della guerra non svaniscono con la fine della guerra,ma che durano per tutta la vita. de niro è straordinario,ma dimenticarsi di christopher walken,john savage e meryl steep sarebbe un errore imperdonabile..walken,in arte nick chevotarevich,è forse la spalla più azzeccata per de niro,e riesce a stare al livello di questo per tutto il film,come dimostrano scene quali il dialogo tra i dueprima del matrimonio tra steven e angela,dove walken dice"a me piacciono gli alberi..come sono sulle montagne..sono.. diversi"e de niro"sei il solo con cui vado a caccia volentieri..mi piace perchè hai qualcosa dentro..se non ci fossi tu andrei da solo a caccia..gli altri sono bravi ragazzi,gli voglio bene,ma se non ci fossi tu andrei solo".ma se vogliamo prendere un'altra scena in esame credo che l'ultimo incontro tra i due sia la più straordinaria testimonianza del livello di questi attori,e che da una definitiva critica alla guerra che miete le sue vittime non solo sul campo di battaglia,ma anche fuori da questo.il legame tra i due amici sembra talmente forte da riuscire a sconfiggere la guerra,ma è solo un attimo illusorio,dopo il quale nick preme il grilletto e muore tra le braccia del suo amico michael,a cui restano solo lacrime e rammarico per un successo che aveva appena intravisto per un attimo.se poi si vuole dire due parole su meryl streep,credo che le più adatte siano queste:quando entra lei in scena essa si illumina.linda infatti porta la luce e la dolcezza in un film duro,ed è la figura che sprigiona passione e vitalità al suo apparire.sempre coinvolta nella tragedia che la vede perdere il suo adorato nick,linda è sempre sofferente ma mai perdente, mai sconfitta,e unica vera figura di conforto per michael.emblemtica in questo senso la scena del ritorno a casa di michael e il fatto che linda è la prima persona da cui si faccia vedere.profondamente innamorato di lei,michael rispetta però la profonda passione di linda per nick e non tenta in alcun modo di mettersi tra i due.la scena in cui linda si dà a michael infatti non chiedendogli amore,ma solo,come dice la stessa linda,per il bisogno di confortarsi a vicenda.di straordinario spessore infine la scena con cui si conclude il film-capolavoro di cimino,nella quale,stretti attorno ad un tavolo, i compagni d'un tempo felice ormai irrimediabilmente segnato,non trovano parole per esprimere il loro profondo dolore, si affidano alla canzone dell'inno nazionale americano,al termine del quale solo due parole sono appropriate:"a nick"
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