gabrigilli1997
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sabato 20 giugno 2015
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il miglior film di guerra della storia del cinema
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All'inizio questo film non mi colpi molto, non tanto perchè era fatto male, perchè sin da subito mi resi conto delle grandi abilità di regista di Michael Cimino e già conoscevo le abilità di Robert De Niro e di Meryl Streep. Mi aveva più che altro stufato il fatto che il film vero e proprio,con la sua avvicente trama,non iniziasse subito. Vedendolo una seconda volta, con molta più pazienza, l'ho subito amato. Commovente sin da subito la scena nella quale Christopher Walken, nei panni di Nick, chiede a Robert De Niro (Mike) di non abbandonarlo in Vietnam. Questa promessa,però,Mike non sarà in grado di mantenerla, in quanto l'orrore della guerra e la roulette russa ha corrotto l'animo di Nick, tanto che quest'ultimo non riusciva quasi a riconoscere il suo migliore amico e alla fine il destino vorrà che Nick muoia durante questo pazzo e insensato gioco d'azzardo, con un colpo solo, come diceva Mike.
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All'inizio questo film non mi colpi molto, non tanto perchè era fatto male, perchè sin da subito mi resi conto delle grandi abilità di regista di Michael Cimino e già conoscevo le abilità di Robert De Niro e di Meryl Streep. Mi aveva più che altro stufato il fatto che il film vero e proprio,con la sua avvicente trama,non iniziasse subito. Vedendolo una seconda volta, con molta più pazienza, l'ho subito amato. Commovente sin da subito la scena nella quale Christopher Walken, nei panni di Nick, chiede a Robert De Niro (Mike) di non abbandonarlo in Vietnam. Questa promessa,però,Mike non sarà in grado di mantenerla, in quanto l'orrore della guerra e la roulette russa ha corrotto l'animo di Nick, tanto che quest'ultimo non riusciva quasi a riconoscere il suo migliore amico e alla fine il destino vorrà che Nick muoia durante questo pazzo e insensato gioco d'azzardo, con un colpo solo, come diceva Mike. Questa volta, però, il "solo colpo" di cui parlava Mike sarà fatale per Nick, morto tra le braccia di Mike, inconsolabile. Geniale tutto il film, dalla scena in cui Robert De Niro incoraggia Christopher Walken a tentare l'azzardo con la Roulette Russa, quando sono prigionieri dei Vietcong, a quella in cui Robert De Niro, cercando di far capire gli orrori della guerra a John Cazale, per poco non lo uccide. Commovente anche la scena in cui gli amici si mettono a cantare God Blessed America,tutti insieme, cercando una consolazione dopo la morte di Nick. Indimenticabili le scene anche di John Cazale, che purtroppo non riuscirà a vedere l'uscita del film, dato che morirà subito dopo la fine delle riprese nel 1978. Il cacciatore vuole dimostrare l'importanza di grandi valori morali, come l'amicizia, l'amore e vuole raccontare in maniera egregia gli orrori della guerra. Che dire. un film CAPOLAVORO,TRA I MIGLIORI DI SEMPRE
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alessandro vanin
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venerdì 12 giugno 2015
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semplicemente fantastico, anzi un capolavoro
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"Il cacciatore" è semplicemente un film fantastico, anzi un capolavoro. Le scene del matrimionio volutamente allungate, le scene di caccia e di guerra volutamente rese brevi non tolgono nulla al film, anzi lo rendono speciale. Nonostante duri quasi 3 ore non annoia mai. La guerra del vietnam ha poco di politico se non una ovvia critica alla guerra in generale, ma è solo simbolo dell'imprevisto della vita.Coloro che contestarono il film per motivi ideologici non avevano capito nulla. E se proprio vogliamo analizzarlo "politicamente" allora notiamo che se i Viet Kong non sono i patrioti che difendono il Vietnam dagli yankees, ma solo dei cinici sangunari anche gli USA non fanno una bella figura a mandare a morire decine di migliaia di giovani americani per nulla.
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"Il cacciatore" è semplicemente un film fantastico, anzi un capolavoro. Le scene del matrimionio volutamente allungate, le scene di caccia e di guerra volutamente rese brevi non tolgono nulla al film, anzi lo rendono speciale. Nonostante duri quasi 3 ore non annoia mai. La guerra del vietnam ha poco di politico se non una ovvia critica alla guerra in generale, ma è solo simbolo dell'imprevisto della vita.Coloro che contestarono il film per motivi ideologici non avevano capito nulla. E se proprio vogliamo analizzarlo "politicamente" allora notiamo che se i Viet Kong non sono i patrioti che difendono il Vietnam dagli yankees, ma solo dei cinici sangunari anche gli USA non fanno una bella figura a mandare a morire decine di migliaia di giovani americani per nulla. Ottima la regia, bellissima la fotografia. Splendide le interpretazioni di tutti gli attori. Bellissima anche la metafora della caccia al cervo con la rinuncia finale ad abbatterlo.
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great steven
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giovedì 16 aprile 2015
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i tragici eventi figli di un'ideologia distruttiva
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IL CACCIATORE (USA, 1978) diretto da MICHAEL CIMINO. Interpretato da ROBERT DE NIRO, CHRISTOPHER WALKEN, MERYL STREEP, JOHN SAVAGE, GEORGE DZUNDZA, JOHN CAZALE, CHUCK ASPREGEN
Cinque operai americani che risiedono in Russia partecipano al matrimonio di una loro amica, celebrando i festeggiamenti con un’allegria spensierata e un’aria scanzonata che però scomparirà per sempre dalle loro vite quando tre di loro partiranno per il Vietnam. Fatti prigionieri dai vietcong, riescono a fuggire rocambolescamente dopo varie peripezie vissute fra un aereo e un fiume tropicale limaccioso. Uno dei tre si rompe una gamba e rimane invalido, mentre un altro scompare misteriosamente.
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IL CACCIATORE (USA, 1978) diretto da MICHAEL CIMINO. Interpretato da ROBERT DE NIRO, CHRISTOPHER WALKEN, MERYL STREEP, JOHN SAVAGE, GEORGE DZUNDZA, JOHN CAZALE, CHUCK ASPREGEN
Cinque operai americani che risiedono in Russia partecipano al matrimonio di una loro amica, celebrando i festeggiamenti con un’allegria spensierata e un’aria scanzonata che però scomparirà per sempre dalle loro vite quando tre di loro partiranno per il Vietnam. Fatti prigionieri dai vietcong, riescono a fuggire rocambolescamente dopo varie peripezie vissute fra un aereo e un fiume tropicale limaccioso. Uno dei tre si rompe una gamba e rimane invalido, mentre un altro scompare misteriosamente. Il terzo soldato rimpatria con l’amico costretto sulla sedia a rotelle, ma il forte sentimento per l’amico disperso lo spinge a ritornare in Estremo Oriente per rintracciarlo: lo ritrova a Saigon e non riesce ad impedirgli di procurarsi la mote che aveva cercato con accanimento. Discesa nell’inferno bellico e ritorno in una dimensione oscura che coniuga il vizio del gioco d’azzardo con un thanatos esasperato e spasmodico. Il Vietnam occupa la parte centrale. Opera di taglio espressionista che si dichiara apertamente contro il peggiore (e più ignobile) conflitto armato del XX secolo dopo la Seconda Guerra Mondiale, denunciandone gli enormi errori umani sulla soppressione delle principali libertà e l’impiego del militarismo come mezzo di affermazione violenta e soverchieria prepotente. Al centro rimane però il rapporto estremamente amichevole che lega i tre personaggi principali, ed è proprio quello che li aiuta a sopravvivere: il cupo e autodistruttivo uomo interpretato da Walken perde la fede nell’amicizia e quindi non gli può capitare altro che una dipartita voluta ma pur sempre atroce e ingiustificabile. Fondato per la maggioranza su due metafore (la caccia al cervo e la roulette russa), fornisce uno scorcio fulmineo e al contempo dilatato di un’esperienza sconvolgente che costringe sé stessa a radicalizzare negli animi di chi la vive una sensazione profonda di tetraggine e ombrosità incancellabile. Suggerisce inoltre che non importa quale guerra si combatta o in quale epoca: le barbarie perpetrate dagli uomini sui loro simili intaccano anche l’umanità più convinta e genuina trasformando un essere raziocinante e gentile nel più sanguinario e impietoso dei buzzurri. Penalizzato probabilmente dalla lunga durata e da una fotografia velata e nebbiosa non proprio funzionale, il film è comunque riscattato da interpretazioni favolose che arricchiscono il cinema di guerra statunitense degli anni 1970 di un gioiello indiscutibilmente impressionante ed efficace che veicola significati avvincenti ed emozioni avventurose sulla scia di una cupezza di fondo che non esclude un doloroso pessimismo cosmico. De Niro coraggioso, Walken (premiato con l’Academy Award) teatralmente lugubre, Streep sollevata. Cimino ci mette la farina del suo sacco ponendo in secondo piano l’azione più cruda e cruenta per privilegiare il dialogo antibellicista tanto nelle scene silenziose quanto nei momenti movimentati dove la crudeltà fisica e verbale esplode con la forza dirompente che solo un regista assennato e tranquillo nel dirigere sa inserire in una catena di sequenze collegate da un filo di conduttore perentorio e coerente. La natura vi gioca un ruolo fondamentale nel definire un ambiente che non favorisce per nulla la fortuna dei combattenti, portandoli anzi verso un muro irto di spine metalliche dal quale ci si può salvare solo con la volontà di sopravvivenza che viene tuttavia messa a dura prova da un insieme di circostanze beffarde e procuratrici di disgrazie. Cinque Oscar: film, regia, attore non protagonista, suono, montaggio.
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darkovic
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domenica 12 ottobre 2014
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ottimo ma non capolavoro
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Certamente un cult del periodo , un film simbolo del pacifismo ,un ottimo regista .Una buona scenografia ,degli attori superlativi ,De niro,la Streep,Walken,ma in generale tutti gli attori.
Sicuramente un 'opera d'arte che non deve mancare in una buona cineteca .A me non manca di certo,ma:
So che mi tirero' addosso le ira degli amanti del film ma secondo me poteva essere un capolavoro ma una sceneggiatura un po'disarticolata e in certe scene un po' poco credibili,come quando De niro torna a Saigon e ritrova Walken o come quando si liberano da prigionieri ,purtroppo,a parer mio,tolgono al film la 5 stella del capolavoro.
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Certamente un cult del periodo , un film simbolo del pacifismo ,un ottimo regista .Una buona scenografia ,degli attori superlativi ,De niro,la Streep,Walken,ma in generale tutti gli attori.
Sicuramente un 'opera d'arte che non deve mancare in una buona cineteca .A me non manca di certo,ma:
So che mi tirero' addosso le ira degli amanti del film ma secondo me poteva essere un capolavoro ma una sceneggiatura un po'disarticolata e in certe scene un po' poco credibili,come quando De niro torna a Saigon e ritrova Walken o come quando si liberano da prigionieri ,purtroppo,a parer mio,tolgono al film la 5 stella del capolavoro.
Non so ma mi e' come sembrato fosse piu'lungo e descrittivo ma poi tagliato per esigenza di tempi da sala. Poco equilibrato,Troppo lunghe secondo me le scene iniziali del matrimonio ,troppo corte le scene di caccia e del Vietnam
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alfredo james
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giovedì 7 agosto 2014
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fulmineo, imprevedibile, crudele.
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Michael Cimino dà i natali a uno dei film più moraleggianti e ricercati della storia del cinema di guerra. La guerra del Vietnam è protagonista indiscussa del panorama cinematografico di fine anni settanta ma il regista italo-americano, come nessun altro, punta il dito indice dritto contro la crudeltà e l'efferratezza della guerra. Un vortice infernale deciso a incidere ferite profonde e indelebili sulla pelle e nella mente di chi la vive in prima persona. Cimino, dall'alto della sua posizione fervidamente antimilitarista, mostra noi i prodotti che la guerra plasma e il risultato è: morte, mutilazione e sopravvivenza, una sopravvivenza costretta però a inchinarsi all'orrore delle armi, costretta a restare sconvolta, malata per l'eternità ai piedi di una brutalità invincibile.
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Michael Cimino dà i natali a uno dei film più moraleggianti e ricercati della storia del cinema di guerra. La guerra del Vietnam è protagonista indiscussa del panorama cinematografico di fine anni settanta ma il regista italo-americano, come nessun altro, punta il dito indice dritto contro la crudeltà e l'efferratezza della guerra. Un vortice infernale deciso a incidere ferite profonde e indelebili sulla pelle e nella mente di chi la vive in prima persona. Cimino, dall'alto della sua posizione fervidamente antimilitarista, mostra noi i prodotti che la guerra plasma e il risultato è: morte, mutilazione e sopravvivenza, una sopravvivenza costretta però a inchinarsi all'orrore delle armi, costretta a restare sconvolta, malata per l'eternità ai piedi di una brutalità invincibile. L'impeccabile regia e la sceneggiatura ci immergono in un susseguirsi di sentimenti, emozioni, umori e ci descrivono la subconscia, graduale e al contempo repentina metamorfosi che i tre uomini chiamati alle armi subiscono. Il tutto è condito dall'interpretazione di attori del calibro di De Niro, Walken e Streep. La loro interpretazione è la ciliegina sulla torta, l'elemento che rende questo capolavoro la pietra miliare di ogni cineteca!
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alfredo james
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giovedì 7 agosto 2014
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fulmineo, imprevedibile, crudele.
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Michael Cimino dà i natali a uno dei film più moraleggianti e ricercati della storia del cinema di guerra. La guerra del Vietnam è protagonista indiscussa del panorama cinematografico di fine anni settanta ma il regista italo-americano, come nessun altro, punta il dito indice dritto contro la crudeltà e l'efferratezza della guerra. Un vortice infernale deciso a incidere ferite profonde e indelebili sulla pelle e nella mente di chi la vive in prima persona. Cimino, dall'alto della sua posizione fervidamente antimilitarista, mostra noi i prodotti che la guerra plasma e il risultato è: morte, mutilazione e sopravvivenza, una sopravvivenza costretta però a inchinarsi all'orrore delle armi, costretta a restare sconvolta, malata per l'eternità ai piedi di una brutalità invincibile.
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Michael Cimino dà i natali a uno dei film più moraleggianti e ricercati della storia del cinema di guerra. La guerra del Vietnam è protagonista indiscussa del panorama cinematografico di fine anni settanta ma il regista italo-americano, come nessun altro, punta il dito indice dritto contro la crudeltà e l'efferratezza della guerra. Un vortice infernale deciso a incidere ferite profonde e indelebili sulla pelle e nella mente di chi la vive in prima persona. Cimino, dall'alto della sua posizione fervidamente antimilitarista, mostra noi i prodotti che la guerra plasma e il risultato è: morte, mutilazione e sopravvivenza, una sopravvivenza costretta però a inchinarsi all'orrore delle armi, costretta a restare sconvolta, malata per l'eternità ai piedi di una brutalità invincibile. L'impeccabile regia e la sceneggiatura ci immergono in un susseguirsi di sentimenti, emozioni, umori e ci descrivono la subconscia, graduale e al contempo repentina metamorfosi che i tre uomini chiamati alle armi subiscono. Il tutto è condito dall'interpretazione di attori del calibro di De Niro, Walken e Streep. La loro interpretazione è la ciliegina sulla torta, l'elemento che rende questo capolavoro la pietra miliare di ogni cineteca!
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tomdoniphon
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venerdì 6 giugno 2014
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"un colpo solo"
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Tre amici - Michael (De Niro), Nick (Walken), Steven (Savage) - operai di fonderia, dopo una partita di caccia al cervo, partono per il Vietnam, dove sono catturati e torturati dai vietcong. Soltanto Michael riuscirà (con fatica) a tornare ad una vita normale, mentre Steven perderà le gambe e Nick rimarrà a Saigon a fare il professionista della roulette russa. La tragica epopea di quella parte subalterna dell'America che ha conosciuto gli orrori della guerra del Vietnam, raccontata da Cimino con uno sguardo pieno di dolore e compassione, lontanissimo da quello allucinato di Coppola ("Apocalypse now"). Il regista, infatti, non era interessato ad esprimere un commento politico sulla guerra in Vietnam, ma a descrivere piuttosto lo sradicamento dal proprio ambiente.
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Tre amici - Michael (De Niro), Nick (Walken), Steven (Savage) - operai di fonderia, dopo una partita di caccia al cervo, partono per il Vietnam, dove sono catturati e torturati dai vietcong. Soltanto Michael riuscirà (con fatica) a tornare ad una vita normale, mentre Steven perderà le gambe e Nick rimarrà a Saigon a fare il professionista della roulette russa. La tragica epopea di quella parte subalterna dell'America che ha conosciuto gli orrori della guerra del Vietnam, raccontata da Cimino con uno sguardo pieno di dolore e compassione, lontanissimo da quello allucinato di Coppola ("Apocalypse now"). Il regista, infatti, non era interessato ad esprimere un commento politico sulla guerra in Vietnam, ma a descrivere piuttosto lo sradicamento dal proprio ambiente. Per quanto i protagonisti all'inizio si sforzino di esorcizzare lo spettro della guerra ("Uccidere o morire in montagna o nel Vietnam è esattamente la stessa cosa. Ma deve succedere lealmente".."Come? Un colpo solo?".."Un colpo solo".."Io non ci credo più tanto a questa storia del colpo solo, Mike".."Tu devi contare su un colpo solo. Il cervo non ha il fucile: deve essere preso con un colpo solo. Altrimenti non è leale"), alla fine il conflitto cambierà per sempre le loro vite ("Io mi sento lontano" dirà Michael appena tornato in America). Nel finale, la piccola comunità riunita per la veglia funebre canta "God bless America", ma il tono è tutt'altro che trionfale. Tutti hanno perso qualcosa. Uno dei film più toccanti, appassionanti e commoventi della Storia del Cinema; uno dei film più significativi di quel rinnovamento che ha caratterizzato il cinema americano degli anni '70. Indimenticabili le musiche di Stenley Meyers (e la canzone "Can't take my eyes off you", cantata dai protagonisti nella scena del biliardo) e le interpretazioni di tutto il cast: se De Niro e la Streep sono come al solito superbi, Walken (premiato con l'Oscar) è al di sopra di ogni elogio.
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gurdjieff
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domenica 5 gennaio 2014
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capolavoro assoluto di sempre
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Capolavoro in tutto, attori straordinari, nessuno sbaglia un colpo,DeNIRO stratoferico e Walken insuperabile!
Solo la scena della roulette russa vale il film.
Lo metto fra i miei migliori 10 film di sempre.
Ripeto: capolavoro assoluto.
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no_data
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giovedì 28 novembre 2013
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capolavoro
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E' un film incredibile molto emozionante, peccato solo per quella scena del matrimonio che è davvero lunga e noiosa almeno a mio modo di vedere.
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cimosa
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venerdì 22 febbraio 2013
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un proiettile,a volte,non vale un'alce
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Caratterizzato da una grande interpretazione di De Niro,la parte iniziale è costituita da un ambito di spensieratezza e amicizia che,quasi non fà pensare al matrimonio di Steven e della sua partenza con Walken e De Niro per il Vietnam,l'euforia del gruppo ha un contratsto intenso con l'ambiente paese cupo e senza molte prospettive.Cruciale il dialogo trà Walken e De Niro sulla lealtà e la sincerità,dalla metafora della caccia all'alce"un colpo solo"e il "reale".Il matrimonio è festeggiato con una gioia palpabile,palese è l'unione che c'è trà Walken e DeNiro innamorati della stessa donna(linda)Meril Streep;anche se lei,innamorata di Walken ,non sembra un contrasto trà i due grandi amici.
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Caratterizzato da una grande interpretazione di De Niro,la parte iniziale è costituita da un ambito di spensieratezza e amicizia che,quasi non fà pensare al matrimonio di Steven e della sua partenza con Walken e De Niro per il Vietnam,l'euforia del gruppo ha un contratsto intenso con l'ambiente paese cupo e senza molte prospettive.Cruciale il dialogo trà Walken e De Niro sulla lealtà e la sincerità,dalla metafora della caccia all'alce"un colpo solo"e il "reale".Il matrimonio è festeggiato con una gioia palpabile,palese è l'unione che c'è trà Walken e DeNiro innamorati della stessa donna(linda)Meril Streep;anche se lei,innamorata di Walken ,non sembra un contrasto trà i due grandi amici.L'ultima caccia,prima della partenza,sottolinea la forza di MIke(De Niro)sognatore determinato,che ucciderà un'alce con un colpo solo.Una volta partiti i tre si ritrovano poco prima di essere catturati dai Viet.Questa prigionia intrisa dove tutti e tre scoprono"la roulette russa" che caratterizzerà la psiche di ciascuno.Mike riesce,con nervi saldi e l'aiuto di Nick a liberare Steven avvistati da un elicottero solo Nick riesce a salire,mentre gli altri due cadono nel fiume,dove Steven perderà le gambe e trainato in spalla da Micheal si salverà.Nick,traumatizzato dall'esperienza e dalla perdita di Mike erra per le strade di Saygon,dove viene addescato da un francese,portandolo nel mondo della roulette.Mike torna e viene accolto con grande affetto da tutti,anche se sente un gran distacco.L'unica con la quale riesce a stare è Linda,l'amata,forse perchè ritrova in lei anche il suo grande amico.La caccia mostra esplicitamente il distacco dai vecchi amici,Mike vedendo un 'alce a tiro spara alto;consapevolmente và a trovare Steven, gli dice, che da quando Nick è scomparso continua a ricevere soldi da Saygon.Qui Mike mostra la sua determinazione e amicizia ;trova il francese a cui chiede di Nick riesce a trovarlo ormai completamente distaccato da tutto per l'eroina consumata negli anni che afferrandolo non lo riconosce,lo vuole portare a casa e propone di sfidare la sua stessa vita una volta in mano la pistola,micheal cerca di trovare qualcosa per trascinarlo via,una scossa, ma fallisce e il colpo è a vuoto,ora tocca a Mike la pistola col proiettile cerca di parlargli e preme il grilletto,salvo;nick ha la pistola e mike gli parla di chi era,cosa stava facendo,Nick preme il grilletto,fatalmente.Mike disperato lo riporta a casa e dopo il funerale,cantando "God Bless America"si prende atto che il tempo non muta solo le persone,ma anche il timbro di voce;così diverso da quei ragazzi che,nello stesso bar,cantavano in coro "i love you baby",tanto tempo fà.
Il film di Cimino,dà in modo toccante,con uno stile delicato e un ritmo che non rallenta troppo;la visione che caratterizza la vita umana;la superficialità,la stupidità,il basso valore della vita,l'inconsapevolezza;abbagliandole con l'amore,gli attimi di felicità,l'amicizia e la lealtà.
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