gianni lucini
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sabato 17 settembre 2011
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la svolta comica del western all'italiana
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Quando questo film arriva nelle sale cinematografiche, il western all'italiana è ormai entrato nell'ultima fase della sua storia. Il grande successo di Terence Hill e Bud Spencer nei panni di Trinità e Bambino ha aperto la strada allo sfruttamento intensivo del filone ironico con la creazione di personaggi e storie che attingono battute e situazioni dall'avanspettacolo e dal teatro di varietà. La svolta ironica e, in qualche caso satirica, finisce per perdere la sua originalità e sfociare apertamente in una comicità che sotto lo stimolo di produttori interessati a cogliere ogni occasione per limitare i costi pian piano cancella definitivamente qualsiasi riferimento ai codici originari del western all'italiana.
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Quando questo film arriva nelle sale cinematografiche, il western all'italiana è ormai entrato nell'ultima fase della sua storia. Il grande successo di Terence Hill e Bud Spencer nei panni di Trinità e Bambino ha aperto la strada allo sfruttamento intensivo del filone ironico con la creazione di personaggi e storie che attingono battute e situazioni dall'avanspettacolo e dal teatro di varietà. La svolta ironica e, in qualche caso satirica, finisce per perdere la sua originalità e sfociare apertamente in una comicità che sotto lo stimolo di produttori interessati a cogliere ogni occasione per limitare i costi pian piano cancella definitivamente qualsiasi riferimento ai codici originari del western all'italiana. Come già gli antichi greci sapevano bene è più facile mettere in scena il lato drammatico dell'esistenza che quello comico. Il primo infatti si abbevera a un grappolo di emozioni assai variegato e la ripetizione delle situazioni se ben gestita non è necessariamente sinonimo di ripetitività. Il lato comico, invece, attinge a un più ristretto spettro emozionale e va gestito con attenzione per evitare il rischio della noia che si nasconde tra le pieghe della ripetitività. Il gran numero di pellicole sfornate in gran fretta per sfruttare il filone comico del western all'italiana finisce per stancare il pubblico. Tra i film di quel periodo Scansati... a Trinità arriva Eldorado è un esempio nobile di quel tipo di produzione. La gag sono misurate e la comicità è affidata più ai dialoghi che alle situazioni e non mancano sequenze tese e drammatiche che contribuiscono a mantenere il ritmo della narrazione. Nel 1972 tra risse, sorrisi e battute spiritose l'epopea del western all'italiana si sta avviando un po' stancamente verso la fine pur se non mancheranno esempi significativi di inaspettate rivitalizzazioni. Scansati... a Trinità arriva Eldorado è uno degli esempi del clima di quel periodo nel quale i primi piani non servono più a raccontare volti e le mani dei pistoleri in preda alla tensione ma raccontano giochi di prestigio e sguardi ironici. Per anni appassionati, cinefili e critici si sono accapigliati sull'attribuzione della regia di questo film firmata Dick Spitfire, cioè uno pseudonimo utilizzato spesso dal produttore Diego Spataro cui per qualche tempo viene accreditata la paternità del film. Successivamente però si scopre che in realtà Spataro è uno dei produttori del film, sia pur senza citazione esplicita, e quindi cominciano a circolare ipotesi diverse sul nome del regista che, come accaduto in altri film del genere, si ritiene possa essere celato in altre parti del cast. Una parte degli appassionati pensa di aver risolto finalmente l'enigma quando scopre che tra i produttori figura Demofilo Fidani, regista dalla mano svelta che ha realizzato un buon numero di western all'italiana. Il ragionamento è semplice: se il nome del regista nasconde quello del produttore il nome di quest'ultimo è da ricercare proprio nella produzione. Non tutti però seguono questa indicazione perché tra gli addetti ai lavori si sussurra che dietro alla macchina sedesse Antonio Massaccesi, ufficialmente responsabile della fotografia e destinato a diventare uno dei personaggi di culto del cinema internazionale con il nome di Joe D'Amato. La lunga "querelle" trova una soluzione pochi anni fa quando lo stesso Massaccesi dichiara che Scansati... a Trinità arriva Eldorado è il primo film da lui girato in qualità di regista.
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butch
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martedì 28 marzo 2006
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perchè tutto questo?
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Premessa, amante dello spaghetti western e ammiratore di Fidani, ma perchè arrivare a questo film????......sconsigliatissimo agli amanti del genere e consigliatissimo agli amanti del trash più trash che non si può.......
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paul tunney
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martedì 31 gennaio 2006
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giudizio negativo
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mi spiace per fidani, ma ha fatto di meglio!
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piero
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giovedì 30 agosto 2001
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spaghetti trash
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Il primo film del mitico regista Joe D'Amato! Si, quello dei porno! Joe (Aristide Massaccesi) l'ha girato in soli 5 giorni e montato con l'ausilio di innumerevoli sequenze di repertorio.
Nel complesso il film funziona e diverte, soprattutto per il livello trash della vicenda con Eldorado pazzoide idolatrato dai sudditi. Non mancano scene romantiche...e la musica è veramente fantastica!
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