elgatoloco
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giovedì 24 dicembre 2020
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routinario, non banale
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"L'emigrante"(Pasuqlae Festa Campanile, scritto dal regista Con Sabatino Ciufffini, Castellano e Pipolo, Massimo Franciosa, LUciano Vincenzoni e Luisa Monatagna, 1973)è un film di routine, ma non del tutto bamnale. La ricerca del padre emigrato negli USA(all'inizio degli anni 1920)tormenta il figlio che, con uno stratagemma, emigra anc'egi alla ricerca del padre, sempre negli States, ma il padre non cìè più, Grande diffcioltà a trovare un lavoro stabile, salvo poii trovare lavoro con la"Mano Nera", id est la mafia italo.americnaa- UN sacco di problemi, l'amore con una bella chanteuse pariment napoletana, finché.
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"L'emigrante"(Pasuqlae Festa Campanile, scritto dal regista Con Sabatino Ciufffini, Castellano e Pipolo, Massimo Franciosa, LUciano Vincenzoni e Luisa Monatagna, 1973)è un film di routine, ma non del tutto bamnale. La ricerca del padre emigrato negli USA(all'inizio degli anni 1920)tormenta il figlio che, con uno stratagemma, emigra anc'egi alla ricerca del padre, sempre negli States, ma il padre non cìè più, Grande diffcioltà a trovare un lavoro stabile, salvo poii trovare lavoro con la"Mano Nera", id est la mafia italo.americnaa- UN sacco di problemi, l'amore con una bella chanteuse pariment napoletana, finché. Lo happy end, come vuole la tradizione di questa che è comunque una commedia, va rispettato e difatti viene fuori punturalmente. Complessivamente discreta, l'interpretazione di Celentano, che al cinema aveva già fatto altro("Er più", se non vado errato e prima ancora altro, anche come regista, mentre qui la regia di Festa Campianile, in realtà non proprio centrata(talora dispersiva)rende conunque un 'operina leggera, non banale, complessivmanete non volgare, nonostante il gioco con tanti, in parte a anche troippi clichées, dove la love-story con la chanteuse naturalmente va a buon fine, come anche il tentativo di sottrarsi alla vendetta della citato"Mano Nera". Da vedere, da conoscere, da apprezzare se si è"celentanologi", ma qui Adriano non canta, Claudia Mori fa la chanteuse e forse è un peccato che non abbia interpretato altri fiilm, mentre per il resto, a parte la presenza di interpreti altrimenti"eccentrici"come Memmo Carotenuto e Gigi Rede, evidentemene qausi all'inizio della carriera, si segnala Lino Toffolo nel ruolo dlel'anarchico bombarolo(il che è quasi una tautologia), dove il grnade cabarettista di Murano avrebbe meritato certo maggiori onori e riconoscimenti in vita, mentre quando è scomparso si è trovato ad essere rimpianto torppo poco, francameente, ma tant'è:.. Il film parte con scarse pretese, che in seguito non mantiene, comunque, se non frammariamente e, partendo dal fatto che a scrviere il film ci si sono messi in otto, ci si poteva aspettare di più e che Festa Campnile è stato anche autore letterario, teatrale, regista anche di teatro e"intellettuale polivalente"qualche pretesa maggiore rispetto a questo film si sarebbe pouta nutrire, ma... la situaizone è quella che è e forse c'era stato qualche problme anche sul set, cosa che non risulta a chi scrive, in quanto non riportata come tale, almneo non nei"sacri testi" Forse anche questione di budget, ma anche questo, ormai, non è dato sapere...: El Gato
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