mar 1973
|
martedì 12 febbraio 2008
|
da vedere
|
|
|
|
L'opera seconda si dice sia sempre più difficoltosa della prima, soprattutto se la prima è stata un enorme successo. Anche nel caso di Dario Argento si può dire, parere personale, che "Il gatto a nove code" rappresenti un piccolo passo indietro rispetto al suo esordio. Nonostante la splendida interpretazione di Karl Malden e l'indubbio talento registico la storia è forse un po' troppo semplicistica. E' la prima volta, e sarà l'ultima, che un assassino in un film del regista romano non è spinto da ragioni psicologiche interiori che trovino origine in un trauma non completamente rimosso o superato. Resta però indiscutibile la capacità di inchiodare alla poltrona, specie nella lunga e meravigliosa sequenza notturna al cimitero, che inaugura le sequenze "lunghe", che diventeranno un marchio del cinema argentiano.
[+]
L'opera seconda si dice sia sempre più difficoltosa della prima, soprattutto se la prima è stata un enorme successo. Anche nel caso di Dario Argento si può dire, parere personale, che "Il gatto a nove code" rappresenti un piccolo passo indietro rispetto al suo esordio. Nonostante la splendida interpretazione di Karl Malden e l'indubbio talento registico la storia è forse un po' troppo semplicistica. E' la prima volta, e sarà l'ultima, che un assassino in un film del regista romano non è spinto da ragioni psicologiche interiori che trovino origine in un trauma non completamente rimosso o superato. Resta però indiscutibile la capacità di inchiodare alla poltrona, specie nella lunga e meravigliosa sequenza notturna al cimitero, che inaugura le sequenze "lunghe", che diventeranno un marchio del cinema argentiano. Agghiacciante, poi, il primissimo piano dell'occhio dell'assassino. Comunque da vedere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mar 1973 »
[ - ] lascia un commento a mar 1973 »
|
|
d'accordo? |
|
krasic
|
domenica 31 ottobre 2010
|
nè brutto nè superficiale: diverso!
|
|
|
|
2 capitolo della trilogia degli animali, 2 film di Argento. Qui Argento testa un nuovo tipo di film, più all'americana di Hitchcock, ma sempre nei suoi limiti: investigatori improvvisati, pochi indizi che portano all'assassino ecc... . Stavolta però l'investigatore è cieco, e insieme a un giornalista vogliono scoprire chi è l'assassino. Musiche a ritmi bassi, e troppo poco coinvolgenti, ma comunque danno al film un ritmo più che buono. Sceneggiatura più che distinta.
Voto 8-
|
|
[+] lascia un commento a krasic »
[ - ] lascia un commento a krasic »
|
|
d'accordo? |
|
nino p.
|
mercoledì 11 febbraio 2009
|
la seconda prova di dario
|
|
|
|
Dopo l'esordio riuscito nel genere thriller col quale Dario Argento ha ottenuto dei meritati riconoscimenti tra cui il Davide di Donatello, il regista romano prosegue con "Il gatto a nove code" il suo stile di regista molto originale e particolarissimo, basato, tra l'altro, sulla tecnica della soggettiva e sulla capacità di suscitare nello spettatore una certa suspence dovuta all'uso di certe inquadrature che esaltano i momenti di maggior tensione. Contrariamente alla critica che ha esaltato di meno questa pellicola, per il sottoscritto "Il gatto a nove code" è un altra buona prova del regista sia per il senso della trama che sembra reggere fino alla fine e sia perché Argento pare affinare in maniera ancora più egregia la sua tecnica personale.
[+]
Dopo l'esordio riuscito nel genere thriller col quale Dario Argento ha ottenuto dei meritati riconoscimenti tra cui il Davide di Donatello, il regista romano prosegue con "Il gatto a nove code" il suo stile di regista molto originale e particolarissimo, basato, tra l'altro, sulla tecnica della soggettiva e sulla capacità di suscitare nello spettatore una certa suspence dovuta all'uso di certe inquadrature che esaltano i momenti di maggior tensione. Contrariamente alla critica che ha esaltato di meno questa pellicola, per il sottoscritto "Il gatto a nove code" è un altra buona prova del regista sia per il senso della trama che sembra reggere fino alla fine e sia perché Argento pare affinare in maniera ancora più egregia la sua tecnica personale. Un elogio a parte merita, inoltre, la buona colonna sonora firmata da Ennio Morricone. Infine desidero menzionare la scena finale che mi ha molto colpito e nella quale l'omicida cade in un pozzo profondo e con le sue unghia tenta invano di attenuare la caduta: geniale!!!
[-]
[+] film quasi "nave scuola".
(di belbon)
[ - ] film quasi "nave scuola".
|
|
[+] lascia un commento a nino p. »
[ - ] lascia un commento a nino p. »
|
|
d'accordo? |
|
nuzzifra
|
giovedì 31 dicembre 2015
|
erroneamente annoverato come anello debole
|
|
|
|
Il film è spesso annoverato come anello debole tra i tre film dedicati agli animali dopo "4 mosche di velluto grigio" e "l'uccello dalle piume di cristallo"......io non concordo affatto. Ho trovato "4 mosche...." troppo lento e "L'uccello dalle piume...." bello si ma assolutamente non meno bello di questo. Il film di cui ci troviamo a parlare è un ottimo giallo, con bravi protagonisti un assassino estremamente inquietante e non eccessivamente "slasher" per essere definito un giallo e non un horror. Buone le idee, credibile la trama. Come al solito Argento è un precursore e trovo estremamente interessante il coraggio di esprimere tematiche scientifiche forse troppo immaginifiche ma che danno alla pellicola comunque un ottimo spessore .
[+]
Il film è spesso annoverato come anello debole tra i tre film dedicati agli animali dopo "4 mosche di velluto grigio" e "l'uccello dalle piume di cristallo"......io non concordo affatto. Ho trovato "4 mosche...." troppo lento e "L'uccello dalle piume...." bello si ma assolutamente non meno bello di questo. Il film di cui ci troviamo a parlare è un ottimo giallo, con bravi protagonisti un assassino estremamente inquietante e non eccessivamente "slasher" per essere definito un giallo e non un horror. Buone le idee, credibile la trama. Come al solito Argento è un precursore e trovo estremamente interessante il coraggio di esprimere tematiche scientifiche forse troppo immaginifiche ma che danno alla pellicola comunque un ottimo spessore . Mi è piaciuto molto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nuzzifra »
[ - ] lascia un commento a nuzzifra »
|
|
d'accordo? |
|
nicolò
|
domenica 3 giugno 2007
|
un gatto a nove code = nove piste da seguire
|
|
|
|
Coppia di dilettanti investigatori - Giordani (James Franciscus), giornalista a caccia di scoop, e Arnò (Karl Malden), enigmista cieco - indaga sugli strani fatti che avvengono in un istituto di ricerche scientifiche condotto dall'ambiguo prof. Terzi (Tino Carraro) e da sua figlia Anna (Catherine Spaak). Secondo thriller di Argento dopo "L'uccello dalle piume di cristallo" che, nonostante una sceneggiatura ingarbugliata e un po' confusa, riesce a tenere sulla corda dell'incertezza lo spettatore fino al drammatico finale. Qualche momento morto, ma anche molte sequenze di alta tensione, in cui la suspense è maggiormente aiutata dall'ottima colonna sonora di Morricone, che però si concede anche un tema dedicato al dolce rapporto fra il cieco e la sua nipotina (Cinzia De Carolis).
[+]
Coppia di dilettanti investigatori - Giordani (James Franciscus), giornalista a caccia di scoop, e Arnò (Karl Malden), enigmista cieco - indaga sugli strani fatti che avvengono in un istituto di ricerche scientifiche condotto dall'ambiguo prof. Terzi (Tino Carraro) e da sua figlia Anna (Catherine Spaak). Secondo thriller di Argento dopo "L'uccello dalle piume di cristallo" che, nonostante una sceneggiatura ingarbugliata e un po' confusa, riesce a tenere sulla corda dell'incertezza lo spettatore fino al drammatico finale. Qualche momento morto, ma anche molte sequenze di alta tensione, in cui la suspense è maggiormente aiutata dall'ottima colonna sonora di Morricone, che però si concede anche un tema dedicato al dolce rapporto fra il cieco e la sua nipotina (Cinzia De Carolis).
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nicolò »
[ - ] lascia un commento a nicolò »
|
|
d'accordo? |
|
ralphscott
|
giovedì 13 gennaio 2011
|
argento d'oro
|
|
|
|
Una soluzionedell'enigma un po' deludente,in quanto banale,non inficia questo passo in avanti nella filmografia argentiana. Stupisce il livello della recitazione nei gialli anni '70,anche qui molto alto,al cospetto delle interpretazioni imbarazzanti da fine anni '80 ad oggi,salvo rare eccezioni illuminanti (Stefania Rocca,ad esempio). Senza un Morricone in stato di grazia come ne "L'uccello...",senza la riproposizione ossessionante della scena clou,per altro bellissima,che apriva quel film,il secondo film della trilogia degli animali funziona comunque bene. Insolita presenza di gags comiche . Citazione d'obbligo per K.Malden,delizioso cavallo di razza che,dopo essersi fregiato di un capolavoro indelebile coma "Un tram che si chiama desiderio" ed un ottimo film come "Baby doll",porta la sua notevole arte recitativa nel Belpaese.
[+]
Una soluzionedell'enigma un po' deludente,in quanto banale,non inficia questo passo in avanti nella filmografia argentiana. Stupisce il livello della recitazione nei gialli anni '70,anche qui molto alto,al cospetto delle interpretazioni imbarazzanti da fine anni '80 ad oggi,salvo rare eccezioni illuminanti (Stefania Rocca,ad esempio). Senza un Morricone in stato di grazia come ne "L'uccello...",senza la riproposizione ossessionante della scena clou,per altro bellissima,che apriva quel film,il secondo film della trilogia degli animali funziona comunque bene. Insolita presenza di gags comiche . Citazione d'obbligo per K.Malden,delizioso cavallo di razza che,dopo essersi fregiato di un capolavoro indelebile coma "Un tram che si chiama desiderio" ed un ottimo film come "Baby doll",porta la sua notevole arte recitativa nel Belpaese. Bene anche la Spaak,piacevole tocco glamour.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ralphscott »
[ - ] lascia un commento a ralphscott »
|
|
d'accordo? |
|
e. hyde
|
giovedì 9 giugno 2016
|
la modernità all'ombra dell'arcano
|
|
|
|
Il gatto a nove code allude alle molte soluzioni possibili dell'indagine oppure a diverse combinazioni cromosomiche. Perché il secondo film di Dario Argento, che suscita riflessioni filosofiche nonché sul ruolo della scienza, ha come argomento di fondo la presunta predisposizione genetica alla criminalità dovuta a un cromosoma maschile soprannumerario (47, XXY), tema molto sostenuto nella comunità scientifica di quegli anni. Un altro tema importante del film è la percezione: non manca una citazione di “Blow up” dell'amato Antonioni. Girato a Torino in quasi tutti gli esterni e a Roma in gran parte negli interni, anche se evita luoghi troppo riconoscibili, il film manifesta per la prima volta uno dei tratti importanti dello stile del regista: l'uso delle architetture originali e di avanguardia, che stabiliscono spazi interagenti con l'azione come personaggi; luoghi che sembrano prendere vita.
[+]
Il gatto a nove code allude alle molte soluzioni possibili dell'indagine oppure a diverse combinazioni cromosomiche. Perché il secondo film di Dario Argento, che suscita riflessioni filosofiche nonché sul ruolo della scienza, ha come argomento di fondo la presunta predisposizione genetica alla criminalità dovuta a un cromosoma maschile soprannumerario (47, XXY), tema molto sostenuto nella comunità scientifica di quegli anni. Un altro tema importante del film è la percezione: non manca una citazione di “Blow up” dell'amato Antonioni. Girato a Torino in quasi tutti gli esterni e a Roma in gran parte negli interni, anche se evita luoghi troppo riconoscibili, il film manifesta per la prima volta uno dei tratti importanti dello stile del regista: l'uso delle architetture originali e di avanguardia, che stabiliscono spazi interagenti con l'azione come personaggi; luoghi che sembrano prendere vita. Cominciando come un poliziesco classico, con una caratterizzazione realista dei personaggi insolita per Argento, il film, dopo una lunga parte lenta e in verità non particolarmente originale entra in una dimensione onirica, visionaria, delirante, con l'assassino sempre più violento e sadico, fino a diventare una inquietante fiaba nera. Dopo false piste e false bandiere il finale, girato a Pomezia, é meraviglioso. Argento manifesta tutta la sua abilità nel costruire la suspense come nella sequenza nel cimitero, anch'essa da antologia. Molto bella e atmosferica la colonna sonora di Ennio Morricone, dall'indimenticabilmente tema che accompagna la piccola dolce Cinzia De Carolis a dissonanze cacofoniche passando per oscure improvvisazioni jazz. Nel cast due dei migliori attori che Argento abbia mai avuto, James Franciscus e soprattutto Karl Malden, mentre Catherine Spaak rappresenta bene le figlie viziate dell'aristocrazia alto-borghese che trasgrediscono i limiti di velocità mentre violazioni ben più gravi vengono commesse nelle case dei loro genitori e negli istituti di ricerca. Come sempre ad Argento riescono felicissimamente - perchè risentono meno dell'adeguamento a un percorso razionale dell'astrazione da marionette, dell'irrazionalità dei suoi caratteri - i personaggi di contorno, come il funzionario dell'istituto di ricerca (Carlo Alighiero), la sua fidanzata (Rada Rassimov), il simpatico commissario (Pier Paolo Capponi), il paparazzo (Vittorio Congia) il collega omosessuale – figura ricorrente in Argento - (Horst Frank) del ricercatore protagonista (Aldo Reggiani). Anche nel suo look “americano”, nella sua levigatezza più del solito per un film di Argento, sorprendono il suo senso dell'inquadratura, la splendida fotografia, le evocative scenografie; in ogni caso il suo approccio cauto, anche se Argento lo sentiva stretto, è comunque una qualità; il film non può mancare di soddisfare un largo pubblico, e infatti ebbe un grande successo. Come in tutti i film di Dario Argento c'è una inquietudine sessuale, una ambiguità dietro la facciata dei personaggi convenzionali, con richiami a perversioni di vario genere; ad esempio il rapporto morboso tra il prof. Terzi e la figlia adottiva, che è anche la sua amante segreta. Anche l'elemento esoterico é ben presente: Torino é una città con un'architettura razionale ma di una sommersa cultura esoterica, di credi e devozioni all'occulto. E uno degli omicidi non sembra riferibile al plot del film - di tipo tradizionale - ma piuttosto la rappresentazione di un solenne rituale, liberatorio e collettivo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a e. hyde »
[ - ] lascia un commento a e. hyde »
|
|
d'accordo? |
|
|