Mario Gromo
La Stampa
Nel 1919 Lenin affermò: «Il cinema è per noi l'arma più forte». Era una intuizione esatta, e di un significato quasi incalcolabile. La Russia doveva infatti, dall'oscuro medioevo dello zarismo, riuscire ad affacciarsi, e in pochi anni, sulle più diverse esigenze del secolo XX. Se Mosca e Pietroburgo, con pochi grossi centri provinciali, non avevano certo ignorato arte e cultura, tutto il resto dell'immenso Paese era vissuto in un feudalismo opaco, prima piaga fra tante l'analfabetismo. Bisognava ora far giungere a quei milioni d'analfabeti la nuova parola; e dove non sarebbe riuscita la carta stampata, ci sarebbero riusciti l'immagine, il film. [...]
di Mario Gromo, articolo completo (6702 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 1957