ilnovantacinquino
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giovedì 8 ottobre 2015
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come mickey mouse
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Ma come si fa a dare un voto così modesto ad uno dei film più importanti della cinematografia mondiale? Non dovrei nemmeno star qui a spiegare il perchè di questo voto: farei veramente prima a spiegare perchè dare un voto del genere a "Psycho" o a "Dal profondo della notte". Denigrare questo film (e il suo regista) equivale a denigrare Hitchcock o il miglior Argento: una vergogna.
Questo film è come Topolino: tutto è partitito con lui. Ogni film con un assassino (non necessariamente Slasher) deve ogni suo aspetto a questo, che si parli del livello visivo o del montaggio. Si vedano a questo proposito il primo Argento ("Suspiria" è praticamente una versione paranormale di questo film), le grandi saghe slasher (dal carpenteriano "Halloween" ai vari "Nightmare" o "Texas Chainsaw massacre") o anche le sequenze thriller di "Alta tensione" di Aja.
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Ma come si fa a dare un voto così modesto ad uno dei film più importanti della cinematografia mondiale? Non dovrei nemmeno star qui a spiegare il perchè di questo voto: farei veramente prima a spiegare perchè dare un voto del genere a "Psycho" o a "Dal profondo della notte". Denigrare questo film (e il suo regista) equivale a denigrare Hitchcock o il miglior Argento: una vergogna.
Questo film è come Topolino: tutto è partitito con lui. Ogni film con un assassino (non necessariamente Slasher) deve ogni suo aspetto a questo, che si parli del livello visivo o del montaggio. Si vedano a questo proposito il primo Argento ("Suspiria" è praticamente una versione paranormale di questo film), le grandi saghe slasher (dal carpenteriano "Halloween" ai vari "Nightmare" o "Texas Chainsaw massacre") o anche le sequenze thriller di "Alta tensione" di Aja.
Ma la sua importanza non si esaurisce con la filologia: a livello estetico questo film è una perla di rara bellezza. Colori sgargianti e a tratti freddi come lame d'incredibile impatto, fotografia impressionista e riprese, montaggio e inquadrature Hitchcockiane (un esempio: la scena della borsetta nera con dentro il diario della prima vittima, emulata dalla scena della tazzina di "Notorious"). Strepitosi i titoli di testa e imperdibili le scene di morte.
Non c'è altro da dire: cast notevole con ottimi doppiatori (tra cui gli onnipresenti Lydia Simonechi, Pino Locchi, Cesare Barbetti e Carlo Romano), trama infarcita dalla dura tematica della droga nel mondo della moda e dello spettacolo in generale (che boiate come "Sotto il vestito niente" si dimenticano di citare) e da meravigliose invenzioni. Un film imperdibile, una vera opera d'arte. Fine del discorso.
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tarantinofan96
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sabato 16 maggio 2015
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capostipite
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Il film che ha definitivamente codificato le regole per il giallo all'italiana e la figura dell'assassino mascherato e guantato;
precursore del filone slasher per il sadismo degli omicidi e la loro diversità; fonte di ispirazione per moltissimi registi a venire.
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Il film che ha definitivamente codificato le regole per il giallo all'italiana e la figura dell'assassino mascherato e guantato;
precursore del filone slasher per il sadismo degli omicidi e la loro diversità; fonte di ispirazione per moltissimi registi a venire.
Se visto oggi questo film potrà sembrare un qualcosa di apparentemente "già visto", ma lo stile raffinato e magistralmente surreale di Bava, anche grazie al perfetto uso delle luci e dei colori, lo rendono una pellicola visivamente unica e moderna.
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biso93
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venerdì 31 marzo 2017
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quando il vintage torna ad insegnare
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Sei donne per l'assassino e' un film del 1964 diretto da Mario Bava. Purtroppo solo ora sto cercando di riscoprire, io come tanti altri, registi dimenticati, i quali sono tornati alla ribalta dopo decenni grazie anche ai nuovi registi i quali non smettono di ispirarsi a loro e a citarli in contiuazione. Uno di questi fu proprio Mario Bava. Nonostante questi film siano oltremodo datati, presentano delle arguzie tecniche, delle idee e delle messe in scena che sono la base del cinema odierno. Sei donne per l'assassino non oserei a definirlo uno dei migliori thriller/gialli che si possano vedere. Grande pietra miliare del giallo all'italiana, unisce una storia alla Agatha Christie ad un film slasher moderno, riuscendo a parlare di sesso, violenza, erotismo e cupidigia.
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Sei donne per l'assassino e' un film del 1964 diretto da Mario Bava. Purtroppo solo ora sto cercando di riscoprire, io come tanti altri, registi dimenticati, i quali sono tornati alla ribalta dopo decenni grazie anche ai nuovi registi i quali non smettono di ispirarsi a loro e a citarli in contiuazione. Uno di questi fu proprio Mario Bava. Nonostante questi film siano oltremodo datati, presentano delle arguzie tecniche, delle idee e delle messe in scena che sono la base del cinema odierno. Sei donne per l'assassino non oserei a definirlo uno dei migliori thriller/gialli che si possano vedere. Grande pietra miliare del giallo all'italiana, unisce una storia alla Agatha Christie ad un film slasher moderno, riuscendo a parlare di sesso, violenza, erotismo e cupidigia. Alcune scene sono girate in modo fantastico con qualche spunto gotico al suo interno, vedesi la scena dall'antiquario per intenderci. In tutto questo vi e' la creazione di un killer, poco sviluppato ma per me, fortemente iconico, soprattutto per quanto riguarda la sua immagine e il suo costume.
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fedeleto
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domenica 21 febbraio 2016
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giallo alla bava...
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Se nella frusta e il corpo si lasciava intuire il sadismo,in 6 donne per l'assassino è più che evidente.Mario Bava (Ercole al centro della terra,la maschera del demonio) torna al giallo dopo la ragazza che sapeva troppo.Il soggetto di Marcello Fondato,è azzeccato fin dalla prima scena.La trama si svolge in un atelier,dove alcune modelle vengono brutalmente uccise.La caccia all'assassino incomincia ma l'enigma non sarà facile da risolvere.Bava mette in scena manichini proprio come i protagonisti,pedine in una scacchiera pronte ad essere mangiate.L'assassino originalissimo nella sua immagine di abbigliamento(cappotto e cappello scuro) dona il giusto dubbio allo spettatore che ha pochi punti di riferimento per capire chi sia.
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Se nella frusta e il corpo si lasciava intuire il sadismo,in 6 donne per l'assassino è più che evidente.Mario Bava (Ercole al centro della terra,la maschera del demonio) torna al giallo dopo la ragazza che sapeva troppo.Il soggetto di Marcello Fondato,è azzeccato fin dalla prima scena.La trama si svolge in un atelier,dove alcune modelle vengono brutalmente uccise.La caccia all'assassino incomincia ma l'enigma non sarà facile da risolvere.Bava mette in scena manichini proprio come i protagonisti,pedine in una scacchiera pronte ad essere mangiate.L'assassino originalissimo nella sua immagine di abbigliamento(cappotto e cappello scuro) dona il giusto dubbio allo spettatore che ha pochi punti di riferimento per capire chi sia.Il sadismo ad ogni modo dopo la frusta e il corpo torna prepotentemente ,a partire dalla povera modella sfigurata (anco-ra una volta come nella maschera del demonio la vittima è il volto) a finire all'artiglio conficcato in faccia dell'altra povera modella.Bava spiazza lo spettatore e lo immerge in un dolce dubbio che lo seduce aumentando la suspense. Un capolavoro.
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